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Se voi foste il giudice


appecundria

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2 ore fa, appecundria ha scritto:

«Integra di per sé un danno risarcibile ex art. 2059 cod. civ., il pregiudizio recato al rapporto di convivenza, da intendere quale stabile legame tra due persone connotato da duratura e significativa comunanza di vita e di affetti».

La questione e’ correttamente posta qui.

Non c’entra il diritto ereditario, nel mio precedente post distinguevo fra soggetti infra ed extrafamiliari che possono o non possono “ereditare”.

Qui pero’ non si tratta di un’eredita’ ma di un diritto al risarcimento della sofferenza patita da chi sopravvive, non dunque di un cespite da ereditarsi facente parte del patrimonio del de cuius.

Ecco come entra in gioco il fatto della prolungata convivenza e degli affetti.

Peraltro, mentre questa sofferenza appare presumersi per i familiari classici, per quelli extra va provato rigorosamente il presupposto della convivenza e degli stretti legami affettivi.

Paradossalmente, il diritto proprio al risarcimento del 2059 potrebbe negarsi o diminuiris  ai familiari classici che seppur non indegni di succedere, si siano pero’ talmente disenteressati per lungo tempo del morto sicche’ non sarebbe irragionevole ipotizzare che non abbiano patito una speciale sofferenza.
Peraltro non capisco l’eccezione dell’avvocato dei familiari classici. Il danno ex2059 non e’ costituito da un montepremi unico per cui meno percipienti ci sono meglio e’. Ma e’ un danno personale: cento percipienti, cento danni uguali.

Sara’ stato semmai l’avvocato delle assicurazioni.

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IL LEGNAME DI GARIBALDI DURANTE LA DIFESA DI ROMA

 

Un certo Cavalier Annibaldi citò in giudizio tre collaboratori di Giuseppe Garibaldi: Maderazzi, Ruggieri, Galiani per aver sottratto, senza autorizzazione, un certo quantitativo di legname dal proprio stabilimento con il pretesto di farne delle barricate.

Sosteneva l’Annibaldi che si era trattato di una depredazione vera e propria da porsi a carico dei tre autori materiali del “furto”. Infatti, a dire della difesa dell’Annibaldi la requisizione avrebbe dovuto essere autorizzata per iscritto dal Triumvirato, come prescritto dai provvedimenti di quel governo, mentre di fatto gli autori della sottrazione  avevano agito allegando un semplice ordine verbale di Garibaldi, che non possedeva alcun crisma di legalità.

La difesa dei tre convenuti fece presente che i legnami sottratti al Cavalier Annibaldi erano stati portati sotto scorta delle milizie garibaldine nei luoghi in cui erano in costruzione le barricate, per comando di Garibaldi e che il Triumvirato aveva delegato il governo di quella guerra al comandante di quella milizia (Garibaldi). Ne derivava dunque la piena legittimità dell’ordine di Garibaldi e dunque della requisizione del legname.

Come andò a finire?

 

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@penteante il Cavaliere Annibaldi perse la causa, la sentenza espressa dai Giudici stabilì che: “nei deprecabili casi di perturbazioni politiche vanno talvolta tenuti fermi molti fatti compiuti e tra questi le requisizioni ordinate per causa di guerra da coloro che ne hanno il comando. Questa regola è valida per il regime dell’ invasore straniero e anche per il regime nato da un’insurrezione popolare. I convenuti avevano agito per comando di chi aveva le facoltà di comandare: il comando era venuto dall’autorità militare

(Garibaldi) e dunque da un soggetto che giuridicamente aveva il potere di ordinare” .

La requisizione del legname, dunque, era pienamente legittima.

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  • 1 mese dopo...

NUOVO QUIZ

 

Lavoratrice in smart working cade per strada mentre va a prendere la figlia a scuola.

Secondo l'Inail, non è definibile "un infortunio per rischio lavorativo ma per il verificarsi di un rischio generico incombente su tutti i cittadini e comune ad altre situazioni del vivere quotidiano".

Come è finita?

 

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Il lavoratore in Smart Working è equiparato agli altri lavoratori.
Quindi secondo me ha diritto all’indennizzo, così come ogni altro lavoratore che si allontana temporaneamente dall’azienda, ad esempio per un permesso.

Però non è così scontato, bisognerebbe vedere come è configurato lo Smart working, se è previsto che la dipendente debba essere sempre davanti al computer ad esempio, in questo caso dovrebbe chiedere il permesso o comunque verificare come sono regolamentati i permessi, le pause ecc. dal contratti collettivo applicabile per quel caso ecc.

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