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Garage e psichedelia


giorgiovinyl

Messaggi raccomandati

5 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

I Nomads erano particolarmente tosti.

Altri immortali degli anni '80, dalla scena neo-psichedelica svedese a quella mondiale con furore, il loro garage frat a-la Sonics più rnr&punk rispetto a quello beat,r&b,mod dei Creeps, ovviamente sempre altissima scuola di riproposta di stilemi sixties. The Way You Touch My Hand è in quella cassetta.

5 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

 

 

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Aahhh, i Creeps me li ricordo molto bene.

Me li sto riascoltando ora su Tidal, erano tanti  anni che non lo facevo !

Però mi sembra che nessuno abbia citato "i miei amori":  i Fleshtones !!

I primi due album li ho letteralmente consumati,   ma anche gli altri ......

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Il 30/11/2024 at 12:34, eduardo ha scritto:

Però mi sembra che nessuno abbia citato "i miei amori":  i Fleshtones !!

Una delle band da andare in processione per vederli dal vivo almeno una volta nella vita. Negli anni '80 e '90 il loro spettacolo sul palco era il top della scena! Tutto sommato, a tutt'oggi tengono sempre botta alla "loro" oretta di concerto, ma certo non sono più "creativi" come un tempo, quando all'apice del delirio scendevano dal palco e uscivano dai locali con rullo e cembalo a suonar per strada anche in pieno inverno, tutti sudati e noi a seguirli...:classic_biggrin:

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Uno dei dischi imprescindibili del revival sixties-punk di una band altrettanto definitiva, The Morlocks, un "finto" live svoltosi in un immaginario locale sotterraneo popolato di creature scappate dalle varie Nuggets , Pebbles, etc..., una discesa nel mondo dark degli Stooges e con tutto il manicomio delle band più emarginate dei sixties più violenti, con  una incisione incredibilmente bella,  tra le migliori delle produzioni in questo ambito, un disco oscuro dal suono ipnotico, roccioso, scolpito, testosterone acido di punk'n blues, basso e batteria assurdi con le JBL, Koizumi e quella sua voce maligna.

Consigliato sotto tutti i punti di vista.

 

IMG_20241208_092841261.jpg

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Il 8/12/2024 at 09:53, Morenik ha scritto:

Uno dei dischi imprescindibili del revival sixties-punk di una band altrettanto definitiva, The Morlocks, un "finto" live svoltosi in un immaginario locale sotterraneo popolato di creature scappate dalle varie Nuggets , Pebbles, etc..., una discesa nel mondo dark degli Stooges e con tutto il manicomio delle band più emarginate dei sixties più violenti, con  una incisione incredibilmente bella,  tra le migliori delle produzioni in questo ambito, un disco oscuro dal suono ipnotico, roccioso, scolpito, testosterone acido di punk'n blues, basso e batteria assurdi con le JBL, Koizumi e quella sua voce maligna.

Consigliato sotto tutti i punti di vista.

Per fortuna sono riuscito a ritrovare il vinile, ricordavo di averlo ma stavo cominciando a sudare freddo, qualche tempo fa ho cercato come un pazzo Perfect Prescription degli Spacemen 3 per poi realizzare che l'avevo solo in cd.

Anche io lo ricordo come un gran disco appena possibile lo riascolto.

 

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@giorgiovinyl Non mi è particolarmente familiare questa musica, se non per via "incoscia".., ma ti metto ugualmente un like di ringraziamento per aver aperto un fronte discorsivo su "generi" insoliti e mi sembra molto interessanti. Per ora leggo e apprendo, se mi scatta qualche ricordo sopito lo condivido... 😅

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4 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Non mi è particolarmente familiare questa musica, se non per via "incoscia".., ma ti metto ugualmente un like di ringraziamento per aver aperto un fronte discorsivo su "generi" insoliti e mi sembra molto interessanti. Per ora leggo e apprendo, se mi scatta qualche ricordo sopito lo condivido... 😅

Si è vero, i gruppi presente su Nuggets (e anche quelli  non presenti) sono comunque familiari inconsciamente.

Erano la risposta americana a Beatles, Stones, Who insomma alla British invasion.

In molti casi, magari non sull'album ma su i singoli brani, siamo a quei livelli, anche se più selvaggi e grezzi.

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5 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Non è la "radio" che fa grande la musica bensì il "lisergico" che è in noi

Preciso.

Questo spirito "psichedelico" o sognante o lisergico che risiede nella nostra anima come dici tu ha bisogno di un mantra, di un ritmo, di una pozione musicale che possa risvegliarlo e  poterci far vivere e provare sensazioni che i 5 sensi da soli non porrebbero.

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1 ora fa, giorgiovinyl ha scritto:

sono comunque familiari inconsciamente

Hai centrato il senso delle mie proposte musicali a più livelli da 40 anni a questa parte.

5 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Questo ed altro erano avanti di 50 anni...

Beati gli ultimi...

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James Taylor Quartet – Hung Up On You JTI Records – JTI005, LP, 2024

 

Arrivato oggi: ma che sorpresona!

Ecco un altro del giro dei  "Prigionieri", Mr. James Taylor, che vive una seconda giovinezza: prima il trionfo della reunion appunto dei Prisoners, con l'apice emozionale vissuto nella notte storica alla Roundhouse, e adesso il ritorno coi suo Quartet con un look tanto scarno nella copertina quanto sgargiante di brit, beat & pop sotto il vestito, e che riporta dritti all'album di debutto nel remoto 1987, bypassando tutto l'armamentario funk-acid jazz che gli ha fatto fare più volte il giro dei club alla moda di tutto mondo.

Qua, invece, butta di chitarroni rock a tinte mod spinte alternato a pezzi più groovy con il suo organo che dirige la banda, e lo schema mi rimanda alla memorie un paio di album dei Prime Movers con le spartizioni Graham Day-chitarra e Fay Day-organo. Presente anche una versione di "My Wife" già pubblicata nell'ultimo dei Prisoners, là più tirata e pure bella organata,  qui invece vestita in modo più folk-psych di una dolcezza che mette i brividi ad un vecchio nostalgico che sullo sfondo vede i Caravan di In The Land...

Un disco piacevole, scorrevole, socievole, sbalzato in aria dall'onda lunga del beat e del brit-pop.

Ed il ballar m'è dolce in questo mare...

 

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  • 2 settimane dopo...

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