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Melius Club

A Complete Unknown


giorgiovinyl

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Mighty Quinn
Inviato
11 minuti fa, UpTo11 ha scritto:

Pure a me sarebbero girate le palle

Allora 

Qui c'è una distinzione da fare

Anzi una integrazione 

Quello che tu scrivi è sacrosanto 

Ma

C'è di più 

Si sono sentiti traditi nei sentimenti intimi più profondi 

Non semplicemente per la roba sociale politica 

Perché?

Perché quando ascoltavano cose tipo:

 

"I’m a-wond’rin’ if she remembers me at all

Many times I’ve often prayed

In the darkness of my night

In the brightness of my day"

 

Provavano sentimenti come mai niente si era avvicinato in forma di canzone 

Poi all' improvviso si beccano con schitarrata e basso cose tipo: "tieni il naso pulito non c'è bisogno di essere un meteorologo per sapere dove soffia il vento....la pompa non funziona perché i vandali hanno fregato la maniglia..."

So' rimasti demmerda 

Li capisco sentimentalmente e politicamente 

 

  • Melius 1
gnagna1967
Inviato
6 ore fa, Mighty Quinn ha scritto:

@dariob quello che sappiamo è che il disco di Bob Dylan preferito da Bob Dylan è shot of love 

Disco ovviamente considerato tra i minori, dai più 

Ma che contiene alcuni capolavori immortali 

E soprattutto non contiene un super capolavoro come Series of Dreams 

Una canzone immortale 

Che potrebbe essere il massimo del massimo per chiunque altro 

Per bob Dylan poteva tranquillamente rimanere fuori dal disco 

Se ne è favoleggiato per decenni, per fortuna ci ha pensato la bootleg series 

Destino simile per blind willie mctell su infidels 

Non vorrei sbagliare, ma mi pare di ricordare che la splendida Series of Dreams sia anche dentro No Mercy, oltre che in una Bottleg Series. io rammento con i brividi Red River Shore e Dignity

Mighty Quinn
Inviato
Adesso, gnagna1967 ha scritto:

Series of Dreams sia anche dentro No Mercy

Sarebbe oh Mercy 

No lì non c'è 

Ma hai in qualche modo ragione tu....nel senso che era da lì che l' ha tolta non da shot of love

I stand corrected 

Grazie!

Mighty Quinn
Inviato

@gnagna1967

Ecco ora mi è venuto in mente cosa ha tolto da shot of love 

(sono centinaia di canzoni.... qualche errore ci sta...):

Caribbean Wind 

Capolavoro 

"And them Caribbean winds still blow
From Nassau to Mexico
Fanning the flames in the furnace of desire
And them distant ships of liberty
On them iron waves, so bold and free
Bringing everything that's dear to me nearer to the fire"

Pazzesco 

giorgiovinyl
Inviato

Quanto hai scritto non fa una grinza. Ma adesso nel 2025 ha senso dare del venduto a Dylan?

Mighty Quinn
Inviato

Per chi ancora crede al bob dylan infatuato dal dust bowl e dalle canzoni di protesta 

Ecco chi ha avuto influenza su bob dylan 

Qual'e' la musica che preferisci? 

Il Rhythm and blues!

 

Eccolo qua, 1958

Il vero primo bob dylan 

 

Rhythm and blues

 

Poi certo c'è stato il periodo village 

Fondamentale certo

Con tanto di sincera infatuazione folk 

Ma c'è passato sopra come un treno merci lasciando i cocci a quelli rimasti lì 

Alcuni ancora oggi stanno lì

 

Mighty Quinn
Inviato
5 minuti fa, giorgiovinyl ha scritto:

Ma adesso nel 2025 ha senso dare del venduto a Dylan?

Per me non ha mai avuto senso

La dimensione artistica è di tale livello che la considero una faccenda molto marginale 

  • Melius 2
analogico_09
Inviato
57 minuti fa, UpTo11 ha scritto:
23 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Non so a chi ti riferisca ma siccome la frase che quoti e approvi è riferita al sottoscritto, vorrei confortarti sul fatto che lo stesso non ha mai scritto nulla di quello di cui parlate invitandoti nel contempo a precisare su questo.

Mi ero riallacciato al discorso di Mighty ma parlavo più in generale. Anzi, in realtà pensavo a tutte le (rare) volte negli ultimi anni che in TV ho sentito parlare di lui, ed era sempre la stessa tiritera, le stesse etichette, come avessero un foglietto nell'armadio da tirare fuori alla bisogna. Uguale per tutti, le canzoni di protesta, la guerra del vietnam, MLK, Joan Baez, e via così.

Tra l'altro questo modo superficiale di trattarlo non è prerogativa dell'informazione generalista, perché anche fior fiore di giornalisti musicali o critici che dir si voglia l'hanno ripetuta alla noia. Non faccio nomi (assante buon anima "il gatto" e castaldo "la volpe" :classic_ninja::classic_laugh:).

 

Bene, quindi ti riferivi agli stereotipi dei baroni ammuffiti della critica nostrana ai nostri informatori mediatici che non li schioda nessuno, potremmo aggiungere la massa di frequentatori dei social che in quanto a cattiva informazione elargita a tonnellate come il becchime dei polli d'allevamento non vanno indenni, e mi trovo d'accordo. Mi piacerebbe sapere se vorrai, cosa ne pensi di ciò che ho sostenuto circa la l'impotanza e la preponderanza che riveste la poliedrica figura del Dylan "prima parte", in considerevole misura secondo me, motivando la mia opinoone- Non sto a ripetere, è ciò che scrivo qui motivando il mio parere. . https://melius.club/topic/23699-a-complete-unknown/page/8/#findComment-1434427

 

Ma non vorrei farne una questione puntigliosa, tanto più che è la realtà storica stessa che rimbalsa nel presente, insiema a chi abbia vissuto direttamente quei fenomeni e ne conservi chiara e viva memoria, insieme al sentimento provato allora, a dire come stiano realmente le cose.

 

 

gnagna1967
Inviato

@Mighty Quinn scusa. Potenza del correttore. Volevo scrivere Oh Mercy. Ho comunque verificato. Errore mio: era Most of the Time:classic_biggrin: il capolavoro di quel cd. Comunque le Bootleg sono da compare tutte, una miniera di musica imperdibile

  • Melius 1
analogico_09
Inviato
1 ora fa, UpTo11 ha scritto:

Dimenticavo. Vorrei spezzare una lancia in favore dei cosiddetti "puristi folk", quelli che "non capirono" e contestarono la svolta rock.

Se si conosce un minimo della storia di quelle generazioni, di quel movimento, nato ben prima del greenwich village dei '60, la reazione all'elettrificazione è più che comprensibile, direi quasi sacrosanta.

Quella era gente che si era fatta arrestare e portare via di peso con maniere non certo dolci dalla polizia non solo per le manifestazioni per i diritti civili, ma anche per il semplice motivo di ritrovarsi a cantare in washington square (ci sono foto stupende di quegli eventi), venivano spiati dall'fbi o erano finiti davanti al comitato per le attività un-american in pieno delirio maccartista.

La musica folk aveva acquisito una dimensione sociale e politica pregnante per forza di cose.

Logico che non la prendessero bene. Non certo per una questione di invidia, molti di quei personaggi non sono mai entrati nelle classifiche o nella storia della musica anche se hanno avuto ruoli rilevanti nel folk revival, semplicemente perché non gliene fregava niente.

Dal loro punto di vista lo hanno visto salire sull'autobus che avevano faticosamente assemblato e tenuto in strada, per scenderne solo per saltare su una limousine. Pure a me sarebbero girate le palle.

Facile col senno di poi chiamarli fessi.

 

Pienamente d'accordo. Pur comprendendo le ragioni di quella gioventù contrariata dalle scelte di Dylan, il naturale senso di disillusione per i motivi da te ben illustrati e centrati, vorrei tuttavia spezzare una lancia a favore di Dylan.
Nel senso che per me l'artista che crea in base a quella che è la sua libera e personale ispirazione interiore, nutrendosi evidentemente anche delle "spinte" esercitate dai fattori esterni, della vita, della società, della politica, della religione, di ogni cosa facente parte delle realtà entro cui l'artista è immerso, attraverso inoltre lo sprone e gli stimoli del suo pubblico .
Ciò nonostante l'artista non dovrebbe mai creare in base a ciò che il pubblico si aspetta la lui, per "far contento" il pubblico, dove nella sua creazione, come dicevo, c'è già il "suggerimento" del pubblico e di tutto ciò che l'artista "respira" intorno e dentro di se.  E' un fatto di lungimiranza, di "preveggenza" intuire semmai l'aspettativa del pubblico in una sorta di elettiva intesa sotterranea dove tutto avviene in maniera inconscia. Una faccenda metafisica.
L'artista potrà, dovrà rispettare, "offrirsi" al pubblico a seconda di come si rapporta con esso, durante i concerti, dove pare che in questo Dylan non fosse un campione di "affabilità" ma è un altro discorso. 

A sua volta il pubblico affezionato, appassionato, per tornare a quanto dicevo all'inizio, pur vivendo la delusione, dovrebbe essere disposto ad accettare la libertà di espressione che l'artista ha il diritto "morale", etico ed "estetico" di riservarsi nel momento in cui prova l'esigenza del cambiamento a cui ogni artista tende o dovrebbe tendere per non restare nell'immobilismo. Il pubblico dovrebbe essere contento del work in progress, speranzoso che l'ansa del cambiamento non sia determinata da interessi mercenari o meramente mercantili.
Poi ci sono tutte le varianti, le eccezioni, ogni caso è a se stante, volevo solo esprimere un'opinione sulle linee generali, di principio.
 

  • Melius 1
analogico_09
Inviato

 

17 ore fa, Mighty Quinn ha scritto:

Questo succedeva in quanto Woody non era conosciuto tanto per le canzoni,

 

Sicuro, essendo un "soggetto" scomodo, indagato, perseguitato, inviso, certamente non appetibile per le grandi, poderose  etichette discografiche, insieme a tutto il sistema "spettacolo" che sanno ben scegliere i personaggi che fanno vendere di più e sui quali investire portandoli alla fama.
La figura di Woody non appartiene alla logica del divismo.  Ma questo non be esclude le grandi qualità.
E d'altra parte ne converrai suppongo che la critica musicale la si fa attravreso l'analisi estetica musicale, non attraverso i volumi degli incassi e la notorietà, non sulk successo dell'artista, non sulle letterature, sulle "leggende" ed aneddotiche gossippare che crescono a dismisura intorno ai personaggi complessi, controversi - tali per davvero oppure costruti a tavolino non sempre è dato agevomente sapere - segnati dal quel "maledettismo" che funziona sempre. Parlo in generale, ovviamente c'è anche autenticità e "sincerita" in questi mondi dell'arte così pieni di forti contrasti. Di aspettative liriche e di sogni che vedono la cassetta strapiena di soldi.
Nello specifico caso di Woody Guthrie, gli aspetti esistenziali ed artistici, il dramma di una vita "sperduta" ma trasfigurata dalla sua  "canzone" che ne rappresenta l'essenza, la quale, benchè poco nota concorre a riportare alla luce il personaggio e la sua arte nonostante gli attacchi che tendono a sminuirne la sincera, autentica portata poetica, musicale, intellettuale. E in questo mondo, ammirato, c'era anche Bob Dylan, complice e cum-passionevole nel prende da quella che fu anche la sua fonte ispiratrice, ciò che porterà con se durante le varie fasi della personale, emancipatrice crescita artistica. 

 


 

16 ore fa, UpTo11 ha scritto:

Molti raccontano di come gli basti ascoltare una canzone una o due volte per impararla a memoria. E a volte pure a fregarla

 

Si dice, magari è solo gossip, fake, vedi sopra, che Blowing In The Wind l'abbia soffiata a un pischello che voleva dar prova del suo talento a Dylan considerato il meglio del folk,  non ricordo in quale circostanza. Il rgazzo glie la fischiettò  e Bob, dotato di forte memoria musicale,  fece come Mozart con il "Miserere" di Allegri.... :classic_biggrin: 

 

 

Inviato
14 ore fa, Mighty Quinn ha scritto:
14 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

Ma adesso nel 2025 ha senso dare del venduto a Dylan?

Per me non ha mai avuto senso

La dimensione artistica è di tale livello che la considero una faccenda molto marginale 

Ovvio! 

Come hai detto, la statura è tale che certe critiche perdono significato.

Ossia "così è se vi pare".

-

E non dimentichiamo l'altro capolavoro immenso (anche se sono poco più di 30 min.:classic_smile:),

per cui nel '69 venne attaccato.. (ancora "venduto":classic_laugh:)...da un altro lato.. dai soliti 'soloni che non capiscono un c.',

e che ha influenzato e cambiato la storia.

R-1486272-1234519447.jpg.b1c4bd2ad065adf973feca41bfbe56ad.jpg

 

analogico_09
Inviato
8 ore fa, dariob ha scritto:

Ovvio! 

Come hai detto, la statura è tale che certe critiche perdono significato.

Ossia "così è se vi pare".

-

E non dimentichiamo l'altro capolavoro immenso (anche se sono poco più di 30 min.:classic_smile:),

per cui nel '69 venne attaccato.. (ancora "venduto":classic_laugh:)...da un altro lato.. dai soliti 'soloni che non capiscono un c.',

e che ha influenzato e cambiato la storia.

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Quindi è così e basta, non si discute, vale per qualsiasi cosa a questo punto, bisogna legare l'asino (critico) dove vuole il padrone? :classic_biggrin:

Chi ha parlato di musicisti venduti, rispetto a Dylan, mi pare capire tu intenda dire, perche enfatizzare le gossippate, magari la battuta ironica, giocosamente provocatoria..., i soloni hanno altro a cui pensare, aspettano che venga l'estate e che tu vada in spiaggia a prendere l'abbronzatura.., facendo attenzione perchè i soloni 'so grossi e fanno tanto caldo, si rischiano serie bruciature... :classic_ninja: :classic_laugh:

 

 

Al riguardo del "venduto", concordo con  Mighty Quinn, cito:

"Per me non ha mai avuto senso La dimensione artistica è di tale livello che la considero una faccenda molto marginale "

E questo vale per tutti gli artisti, e benchè non ami alla follia Dylan, e nutri opinioni non splendide sull'uomo, sulle sue "eccentricità",  come alcune volte sostenuto, notando come  strizzasse l'occhio al successo che porta anche grandi introiti econimoci, cosa che non corrispone a "vendersi" quando l'arte sia all'altezza dello "stipendio", non baso tuttavia il mio giudizio su questo, bensì sull'effettiva portata artistica, al netto delle "debolezze" umane. L'uomo deve rispondere ad un'etica esistenziale, a una morale possibilmnete non moralista, la sua arte no, niente morale e niente etica, l'arte, buona o cattiva essa sia, risponde all'estetica.
Se così non fosse dovremmo gettare via la metà minimo degli  artisti dai comportamenti privati deprorevoli e con essi la loro arte gettando con l'acqua sporca anche il bambino.

Inviato

Grazie Giorgio per aver aperto un topic sul film.

Secondo me, ogni appassionato di musica contemporanea dovrebbe vederlo, in quanto Dylan, volenti o nolenti e pur nella sua complessità al limite del discutibile, è  stato uno dei più grandi scrittori musicali dal dopoguerra ai giorni nostri.

Attenzione, il film non mi ha scaldato il cuore come “Walk the line” il film su Johnny Cash, che reputo quasi un capolavoro.

Chalamet non mi piace tanto, ma canta e suona bene.

Non dico nulla sul personaggio Dylan, che ha sempre avuto problemi a relazionarsi con chiunque o quasi.

Magnifica e travolgente l’interpretazione di Joan Baez da parte di Monica Barbaro … oserei dire, un’interpretazione che vale una carriera … bellissima, bravissima e affascinante al punto da far fare un doppio salto mortale carpiato all’indietro 😀.

Sembra che il cambio di nome dell’ex fidanzata Suze Rotolo, qui chiamata Sylvie Russo, sia stato voluto dallo stesso Dylan per preservarne la memoria.

Per un giudizio più preciso, però, penso che dovrò rivederlo, perché la figura di Dylan, sempre attento solo a se stesso e ai cavoli propri, un po’ mi urta, anche se quasi tutti i musicisti hanno personalità discutibili.

Certo, se ascoltassi solo chi mi piace come persona, ascolterei poca roba!

La personalità di Johnny Cash non è riportata in modo molto realistico … per terminare.

 

  • Melius 2
giorgiovinyl
Inviato
2 ore fa, gorillone ha scritto:

Secondo me, ogni appassionato di musica contemporanea dovrebbe vederlo, in quanto Dylan, volenti o nolenti e pur nella sua complessità al limite del discutibile, è  stato uno dei più grandi scrittori musicali dal dopoguerra ai giorni nostri.

Concordo

 

2 ore fa, gorillone ha scritto:

Attenzione, il film non mi ha scaldato il cuore come “Walk the line” il film su Johnny Cash, che reputo quasi un capolavoro.

A me è piaciuto di più però anche Walk The Line mi era piaciuto rende in maniera avvincente e convincente la storia di Jonny Cash e June Carter.

A proposito, come ho già scritto, James Mangold deve proprio avere una fissazione con Johnny Cash. Nel film su Dylan la sua presenza è un pizzico eccessiva ma niente che infici il mio giudizio sul film.

2 ore fa, gorillone ha scritto:

La personalità di Johnny Cash non è riportata in modo molto realistico … per terminare.

Ah ecco lo pensi pure tu... sopratutto è esagerato il suo ruolo di consigliere quasi mentore... però so che i due erano amici

 

2 ore fa, gorillone ha scritto:

Sembra che il cambio di nome dell’ex fidanzata Suze Rotolo, qui chiamata Sylvie Russo, sia stato voluto dallo stesso Dylan per preservarne la memoria.

Si è così... non sapendolo quando ho visto il film non mi tornavano i conti :classic_biggrin:

giorgiovinyl
Inviato
22 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Si dice, magari è solo gossip, fake, vedi sopra, che Blowing In The Wind l'abbia soffiata a un pischello che voleva dar prova del suo talento a Dylan considerato il meglio del folk,  non ricordo in quale circostanza. Il rgazzo glie la fischiettò  e Bob, dotato di forte memoria musicale,  fece come Mozart con il "Miserere" di Allegri.... :classic_biggrin: 

Questa mi sembra molto strana. Blowin' in the Wind è contenuta in Freewhelin' il suo secondo disco e primo capolavoro.

Prima di questo disco non poteva essere considerato "il meglio del folk" se non dai folksinger che capivano al volo la sua grandezza (Pete Seeger, Joan Baez).

E poi il "pischello" non si è lamentato? La cosa sarebbe venuta fuori. Vedi la storia del brano "C'erano una volta i Beatles e i Rolling Stones" e il suo vero autore. La storia è venuta fuori eccome. A me sembra una bufala.

giorgiovinyl
Inviato

Ricordiamoci la frase di Picasso: : “I cattivi artisti copiano. I buoni artisti rubano”.

Più probabile che Dylan abbia preso in prestito una vecchia melodia folk ma anche se fosse l'ha trasfigurata e resa per sempre sua.

analogico_09
Inviato
Il 02/02/2025 at 13:05, Mighty Quinn ha scritto:

nsomma, si parla di uno per il quale il premio Nobel è una postilla a malapena distinguibile, nel suo curriculum 

Jimmy Carter: "quando ogni parola di ogni presidente degli Stati Uniti sarà dimenticata, quelle di Bob Dylan saranno ancora ricordate"


 

Probabilmente l'atteggiamento "saturnino" di Dylan nei confronti del Nobel, facendosi molto desiderare, sia nel ringraziare l'Accademia, sia nel ritirare in extremis il titolo e i soldi (890'000 franchi) potrebbe essere anche inteso come un modo di snobbare in maniera provocatoria l'istituzione accademica ritenuta compassata e borghese. Una piccolezza nel suo corriculum come dici che mi porta a formulare una ipotesi, preciso, i motivi potrebbero essere altri, forse, molto più semplicemente fu in virtù di quella sua nota caratterialità da divo che si fa desiderare, dove vi sia anche il genio naturalmente, non si discute. Ricordo a titolo di cronaca che Dylan andò a ritirare il premio in extremis quando avrebbe dovuto dare dei concerti in Svezia promuovendo con l'occasione anche l'ultimo suo disco, sempre che le fonti delle notizie siano attendibili, mi pare ricordare che lessi da agenzia ANSA. Insomma, come si dice, si prendono due o più piccioni con una fava...  non si potrà dire che Dylan non avesse anche il bernoccolo degli affari... :classic_biggrin: cosa che, come dico nell'altro post, non va affatto detrimento della sua arte. 
Ma un segno di incoerenza nel "nostro" non si potrà fare a meno di notarlo.

Mi spiegherò meglio affiancando all'affermazione di Jimmy Carter, la quale resta vera e sacrosanta, ciò che scrisse il regista Luis Bunuel che in quanto a provocazione iconoclastica la sapeva assai lunga, a proposito dell'ansia che manifestava in maniera ossessiva lo scrittore Jorge-Luis Borges di conseguire il Nobel. Cosa  che il regista vincitore di Palme d'Oro e Leoni d'Argento, interpretava secondo quelle che erano le istanze rivoluzionarie degli intellettuali, artisti, scrittori , pittori, surrealisti, dadaisti, esistenzialisti e affini delle avanguardie che scandalizzarono e sovvertirono le ristagnazioni della cultura dominante, fortemente avversi alle fome di accademismo borghese compassate che comprendevano anche l'istituto del Nobel.

Bunuel al riguardo scrive nella sua autobiografia: "Gli contrappongo [a borges] l'atteggiamento di Jean-Paul Sartre il quale quando l'Accademia svedese glielo assegnò, rifiutò titoli e soldi. Quando venni a sapere del suo gesto, attraverso i giornali, gli mandai subito un telegramma di congratulazioni. Ero molto commosso"  👍🏻

 

 

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