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Melius Club

Ai confini del Jazz


damiano

Messaggi raccomandati

Inviato
5 minuti fa, damiano ha scritto:

Ripeto le mie intenzioni "apertorie': è un contenitore dove mettere quanto ci piace e che si rifà al jazz come padre putativo. 

 

 

Grazie Damiano, ora mi sembra ancora più chiara l'intenzione che avevamo cercato di chiarire nello scambio civile e costruttivo intercorso nel topic Jazz".

Vorrei segnalare il post nel quale, condivisibili o meno, in ogni caso civili e moderate,  esprimo in maniera mi sembra chiara e ragionevole i motivi per i quali suggerivo di aprire un topic dedicato alle musiche che si rifà al jazz come padre putativo (mi piace l'espressione, detto in altri termini un po' simile a quelle da me adottate) certamente non per creare separazioni manichee, per voler limitare o sminuare la portata musicale delle stesse, la loro "illimitatezza", come qualcuno ha erroneamente polemicamente inteso e frainteso.

ascoltoebasta
Inviato
33 minuti fa, damiano ha scritto:

Matias Eick in Cologne Blues; notare la formazione con 2 batterie e l'uso sopraffino nell'arrangiamento e sentire che splendore Andreas Ulvo (il pianista)

Beh,per me qualunque dei concerti dell'Eick Quintet è un piacere e le parti di piano son sempre deliziose,il suo estraniarsi durante le sue esecuzioni conduce ad un magico coinvolgimento.

Inviato

Segnalo questo che vira molto più sul prog. Ma così, per dare ulteriori visioni e suggerimenti 

 

 

 

  • Thanks 1
ascoltoebasta
Inviato

Pongo all'attenzione il pianista Vasil Hadzimanov e la sua band,di cui possiedo il CD "Lines In Sand" e di cui consiglio l'ascolto,una creativa fusione di tradizioni musicali in cui lo spirito jazz è sempre presente,disco variegato,eclettico e mai banale,certamente meritevole d'un ascolto.

 

  • Thanks 1
Gaetanoalberto
Inviato

Sempre dalla scena londinese Theon Cross, suonatore di basso tuba e tra i fondatori di Sons of Khemet, per chi ama un po' di sangue nelle vene. Tutto l'album Fyah vale un giro.

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato

Eh Bob James? Ricordiamo anche la nascita ufficiale (diciamo così) del cosiddetto smooth jazz, l'ala più "fruibile", "radiofonica", dell'universo Jazz.

Nel 1974, esce One, il suo primo disco, per la CTI Records (altra grande etichetta "specializzata"). 

A farla da padrone è l'ultimo pezzo del disco, Nautilus, che nel tempo verrà campionato decine di volte nel genere hip-hop. 

Ma tutto il disco è un "must", a partire dal primo brano, Valley of the Shadows.

. Che secondo me la conoscete anche se non la conoscete... :classic_biggrin:

.

 

 

.

 

 

  • Thanks 1
Gaetanoalberto
Inviato
Il 31/10/2024 at 19:23, damiano ha scritto:

Bello, mi piace. Per favore fatti un giretto da queste parte con sonorità simili

Ciao

D.

Al riascolto per ora in testa.

Inviato
43 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Sempre dalla scena londinese Theon Cross, suonatore di basso tuba e tra i fondatori di Sons of Khemet

Grandissimi e bellissimo disco, ottimo contributo.

Continuo a non poter dare "reazioni", meglio, me ne fa dare 2 (due) e poi mi dice che ho finito la riserva, boh!

Ciao

D.

Inviato

Bella e brava Lakecia Benjamin.

Grande presenza scenica anche senza il costume da Goldrake 

Screenshot_2024-11-02-17-18-54-17_40deb401b9ffe8e1df2f1cc5ba480b12.jpg

  • Thanks 1
Inviato
Il 31/10/2024 at 10:32, analogico_09 ha scritto:

Minimo minimo mi ci vorrebbe per una gagliarda eccitazione l'arkestra intergalattica di un redivivo Sun RA... :classic_wink:

Anche senza Sun Ra ancora calcano le scene alla stragrande.

In un concerto dell' anno scorso fecero "saltare" anche le poltrone. Speriamo che si ripetano stasera

  • Melius 1
Inviato

E visto che non posso dare reazioni, posto "cose". Ecco cosa intendevo quando parlavo del caos, il gruppo è made in ECM (ovviamente): Bass Desires cioè Marc Johnson, Peter Erskine, John Scofield, Bill Frisell. È un live dove propongono la loro versione di (addirittura) Resolution di Coltrane. Purtroppo il video è spezzato in 2 tronchi ma vale la pena. Il pezzo si dipana secondo lo standard che tutti conosciamo; John Scofield suona il suo solo e gronda Blues, come solo lui sa fare con una chitarra, stacco, chorus,  entra Frisell ed è il caos. Suona qualcosa che nessuno si aspetta in quel momento è talmente fuori da ogni schema che i compagni aspettano che lui prenda una qualche direzione

 

 

 

Ecco cosa intendevo con la linea di confine del caos tra dentro e fuori. Poteva essere la solita "Riproduzione" di uno standard (dentro il confine), Frisell ha varcato la linea ed è diventato altro. ECM ha seguito la linea di confine ed ha pubblicato 2 dischi di Bass Desires.

Ciao

D.

 

 

  • Melius 1
Gaetanoalberto
Inviato
15 minuti fa, damiano ha scritto:

la linea di confine del caos tra dentro e fuori. Poteva essere la solita "Riproduzione" di uno standard (dentro il confine), Frisell ha varcato la linea ed è diventato altro

Io ho sempre pensato che per i contemporanei, anche quelli dotati di maggiori competenze tecniche, è assai difficile mettere assieme tutti gli elementi necessari per ordinare il caos di cui parli e per fornirne una valutazione oggettiva, insomma, per non danzare di architettura :classic_smile:, attività quest'ultima peraltro non disprezzabile, a patto che la si affronti con un po' di humour.

A guardare il lunghissimo incedere della musica, nella vastità dei suoi generi e della sua evoluzione, è difficile non individuare stilemi ripresi, rielaborati, mischiati ad altri ingredienti, con esiti non sempre preconizzabili, rispetto ai quali per fortuna è ancora possibile esprimere un gradimento soggettivo che non aspira, e forse in caso di discipline artistiche mai dovrebbe, alle classifiche.

Non è raro che alle stroncature critiche dei contemporanei segua, soprattutto con il passare del tempo, un'evoluzione che mai ci saremmo aspettati.

Il viaggiare al confine, anche in forma di tentativo, è però un valore in sé: a volte il viaggio porta in territori nuovi, altre ti modifica al rientro, certe volte porta a perdersi.

A proposito, bellissima la tromba di Arve Henriksen. Ho avuto bisogno di tempo per immergermi: quel tipo di composizioni che facilmente la nostra frenesia ci farebbe scavalcare.

Grazie.  

   

  • Melius 1
  • Thanks 1
Gaetanoalberto
Inviato
18 ore fa, ascoltoebasta ha scritto:

Libertè Toujours".

Veramente bello

  • Thanks 1
Inviato
1 ora fa, damiano ha scritto:

meglio, me ne fa dare 2 (due) e poi mi dice che ho finito la riserva, boh!

Forse ci sara' un automatismo che blocca gli eccessi di 'reazioni" di scambio, mi pare fu proposto di farlo in politica con i voti di scambio... :classic_biggrin: :classic_wink:

  • Thanks 1
Inviato
1 ora fa, Gaetanoalberto ha scritto:

assieme tutti gli elementi necessari per ordinare il caos di cui parli e per fornirne una valutazione oggettiva, insomma, per non danzare di architettura

Ho citato a caso da quanto hai scritto; hai descritto esattamente il concetto che io avevo espresso con "unire i puntini".

È l'esercizio al quale tutti siamo, anche inconsciamente, costretti attraverso l'esperienza quotidiana. La cosa grande del fenomeno è che i risultati sono sempre differenti, magari nelle sfumature ma differenti. 

Nello specifico Frisell non ammette intermediazione: si ama o si odia. Il mio esercizio con i puntini che mi ha offerto l'esperienza con Frisell, dagli esordi fino all'età adulta, mi hanno portato ad esserne un fan appassionato. Molti, anche fior di chitarristi, uniscono i puntini e trovano "una cagata pazzesca" modello corazzata fantozziana. È la.vita 🙂

Ciao

D.

  • Melius 1
Inviato
14 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

pare fu proposto di farlo in politica con i voti di scambio... :classic_biggrin: :classic_wink:

 

Po' esse, in tempo di elezioni americane il sospetto di brogli è legittimo. Il mio account si comporta in modalità random, me ne fa lasciare un paio, poi mi ferma, poi me ne fa lasciare 5 e poi si riferma. Vedremo cosa succede, ho anche ripulito i cookies 

Ciao

D.

Inviato
1 ora fa, Gaetanoalberto ha scritto:

A guardare il lunghissimo incedere della musica, nella vastità dei suoi generi e della sua evoluzione, è difficile non individuare stilemi ripresi, rielaborati, mischiati ad altri ingredienti, con esiti non sempre preconizzabili, rispetto ai quali per fortuna è ancora possibile esprimere un gradimento soggettivo che non aspira, e forse in caso di discipline artistiche mai dovrebbe, alle classifiche.


Giusto, un argomento affrontato ennemila volte nelle varie discussioni di musica, non solo jazz, anche sul fatto che la musica, l'arte tutta, "copia" sempre se stessa ma per rinnovarsi, anche per "fondersi" tra generi diversi o limitrofi e costruire nuovi assetti musicali stimolanti ed originali, anche su questo ci siamo spesi a iosa, mentre  ogni forma di gradimento e di opinione è ovviamente soggettiva, non come fatto di "fortuna" bensì di precisa e naturale disponibilità dei partecipanti agli scambi delle idee, sensazioni, opinioni, senza fare le classifiche che si fanno nello sport, non nell'arte. Quindi, come sia dice per le vie brevi: nun c'è probblema...

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