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Le nuove uscite di classica e di lirica in HiRes


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Ascoltati proprio in questi giorni e con le stesse “prime impressioni a caldo” di @Grancolauro: interpretazione che si allontana parecchio dagli “schemi” po acclamati, Rubinstein certamente, ma anche la Pires e Pollini (miei modelli ideali). I tempi tenuti sono ovviamente diversi da brano a brano, ma colpisce l’incedere lento, più notturno che sognate, proprio del primo Notturno opera 9, e quel “dare peso” agli arpeggi della mano sinistra.

Giá da qui si intende la linea interpretativa di Lisiecki, affatto personale e non “reverente” a nessun modello particolare.

Ascoltato spesso dal vivo il “ragazzone canadese” (a vederlo dal vivo direi più alto di un metro e novanta...) e trovato sempre molto convincente in Chopin e Mozart, non sempre altrettanto in Beethoven.

Un grande giovane interprete da tenere “d’occhio”....

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  • 2 settimane dopo...
Inviato

Fra i miei primi vinili acquistati c’è il cofanetto dei Concerti per violino di Mozart, nella mitica esecuzione di Schneiderhan alla testa dei Berliner....

E forse è per questo che sono così affezionato, legato affettivamente insomma, a questi concerti... ma anche ad una loro esecuzione “classica” cioè non filologica. 

Questo non vuol dire che non ami le esecuzioni di Carmagnola con Abbado e l’Orchestra Mozart o quelle della Faust con Antonini e il Giardino Armonico, anzi! Però ecco che... le esecuzioni “più classiche e vecchia maniera” mi mandano ancora in sollucchero...

Ed è per questo che vi segnalo queste belle esecuzioni di Francesca Dego, vista così spesso dal vivo al Verdi di Firenze. Perché sì, sono esecuzioni che sono piene di piccole attenzioni, di affettuosità per il suono....”vecchia maniera”! Ma come, direte voi, ma se il direttore è un pioniere della filologia come Roger Norrington? Beh... certe attenzioni filologiche ci sono di sicuro (ad iniziare dal numero ristretto degli archi e dalla loro posizione), ma ecco il risultato finale è più “vecchia maniera” che filologico in senso stretto.

E che bella “vecchia maniera”! 

Ripresa tecnica della Chandos molto bella in HiRes 24/96...

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Inviato

Quando, solo pochi anni fa, si parlava dello streaming, dell’HiRes e delle grandi potenzialità di questi mezzi per ascoltare grande musica (la classica) con grande qualità audio, erano in diversi a sorridere con commiserazione..... e mi ricordo uno in particolare che disse (o meglio scrisse in un post): stai pur certo che certe etichette, come la Chandos e la Linn, non accetteranno mai di mettere i propri album in streaming...per pochi centesimi...

Ebbene, che la Chandos abbia poi messo tutto il suo catalogo, quasi tutto in HiRes, su Qobuz è cosa ormai nota da un po’ di tempo, e infatti la mia ultima segnalazione riguarda proprio un bell’album Chandos.

Ma ecco... da oggi, 10 Settembre 2021, anche la Linn ha messo tutto il suo catalogo i HiRes su Qobuz per lo streaming! 

La registrazione appena uscita è in realtà la seconda sinfonia di Rachmaninov diretta da un giovane direttore che io ammiro moltissimo: Robin Ticciati.

Dal momento che sono ancora un po’ in vacanza al mare e non posso ascoltarla in HiRes, posto come “promemoria” della novità il cofanetto delle quattro sinfonie di Brahms.... A mio avviso eccellente versione.... e non solo per la bella registrazione in  24/96 ...ma proprio come valore artistico!

Da oggi anche la mitica Linn (mitica per i suoi “girapadelle”, e io ho avuto lo splendido LP 12 e poi per i suoi gira CD e DAC...) si unisce alla grande famiglia dello streaming.... e di sicuro avrà i suoi buoni motivi...

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Avrei voluto ascoltare questo album LINN fin dalla sua uscita, di alcuni mesi fa, adocchiata su un famoso sito di dischi Inglese....

Ora che la LINN lo mette in streaming ecco i oggi a soddisfare questo desiderio! Sì perché il giovane direttore russo Maxim Emelyanychev ha registrato, nonostante sia di classe 1998, una delle più belle Eroica di Beethoven di sempre. 

E ora che è diventato il “capo” della famosa orchestra scozzese esordisce in Linn Records con la Grande di Schubert. Sinfonia cara ad Abbado, che l’ha eseguita e registrata più volte in maniera semplice e mirabile. Ma anche questo “ragazzino” ha stoffa da vendere! Si tiene in perfetto equilibrio fra un suono secco e molto attento alla filologia, e una classicità di tempi e di “toni generali”. Bravissimo!

Bella esecuzione, bella perché “lascia il segno”.

E bella la registrazione LINN in 24/96....

 

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Qualche tempo fa, in occasione della nuova uscita DG del Quintetto La Trota di Schubert, uscita che aveva al centro la violinista Mutter e il pianista Trifonov, si disse che le edizioni discografiche di riferimento sono sempre le stesse da decenni. Sì citò quella di Gilles con i membri dell’Amadeus Quartett, perché da poco disponibile in formato 24/96.

Ecco, oggi sono a segnalarvi che è diventata disponibile in HiRes 

l’altra mia versione di riferimento. 

È una registrazione del 1957, pensate un pò, Decca, con il pianista inglese Clifford Curzon e il violinista Boskowsky e alcuni membri del suo Ottetto di Vienna.

Sì lo so, qualcuno dirà che Clifford Curzon come pianista non era all’altezza di Gilels o Richter. Ma invece vi dirò che a mio avviso Curzon è stato davvero troppo poco conosciuto in Italia è troppo sottostimato.

Fra le poche registrazioni di eccellenza dei due concerti di Brahms, ebbene ci sono proprio le sue! E che dire del suo Imperatore sotto la bacchetta di Knappertbusch o il suo Mozart sotto la bacchetta di Britten?

Insomma questa vecchia registrazione Decca è, a mio avviso, di un valore artistico enorme!

E il lato artistico? La Decca degli anni d’oro registra così bene questi cinque musicisti che ...ecco... il quintetto si materializza nel vostro salotto!

Specie adesso che, in formato 24/176, questa nuova edizione digitale ha assai poco da invidiare al vecchio e bensuonante vinile...

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@SimoTocca bellissima segnalazione, lo sto ascoltando ora sul sistema principale e davvero ben registrato. Ho sempre apprezzato quello della fonè, gilels con l'amarezza, e quello recente della mutter con trifonov, ma questo è davvero meraviglioso. Grazie per le tue preziose segnalazioni 

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Il 15/9/2021 at 22:14, SimoTocca ha scritto:

E il lato artistico?

Ovviamente volevo dire: e il lato tecnico? Riferendomi a come suona la registrazione.... 

Purtroppo spesso scrivendo su iPad ci sono errori dovuti al correttore automatico o semplici errori di battitura! Qui invece si è trattato di un lapsus vero e proprio. Tale e tanta è la maestria tecnica nella registrazione degli ingegneri Decca degli anni ‘50-‘60 che...ecco diventa Arte a sua volta! 😉 

Approfitto per ricordarvi che di settimana in settimana sono uscite le versioni rimasterizzate dell’integrale beethoveniana di Rattle con i Viennesi di inizio 2000. Questa settimana è toccato alla settima e alla ottava...

Ci manca solo la nona....!

Quando uscì ricordo che a suo tempo acquistai il cofanetto CD a Parigi. Certo, mi piacque l’esecuzione di Rattle, ma in confronto a quella di Abbado era molto più “tradizionale”, con meno idee, meno “fuoco interpretativo”, insomma più “convenzionale”.

Ma ascoltata oggi, seppure senza cambiarne il rapporto di valore con le due integrali di Abbado con i Berliner per la DG che rimangono irraggiungibili, di certo ci fa capire come la maggior parte delle successive integrali degli ultimi vent’anni siano tutte di livello artistico nettamente inferiore! Facendo l’eccezione per quella di Chailly (ma cosa aspetta la Decca a farla uscire in HiRes??) e quella di Antonini (solo la nona in HiRes, ma spero che a breve...), tutte le altre sono assai inferiori a quella di Rattle.

Mi riferisco in particolare a quella di Thielemann con i Wiener per la Sony e a quella più recente di Nelsons, sempre con i Wiener, per la DG: meno idee e applicate in maniera meno accurata!

Dudamel già meglio, ma il livello della sua Simon Bolivar Orchestra è tecnicamente diverso dai Wiener o dai Berliner...

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Mi preparo ad ascoltare il doppio album dei Concerti Brandenburghesi di Bach nella nuova “lussuosa” edizione della Akademie für Alte Musik di Berlino, con la Faust nel ruolo di solista.

Perché “mi preparo”? Perché in genere i “Kolossal” cinematografici con una certa frequenza riservano brutte sorprese: più sono famosi i nomi degli attori e più numerosi sono, più la probabilità di un flop al botteghino è alta.

E allora, prima di ascoltare questa nuova uscita della Harmonia Mundi, addirittura in formato 24/192, questo “Kolossal” musicale, mi voglio preparare il terreno di confronto.

Ho ben chiare in mente le mie tre edizioni di riferimento, nessuna delle quali in versione HiRes, ma solo in 16/44. Ma dal lato artistico così fondamentali da essere un “faro nella notte”, anche per valutare le millanta versioni discografiche dei 6 concerti di Bach. Concerti andati “dimenticati” per oltre cento anni (neppure i figli di Bach ne conoscevano l’esistenza) e poi riscoperti e diventati “best seller” anche discografici subito dietro le Quattro Stagioni.

Le mie tre edizioni di riferimento, citate più volte, sono quella della Musica Antiqua Köln con Reiner Goebbels (Archiv DG), dell’Orchestra Mozart con Claudio Abbado (DG) e perlappunto dell’Akademie für Alte Music Berlin (Harmonia Mundi 1998).

E come mi preparo? Semplicemente ascoltando qualche versione che non conosco ...giusto per preparare il terreno di confronto.

Fra gli album ascoltati vi segnalo questo della LINN, da poco disponibile su Qobuz in HiRes 24/96.

E no, non è un caso che mi sia piaciuto moltissimo! Perché Butt è musicista sopraffino e professore di musica antica, e il Dunedin Consort suona magnificamente bene, in particolare la straordinaria giovane prima violinista Bernardini (ascoltata come solista in un paio di occasioni).

E bella, molto, la registrazione come qualità audio...

Insomma un ascolto notevole.... aspettando la Faust & Co....

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  • Melius 1
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Il 26/8/2021 at 00:13, Grancolauro ha scritto:

Oggi ho ascoltato i Notturni di Chopin nella versione di Jean Lisiecki appena pubblicata da DG,

@Grancolauro Grazie per averlo segnalato: a mio avviso una interpretazione davvero splendida 

Inviato

La Trota nella versione Curzon-Decca è davvero una bella sorpresa, grazie per la segnalazione.

Ho una piccola critica però: ascoltato in cuffia il pianoforte mi sembra appena appena avanti; ma l'hi res vale l'acquisto.

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Appena uscita questa “chicca” di inediti di Mozart!

....o almeno per tale, cioè di Mozart ma non riconosciuto come tale, è il Concerto per violino e orchestra detto “numero 6”.

Il filologo, già straordinario musicista filologo e violinista, oggi direttore Reinhard Goebel sembra ne sia convinto, di questa autenticità.

A dire il vero, al primo ascolto, seppure piacevole, risulta chiarissimo che con W.A. Mozart questo concerto non ha a che vedere niente!!

Basta ascoltare poi la “vera mozartiana” Gran Partita trascritta per orchestra, per capire che appunto la mano compositrice è diversa.... ma in maniera abissale!

Però mi pare interessante il “tentativo” di far conoscere un Mozart “nuovo”.

La registrazione, seppure in formato 24/96, non mi è parsa bellissima....

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Inviato

@SimoTocca I nuovi Brandeburghesi della AfAA Berlin ha un primo ascolto mi hanno (come dite voi toscani) garbato parecchio.

Dunedin Linn è una bella edizione, ce l’ho da tempo in sacd, ma i corni del primo concerto suonati dagli scozzesi mi sembrano andare più a ramengo di quelli impeccabili dei berlinesi...

Inviato

@giorgiovinyl Bene Giorgio, allora ascolterò anch’io a breve questo nuovo album. Dico però, specie nella musica barocca eseguita con strumenti originali, che alcune “imperfezioni tecniche” di esecuzione non mi disturbano affatto e ho quindi, forse anche per questo, molto apprezzato l’esecuzione del piccolo ensemble scozzese.

È del tutto ovvio che la “perfezione tecnica” di una piccola o grande orchestra, barocca o classica che sia, così come di un ensemble cameristico come un quartetto d’archi, rende la registrazione/esecuzione molto più apprezzabile. Pur tuttavia non è infrequente che, sia su “disco” che dal vivo, a volte apprezzi di più esecuzioni “più ruvide”, meno perfette, ma che portano in sè un “quid” in più, che sia spontaneità, che sia capacità di interpretazione della parte di ciascun musicista della “band”...

Per dire: questo luglio ho ascoltato a distanza di pochi giorni i Wiener Philharmoniker diretti da Muti nella seconda sinfonia di Brahms e poi la “mia orchestra di casa, il Maggio Musicale diretta da Zubin Mehta sempre nella stessa sinfonia.

Ho molto goduto di Muti e dei Wiener e della perfezione “tecnica di entrambi, orchestra e direttore”, ma posso dire che l’afflato emotivo trasmesso dal vecchio e “traballante sulle gambe” Mehta mi ha emozionato di più, anche se l’orchestra Fiorentina, pur in una serata di scintillìo tecnico, non è allo stesso livello dei Wiener? 

Inviato

Sulla scia di queste considerazioni segnalo il cofanetto dei Berliner con il violinista Frank Peter Zimmermann, che “vanta” un sodalizio con questa orchestra fin dal concerto a  Waldbühne nel 1985.

Zimmermann ha una perfezione tecnica ancora invidiabile, a distanza di oltre 35 anni e così è ovviamente anche per i Berliner.

Il cofanetto inizia dal famoso, straeseguito (e stracitato qui sopra, vedi pochi posts fa) concerto per violino di Ludwig van Beethoven con il podio occupato da uno dei miei direttori preferiti, Daniel Harding.

 

Di notevole pregio poi il concerto di Alban Berg "To the Memory of an Angel", dove la “mano santa di  Kirill Petrenko si fa indubbiamente sentire e rende questa registrazione di bellezza straordinaria.

E non meno interessanti i due concerti per violino di Bartòk, anche se il direttore Alan Gilbert è meno “osannato”, ma a mio avviso ingiustamente (in fondo ha avuto piena fiducia da parte di Abbado....)

Tornando però a quanto si diceva prima, ascoltare il Berg della Faust con Abbado alla testa dell’Orchestra Mozart... ecco... è una emozione ancora più grande, nonostante la Mozart non sia Berliner...😉☺️

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Frank Peter Zimmermann, violin

Berliner Philharmoniker

Daniel Harding, conductor (Ludwig van Beethoven)

Kirill Petrenko, conductor (Alban Berg)

Alan Gilbert, conductor (Béla Bartók)

P.S. Se come me, su iPad, riuscite a visualizzare il ricchissimo libretto di ben 64 pagine, ricco di foto e di considerazioni critiche intelligenti, il godimento di questo cofanetto....raddoppia! 😉 

Inviato

Come troppe volte si dice la musica di Mozart sembra facile da eseguire... ma è stranamente la “trappola” in cui molti grandi nomi dello Star System inesorabilmente cadono. 

In questo caso invece ho trovato le esecuzioni di Piemontesi e di Manze così  sublimi da rasentare la perfezione assoluta.

Da Manze, pur direttore che stimo molto, ero rimasto un po’ deluso dalle sue recenti interpretazioni delle ultime sinfonie di Mozart e  soprattutto dei cinque concerti di Beethoven.

Di Piemontesi mi aveva poco convinto il suo recente album lisztiano dedicato agli anni di pellegrinaggio.

Ho iniziato ad ascoltare questo album quindi in maniera un po’ distratta e aspettandomi “il giusto”, cioè la solita bellezza mozartiana un po’ bistrattata.

E invece... e invece ho trovato interpretazioni di una bellezza Canoviana!

Classiche nell’essere Neoclassiche! Nel senso che non un solo particolare è affidato al caso, ma questo grande studio sottostante non si avverte e, anzi, è nascosto dalla apparente “semplicità e spontaneità”.

E poi che belli gli archi e i legni dell’orchestra scozzese...

Registrazione LINN impeccabile in formato 24/96....

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  • 2 settimane dopo...
Inviato

Sì, lo so... di belle registrazioni della Sacre di Stravinsky ce ne sono “da dare e da serbare”...come usavano dire i nostri vecchi a Firenze.

Ma quando ne esce una nuova, bella sia per esecuzione dell’orchestra, bella per alcune idee interpretative del direttore e bella per la qualità di registrazione, ecco.... mi pare una cosa buona e ve la segnalo!

L’orchestra nipponica è tecnicamente impeccabile e nelle mani di Paavo Järvi da una lettura convincente della musica rivoluzionaria che provocò una rissa alla sua prima esecuzione al Teatro Des Champs Elysèe a Parigi ad inizio del secolo scorso. In fondo, ancor oggi, questa di Stravinsky è una composizione che suona ancora “moderna e contemporanea”, a distanza di oltre un secolo....

A completare l’album due “chicche” giovanili (di cui delizioso è il Fuoco d’Artificio), una chicca della maturità (Scherzo alla Russa) e il recentemente ritrovato Canto Funebre.

Registrazione live dei tecnici della Sony semplicemente perfetta....

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Inviato

E poi un’altra segnalazione, non certo rivoluzionaria, ma di sicuro interesse per gli amanti della musica barocca.

I membri dell’orchestra barocca Cafè Zimmermann, che fin dal nome evoca la sua dedizione quasi esclusiva alla musica di Bach, hanno scelto di “impaginare” in una specie di viaggio immaginario, diversi brani singoli tratti da composizioni diverse: alcune cantate, alcune triosonate, l’Offerta Musicale e via dicendo.

 Un piacevolissimo collage che dá vita una una specie di nuova lunga composizione bachiana.... in qualche modo una scoperta di alcune perle musicali che per la prima volta, forse perché accostate anche per contrasto, oltre che per similitudine, le une alle altre, mostrano la genialità di Bach anche nelle “piccole” cose, nelle musiche meno note.....

Insomma, a mio avviso un album piacevolissimo da ascoltare, anche per la bellissima qualità di registrazione come da tradizione Alpha...

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  • Melius 1
Inviato

@SimoTocca ho acquistato i flac di Mozart/Piemontesi: sottoscrivo ogni tua impressione, il suono e l'interpretazione sono eccelsi.

Nota di merito anche alla Scottish che a me piace moltissimo fin dalle registrazioni mozartiane dirette da Sir Charles Mackerras. Grazie della segnalazione!

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