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A Complete Unknown


giorgiovinyl

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gorillone
Inviato
10 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

Non ho visto ancora i film premiati ma certo nessun premio è strano 

Anche secondo me è strano; l’attrice che ha interpretato Joan Baez (Monica Barbaro) secondo me è stata veramente strepitosa (oltre che di una bellezza fuori scala)

  • 5 settimane dopo...
Mighty Quinn
Inviato

Allora,  per la gioia di grandi e piccine ho visto finalmente il film, ovviamente in lingua originale 

Cose che mi sono piaciute; lui è  bravo bravissimo,  Grossman perfetto,  Pete Seeger perfetto, ricostruzione degli ambienti interni ed esterni incredibile, tipico film americano mostruosamente perfetto, scenografia sceneggiatura fotografia luci regia attori tutti quanti, I microfoni le apparecchiature,  le scarpe della Baez erano uguali,  gli stivaletti di Dylan pure, il colore dei vestiti,  camicia giubbotto....magari pure le mutande erano le stesse (anche se su questo dettaglio non ho riscontri o documenti fotografici...)

Cose che mi lasciano perplesso nonostante la qualità e l'ammirevole impegno: TC è ovviamente bravissimo ma la sua voce scolastica e troppo concentrata a ripetere ogni nuance di quella originale,  risulta troppo troppo artificiosa.  Peraltro lontanissima dalla complessità e dalla sincerita' di quella di bob dylan.  Lontanissima. 

Inoltre il suo rapporto con le due donne....vabbe' è un film non si può pretendere chissà che ma è troppo....da film 

Cose che non mi sono piaciute:

Woody Guthrie (fisicamente perfetto, sembra lui): ci sono tante testimonianze sulla vita di Guthrie in ospedale ( a cominciare dalla sorella) ma nel film si punta tutto sull'aspetto patetico lacrimoso. Che cappero, sembra una mummia a mala pena capace di interagire.  Non è così. Woody era molto attivo nell'ospedale,  aiutava le infermiere,  partecipava molto,  parlava e viveva. Certo gli ultimi tempi saranno stati come il film fa vedere (anzi ahimè temo molto peggio), ma li' sembra uno straccio umano da subito. Scelta filmica sensazionalistica,  così fa più pena e la gente si commuove. Per me si poteva rendere meglio il rapporto tra I due.

Oltre al fatto che,  come già detto,  bob dylan andava li a cantargli le su canzoni.  Intendo sue di Woody,  quelle di Woody...NON quelle di Dylan. Woody detestava la fila di ragazzetti fanboy che lo andavano a trovare per farli sentire le loro canzoni,  delle quali non gliene fregava una mazza.

Dave van Ronk: era il personaggio principale al Village in quegli anni, ha avuto u a enorme influenza su Dylan,  basta pensare a house of the rising sun, ma nel film compare in due scene di pochi secondi e non viene nemmeno nominato,  solo chi sa chi era può riconoscerlo (ovviamente vestigial, fisico, pettinatura erano perfetti,  l'ho riconosciuto all'istante)

Judas: questa roba non è scusabile, a mio avviso,  spostare il judas da Manchester a Newport è come fare un film su Kennedy e spostare l'attentato che lo ha ucciso da Dallas a, chesso', Chicago. 

 

  • Melius 1
analogico_09
Inviato
Il 03/04/2025 at 11:01, Mighty Quinn ha scritto:

Cose che mi lasciano perplesso nonostante la qualità e l'ammirevole impegno: TC è ovviamente bravissimo ma la sua voce scolastica e troppo concentrata a ripetere ogni nuance di quella originale,  risulta troppo troppo artificiosa.  Peraltro lontanissima dalla complessità e dalla sincerita' di quella di bob dylan.  Lontanissima. 

 

 

Ovvero, - parlo basandomi su tale recensione che trovo ponderata - lontanissima da ciò attraverso cui dovrebbe passare lo spirito poetico/musicale del musicista, di tutti i musicisti dei quali si azzarda il rischiosissimo genere cinematografico biopic, nello specifico caso di Bob Dylan (tra i più difficili da "rappresentare" dato l'aspetto particolamente controverso della sua personalità privata e artistica).
Vanificato il proposito centrale, tutto il resto che abbia il sapore di una perfezione formale dei contorni meno significativi ed essenziali, alla portata di quasiasi regia professionale, si potrebbe verosimilmente ipotizzare un cedimento dell'intero film a causa di una messinscena disposta a ricorrere a voci più o meno imitanti che finiscono quasi sempre nel biopic per farsi caricatura. E' quel che ho sempre sostenuto riguardo i film biografici specialmente sui musicisti, cantanti e strumentisti che non siano loro a recitare, "cantare", "suonare" se stessi. Tanto vale, come più volte sostenuto anche in questa discussione, stravolgere la realtà per cercare una possibile interpretazione cinematografica meta-realistica attraverso percorsi linguistico-narrativi e visivi della "finzione" con i quali delineare lo spirito del protagonista in manieta antinaturalistica, non agiografica, non meramente votata allo "spettacolo" chiuso in se stesso.

Per tale ragione apprezzai  l'altro film su Dylan così apparentemente lontano dal "vero" ad opera di una spinta creativistica visionaria ed originale, inattesa quanto sorprendente che riconduce tuttavia nei vari e apparentememnte labiricinti spezzettamenti tramici all'essenza dell'estetica e della poetica del soggeto meta-biografato trasfigurato. Parlo di "Io non sono qui" [ma ci sono.., inviterebbe ad aggiungere tale titolo ambiguo e quanto mai significativo].

 

giorgiovinyl
Inviato
Il 3/4/2025 at 11:01, Mighty Quinn ha scritto:

TC è ovviamente bravissimo ma la sua voce scolastica e troppo concentrata a ripetere ogni nuance di quella originale,  risulta troppo troppo artificiosa.  Peraltro lontanissima dalla complessità e dalla sincerita' di quella di bob dylan.

Avevi qualche dubbio che la voce di TC, al quale comunque riconosci la bravura, non potesse essere del livello di quella di Dylan? E' chiaro che nessuno può eguagliare la voce di Dylan. 

Ma tu non sei andato ad un concerto in TC interpreta DYlan.

Il punto è se l'interpretazione, e qui TC non poteva che cercare di riproporre lo stile, l'intonazione di Dylan, sia a funzionale al film. Per me si per come è impostato il film.

Se vuoi un esempio su una cattiva interpretazione di un mostro sacro guardati il biopic su Aretha Franklin.

L'attrice non sarebbe neanche male, la storia interessante, ma appena interpreta le canzoni della Queen of Soul c'è da cambiare canale 

Ma almeno tu hai visto il film e parli a ragion veduta invece che per preconcetti.

  • Melius 2
Inviato

A me il film e' piaciuto.

Forse un poco troppo sbrigativo, ma capisco non sia cosa semplice raccontare un periodo cosi lungo e cosi ricco di avvenimenti in un paio d'ore.

Trovo la polemica sulla voce dell'attore sterile ed inutile.

TC e' un attore non un cantante, bisogna tenerlo bene a mente.

  • Melius 1
Mighty Quinn
Inviato
1 ora fa, samana ha scritto:

Trovo la polemica sulla voce dell'attore sterile ed inutile

La polemica te la stai inventando te adesso 

Si parla del film e giustamente ciascuno dice la sua cose piaciute e meno piaciute 

Cose apprezzate e meno apprezzate

Cose ben riportate e meno ben riportate 

Voce inclusa, che ti piaccia o no 

Peraltro lo diceva mesi prima di vedere il film e spiegato il motivo 

Non è una cosa legata alla bravura del cantante 

Ma non mi va di ripetere se ti interessa vai a vedere ma la roba sterile e inutile ce la stai mettendo tu 

11 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

Avevi qualche dubbio che la voce di TC, al quale comunque riconosci la bravura, non potesse essere del livello di quella di Dylan?

No

11 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

E' chiaro che nessuno può eguagliare la voce di Dylan. 

Figurati se non è chiaro a me

😀

11 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

l'interpretazione

Come detto per me il bel ragazzetto è bravissimo 

Tanto meglio non credo si potesse 

Rimane il disturbo di sentire quello che ho nel cuore cantato da un altro

Se fosse una cover andrebbe benissimo 

Ma li era lui, quindi mi fa soffrire (relativamente s'intende,  non sono queste le sofferenze vere)

Già che ci sono aggiungo dettagli ben riportati:

 Il fatto che doveva ripetere perché si spostava rispetto al microfoni

La take 8 coll'hammond 

Invece occasione persa per far capire meglioil rapporto tra baez e dylan: quando lei gli diceva ci sarà la manifestazione qua e poi quella là  e poi su e poi giù (Vietnam,  diritti , pace , lavoratori bla bla bla...le solite cose del trmpo) e lui, letteralmente "when we do Carnegie?"

Fu in quel momento che lei capi' che li avevano perso

Se trovo l'intervista a baez dove racconta questo metto il link

Altra occasione persa: alla storia marcia I have a dream di martin Luther king del 63, dylan canta only a pawn in their game!! Cioè,  cacchio, non è che canta hattie carroll o emmett till (capolavori assoluti peraltro), no, canta una canzone che 8n pratica....assolve i poliziotti bianchi, li "deresponsabilizza" cioè assolve quelli che hanno ammazzato medgar evers, l'attivista!! Roba da matti

Tipico dylan,  assolutamente ingestibile 

Però guardate il filmato: tutti li ad ascoltare,  paralizzati, completamente rapiti dal carisma soprannaturale di Dylan 

Quando Dylan canta tu pensi, rifletti dentro te stesso 

Incredibile 

 

  • Melius 1
Inviato
5 ore fa, Mighty Quinn ha scritto:

se ti interessa vai a vedere

L’ho gia’ visto e mi e’ piaciuto.

Riguardo alla voce, non e’ che se fanno un film su Pavarotti, per dire, ci si debba aspettare che colui che ne recita la parte ne ricalchi anche la potenza e tonalita’ della voce.

Sarebbe come chiedere l’impossibile.

Allo stesso modo, non si puo’ pretendere che Chalamet imiti in tutto e per tutto le inflessioni vocali di  Dylan.

Abbi pazienza, la cosa non e’ soltanto sterile, ma sfiora l’idiozia.

Per come la vedo io, s’intende.

Senza nulla di personale.

Ognuno ha una propria visione.

Buon peoseguimento.

Mighty Quinn
Inviato
1 ora fa, samana ha scritto:

non si puo’ pretendere che Chalamet

Niente 

Te lo inventi tu che uno pretenda ciò 

Pazienza 

Inviato

Allora ho equivocato.

Chiedo venia.

analogico_09
Inviato
Il 07/04/2025 at 16:58, analogico_09 ha scritto:
Il 03/04/2025 at 11:01, Mighty Quinn ha scritto:

Cose che mi lasciano perplesso nonostante la qualità e l'ammirevole impegno: TC è ovviamente bravissimo ma la sua voce scolastica e troppo concentrata a ripetere ogni nuance di quella originale,  risulta troppo troppo artificiosa.  Peraltro lontanissima dalla complessità e dalla sincerita' di quella di bob dylan.  Lontanissima. 

Ovvero, - parlo basandomi su tale recensione che trovo ponderata - lontanissima da ciò attraverso cui dovrebbe passare lo spirito poetico/musicale del musicista, di tutti i musicisti dei quali si azzarda il rischiosissimo genere cinematografico biopic, nello specifico caso di Bob Dylan (tra i più difficili da "rappresentare" dato l'aspetto particolamente controverso della sua personalità privata e artistica).
Vanificato il proposito centrale, tutto il resto che abbia il sapore di una perfezione formale dei contorni meno significativi ed essenziali, alla portata di quasiasi regia professionale, si potrebbe verosimilmente ipotizzare un cedimento dell'intero film.... etc.

 

 

Tanto per precisare, come scrivo a chiare e comprensibili lettere scritte in italiano rustico ma schietto, mi riferivo alla recensione dei @Mighty Quinn basandsomi sullo specifico aspetto da egli analizzato e da me quotato, in seguito al quale ho espresso opinioni di carattere generale sul genere cinematografico biografico e in particolare sul film in questione a fronte del quale ho solo ipotizzato, senza dare nulla per certo e per scontato, non avendo visto il film, stimolato dalle parole del suddetto recensore che rappresentano anche il mio pensiero sul genere cinematografico in generale,  a fronte del fatto che i biopic sui musicisti  dove i protagonisti vengono cantati e/o suonati da altri, in misura più o meno maggiore o minore per me sono film ad altissimo rischio di floppare. Ho già argomentato e motivato meglio tale opinione. E' la mi personale idea suffragata dall'esperienza di cinefilo di lunghissimo corso che di film del genere ne ha smazzati in quantità "industriale" che ritrovo anche nell'intervento cho quotato, e mi piace condividerla, nei limiti del mio personale intendimento mai dato come assoluto, nel pieno e legittimo diritto di dirla in maniera motivata e circostanziata, senza nessun preconcetto e senza prendere direzioni univoche od equivoche che le eventuali tifoserie locali potrebbero paventare. ...

analogico_09
Inviato
Il 12/04/2025 at 14:51, samana ha scritto:

Riguardo alla voce, non e’ che se fanno un film su Pavarotti, per dire, ci si debba aspettare che colui che ne recita la parte ne ricalchi anche la potenza e tonalita’ della voce.

 

 

Non sarebbe quello il solo problema, il problema vero è  centrale  è che il "doppiatore" non potrà mai "ricalcarne" l'espressione, la poetica vocale e musicale del personaggio interpretato. Il paragone con Pavarotti c'entra nulla copn DXylan, ma anche si. Poi ci si può accontetare di tutto, dei surrogati, dell'orzo al posto del caffè, ci mancherebbe altro. Perfino il doppiaggio delle voci nei film, del parlato, dialoghi, benchè ci si sia fatta oramai l'abitudine, risulta essere un espedienten pessimo, affatto penalizzante per l'inteprete la cui voce, il timbro, l'inflessione, l'espressione vocale vale, parte integrante, quanto l'espressione del volto, degli occhi, del corpo. La voce viene dal profondo, è un elemento fisico e metafisico. Senza la sua vera voce l'interprete cinematografico è un interprete quasi a metà... Provare a vedere i film non doppiati e sottotitolati per credere. Figuriamoci cosa succede con un cantante.., impossibile "sottotitolare" la musica.., e il bello è chi vi sia anche la credenza da parte di taluni secondo cui con questi film musicali "doppiati" il pubblico impara a conoscere e apprezzareil vero musiciasta, la sua vera musica. In realtà vede della buona o meno buona ma anche ottima fiction.., ci si accontenti di quella, si prenda il melodramma come tale e la musica come musica ed è un bel vivere per tutti. Ai tempi, i primi classici film musicali, ricordo alcuni di jazz, gli interpreti erano gli stessi musicisti prtotagonisti.., ma parliamo di altri tempi, altri mondi, altri modi di concepire l'arte... meglio, peggio di ora, chissà.., ognuno per se stesso avrà la sua npropria risposta.

analogico_09
Inviato

 

Il 12/04/2025 at 09:38, Mighty Quinn ha scritto:

Rimane il disturbo di sentire quello che ho nel cuore cantato da un altro

Se fosse una cover andrebbe benissimo 

 

Ecco la chiave di svolta. Una cover come si usa nella più edificante normalità, non già un "doppiaggio" impossibile.

analogico_09
Inviato
Il 12/04/2025 at 09:38, Mighty Quinn ha scritto:

assolve i poliziotti bianchi, li "deresponsabilizza" cioè assolve quelli che hanno ammazzato medgar evers, l'attivista!! Roba da matti

Tipico dylan,  assolutamente ingestibile 

 

Secondo fa di peggio, li fa apparire come burattini del sistema incapaci di non rispondere ad un ordine di uccidere. Medgar Evers non fu assassinato dai poliziotti, bensì da un pazzo criminale del KKK che con giurie composte solo da bianchi la fece franca, per essere condannato 30 anni dopo all'ergastolo dove morì avendo vissuto ben 30 anni in libertà da criminale e chisà quante ne avrà fatte ancora di peggio nel frattempo. Altro che "pedina del gioco da non incolpare". 

Per me la canzone di Dylan è ambigua se non anche qualunquista; mi sbaglierò, provo a riflettere e non trovo altre spiegazioni...  Pasolini a cui inevitabilmente corre il pensiero si riferiva ai poliziotti figli del proletariato mandati contro gli studenti figli di borghesi, cosa in parte vera, ma è altra storia, altro mondo, altre stature e tempre umane ed artistiche. Le pedine umane sono manovrabili per costrizione e necessità, per bisogno, per prepotenza, ma ce ne sono anche di quelle che vogliono essere manovrate in un gioco che è anche loro, non è la dama le cui pedine le manovra il giocatore. C'è dell'approssimazione qualunquista in * ONLY A PAWN IN THEIR GAME La difesa dei nazisti autori di stragi fu improntata su questo: obbedivamo agli ordini. Non faccio paragoni stringenti e diretti, ci mancherebbe altro, ma le tecniche difensive sono analoghe. Visto che la canzone parla anche di polizitti e tu li citi, mi viene in mente pure 'sto pensiero. Le parole sono importanti, provocano reazioni di vario tipo.

 

*... Dalla misera capanna,
guarda dalla crepa verso il viottolo,
ed il rumore degli zoccoli gli martella il cervello.
E gli viene insegnato come far parte di un branco
a sparare alla schiena
con i pugni stretti
ad impiccare e linciare
a nascondersi sotto il cappuccio
per uccidere senza dolore
come un cane alla catena
Non ha alcun nome
Ma non è da incolpare
È solo una pedina nel loro gioco....

 

Col cavolo!! Il KKK per una banda di criminali ben radicata e consapevole nel loro delirante ideologismo, sono una parte dell'essenza primigenia degli USA .., per me questi versi sono inqualificabili. Comunque nel video che hai postato vedo anche molti volti di "negri" straniti, per nulla "rapiti" dal Dylan che a quanto pare ci tiene a tenersi buono il pubblico bianco e banalizza la tragica questione razziale in America mentre esplodeva nefgli states.., ne vorrà fare anche lui pedine bianche per la sua causa? errebbe da pensare... come diceva  Andreotti... ? A questo mi fanno pensare questi versi, mi auguro di sbagliare, non a un Dylan "soprannaturale" più che altro "paraculare"... E non sarebbe il primo episodio nel quale manifesta il suo smisurato ego che io ritrovo nella sua musica.

 

Inviato

Io in questi biopic musicali nelle parti cantate userei le voci originali... visto che le abbiamo

Mighty Quinn
Inviato
8 minuti fa, rebus ha scritto:

Io in questi biopic musicali nelle parti cantate userei le voci originali...

Per chi ama il personaggio ovviamente sarebbe la scelta migliore 

Ma capisco che il film è fatto per un pubblico molto più vasto 

E se vuoi coinvolgere le nuove generazioni forse è meglio così, fai cantare la star che spopola oggi 

Che è Chalamet, non certo Bob Dylan 

 

analogico_09
Inviato
3 ore fa, Mighty Quinn ha scritto:

E se vuoi coinvolgere le nuove generazioni forse è meglio così, fai cantare la star che spopola oggi 


 

 Il modo di dispensare modelli di riferimento sfocati al "giovane" apprendista che non capirà nulla della realtà musiciale del personaggio che viene rappresentato. La logica dell'arte come industria che produce il prodotto da vendere come sia sia, l'importante è che sia "star"e purchè arrivi l'incasso dai suoi dischi. Nessun scrupolo verso le nuove generazioni. Fattore anche questo concausa della terribile crisi musicale che affligge il mondo.

giorgiovinyl
Inviato

Chi ha visto il film si potrà rendere conto 

10 ore fa, rebus ha scritto:

Io in questi biopic musicali nelle parti cantate userei le voci originali... visto che le abbiamo

E gli attori fanno finta di cantare? L’effetto sarebbe ridicolo

 

  • Thanks 1
giorgiovinyl
Inviato

Comunque per apprezzare il film bisogna avere l’umiltà di non considerarsi il massimo esperto dylanologo mondiale. 
L’ho già scritto anche io a cinema ero partito diffidente pronto a fare le pulci ad ogni imprecisione o al canto di Timothy poi per mia fortuna mi sono lasciato andare e mi sono goduto il film. 
E dire che potrei rientrare nella categoria del Rock Snob, ma per fortuna non sono così pieno di me da non rendermene conto. 
Per chi capisce l’inglese vi posto il The Rock Snob’s Dictionary, uscito nel 2000 su Vanity Fair rimane formidabile. 
https://archive.vanityfair.com/article/2000/11/the-rock-snobs-dictionary

  • Melius 1

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