ferrocsm Inviato 23 Novembre 2024 Inviato 23 Novembre 2024 @briandinazareth è tutto fumo negli occhi (non mi stancherò mai di scriverlo) questi stanno nascondendo il loro pressapochismo e la loro inettitudine dietro l'autoritarismo, non cercando in nessuna maniera di tentare di risolvere i veri problemi del paese, ieri erano i rave party, le accise, i vari condoni alla c...o di cane, etc etc ora è sotto tiro la magistratura, ci metti un attimo a zittirla, e che ci vuole, basta una legge autoritaria che guarda caso è stata proposta subito dopo l'avanti e indietro dall'Albania portando per mare 8 migranti, dove invece dimostrano tutta la loro incompetenza è nell'affrontare i veri problemi del paese. "Nel percorso a ostacoli della legge di bilancio 2025 pende la spada di Damocle del calo della produzione industriale evidenziato dall’Istat che registra il crollo: a luglio l’indice complessivo scende in termini tendenziali del 3,3% (tenendo conto che i giorni lavorativi di calendario sono stati 23 contro i 21 di luglio 2023). Dati prevedibili e in linea con una contrazione generalizzata. Va peggio se si guarda a un periodo più lungo: da maggio 2022 a luglio 2024 l’indice crolla complessivamente del 6,7%."
briandinazareth Inviato 23 Novembre 2024 Autore Inviato 23 Novembre 2024 4 minuti fa, ferrocsm ha scritto: è tutto fumo negli occh sicuramente tu hai ragione ma la loro ideologia, che non nascondono, è chiaramente autoritaria, limitativa delle libertà e accentratrice di potere. Le due cose non sono in contrasto
mozarteum Inviato 23 Novembre 2024 Inviato 23 Novembre 2024 1 ora fa, briandinazareth ha scritto: Se un giudice parla di una norma in un convegno e viene ritenuto che il suo intervento sia critico dovrebbe astenersi da tutti i procedimenti che potrebbero includerla? Non pensi alle conseguenze sul dibattito anche tecnico sulle norme? Questo e’ un punto delicato. il dibattito tecnico e’ una cosa. La condivisione o il rifiuto politico di una soluzione normativa un’altra. ad esempio, nel dibattito tecnico un giudice imparziale evidenzierebbe qual e’ il punto tecnico vulnerabile di una norma. E suggerirebbe una modifica tecnica. Ma non prenderebbe partito sul valore (o disvalore) politico della stessa. nel diritto d’oggi (ma vedo che nessuno mi segue su questo punto) il campo dell’interpretazione del giudice si e’ fatto molto piu’ esteso che in passato per una ragione semplice e piu’ volte detta: il diritto comunitario - e le sentenze della corte europea- si esprimono per principi. I principi per loro natura sono (e utilizzo un linguaggio atecnico) come la pelle dei cojoni. Quando il giudice e’ chiamato ad applicare una norma nazionale, se questa norma non gli piace per il suo inconscio o conscio politico, sollecita il “principio” pro domo. Questa e’ un’anomalia di sistema. Va detto per completezza che nel caso “albania” (dove ho sempre detto: soldi buttati), i giudici hanno fatto quello che dovevano: hanno passato la palla alla Corte europea, non hanno quindi disapplicato la norma italiana tout court. Il problema vero e’ dunque un altro. Queste benedette norme europee che si esprimono per principi (dovendo abbracciare ordinamenti nazionali molto diversi) trovano il sacerdote del bene e del male nella Corte europea che con una pronuncia che interpreta principi e non regole (e’ fondamentale avere ben presente questa distinzione) puo’ vanificare leggi espresse da parlamenti democratici. e’ un cul de sac che conferisce all’applicazione del diritto un sapore pangiusitizialistico sgradevole. ovviamente i borsellati onniscenti diranno che mi sono espresso all’antani. problema loro 2
briandinazareth Inviato 23 Novembre 2024 Autore Inviato 23 Novembre 2024 30 minuti fa, mozarteum ha scritto: Questo e’ un punto delicato. il dibattito tecnico e’ una cosa. La condivisione o il rifiuto politico di una soluzione normativa un’altra. ad esempio, nel dibattito tecnico un giudice imparziale evidenzierebbe qual e’ il punto tecnico vulnerabile di una norma. E suggerirebbe una modifica tecnica. Ma non prenderebbe partito sul valore (o disvalore) politico della stessa. nel diritto d’oggi (ma vedo che nessuno mi segue su questo punto) il campo dell’interpretazione del giudice si e’ fatto molto piu’ esteso che in passato per una ragione semplice e piu’ volte detta: il diritto comunitario - e le sentenze della corte europea- si esprimono per principi. I principi per loro natura sono (e utilizzo un linguaggio atecnico) come la pelle dei cojoni. Quando il giudice e’ chiamato ad applicare una norma nazionale, se questa norma non gli piace per il suo inconscio o conscio politico, sollecita il “principio” pro domo. Questa e’ un’anomalia di sistema. Va detto per completezza che nel caso “albania” (dove ho sempre detto: soldi buttati), i giudici hanno fatto quello che dovevano: hanno passato la palla alla Corte europea, non hanno quindi disapplicato la norma italiana tout court. Il problema vero e’ dunque un altro. Queste benedette norme europee che si esprimono per principi (dovendo abbracciare ordinamenti nazionali molto diversi) trovano il sacerdote del bene e del male nella Corte europea che con una pronuncia che interpreta principi e non regole (e’ fondamentale avere ben presente questa distinzione) puo’ vanificare leggi espresse da parlamenti democratici. e’ un cul de sac che conferisce all’applicazione del diritto un sapore pangiusitizistico sgradevole. ovviamente i borsellati onniscenti diranno che mi sono espresso all’antani. problema loro Seriamente. Sia io che molti altri ti leggiamo con attenzione e interesse quando scrivi di questi argomenti. Tornando al tema, pensi che questa norma porti dei benefici all'amministrazione della giustizia? Se si quali?
Questo è un messaggio popolare. mozarteum Inviato 23 Novembre 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 23 Novembre 2024 Questo non posso pronosticarlo. Pero’ reputo opportuno che un giudice che si sia espresso pubblicamente contro una norma o un insieme di norme si astenga dai processi in cui bisogna farne applicazione. mi sorprende anzi che sia necessaria una norma ad hoc e non sia gia’ spontaneamente osservata questa regola di astensione da parte di giudici schierati. faccio un altro esempio: se un magnate e bevete mondiale volesse fare una residenza imperiale a forma di disco volante in val d’aosta, e l’Autorita’ paesaggistica desse un diniego, sarebbe secondo voi opportuno che il giudice di quel diniego (Tar e Consiglio di Stato) fosse un ambientalista spinto essendosi cosi’ espresso pubblicamente? 3
mozarteum Inviato 23 Novembre 2024 Inviato 23 Novembre 2024 8 ore fa, 31canzoni ha scritto: Brian è garantismo e tu sei un forcaiolo e manettaro. “La pace è guerra, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza” A Canzo’ lo vedi a senti’ Dylan che succede. E’ tutto un magna magna er piu’ pulito c’ha a rogna (detto in inglese ovviamente)
Paolo 62 Inviato 23 Novembre 2024 Inviato 23 Novembre 2024 Il punto è che non si permetterebbe ai giudici di esternare le proprie opinioni se ho ben capito.
mozarteum Inviato 23 Novembre 2024 Inviato 23 Novembre 2024 Hai capito male. Liberissimi di esternarle, ma poi devono astenersi
luckyjopc Inviato 23 Novembre 2024 Inviato 23 Novembre 2024 @mozarteum la citazione che assegni a mattarella però è di Piero calamandrei
mozarteum Inviato 23 Novembre 2024 Inviato 23 Novembre 2024 Si credo che l’abbia ripresa anche Mattarella
ferrocsm Inviato 23 Novembre 2024 Inviato 23 Novembre 2024 11 minuti fa, mozarteum ha scritto: Si credo che l’abbia ripresa anche Mattarella Ho wikipardato, ma non era già stata fatta chiarezza con una sentenza a tal proposito? PER QUESTI MOTIVI LA CORTE COSTITUZIONALE dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 18 r.d.l. 31 maggio 1946, n. 511, nella parte in cui sottopone a sanzione disciplinare il magistrato che tenga in ufficio o fuori condotta tale che lo renda immeritevole della fiducia e della considerazione di cui deve godere o che comprometta il prestigio dell'Ordine giudiziario, sollevate con le ordinanze della Sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura indicate in epigrafe in relazione agli artt. 21, primo comma, 25, secondo comma, 101, secondo comma, e 108, primo comma, della Costituzione. Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 7 maggio 1981. https://giurcost.org/decisioni/1981/0100s-81.html
briandinazareth Inviato 23 Novembre 2024 Autore Inviato 23 Novembre 2024 34 minuti fa, mozarteum ha scritto: Pero’ reputo opportuno che un giudice che si sia espresso pubblicamente contro una norma o un insieme di norme si astenga dai processi in cui bisogna farne applicazione. Il che significa che ci sarebbe una fortissima riduzione dei giudici nel dibattito giurisprudenziale, oltre ai problemi se si presentasse la situazione che b richiederebbe l'esclusione del giudice a processo in corso. Non vedo vantaggi per nessuno. Anzi. 34 minuti fa, mozarteum ha scritto: se un magnate e bevete mondiale volesse fare una residenza imperiale a forma di disco volante in val d’aosta, e l’Autorita’ paesaggistica desse un diniego, sarebbe secondo voi opportuno che il giudice di quel diniego (Tar e Consiglio di Stato) fosse un ambientalista spinto essendosi cosi’ espresso pubblicamente? E cosa cambia per l'esito della causa se comunque lo fosse e per paura non lo dicesse? Anzi l'eventuale pregiudizio sarebbe ancora più nascosto e pericoloso. Tra l'altro hai introdotto un concetto pericolosissimo, perché parli addirittura delle opinioni generali di un giudice, neppure delle leggi. In pratica un giudice non potrebbe mai dire nulla di nulla, un cittadino senza il diritto di parola.... Fermi restando gli obblighi della funzione che già esistono e all'opportunità, che però non può significare l'esclusione dei giudici dal dibattito.
Paolo 62 Inviato 23 Novembre 2024 Inviato 23 Novembre 2024 1 ora fa, mozarteum ha scritto: Hai capito male. Liberissimi di esternarle, ma poi devono astenersi Se è così non c'è limitazione di libertà di parola.
extermination Inviato 23 Novembre 2024 Inviato 23 Novembre 2024 Il dovere dei giudici di non manifestare il proprio pensiero ma semplicemente di applicarlo nel mentre “ applicano “ la legge. Ca va sans dire
audio2 Inviato 23 Novembre 2024 Inviato 23 Novembre 2024 premesso che in merito parlo da uomo qualunque secondo me un problema è anche nella tecnica legislativa nel senso, per quello che ho a che fare io, tutte robe da pagnottaro, prendi una qualsiasi nuova legge ed è un rimando continuo ad altri articoli di legge precedenti quindi devi guardarti quelli e poi via di nuovo e ancora così. allora penso: se fanno così per le minkiate quotidiane chissà come fanno per le cose superiori; quindi la sintesi sarebbe: ma non riescono mica a produrre delle norme chiare ed esaurienti che se le capisce al volo il medioman qualunque a maggior ragione le dovrebbero capire loro ( il che non è per niente scontato ma intanto facciamo un passo in avanti ). ma una volta non avevano mica cominciato a sistemare le cose con i testi unici ? chiedo.
Gaetanoalberto Inviato 23 Novembre 2024 Inviato 23 Novembre 2024 8 ore fa, mozarteum ha scritto: condannati per aver taciuto di prove a discarico degli imputati nel processo Eni. Non sarebbe il caso che, qualora definitivamente condannati, rispondessero civilmente per i danni? Beh, la legge stabilisce che è risarcibile qualunque danno ingiusto derivante da un comportamento del magistrato, nell’esercizio delle sue funzioni, o conseguente a un atto o a un provvedimento giudiziario, posto in essere con «dolo» o «colpa grave», ovvero conseguente «a diniego di giustizia. L. 18/2015. Il tema è se ai magistrati spetti la libertà di opinione. Perché esprimersi sulla qualità delle leggi, in particolare da tecnici che le devono applicare, potrebbe essere espressione di questa libertà. Per esempio, si creerebbe un'ipotesi di "pregiudizio" anche per opinioni espresse in convegni di formazione rivolti a magistrati, riunioni associative... Altra cosa sono la continenza con la quale le opinioni si esprimono ed il luogo e le modalità prescelte, relativamente alle quali di solito pecca la politica verso la magistratura peró, e molto più gravemente. Si leggono esternazioni che non sono degne di una democrazia costituzionale. Forse stiamo perdendo la sensibilità verso l'unico limite contro lo strapotere degli esecutivi e delle maggioranze, che é dato dal sistema giudiziario, comprendendovi le istanze sulla costituzionalità delle leggi. Insomma, non credo molto nella libertà unilaterale. Perfino sulla responsabilità dovremmo fare qualche riflessione: sono i magistrati, o i politici che rispondono poco delle loro azioni? Qualcuno dice pure i commercialisti e gli avvocati... Sui presidi mi astengo 😁
Gaetanoalberto Inviato 23 Novembre 2024 Inviato 23 Novembre 2024 17 minuti fa, audio2 ha scritto: secondo me un problema è anche nella tecnica legislativa Un enorme problema... la tecnica é peggiorata progressivamente insieme alla qualità di chi scrive le leggi. Segue lo scadimento della qualità della formazione di chi le deve applicare, me escluso naturalmente.
mozarteum Inviato 23 Novembre 2024 Inviato 23 Novembre 2024 19 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: Beh, la legge stabilisce che è risarcibile qualunque danno ingiusto derivante da un comportamento del magistrato, nell’esercizio delle sue funzioni, o conseguente a un atto o a un provvedimento giudiziario, posto in essere con «dolo» o «colpa grave», ovvero conseguente «a diniego di giustizia. L. 18/2015. Risponde lo Stato
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