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A Complete Unknown


giorgiovinyl

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Inviato
3 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

bravi anche a cantare

Questo è quello che mi preoccupa. Per quanto bravo so già che mi urterà. Avrei preferito la voce originale, perché non ne esiste un'altra. Semplicemente non può.

  • Melius 1
giorgiovinyl
Inviato
1 ora fa, UpTo11 ha scritto:

Questo è quello che mi preoccupa. Per quanto bravo so già che mi urterà. Avrei preferito la voce originale, perché non ne esiste un'altra. Semplicemente non può.

Prima di vederlo la pensavo come te. Invece inaspettatamente guardando il film funziona. 

Considera che non sono intere canzoni ma brevi spezzoni, dal ritmo serrato. Inoltre i sottotitoli permettono di gustarsi i testi anche a chi non li conosce. 
Per farti un esempio ho visto un biopic su Aretha Franklin, anche ben fatto, l’attrice era pure brava ma quando cantava era terribile. 

gnagna1967
Inviato
28 minuti fa, dariob ha scritto:

A proposito vorrei ricordare un altro film sul Nostro più atipico, originale, geniale, per coloro che non lo conoscessero:

2007, di Tod Haynes.

Per me meraviglioso, visto infinite volte, unica clausola necessita di una conoscenza, almeno blanda, delle

varie fasi della carriera di Dylan.

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Stupendo film e magistrale interpretazione di Gere nel ruolo di Hobo, cantante girovago, Heath Ledger indimenticabile 

Inviato

@gnagna1967 Pensa che l'avrò visto (in DVD) almeno una decina di volte: anzi adesso che me ne sono ricordato

domani lo rivedo!:classic_smile:

Ma a molti non è piaciuto, credo soprattutto perchè rimane completamente privo di senso se non conosci la storia e 

gli accadimenti.

giorgiovinyl
Inviato
7 ore fa, dariob ha scritto:

proposito vorrei ricordare un altro film sul Nostro più atipico, originale, geniale, per coloro che non lo conoscessero:

2007, di Tod Haynes.

Per me meraviglioso, visto infinite volte, unica clausola necessita di una conoscenza, almeno blanda, delle

varie fasi della carriera di Dylan.

Si davvero meraviglioso,  visto a cinema quando uscì. Lo potrei rivedere con la mia consorte. 

 

7 ore fa, gnagna1967 ha scritto:

Stupendo film e magistrale interpretazione di Gere nel ruolo di Hobo, cantante girovago, Heath Ledger indimenticabile 

Ancora meglio l’interpretazione di Kate Blanchett, geniale l’idea di Haynes di farlo interpretare anche da lei. Come geniale l’incontro con i Beatles rappresentato con i 5 che si mettono a giocare come bambini. 
Se ricordo bene si mettono a ruzzolare in un prato. 
 

analogico_09
Inviato
21 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

ma oserei dire la buona musica secondo la definizione di Duke Ellington. 

 

Cioe', in quale frangente a fronte di cosa il Duca si esprime in tal modo? Per quanto riguarda i biopic su tematiche musicali ritengo siano sempre ad alto rischio in modo particolare quando gli attori devono anche "cantare" e/o "suonare" i loro personaggi. o che si finga chew siano loro a farlo.
Ancor più quando di tratta di personalità artistiche di grande livello, irripetibili come suol dirsi. Penso che ciò valga per ogni genere musicale, che sia un compito estremamente difficile. Condivido i timori di @UpTo11 , ma se dici che la  cosa  in questo caso funziona non metto in  dubito. Tuttavia, avendo  vissuto più di una delusione in questo campo, mi piacerebbe togliermi la sete col prosciutto, senza voler mancare di riguardo alla tua opinione. Poiché inoltre il mio feeling per la musica e la personalità di Dylan e' sempre stato scarso, non amando l'originale mi chiedo come potrei reagire di fronte ad una sua  "riproduzione". Nel jazz, ad esempio, scusa se mi allargo un po', tra i rari  biopic finora visti, quello che non mi ha affatto deluso, anzi, e' -  ispirato alle vite di Bud Powell e Lester Young - Il "Round Midnight" incentrato sulla figura "incarnatrice" di Dexter Gordon  interpretato dallo stesso Gordon che  suonava se stesso. Un raro e geniale caso cinematografico in cui realtà e finzione siano sovrapponibili, grazie al talento innanzitutto petico del grande regista Bertrand Tavernier (autore anche del documentario Mississipi Blues).

Non mi dilungo su altri film che rispecchiano o meno  questa caratteristica essenziale. Ah.., per converso rimasi deluso, molto deluso dai rifacimenti tecnicamente ineccepibili che tuttavia  surrogavano in maniera sconveniente lo spirito musicale di "Bird' e la personalità privata di Bird - Charlie Parker.

Non apprezzo che attraverso questi biopic che vorrebbero pedissequamente riprodurre, "ricopiare", una realtà musicale esistenziale ed estetica irricopiabile, irriproducibile, cosa che il cinema non può fare, si voglia ottenere il trionfo del cinema e la mortificazione della musica, delle sue vicende. Apprezzo le sceneggiature cinematografiche che prendono spunto dai soggetti musicali per adattarli alle possibilità narrative ed espressive che i linguaggi cinematografici consentono di ottenere, magari stravolgendo le storie reali, senza "romanzare", senza agiografie, senza l'ansia delle fisionomie da rispettare (si compiono a volte ridicoli paradossi) e degli "oggetti" dell'arte da "duplicare" privandole della loro anima, rispettando tuttavia lo spirito delle persone e delle "cose", degli eventi di ogni faccenda.

Se il film di Mangold ripetta queste "prescrizioni" allora potrebbe fare per me nonostante il soggetto che predicando la "semplicità", fece di se tesso una star, un divo bizzoso e altezzoso. :classic_rolleyes:

giorgiovinyl
Inviato
Il 28/01/2025 at 11:46, analogico_09 ha scritto:

Cioe', in quale frangente a fronte di cosa il Duca si esprime in tal modo

Il Duca sosteneva che c’era la buona musica e l’altro genere. 

 

Il 28/01/2025 at 11:46, analogico_09 ha scritto:

Nel jazz, ad esempio, scusa se mi allargo un po', tra i rari  biopic finora visti, quello che non mi ha affatto deluso, anzi, e' -  ispirato alle vite di Bud Powell e Lester Young - Il "Round Midnight" incentrato sulla figura "incarnatrice" di Dexter Gordon  interpretato dallo stesso Gordon che  suonava se stesso.

Gran bel film, dopo che lo vidi al cinema comprai la colonna sonora il mio primo disco jazz comprato in negozio. 
Per me il film è da vedere, certo se parti che non ti piace Dylan. 
 

analogico_09
Inviato
1 ora fa, giorgiovinyl ha scritto:

Per me il film è da vedere, certo se parti che non ti piace Dylan. 

 

 

Magari lo vedrò, per una curiosità cinematografica mettendo da parte i miei gusti musicali.

Mighty Quinn
Inviato
Il 27/01/2025 at 14:35, giorgiovinyl ha scritto:

Visto ieri al cinema,mi è piaciuto tanto

Non l' ho visto 

Ma lui è bravissimo 

Comunque insopportabile per uno che conosce il suono della voce vera 

Quindi non lo vedrò 

Per ora 

spersanti276
Inviato
48 minuti fa, Mighty Quinn ha scritto:

Non l' ho visto 

Ma lui è bravissimo 

Comunque insopportabile per uno che conosce il suono della voce vera 

Quindi non lo vedrò 

Per ora 

Ecco, questo è anche il mio problema. 

Il Maestro è il Maestro.

Come tentare una sovrapposizione?

giorgiovinyl
Inviato

@Mighty Quinn @spersanti276 Inizialmente la pensavo come voi, me lo ha ricordato proprio oggi @Gabrilupo per fortuna mi sono ricreduto e sono andato a vederlo. 
Vi dirò di più all’inizio del film credo di essermi girato verso mia moglie dicendo che la voce di Dylan è un’altra cosa, ma poi tanto funzion il film che non ci ho più pensato. 

  • Thanks 1
giorgiovinyl
Inviato

@analogico_09 Peppe comincia recuperando il documentario di Scorsese No Direction Home, copre pressoché lo stesso periodo del film e ti permetterà di apprezzare la grandezza e l’importanza di Dylan. 
Siamo ai livelli  del documentario su Wayne Shorter. 

  • Melius 1
analogico_09
Inviato
1 ora fa, giorgiovinyl ha scritto:

Peppe comincia recuperando il documentario di Scorsese No Direction Home, copre pressoché lo stesso periodo del film e ti permetterà di apprezzare la grandezza e l’importanza di Dylan. Siamo ai livelli  del documentario su Wayne Shorter. 

 

Immagino, però un ottimo documentario come quello su Shorter, come immagino sia anche quello di Scorsese su Dylan, o come potrebbe essere l'ultimo film su Dylan, non fa anche ottimo il cantante che "documenta" solo perchè il documentario stesso sia ottimo come arte visiva e non già musicale.
Nel caso di Shorter succede inoltre una cosa di capitale, trascendentale importanza: Shorter lo interpreta e lo suona Shorter... come nel caso del film di Dexter Gordon che ho già citato.
 

1 ora fa, giorgiovinyl ha scritto:

Vi dirò di più all’inizio del film credo di essermi girato verso mia moglie dicendo che la voce di Dylan è un’altra cosa, ma poi tanto funzion il film che non ci ho più pensato. 

 

Io trovo insensato, spiacevole ed inutile  che un musicsta che amo o che mi piace poco o tanto sia "doppiato" da altri.
Ritengo che sia possibile doppiare la voce umana senza alterare la realtà del personaggio messo in scena e che non sia possibile doppiare la performance musicale. La prima volta che vidi Bird di Eastwood, ben fatto filmicamente, "pessimo" come biografia, ho sofferto le pene dell'inferno ascoltando un Parker "doppiato" tra l'altro da bravi musicisti in modo tecnicamente ineccepibile. Non riuscivo a trovarlo cerdibile accettabile, non "riconoscevo" la potente espressione musicale di Parker, la sua inconfondibile estetica nella pur ottima tecnica. Non uscii dalla sala paerchè non ero solo. La passione musicale prevaleva su quella cinematografica. Non riuscivo a tenere separare le due cose.  A limite con Dylan potrei concentrarmi sul documentario e goderne cinematograficamente se dovesse piacermi, infischiandomene del doppiaggio di una voce che, sarà per un mio limite, non mi fa venire la pelle d'oca.., solo di gallina...  :classic_biggrin: :classic_wink:

giorgiovinyl
Inviato
9 ore fa, analogico_09 ha scritto:

non fa anche ottimo il cantante che "documenta" solo perchè il documentario stesso sia ottimo come arte visiva e non già musicale

Peppe scusami ma Dylan è uno dei più grandi del 900 punto. Poi a te può non piacere per una tua idiosincrasia personale. Ti suggerivo il documentario solo come chiave per capire l'importanza di Dylan e aprirti al suo mondo. Tu naturalmente sei libero di non vederlo.

 

9 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Io trovo insensato, spiacevole ed inutile  che un musicsta che amo o che mi piace poco o tanto sia "doppiato" da altri.
Ritengo che sia possibile doppiare la voce umana senza alterare la realtà del personaggio messo in scena e che non sia possibile doppiare la performance musicale. La prima volta che vidi Bird di Eastwood, ben fatto filmicamente, "pessimo" come biografia, ho sofferto le pene dell'inferno ascoltando un Parker "doppiato" tra l'altro da bravi musicisti in modo tecnicamente ineccepibile. Non riuscivo a trovarlo cerdibile accettabile, non "riconoscevo" la potente espressione musicale di Parker, la sua inconfondibile estetica nella pur ottima tecnica. Non uscii dalla sala paerchè non ero solo. La passione musicale prevaleva su quella cinematografica. Non riuscivo a tenere separare le due cose.  A limite con Dylan potrei concentrarmi sul documentario e goderne cinematograficamente se dovesse piacermi, infischiandomene del doppiaggio di una voce che, sarà per un mio limite, non mi fa venire la pelle d'oca.., solo di gallina...  

di Bird ho un buon ricordo se preferisci l'approccio alla Round Midnight allora vediti il film di Todd Haines o vediti quello che più di garba.

Io avevo le tue stesse riserve (magari un pizzico meno categoriche) ma con quel poco di elasticità mentale che mi è rimasta le ho superate e mi sono goduto un gran bel film.

analogico_09
Inviato
3 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

Peppe scusami ma Dylan è uno dei più grandi del 900 punto. Poi a te può non piacere per una tua idiosincrasia personale. Ti suggerivo il documentario solo come chiave per capire l'importanza di Dylan e aprirti al suo mondo. Tu naturalmente sei libero di non vederlo.

Caro Giorgio, so bensissimo che Dylan sia considerato un grande cosa che non nnego, ma considerato tale da da tutti, da tutto il mondo, l punto poter scrivere (punto e) basta? Non credo so di molti appassionati che non apprezzano) ma non credo che cosa che non nego. Ho già detto che il mio disinteresse potrebbe essere per un limite mio, ma se lo fosse sarebbe di natura critico-musicale, non già idiosincratico, quindi per un fatto di sacrosanto gusto musicale personale che ho cercato più volte di motivare parlando di musica, non di umoralità private. Ho anche detto che potrei tranquillamente vederlo, quando arriverà in streaming, o in home video, preferisco andare in sala per altri film.
Sicuramente potrei apprendere qualcosa di più su Dylan attravreso il documentario, ma al suo mondo mi ci aprii già subito, negli anni '60 ascoltando i suoi primi dischi CBS Columbia di prima uscita, quando ancora non sapevamo nulla di lui, come si suol dire, ovvero dalla fonte diretta e più impressiva, senza mediazioni lcidio-letterarie  "varie", tra gossip e pubblicità "interessate", fatti salvi gli scritti critici "seri. E' direttamente dalla fonte viva musicale, dall'ascolto delle sue canzoni che ho sviluppato il mio parere critico. Ho sempre trovato noioso il suo approccio "predicatorio" e troppo testuale, "morale" alla musica che fu alla base del suo successo e che ben presto si traformò in divismo, dove gli atteggiamente da star dell'industria discografica contrastavano con i suo testi "contestatari", di denuncia delle piccolezze e brutture della vita, dell'uomo stesso. Riassumendo.
Dylan in realtà mutua quasti tutto, lo stile musicale (voce chitarra, armonica) e gli aspetti testuali, dal grande  Woody Guthrie, folksinger "leggendarfio" che cantava l'America rurale e provinciale, ingiusta e violenta, estendendo all'america metropolitana,  con sincerità ed originalità di accenti musicali e di testualità contestatarie, senza divismi dylaniani, , scandalizzando spesso gli estabhlisment politico-borghesi americani , osteggiato, inviso e tenuto lontano dal sistema spettacolo divistico, dalle induastrie discografiche in quanto autore scomodo e "pericoloso" che non avrebbe portato abbastanza  denari nelle loro  casse. E su personaggi come Woody (così veniva chiamato, abbreviando) che mi piacerebbe vedere un documentario fatto bene, dal quale imparare qualcosa  dai vari aspetti, musicali, socio-culturali più universali e meno autorefernziali,  ma temo che nessuno rischierebbe su un tale progetto, non sarebbe di giovamento per la cassetta...

Spero che sia stato convincente nel tentativo di spiegare come potrei anche toppare un giudizio critico su qualsiasi musicista suil,mpiano musicale, e come l'idiosincrasia non alberghi affatto in me.

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