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Melius Club

Le nuove uscite di classica e di lirica in HiRes


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Inviato

Ma lasciamo stare Nelsons, che non ha “firmato” (ancora almeno) integrali sinfoniche di Sibelius e torniamo a parlare di quelle che si trovano attualmente disponibili in formato HiRes.

Qui sul Thread avevo segnalato l’integrale “parigina” di Paavo Järvi, perché mi era sembrata di gran livello ... anche per l’affinitá “nordica” dei natali di Järvi.... fatto che gioca un suo ruolo, nella musica di Sibelius, così importante e così “costitutiva” della allora nascente “Nazione Finlandia”, e nel delineare la sua peculiarità culturale rispetto alla Russia di cui allora era una provincia...

Belle interpretazioni, perché anche Järvi è un signor direttore... i colori orchestrali sono assai particolari... forse anche per il suono molto “parigino” e francese della sua orchestra ...buona certo...ma non di livello supremo..

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E le stesse considerazioni fatte per Järvi valgono per Osmo Vanska e la sua orchestra del Minnesota (stato più freddo della stessa Finlandia a volte... ci ho vissuto alcuni mesi a Minneapolis... brrrr...). Buone idee, bel suono, ascolto sempre piacevole... ma fra Minneapolis e Berlino o Vienna ci corre una differenza troppo troppo grande per non essere notata... al primo sguardo.... oooops al primo ascolto...😉 

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Inviato

Si diceva sopra dell’importanza dell’orchestra... e non c’è dubbio che i Berliner siano un’orchestra importante...😉

Il punto di forza dell’integrale di Rattle è proprio il suono che i Berliner riescono a tirare fuori, la precisione “teutonica” con cui mettono in pratica le letture molto “moderne” di Rattle, ma forse “attualizzare” troppo Sibelius non è detto che sia l’idea vincente... affascinante sì, perché diversa, ma non vincente... anche se Rattle è di certo un gran direttore..

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Inviato

Ma allora mi chiederete: quali sono le tue interpretazioni di riferimento in Sibelius e perché lo sono?

Mi pare di averlo già detto, ma voglio spiegarmi meglio proponendo appunto l’ascolto comparativo della Seconda Sinfonia di Sibelius.

Fra essere un grande uomo/ una grande donna e essere una persona di “genio assoluto” ci corre un “quid” non sempre ben esprimibile se si parla di artisti e musicisti, ma un quid che è pur sempre apprezzabile dalla maggior parte del pubblico e degli addetti ai lavori.

Ma ascoltare Karajan in Sibelius lo fa cogliere subito quel “quid”. Che sia Karajan con i suoi Berliner oppure il Karajan più giovane con la Philharmonia (e poi che orchestra fenomenale anche questa londinese, diretta da Furtwängler, Klemperer, Giulini... mica pizza e fichi!) la fluidità del suono, grandioso ma mai “statico”, il sottile gioco di canto e controcanto fra i legni, l’assoluta unità degli archi, il gentile richiamo degli ottoni  ... apre una prospettiva nuova all’ascolto di Sibelius...

E poi, che qualità audio in questa registrazione EMI di quei lontanissimi anni postbellici...

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i più pignoli di voi mi ricorderanno che fra EMI e Deutsche Grammophon Karajan ha “mancato” l’integrale per un soffio.... (manca la terza...).

Non l’ha mancata, in America, lo storico “rivale” Lenny Bernstein, ma l’ha mancata a Vienna, le sue ultime interpretazioni che io amo per il loro essere diversissime, lente, dolenti... eppure “tese come una corda d’arco“...

Il Lenny dei Wiener purtroppo ancora non è in HiRes (quello con la New York Philharmonic sì, ma sono vecchie rimasterizzazioni in 24/44... si attende di meglio a breve! E si spera anche dalla DG...!! Suvvia...!!), ma merita ascoltare la sua seconda... per la bellezza mozzafiato dei passaggi “sospesi” nella nebbia e nelle brume nordiche...

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Inviato

Il cerchio iniziato dalla segnalazione della recente uscita di Barbirolli si deve chiudere con la segnalazione di una uscita recente, e mi appresto a farlo.

Non prima di segnalarvi, tuttavia, un’integrale che amo molto, e dove l’affezione del direttore per la musica di Sibelius sopperisce la “mancanza di genio” (si fa per dire...intendiamoci..l).

Otto Kamu e la sua orchestra “di casa”  regalano un Sibelius pressoché perfetto, per misura, atmosfera, bellezza di suono, afflato interpretativo...

insomma è la mia integrale di riferimento in HiRes.

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E a questo punto posso “chiudere il cerchio” segnalando una Seconda Sinfonia uscita da poco e già lodata qui sul Thread “diprimadeldisastroatomico” e forse qualcuno di voi lo ricorderà...

Il giovane direttore finlandese Santtu-Matias Rouvali è un “fenomeno” emergente nell’attuale panorama, e per questo da me segnalato anche nel Thread “Le nuove stelle e stelline della classica: i giovani interpreti” (già, andrà riaperto anche questo..!).

E in questo caso, oltre alla vicinanza nazionale-culturale di nascita con Sibelius, c’è quel quid che contraddistingue il genio...

E l’Orchestra di Göteborg sotto la sua bacchetta risplende e fa scintille...(non a caso il “ragazzo” è stato nominato anche a capo della Philharmonia di Londra.... !).

Bellissima interpretazione, bellissima registrazione come qualità audio: la seconda di una integrale in divenire.... 

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Inviato

@SimoTocca Questa di Rouvali l'ho ascoltat una volta, ma mi è sembrata anche una bella incisione.

Inviato
Il 25/3/2021 at 17:45, SimoTocca ha scritto:

Minnesota (stato più freddo della stessa Finlandia a volte... ci ho vissuto alcuni mesi a Minneapolis... brrrr...)

Ora capisco perché le Magnepan! :classic_smile:

Inviato

@bibo01 Certo! E anche Audio Research.... a poche miglia... 😉

No, non è un caso.... 😃

Oggi è uscita una “valanga inattesa di novità (inattesa perché in genere  la “valanga” è ad inizio mese e non alla fine... ma forse perché dalla settimana prossima si entra nel periodo pasquale ...). Sto già ascoltando... e quindi a breve scriverò qualche impressione qui sopra degli album più notevoli secondo me....

giorgiocana82
Inviato

@SimoTocca Ciao, 

restando in tema Sibelius, che ne pensi della seconda diretta da Mariss Jansons con l'orchestra sinfonica della radio Bavarese? è in 48/24. 

Assieme alla seconda trovi anche Finlandia e la suite Karelia. 

Io ho sempre trovato Jansons un grandissimo direttore, l'ho apprezzato molto in Mahler con il Concertgebouw di Amsterdam. 

A presto

Giorgio

Inviato
49 minuti fa, giorgiobg82 ha scritto:

ho sempre trovato Jansons un grandissimo direttore,

Indubbiamente Jansons è un grande direttore anche secondo me... e non a caso Claudio Abbado lo scelse come “sostituito” di emergenza per la tournée dei Berliner in Giappone nel 2000, subito dopo l’intervento allo stomaco. Poi per fortuna Abbado fu in grado di dirigere in quasi tutte le date programmate, ma la sua scelta di Jansons come “sostituto” è altamente indicativa.

Detto questo, per Jansons vale quanto ho detto prima per alcuni grandi della bacchetta, da Rattle a Nelsons, da Davis a P. Järvi: grandi, o anche grandissimi direttori...anzi,  “ad avercene”! Si dice così a Firenze... 😉

Per la Seconda Sinfonia di Sibelius diretta da Jansons: non ho volutamente citato edizioni delle singole sinfonie, ma ho parlato di “integrali”.

Trovo quell’album da te menzionato molto bello, e del resto Jansons è “nordico” per nascita, anche se “russo” per studi e formazione musicale, ed è stato il “direttore-coach” artefice della attuale grandezza artistica dell’orchestra di Oslo, cresciuta in maniera impressionante per qualità sotto la sua direzione (un po’ come l’orchestra di Birmingham sotto Simon Rattle o quella di Liverpool sotto Vasily Petrenko).

Se si parla di “singole sinfonie” di Sibelius ce ne sono diverse “notevoli” da citare, ma non volevo appunto aprire anche “questo fronte”, per non appesantire la  discussione..ma ecco, sono d’accordo con te sulla bellezza dell’interpretazione di Jansons...

Inviato

Mi ero salvato alcuni interventi del buon Simo, se serve ne metto..

ad es.

 

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Inviato

Fresco di stampa digitale (hehehe... no, a stringerlo fra le mani non macchia d’inchiostro...😆) ecco quest’ennesima registrazione dei Concerti Brandenburghesi di Bach, una delle composizioni più registrate ed eseguite di tutta la discografia classica. Ma, a differenza di molti critici musicali che “storcono il naso” dicendo che “no, ancora! ce ne sono già troppe di buone edizioni!”, io do sempre il benvenuto ad una nuova registrazione di capolavori musicali come questi di Bach! Perché? Prima di tutto perché esiste sempre una strada alternativa e personale nell’interpretare la musica “scritta”, e ogni nuova registrazione può portare contributi nuovi ed interessanti. Senza considerare che c’è poi la questione “qualità audio”, e cioè a volte vecchie registrazioni sono qualitativamente eccellenti, altre volte assai meno...

Quindi benvenuta questa nuova interpretazione dell’Ensemble Gusto Barocco diretto dal clavicembalo da Jörg Halubeck.

No, non vi fate ingannare dal nome italiano: si tratta di un gruppo musicale tedesco, della stessa città dell’auto con la stella a tre punte.

 E, beh sì, è un album da segnalare perché è una bella interpretazione filologica, bella perché assai simile per impostazione a quella da me prediletta della Musica Antiqua Köln, una registrazione ormai di quasi quarant’anni fa! Sembra ieri ma....

La “spigliatezza” con cui i musicisti del Gusto Barocco affrontano la partitura di Bach rende giustizia al nome italiano, perché c’è molto Vivaldi in questo Bach, nei tempi appunto, ma anche nel gioco strumentale delle voci, con netta prevalenza e attenzione al cembalo e archi.

Bello davvero... da ascoltare.... in qualità 24/96.... ça va sans dire...

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Inviato

E a proposito di Vivaldi..... ecco appena uscito quest’album straordinario di Enrico Onofri alla sua prima collaborazione con l’Ensemble Academia Montis Regalis.

Perché straordinario? Giustamente qualcuno potrebbe contestarmi l’uso frequente dei superlativi su questo Thread, perché l’uso frequente del superlativo lo fa diventare “normale routine”....

Quante volte ho rimproverato i giornalisti per l’uso eccessivo del superlativo assoluto? Troppe...per poi cadere nella stessa trappola!

Nel mio caso straordinario si riferisce infatti al significato etimologico del,termine: fuori dall’ordinario.

Perché i “Concerti ripieni” sono opere assai poco frequenti nel catalogo pur oceanico di Vivaldi, eppure sono così importanti per capire davvero tutte le potenzialità della scrittura vivaldiana. Una scrittura complessa e in grado di essere profetica da quanto moderna appare, a momenti.... un po’ come gli ultimi quartetti di Beethoven....

Un album da ascoltare con attenzione anche per la bella esecuzione filologica e per la bella registrazione in formato addirittura 24/192! 

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Inviato
Il 21/3/2021 at 11:45, gabel ha scritto:

Certo che a fantasia nelle copertine quelli dell’etichetta LSO lasciano molto a desiderare... ☹️

Leggermente psichedeliche. 😄

 

giorgiocana82
Inviato

@SimoTocca grazie per queste segnalazioni: sono sempre utili ad approfondire ulteriormente autori che amo nel profondo. 

Vivaldi in particolare è uno degli autori a cui sono affezionato in quanto me lo fece conoscere mio papà da bambino: aveva un vinile delle quattro stagioni dirette da Claudio Scimone e i solisti veneti.

Certo che starti dietro con le segnalazioni è complicato 😇

Inviato

Dopo varie uscite discografiche del “nuovo direttore” dei Berliner, Kirill Petrenko, ero rimasto un po’ deluso. Interpretazioni interessanti, certo, ma non all’altezza delle mie aspettative.... parlo segnatamente della Sesta sinfonia di Tchaikovsky, la Patetica, e la Nona di Beethoven.

Ho finito invece di ascoltare adesso una Sesta di Mahler che mi ha convinto su tutti i fronti. Un po’ per la somiglianza di questa sua interpretazione con quella di Abbado proprio con i Berliner (e già questo la dice lunga), ma sopratutto per la grande cura nei minimi dettagli dell’orchestrazione mahleriana e per il conseguente straordinario, ma anche personalissimo, timbro orchestrale in ciascun passaggio (questo timbro invece è assai diverso da quello abbadiano, e qui va un plauso alla personalità di Petrenko).

Una Sesta giustamente “marziale”, fin dall’inIzio (ma la musica militare, o meglio la sua parodia, è il Leit Motiv della produzione mahleriana), ma una marcia più  spigliata che aggressiva o solenne. Il tragico, cioè, non sta nei tempi, in questo caso, ma nella parodia grottesca della vita e della morte, con un tentativo di eroismo prima di soccombere certo... ma già col presentimento della sconfitta fin dalla prima nota del quarto movimento.

Che poi, questo “grondare tragicità” di questa Sinfonia scritta da Mahler nel periodo più felice della sua vita, perfetto dal punto di vista lavorativo e affettivo insomma, è sempre stato il “grattacapo” per moltissimi musicologi.

Eppure la profonda sensibilità di Mahler non era rivolta solo alla sua personale autobiografia, ma sentiva,  anzi presentiva, “annusava” l’aria di tempesta che si stava addensando sulla Storia, tempesta che si concretizzerà nella Prima e poi nella Seconda Guerra Mondiale.

È anche per questo che amo profondamente Mahler, per questo suo essere profetico ...l.

E che bella registrazione live è questa dei Berliner in 24/96.

Sì, adesso lo posso dire: i Berliner hanno scelto bene il successore di Abbado! Proprio bravo il nostro Kirill...👏👏👏

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  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato
2 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

parlo segnatamente della Sesta sinfonia di Tchaikovsky, la Patetica, e la Nona di Beethoven.

quando l'ho scritto...mi hanno messo alla gogna..  sia la patetica che la V di lbv 

Inviato

Probabilmente la paternitá di questi pezzi non é esclusiva di Mozart data la prematura morte. Comunque molto godibili, in una bella registrazione.

 

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