Uncino Inviato 1 Giugno 2024 Autore Inviato 1 Giugno 2024 6 ore fa, damiano ha scritto: Il fenomeno della creazione della musica di qualità e dei movimenti musicali ad essa collegata dipende moltissimo da quello che si vede dalla finestra. La fine degli anni 60 ed a seguire i 70 sono stati periodi dove il fermento sociale era al massimo livello ovunque contemporaneamente e chiaramente le arti ne hanno risentito positivamente. Da un paese morto socialmente, come è l'Italia oggi, cosa ci si può aspettare? Ciao D. La grande arte e la grande cultura sono sempre nate dalla differenza, che non è solo quella economica ma ancor di più quella devastante che viene dallo scontro fra differenti ideali. È per questo che non sono affatto sicuro che i nuovi fermenti militari nel cuore dell'Europa possano tradursi in un ritorno ai fasti musicali di quella coppia di decadi. Sicuramente la sofferenza c'è, sicuramente la povertà avanza, ma l'americanizzazione della società europea ha cancellato ogni possibilità di confronto fra ideologie. I barbari non si curano dell'ideologia, i barbari hanno come unico obiettivo la difesa di ciò che è materiale. 2
samana Inviato 1 Giugno 2024 Inviato 1 Giugno 2024 29 minuti fa, Uncino ha scritto: e, la cultura europea è greco cristiana, Dell’area del Mediterraneo piu’ che del resto. 29 minuti fa, Uncino ha scritto: quando da queste parti si esercitava la filosofia Giusto. Ad un paio di tiri di schioppo da dove sto’ si parla il Greco. Correntemente. Da cui “Magna Grecia”. Pero’ il disorso di “cultura superiore” andrebbe meglio approfondito. Sugli Stati Uniti sono fondamentalmente d’accordo. Avevano ragione Benigni e Troisi.
Plot Inviato 1 Giugno 2024 Inviato 1 Giugno 2024 Va detto pero', che le maggiori correnti musicali attenendoci al panorama musicale odierno che spazia dal blues al jazz e conseguentemente al rock e tutti i suoi derivati.., proviene dai paesi anglosassoni tout court e questo non si puo' disconoscerlo.
samana Inviato 1 Giugno 2024 Inviato 1 Giugno 2024 Ecco, adesso il Blues ha origini Anglosassoni. Andiamo avanti…
Plot Inviato 1 Giugno 2024 Inviato 1 Giugno 2024 ...anglosassone e' un termine allargato, non fare lo gnorri
Uncino Inviato 1 Giugno 2024 Autore Inviato 1 Giugno 2024 2 ore fa, samana ha scritto: Dell’area del Mediterraneo piu’ che del resto. Giusto. Ad un paio di tiri di schioppo da dove sto’ si parla il Greco. Correntemente. Da cui “Magna Grecia”. Pero’ il disorso di “cultura superiore” andrebbe meglio approfondito. Sugli Stati Uniti sono fondamentalmente d’accordo. Avevano ragione Benigni e Troisi. No, tutta. Gran parte delle bandiere nordiche include il simbolo della croce, ed i più passionali movimenti cristiani (passionali e casinisti) sono storicamente quelli protestanti, che non si originano certo nel Mediterraneo. Perfino nelle lontane Inghilterra ed Irlanda la gente si spara da secoli a causa di un diverso modo di interpretare la Scrittura, e non hanno la minima intenzione di smettere. In Europa il cristianesimo è stato un fenomeno globale, che ha attraversato l'intero continente dalla punta della Sicilia all'estremità dell'Islanda e dall'Atlantico agli Urali. E con il cristianesimo è giunta anche la cultura greca, perché il Nuovo Testamento è intriso di cultura greca. E questo ha una particolare rilevanza anche per il nostro tema, la musica. La musica sacra è stata fondamentale per lo sviluppo non solo della cultura musicale, ma anche della musica vera e propria. E qui bisogna notare che la massima espressione nella musica sacra è mitteleuropea.
Uncino Inviato 1 Giugno 2024 Autore Inviato 1 Giugno 2024 1 ora fa, samana ha scritto: Ecco, adesso il Blues ha origini Anglosassoni. Andiamo avanti… Non ha torto, nasce nelle colonie di Sua Maestà. Quindi è corretto definirlo anglosassone, anche se indubbiamente sviluppato da una cultura millenni più antica degli schiavisti americani.
dariob Inviato 1 Giugno 2024 Inviato 1 Giugno 2024 2 ore fa, gorillone ha scritto: il fermento sociale favoriva l’innovazione di qualsiasi forma artistica … provate a pensare al perché uno dovrebbe fare il musicista oggi … nella maggior parte dei casi si fa vita da poveraccio e si fatica ad arrivare alla fine del mese; Oltre alla situazione sociale diversa, prima motivazione, IMHO ha una enorme importanza il fattore "soldi". Fino a 30 anni fa diventare musicisti aveva un grande appeal economico, la figura della rockstar, il successo, donne adoranti e i 'danè' hanno attratto una marea di ragazzi, e fra questi, alcuni poi sono diventati 'artisti' per davvero. Oggi anche solo vivere di musica è molto difficile.
Uncino Inviato 1 Giugno 2024 Autore Inviato 1 Giugno 2024 2 minuti fa, dariob ha scritto: Oltre alla situazione sociale diversa, prima motivazione, IMHO ha una enorme importanza il fattore "soldi". Fino a 30 anni fa diventare musicisti aveva un grande appeal economico, la figura della rockstar, il successo, donne adoranti e i 'danè' hanno attratto una marea di ragazzi, e fra questi, alcuni poi sono diventati 'artisti' per davvero. Oggi anche solo vivere di musica è molto difficile. Sto pensando se sono d'accordo riguardo al fattore soldi... mi sa di no È stata certamente una concausa, ma neppure la principale. Nei due decenni di cui parliamo non c'erano molte pance vuote, almeno non in questa parte di mondo.
Bazza Inviato 2 Giugno 2024 Inviato 2 Giugno 2024 Ieri come oggi c'è musica che piace ai contemporanei e non piace ai veci. E noi , chi più chi meno, veci lo siamo o lo stiamo diventando. A mio avviso la discriminante sulla qualità sta nel fatto che con i mezzi odierni chiunque ( o quasi ) può farsi un album, prima ci dovevi arrivare e c'era piu filtro. I dischi andavan comprati per essere sentiti e se non c'era ritorno bye bye artista... Scommetto che se tutte queste "facilitazioni" moderne fossero per magia portate in toto negli anni '60/'70 la situazione sarebbe simile a quella di oggi. Inoltre la musica è entità mutevole, si guarda sempre al passato perché ci dà certezza, ci ricorda com'eravamo. 1
samana Inviato 2 Giugno 2024 Inviato 2 Giugno 2024 6 ore fa, Uncino ha scritto: E con il cristianesimo è giunta anche la cultura greca, Ma il Cristianesimo nasce dopo l’avvento di Gesu’ Cristo. La cultura Greca ha origini ben piu’ antiche. Il territorio nel quale si sviluppo’, oltre ovviamente alla stessa Grecia, fu nella zona del mediterraneo. Il Nord Europa non ne fu parte. Almeno, i libri di storia dicono questo. 6 ore fa, Uncino ha scritto: Non ha torto, nasce nelle colonie di Sua Maestà Il blues come lo intendiamo noi nasce nel sud degli Stati Uniti. Anche qui, non capisco cosa c’entri sua Maesta’.
loureediano Inviato 2 Giugno 2024 Inviato 2 Giugno 2024 Il Blues nasce nelle piantagioni e nella miseria e violenza che i neri africani subirono I ritmi del blues hanno un legame forte con i ritmi tribali africani e a volte i testi con la religione cristiana. Ma sopratutto parlano della ingiustizia e della miseria di quella gente nata in un continente non suo e nata già schiava.
Questo è un messaggio popolare. samana Inviato 2 Giugno 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 2 Giugno 2024 27 minuti fa, loureediano ha scritto: hanno un legame forte Hanno la stessa matrice. L'Africa, appunto. Molto significativo, fra l'altro, un documentario diretto da Martin Scorsese nel quale John lee Hooker fa visita ad un gruppo di musicisti Maliani a casa loro. Questi, non appena lo sentirono suonare, gli chiesero a quale tribu' appartenesse, perche' quella musica era Africana in tutto e per tutto. Ma il Bluesman di Detroit non aveva mai messo piede in Africa prima di allora. Il blues e' una cosa misteriosa, ben di piu' che un genere musicale. 3
dissonante Inviato 2 Giugno 2024 Inviato 2 Giugno 2024 La storia delle arti è piena di fasi evolutive ed altre di decadenza, dove poco di pregevole e originale vie e generato. Per dire, la letteratura italiana dal 300 al 500 è un concentrato di meraviglie, nel 600-700 c'è onestamente piuttosto poco. Per quanto riguarda la musica di massa, siamo in una fase di regressione da almeno 20 anni, è del tutto palese. Poi uno può esaminare il fenomeno e cercarne le cause. Ma negare la realtà non aiuta 1
analogico_09 Inviato 2 Giugno 2024 Inviato 2 Giugno 2024 Il 1/6/2024 at 14:24, damiano ha scritto: Il fenomeno della creazione della musica di qualità e dei movimenti musicali ad essa collegata dipende moltissimo da quello che si vede dalla finestra. La fine degli anni 60 ed a seguire i 70 sono stati periodi dove il fermento sociale era al massimo livello ovunque contemporaneamente e chiaramente le arti ne hanno risentito positivamente. Da un paese morto socialmente, come è l'Italia oggi, cosa ci si può aspettare? Ciao Il 31/5/2024 at 22:31, Uncino ha scritto: A noi sì perché c'eravamo, a loro no perché sono nati e cresciuti nella convinzione che il mondo sia iniziato nel 2000 e che ciò che è venuto prima abbia la stessa valenza di un giornaletto a fumetti o un videogioco. La musica, come ogni altra forma di impegno creativo, rispecchia il tempo della sua creazione. Cambierà? Letto qualche intervento stavo per scrivere più o meno quello che trovo nei vostri commenti ma proverò ugualmente a fare da eco. Lo scadimento delle valorialità socio-politiche, umanistiche e culturali non porta alimento per l'arte, e le cose della vita senza il soffio poetico dell'arte sono un po' come cose morte. E' un gatto che sorde la cosa, questione di causa/effetto, effetto/causa. Come nel jazz che muore perchè non v'è più dolore fuori e dentro il jazz stesso. Anche gli altri generi musicali - artistici in generale - privi di dolore muoiono. "Dolore".., non si pensi al mal di denti o alla pena del giovane lasciato dalla fidanzata, bensì alla metafisica del dolore che è anche il contrario speculare della gioia. Convivono insieme. Il guaio nasce quando la gioia si trasforma in "pupazzetti in faccia" e il dolore in "pignisteo". La musica cambierà quando la gente convinta che "cambiando musica" si ha sempre un progress abbandoni questa lassa convinzione che è ad appannaggio delle case - spesso "chiuse" - del commercio e dell'industria. 1
analogico_09 Inviato 2 Giugno 2024 Inviato 2 Giugno 2024 7 ore fa, samana ha scritto: Il blues e' una cosa misteriosa, ben di piu' che un genere musicale. Infatti, se ne parlava nell'atro topic su Hendrix. Sostenevo che prima si E', si hanno i blues che rappresentano una consizione spirituale e antropologica, poi si suonano i (propri) blues.. Anche il jazz, ne parlo nel precedente post, è in "involuzione" come gli altri generi musicali perchè è sempre meno attraversato dal blues, ovvero da "dolore". 1
analogico_09 Inviato 2 Giugno 2024 Inviato 2 Giugno 2024 La mia firma nei miei post: L'atto creativo non conosce memoria, scienza, conoscenza... L'atto creativo non accetta condizioni al di fuori di sé. Ecco perché è libero” (sergiu Celibidache) Coincidenza, il grande direttore d'orchestra ci fornisce una chiave di lettura del perchè la creatività assediata e stretta da troppi lacci concettuali, mentali, speculativi, sovrastrutturali, commerciali e industruali, sempre più relagata ad una idea di "spettacolo", viene snaturata perdendo la sua naturalità e libertà. Da cui l'"involuzione". Questo è il secolo delle "pubblicità.., sovrasta tutto si fa in funzione della pubblicità, non già il contrario; la troveremo presto stampigliata perfino sui fogli di carta igienica...
samana Inviato 2 Giugno 2024 Inviato 2 Giugno 2024 2 ore fa, analogico_09 ha scritto: Anche il jazz, n Io qua non saprei rispondere non essendo ferrato sulla materia. Sono stupito che anche questo genere subisca la decadenza dei tempi attuali. Un vero peccato. In ambito Blues, invece, pur essendo morti la stragrande maggioranza degli originali, persiste ancora una buona fucina di giovani interpreti che il mestiere lo conoscono. Come recita il titolo del penultimo lavoro di Buddy Guy, “The blues is alive and well”
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