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Concerti di musica classica: stagioni, date e impressioni


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Inviato

Ho conosciuto Federico Maria Sardelli come scrittore (L'affare Vivaldi) e mi è talmente piaciuto che ho voluto assistere ad una sua direzione, prima ancora di vederlo a Napoli (al Sannazzaro, in febbraio prossimo, nel reading del citato libello, accompagnato dalla sua "Modo Antiquo") ho preso i biglietti per il Teatro del Maggio Musicale (venerdì scorso, sala Metha). Anche perché ero attratto della presenza del sopranista brasiliano Bruno De Sà che non avevo avuto occasione di ascoltare prima, neanche da registrazioni. 

Dopo la mia prima al Maggio (ottobre in Sala Grande, Zubin Mehta, VIII di Bruckner), la seconda in Auditorium; devo dire che a me è sembrato di sentire leggermente, non peggio, ma meno bene. Fors'anche perché mancavano una trentina di strumentisti rispetto al gran completo della Sinfonia bruckneriana? Forse. La sala è più piccola ma ciò non dovrebbe incidere sull'acustica. È molto bella e, penso, ben studiata; però la mia impressione, sin dalle prime note, è che si senta meglio in Sala Grande. 

Per ciò che concerne l'esibizione, il Maestro Sardelli è una vera goduria. Coinvolto e coinvolgente nella sua esuberante direzione. Davvero esplosivo. Tutto molto bello, da Filz a C. P. E. Bach, per finire alla n. 39 di Mozart. Un vero trionfo alla fine, con applausi scroscianti. Per me, meritatissimi per Sardelli ed i Maestri del Maggio. Discorso diverso per il sopranista. Purtroppo devo dissentire dalla maggioranza del pubblico che ha accomunato Sardelli, orchestrali e De Sà in applausi entusiastici. Nelle prime due arie (forse era emozionato?) la voce, alle mie orecchie, é sembrata ingolata, senza proiezione alcuna. Sí articolata, melodiosa, ma mai, sopratutto sulle alte frequenze, capace di esprimersi con potenza/proiezione. Meno male che l'artista era un metro davanti agli strumentisti, ché da dietro l'orchestra non sarebbe arrivato quasi nulla agli spettatori. Molto meglio nel mottetto mozartiano Exultate, jubilate (soprattutto nell'Alleluja finale). É andato a nozze con le note medie. Ma quanto a proiezione sempre carente, ad eccezione delle ben concertate sospensioni dell'esecuzione da parte dell'orchestra, che gli hanno permesso di esprimersi meglio. 

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Ho conosciuto Federico Maria Sardelli come scrittore (L'affare Vivaldi) e mi è talmente piaciuto che ho voluto assistere ad una sua direzione, prima ancora di vederlo a Napoli (al Sannazzaro, in febbraio prossimo, nel reading del citato libello, accompagnato dalla sua "Modo Antiquo") ho preso i biglietti per il Teatro del Maggio Musicale (venerdì scorso, sala Metha). Anche perché ero attratto della presenza del sopranista brasiliano Bruno De Sà che non avevo avuto occasione di ascoltare prima, neanche da registrazioni. 

Dopo la mia prima al Maggio (ottobre in Sala Grande, Zubin Mehta, VIII di Bruckner), la seconda in Auditorium; devo dire che a me è sembrato di sentire leggermente, non peggio, ma meno bene. Fors'anche perché mancavano una trentina di strumentisti rispetto al gran completo della Sinfonia bruckneriana? Forse. La sala è più piccola ma ciò non dovrebbe incidere sull'acustica. È molto bella e, penso, ben studiata; però la mia impressione, sin dalle prime note, è che si senta meglio in Sala Grande. 

Per ciò che concerne l'esibizione, il Maestro Sardelli è una vera goduria. Coinvolto e coinvolgente nella sua esuberante direzione. Davvero esplosivo. Tutto molto bello, da Filz a C. P. E. Bach, per finire alla n. 39 di Mozart. Un vero trionfo alla fine, con applausi scroscianti. Per me, meritatissimi per Sardelli ed i Maestri del Maggio. Discorso diverso per il sopranista. Purtroppo devo dissentire dalla maggioranza del pubblico che ha accomunato Sardelli, orchestrali e De Sà in applausi entusiastici. Nelle prime due arie (forse era emozionato?) la voce, alle mie orecchie, é sembrata ingolata, senza proiezione alcuna. Sí articolata, melodiosa, ma mai, sopratutto sulle alte frequenze, capace di esprimersi con potenza/proiezione. Meno male che l'artista era un metro davanti agli strumentisti, ché da dietro l'orchestra non sarebbe arrivato quasi nulla agli spettatori. Molto meglio nel mottetto mozartiano Exultate, jubilate (soprattutto nell'Alleluja finale). É andato a nozze con le note medie. Ma quanto a proiezione sempre carente, ad eccezione delle ben concertate sospensioni dell'esecuzione da parte dell'orchestra, che gli hanno permesso di esprimersi meglio. 

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Inviato

Ho conosciuto Federico Maria Sardelli come scrittore (L'affare Vivaldi) e mi è talmente piaciuto che ho voluto assistere ad una sua direzione, prima ancora di vederlo a Napoli (al Sannazzaro, in febbraio prossimo, nel reading del citato libello, accompagnato dalla sua "Modo Antiquo") ho preso i biglietti per il Teatro del Maggio Musicale (venerdì scorso, sala Metha). Anche perché ero attratto della presenza del sopranista brasiliano Bruno De Sà che non avevo avuto occasione di ascoltare prima, neanche da registrazioni. 

Dopo la mia prima al Maggio (ottobre in Sala Grande, Zubin Mehta, VIII di Bruckner), la seconda in Auditorium; devo dire che a me è sembrato di sentire leggermente, non peggio, ma meno bene. Fors'anche perché mancavano una trentina di strumentisti rispetto al gran completo della Sinfonia bruckneriana? Forse. La sala è più piccola ma ciò non dovrebbe incidere sull'acustica. È molto bella e, penso, ben studiata; però la mia impressione, sin dalle prime note, è che si senta meglio in Sala Grande. 

Per ciò che concerne l'esibizione, il Maestro Sardelli è una vera goduria. Coinvolto e coinvolgente nella sua esuberante direzione. Davvero esplosivo. Tutto molto bello, da Filz a C. P. E. Bach, per finire alla n. 39 di Mozart. Un vero trionfo alla fine, con applausi scroscianti. Per me, meritatissimi per Sardelli ed i Maestri del Maggio. Discorso diverso per il sopranista. Purtroppo devo dissentire dalla maggioranza del pubblico che ha accomunato Sardelli, orchestrali e De Sà in applausi entusiastici. Nelle prime due arie (forse era emozionato?) la voce, alle mie orecchie, é sembrata ingolata, senza proiezione alcuna. Sí articolata, melodiosa, ma mai, sopratutto sulle alte frequenze, capace di esprimersi con potenza/proiezione. Meno male che l'artista era un metro davanti agli strumentisti, ché da dietro l'orchestra non sarebbe arrivato quasi nulla agli spettatori. Molto meglio nel mottetto mozartiano Exultate, jubilate (soprattutto nell'Alleluja finale). É andato a nozze con le note medie. Ma quanto a proiezione sempre carente, ad eccezione delle ben concertate sospensioni dell'esecuzione da parte dell'orchestra, che gli hanno permesso di esprimersi meglio. 

Inviato
1 ora fa, Spadaccino1 ha scritto:

seconda in Auditorium; devo dire che a me è sembrato di sentire leggermente, non peggio, ma meno bene. Fors'anche perché mancavano una trentina di strumentisti rispetto al gran completo della Sinfonia bruckneriana? Forse. La sala è più piccola ma ciò non dovrebbe incidere sull'acustica. È molto bella e, penso, ben studiata; però la mia impressione, sin dalle prime note, è che si senta meglio in Sala Grande. 

Non bene non dovrebbe essere per il minor numero di strumentali.

La settimana prima ho ascoltato le danze sinfoniche da West side story e la nona di Dvorak con una brillantezza e una potenza negli ottoni e percussioni incredibile. 

Ma anche la sezione dei legni perfettamente distinguibile. 

Ovvio non potersi aspettare il volume sonoro di Bruckner se paragonato ai lavori vocali di Mozart 

Inviato

@garmax1 può darsi non sia così come mi è sembrato.

Si dovrebbe, come dici tu, fare un confronto con la stessa esecuzione/ orchestra. La mia, comunque, era solo una impressione. Poco importa, è stato in ogni caso molto bello. 

 

 

P. S. Scusate per i doppi post. C'era un problema di linea... 

  • Melius 1
  • 2 settimane dopo...
Inviato

Forse l'opera è OT, comunque non saprei dove postare. 

Ieri sera al Teatro di San Carlo, Rusalka di Dvorak in chiave moderna. Interessante il mismatch/contrasto tra il cantato e le immagini in retroproiezione.
Immagini contemporanee, appunto contrastanti con la narrazione di fine Ottocento. Con una magia digitale che, di volta in volta, schiudeva e ritirava squarci rettangolari nella (finta) tela per far emergere, in tutto o in parte, gli artisti. 
Scenografia ridotta all'essenziale, con cantanti in vestiti casual, quando non sportivi, e arredi costituiti da semplici sedie o, una volta, un sacco a pelo e ancora con scene costruite da stringhe di lampade a led. A molti ha dato fastidio, ho letto di critiche. Devo dire, nonostante io ami le rappresentazioni tradizionali, ormai in disuso, lo sfondo di fumetti animati che ha dato inizio all'opera e poi l'ha accompagnata per tutta la durata, come una vera e propria voce narrante, ha dato risalto alla bravura degli artisti e dell'orchestra (con a capo un bravissimo Dan Ettinger).
Forse era questo il rischio per la regia di Tcherniakov, ovvero che si offuscasse il vero motivo che ci richiama a teatro, il cantato, la musica. Invece questa regia, secondo il mio modesto parere, ha focalizzato l'attenzione sui cantanti; tra tutti la bravissima Asmik Grigorian, soprano puro, che ha regalato una interpretazione dalla grande emotività. Voce, mimica facciale, postura, gestualità.
Completamente calata nel personaggio di Rusalka. Una grande attrice! Peccato, per me, non poterla rivedere domenica nel recital previsto, sempre al San Carlo. 

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  • Melius 2
Inviato
2 ore fa, Velvet ha scritto:

fianco della Fenice che per uno Spritz e un tramezzino alle 6 del pomeriggio ti corca 15 euro.

Al bar del teatro del Maggio Musicale Fiorentino probabilmente qualcosa di meno ma non di tanto. 

2 ore fa, Velvet ha scritto:

Sono prezzi da Quadri o da Florian in San Marco

Pensavo si pagasse di più. 

Comunque nel ridotto dei palchi del teatro alla Scala un calice di Bellavista si paga 15 euro. 

Alla fine a Venezia è quasi economico 

Inviato
27 minuti fa, garmax1 ha scritto:

Al bar del teatro del Maggio Musicale Fiorentino probabilmente qualcosa di meno ma non di tanto. 

Non ci siamo capiti: non è la buvette del teatro.

In quella della Fenice sia a piano terra che nel ridotto al primo piano si paga molto onestamente (8 euro il calice di bolle italiche, 15 champagne).

Quello di cui parlavo è il decadente caffè che confina con il teatro e ne prende il nome per tradizione ma nulla ha che fare con questo, credo. 

A quel punto vado dall'altro lato all'Antico Martini o alla sua enoteca. 

Inviato
1 minuto fa, Velvet ha scritto:

Non ci siamo capiti: non è la buvette del teatro.

Scusa non avevo inteso bene 

Inviato

Da oggi sono in vendita i biglietti per le due opere eseguite in forma di concerto di Wagner : Siegfried e Crepuscolo, gli spettacoli saranno nel mese di giugno e nel mese di ottobre.

Sono pochi i posti ancora disponibili 

Bologna, Orchestra del Teatro Comunale 

Inviato
Il 27/11/2024 at 08:58, Spadaccino1 ha scritto:

Peccato, per me, non poterla rivedere domenica nel recital previsto, sempre al San Carlo. 

Vista io, strepitosa. 

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Inviato

@mozarteum ti credo. Le premesse lasciate intravedere in "Rusalka" erano importanti. Ma dopo martedì, e poi sabato 30 (Ettinger/Agresta), domenica avevo un impegno familiare a circa 100 km. Non ho proprio potuto (in compenso ho preordinato il cd di questa esibizione). Lo so non è la stessa cosa. 

Sabato è stato bello. Prima mezz'ora "Vier letze Lieder" di Richard Strauss per Soprano (appunto Maria Agresta) e Orchestra; e poi la 5ª di Bruckner. 

Esibizione canora direi nella norma, ben preparata (forse preoccupata a non sbagliare). Voce melodiosa.

Esecuzione della sinfonia brucneriana educata, romantica, delicata. Finalmente più di settanta orchestrali. Grande, intenso, il movimento introduttivo. Bravi gli ottoni. Bruckner mi entusiasma sempre. Sono uscito dal San Carlo fischiettando e "zompettando". Felice. 

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Inviato
1 ora fa, Spadaccino1 ha scritto:

Finalmente più di settanta orchestrali. Grande, intenso, il movimento introduttivo.

Pensavo di più per una sinfonia di Bruckner 

Inviato

@garmax1 Certo, tanti li ho visti al Maggio Fiorentino all'esecuzione dell'8ª.

Si vede che a Napoli sono un po' più sparagnini.... 

Scherzi a parte, non ho contato ma erano più o meno quelli. 

Nessuno è stato sabato 30 novembre al San Carlo per confermare? 

Inviato

Della Forza del Destino si parla in altro thread, ci sono alcuni appuntamenti da qui a Natale che segnalo: a Roma lo Schiaccianoci intero in forma di concerto diretto da Dudamel, che riterrei imperdibile almeno dai romani.

A Firenze un’opera rara di Stravinsky, Mavra, insieme al Gianni Schicchi di Puccini, abbinabile a un bel concerto di Bolton.

Poco fa ho deciso un blitz a Vienna domenica e lunedi sperando di trovare la’ un bgl per Palestrina, opera rara di Pfitzner diretta da Thielemann e Les Contes d’Hoffmann (una delle mie opere preferite) con Osborn entrambe esaurite.

C’e’ anche un Messiah al Musikverein e un Oratorio di Natale di Bach al Konzerthaus e la sesta di Mahler coi Wiener e Makeela ma per queste ultime due cose bisognerebbe arrivare sabato perche’ vanno di mattina.

Inviato
8 ore fa, mozarteum ha scritto:

a Roma lo Schiaccianoci intero in forma di concerto diretto da Dudamel, che riterrei imperdibile almeno dai romani.

Presente! :classic_smile:

Inviato

A proposito dei concerti sinfonici nei teatri d’opera. Domenica sera sono stato a sentire Mariotti che eseguiva l’Eroica e i Kindertotenlieder. Buona esecuzione, non la ricorderemo pero’.

Purtroppo l’acustica dei teatri d’opera anche quando l’orchestra e’ sulla scena non e’ idonea perche’ non sostiene il suono e rende molto difficili gli effetti di chiaroscuro e di contrasto timbrico fra gli strumenti.

Ne risentono in particolar modo gli strumenti con note gravi.

Subentra poi il gusto. A me piace il riverbero giusto, quello che farebbe storcere il naso all’audiofilo medio se lo sentisse riprodotto senza sapere nulla della registrazione ecc

  • Melius 2

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