briandinazareth Inviato 26 Agosto Inviato 26 Agosto 1 minuto fa, LUIGI64 ha scritto: ma in parte anche in medicina e in psicologia, dove le tendenze riduzionistiche e la scarsa considerazione del fattore umano stanno crescendo in modo preoccupante, rischiando tra l’altro di rendere meno efficaci anche i grandi progressi che si stanno facendo sul piano tecnico. cosa significa nella pratica? di cosa stiamo parlamndo quando si dice che si rendono meno efficaci i progressi?
LUIGI64 Inviato 26 Agosto Inviato 26 Agosto 8 minuti fa, wow ha scritto: esempio a prova di tonti Bisognerebbe leggere il libro Io, molto velocemente, ho estrapolato alcune pagine Se non piace, pazienza Io sono ok, tu sei ok ☺️ Non possiamo fare l'esegesi del testo A me pare, abbastanza comprensibile Poi fate voi
wow Inviato 26 Agosto Inviato 26 Agosto @LUIGI64 ce lo sottoponi tu questo testo ... Cmq siamo occhei.
LUIGI64 Inviato 26 Agosto Inviato 26 Agosto A titolo informativo, non è che sia proprio un libricino, ino ino 600/700 pagine: Prefazione di Evandro Agazzi 11 Ringraziamenti 23 Nota alla seconda edizione 29 Avvertenza per il lettore 31 Prologo Il nome di tutte le stelle 33 PARTE PRIMA LE DUE MODERNITÀ 1. Galileo e la nascita della scienza moderna 45 1.1 Il contesto storico e culturale 45 1.2 Il padre della scienza moderna 48 1.3 La cosmologia antica e medioevale 49 1.4 Una storia che viene da lontano 59 1.5 Finalmente l’eliocentrismo (cioè, quasi...) 68 1.6 Giordano Bruno: leggenda e realtà 78 1.7 La trama si infittisce: Tycho Brahe 80 1.8 La grande occasione mancata: le leggi di Keplero 83 1.9 Galileo: le scoperte astronomiche e l’unificazione della natura 92 1.10 Una marcia trionfale 104 1.11 La scoperta delle leggi del moto e la difesa dell’eliocentrismo 118 1.12 Quante coincidenze ci vogliono per fare una prova? 135 1.13 L’autentico significato della rivoluzione galileiana 144 1.14 La definizione del metodo scientifico 152 1.15 Il pluralismo metodologico galileiano 164 1.16 Scienza e tecnologia 166 1.17 Galileo filosofo 167 1.18 Perché la scienza è nata in Italia? 170 1.19 Il processo 175 1.20 Orgoglio e pregiudizio 196 1.21 L’ultima parola 199 2. Cartesio e la nascita della coscienza moderna 203 2.1 Il rivoluzionario noioso 203 2.2 Il padre del meccanicismo moderno 204 2.3 Un pensatore pre-galileiano 208 2.4 Il metodo secondo Cartesio 226 2.5 Il dubbio 229 2.6 Dimostrare l’evidenza: il fallimento del metodo cartesiano 231 2.7 “Chi si perde si trova...” 235 2.8 Dubbio e domanda 237 2.9 Il dogma centrale della modernità 239 2.10 La frattura tra spirito e materia 242 2.11 Il “pendolo di Del Noce” 244 2.12 L’alba incompiuta del Rinascimento 249 2.13 Al cuore del problema 257 2.14 La ragione dopo Galileo 272 PARTE SECONDA ASCESA E TRAMONTO DEL MECCANICISMO 3. Da Newton al xix secolo 277 3.1 Una teoria molto “attraente” 277 3.2 La nascita del meccanicismo scientifico 282 3.3 La filosofia dopo Newton 286 3.4 L’implacabile Secondo Principio 293 3.5 Boltzmann e la termodinamica statistica 295 3.6 La prima guerra atomica 297 3.7 Una rivoluzione a scoppio ritardato 300 3.8 Come l’elettricità ci ha cambiato la vita 307 3.9 Il più importante fattore del progresso: la gratuità 310 4. La teoria della relatività 315 4.1 Quando la realtà supera (veramente) l’immaginazione 315 4.2 La luce e i suoi problemi 316 4.3 La relatività ristretta 321 4.4 La relatività generale 342 4.5 Conseguenze della relatività 363 4.6 Illusione o realtà? 386 4.7 Spazio etereo e trasformazioni sostanziali 404 5. La meccanica quantistica 411 5.1 La scoperta del “quanto di energia” 411 5.2 La nascita della teoria atomica 415 5.3 La strana natura dei quanti 422 5.4 L’indeterminismo quantistico e i suoi paradossi 423 5.5 L’energia del vuoto 427 5.6 Cosa succede realmente? 432 5.7 Il duello Einstein-Bohr e l’effetto EPR 438 5.8 Lo stato di sovrapposizione 441 5.9 Dai quanti alle galassie 447 5.10 Un salto quantico oltre il meccanicismo 450 5.11 Dai bosoni ai quark: ulteriori sviluppi della teoria atomica 453 5.12 La Teoria del Tutto 458 6. La cosmologia 469 6.1 Perché di notte fa buio? 469 6.2 Dall’universo relativistico al Big Bang 472 6.3 L’universo quantistico e l’inflazione 490 6.4 Di notte fa buio... perché c’è stato il Big Bang! 494 6.5 La singolare evoluzione del concetto di singolarità 498 6.6 Tutto il tempo dell’universo 503 6.7 La fine di tutte le cose 509 6.8 Il principio antropico e l’ipotesi del multiverso 513 6.9 Distinguere i piani: origine e creazione 518 6.10 La costitutiva finitudine del Tutto 522 6.11 Nuovi orizzonti e vecchie tentazioni 527 6.12 Nella mente di Dio? 532 7. Caos e complessità 537 7.1 La terza rivoluzione della fisica 537 7.2 La non linearità e l’effetto farfalla 538 7.3 Spiegare e prevedere: l’antiriduzionismo segna un punto 546 7.4 La matematica della bellezza 547 7.5 Una importante funzione costruttiva 551 7.6 La geometria della natura 552 7.7 Il fondamento dell’universale 555 7.8 Complessità e gradi del sapere 558 PARTE TERZA UNA RAGIONE PIÙ GRANDE 8. L’epistemologia moderna 563 8.1 Il Circolo di Vienna e il neopositivismo 563 8.2 Popper e il falsificazionismo 569 8.3 La svolta relativista 576 8.4 Conseguenze culturali del relativismo epistemologico 585 8.5 Un’irragionevole idea di ragione 586 8.6 Una ragione adeguata 589 9. Le conoscenze non scientifiche 599 9.1 Le due culture 599 9.2 Dal dualismo metafisico al pluralismo organico 601 9.3 La malattia del secolo 603 9.4 Moralità e dinamica del conoscere 606 9.5 Le scienze umane e sociali 607 9.6 Il vertice della ragione 609 9.7 Metodo scientifico e metodo religioso 612 9.8 Il volto del Mistero 614 Epilogo I più bei fiori Dell’Occidente 619 Bibliografia ragionata 625 Indice dei nomi 691
LUIGI64 Inviato 26 Agosto Inviato 26 Agosto 6 minuti fa, wow ha scritto: ce lo sottoponi tu questo testo Ripeto, non ho avuto il tempo di leggerlo tutto Ipotizzo che siano presenti anche altre parti interessanti in relazione all'oggetto del thread...
Xabaras Inviato 26 Agosto Inviato 26 Agosto 1 minuto fa, LUIGI64 ha scritto: A titolo informativo, non è che sia proprio un libricino, ino ino 600/700 pagine: Prefazione di Evandro Agazzi 11 Ringraziamenti 23 Nota alla seconda edizione 29 Avvertenza per il lettore 31 Prologo Il nome di tutte le stelle 33 PARTE PRIMA LE DUE MODERNITÀ 1. Galileo e la nascita della scienza moderna 45 1.1 Il contesto storico e culturale 45 1.2 Il padre della scienza moderna 48 1.3 La cosmologia antica e medioevale 49 1.4 Una storia che viene da lontano 59 1.5 Finalmente l’eliocentrismo (cioè, quasi...) 68 1.6 Giordano Bruno: leggenda e realtà 78 1.7 La trama si infittisce: Tycho Brahe 80 1.8 La grande occasione mancata: le leggi di Keplero 83 1.9 Galileo: le scoperte astronomiche e l’unificazione della natura 92 1.10 Una marcia trionfale 104 1.11 La scoperta delle leggi del moto e la difesa dell’eliocentrismo 118 1.12 Quante coincidenze ci vogliono per fare una prova? 135 1.13 L’autentico significato della rivoluzione galileiana 144 1.14 La definizione del metodo scientifico 152 1.15 Il pluralismo metodologico galileiano 164 1.16 Scienza e tecnologia 166 1.17 Galileo filosofo 167 1.18 Perché la scienza è nata in Italia? 170 1.19 Il processo 175 1.20 Orgoglio e pregiudizio 196 1.21 L’ultima parola 199 2. Cartesio e la nascita della coscienza moderna 203 2.1 Il rivoluzionario noioso 203 2.2 Il padre del meccanicismo moderno 204 2.3 Un pensatore pre-galileiano 208 2.4 Il metodo secondo Cartesio 226 2.5 Il dubbio 229 2.6 Dimostrare l’evidenza: il fallimento del metodo cartesiano 231 2.7 “Chi si perde si trova...” 235 2.8 Dubbio e domanda 237 2.9 Il dogma centrale della modernità 239 2.10 La frattura tra spirito e materia 242 2.11 Il “pendolo di Del Noce” 244 2.12 L’alba incompiuta del Rinascimento 249 2.13 Al cuore del problema 257 2.14 La ragione dopo Galileo 272 PARTE SECONDA ASCESA E TRAMONTO DEL MECCANICISMO 3. Da Newton al xix secolo 277 3.1 Una teoria molto “attraente” 277 3.2 La nascita del meccanicismo scientifico 282 3.3 La filosofia dopo Newton 286 3.4 L’implacabile Secondo Principio 293 3.5 Boltzmann e la termodinamica statistica 295 3.6 La prima guerra atomica 297 3.7 Una rivoluzione a scoppio ritardato 300 3.8 Come l’elettricità ci ha cambiato la vita 307 3.9 Il più importante fattore del progresso: la gratuità 310 4. La teoria della relatività 315 4.1 Quando la realtà supera (veramente) l’immaginazione 315 4.2 La luce e i suoi problemi 316 4.3 La relatività ristretta 321 4.4 La relatività generale 342 4.5 Conseguenze della relatività 363 4.6 Illusione o realtà? 386 4.7 Spazio etereo e trasformazioni sostanziali 404 5. La meccanica quantistica 411 5.1 La scoperta del “quanto di energia” 411 5.2 La nascita della teoria atomica 415 5.3 La strana natura dei quanti 422 5.4 L’indeterminismo quantistico e i suoi paradossi 423 5.5 L’energia del vuoto 427 5.6 Cosa succede realmente? 432 5.7 Il duello Einstein-Bohr e l’effetto EPR 438 5.8 Lo stato di sovrapposizione 441 5.9 Dai quanti alle galassie 447 5.10 Un salto quantico oltre il meccanicismo 450 5.11 Dai bosoni ai quark: ulteriori sviluppi della teoria atomica 453 5.12 La Teoria del Tutto 458 6. La cosmologia 469 6.1 Perché di notte fa buio? 469 6.2 Dall’universo relativistico al Big Bang 472 6.3 L’universo quantistico e l’inflazione 490 6.4 Di notte fa buio... perché c’è stato il Big Bang! 494 6.5 La singolare evoluzione del concetto di singolarità 498 6.6 Tutto il tempo dell’universo 503 6.7 La fine di tutte le cose 509 6.8 Il principio antropico e l’ipotesi del multiverso 513 6.9 Distinguere i piani: origine e creazione 518 6.10 La costitutiva finitudine del Tutto 522 6.11 Nuovi orizzonti e vecchie tentazioni 527 6.12 Nella mente di Dio? 532 7. Caos e complessità 537 7.1 La terza rivoluzione della fisica 537 7.2 La non linearità e l’effetto farfalla 538 7.3 Spiegare e prevedere: l’antiriduzionismo segna un punto 546 7.4 La matematica della bellezza 547 7.5 Una importante funzione costruttiva 551 7.6 La geometria della natura 552 7.7 Il fondamento dell’universale 555 7.8 Complessità e gradi del sapere 558 PARTE TERZA UNA RAGIONE PIÙ GRANDE 8. L’epistemologia moderna 563 8.1 Il Circolo di Vienna e il neopositivismo 563 8.2 Popper e il falsificazionismo 569 8.3 La svolta relativista 576 8.4 Conseguenze culturali del relativismo epistemologico 585 8.5 Un’irragionevole idea di ragione 586 8.6 Una ragione adeguata 589 9. Le conoscenze non scientifiche 599 9.1 Le due culture 599 9.2 Dal dualismo metafisico al pluralismo organico 601 9.3 La malattia del secolo 603 9.4 Moralità e dinamica del conoscere 606 9.5 Le scienze umane e sociali 607 9.6 Il vertice della ragione 609 9.7 Metodo scientifico e metodo religioso 612 9.8 Il volto del Mistero 614 Epilogo I più bei fiori Dell’Occidente 619 Bibliografia ragionata 625 Indice dei nomi 691 Dù righe insomma.
Savgal Inviato 26 Agosto Autore Inviato 26 Agosto Il metodo delle scienze storico-sociali è diverso rispetto a quello delle scienze "dure", alla cui base ci sono, citando Galilei, le "matematiche dimostrazioni", che tuttavia avvengono non nel mondo reale, bensì nei laboratori. Ciò non vuole dire che le scienze storico-sociali non debbano rispettare il rigore logico e il riferimento ai fatti. Ma non vi sono laboratori in cui è possibile provare le loro tesi. Anche in ambito storico e sociale l'osservazione è carica di teoria, come lo è il nostro approccio ai fenomeni di tutti i giorni. Conoscere è giudicare, senza di questo ciò che osserviamo sarebbe un'infinità priva di senso, in cui ciascun evento non avrebbe relazioni con gli altri. Giudichiamo, quindi conosciamo, creando relazioni, che non sono espresse dagli eventi.
P.Bateman Inviato 26 Agosto Inviato 26 Agosto 4 ore fa, LUIGI64 ha scritto: è altrettanto pretendere di usarlo per studiare oggetti di tipo non fisico, Se qualcosa esiste è fisica. Oggetti non fisici nel momento della scoperta diverrebbero fisici. L'essere è e il non essere non è (Parmenide). 1
LUIGI64 Inviato 26 Agosto Inviato 26 Agosto Cito questo articolo, in quanto esplicativo riguardo all'ipotetica tendenza scientista di alcuni medici (come evidenziato anche dall' autore del testo più volte citato) .... Lo “scientista” è uno che ha un certo atteggiamento dogmatico nei confronti della scienza considerata come unica forma valida di sapere e quindi superiore a qualsiasi altra forma di conoscenza. Per lo scientista il sapere scientifico è ad un solo tipo di razionalità, in generale quella positivista della fine dell’800, quindi per lui la scienza finisce per essere sostanzialmente una “definizione chiusa” che in medicina purtroppo non funziona e crea un mucchio di problemi. Meglio quindi le definizioni aperte nelle quali le razionalità si confrontano con altre razionalità, le conoscenze sono molteplici e i modi di conoscere diversi. In medicina, a parte il caso Stamina, normalmente è d’obbligo tanto la razionalità che la ragionevolezza, cioè una visione non rigida della scienza che sappia oltre che applicare ovviamente conoscenze scientifiche anche dialogare con le situazioni, le contingenze, le complessità, le specificità di un malato. In medicina il valore della scienza non è in discussione del resto come si potrebbe? La scienza in medicina se usata in modo dogmatico ha nefasti effetti collaterali. Per cui non è in discussione il suo valore ma il modo di usarla. I malati sono più complessi degli elettroni. Il medico non è mai solo scienziato, è anche un filosofo, un pragmatista, un tecnico, un eticista, un ermeneuta, cioè è uno che se la deve vedere con una complessità scientifica e non solo che nonostante tutto resta poco riducibile. Un medico non può essere né scientista e né relativista (colui che nega i valori assoluti delle verità oggettive), deve stare in equilibrio, quindi stemperare l’assolutismo delle oggettività senza cadere nelle trappole del relativismo velleitario che nega nelle sue forme estreme alle oggettività i valori delle evidenze. In un malato le oggettività e le soggettività della malattia non sono separabili. Ma fare questo non è facile. Gli errori, gli abbagli, gli equivoci sono costantemente in agguato. La medicina nella sua storia ha sempre cercato solide verità scientifiche, di essere il più possibile una scienza il più possibilmente esatta, e a volte ha rischiato di cadere in tentazioni scientistiche. Anzi la sua storia spesso è storia di scientismi https://www.google.it/amp/s/www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/21/si-alla-scienza-no-allo-scientismo/600887/amp/?espv=1
LUIGI64 Inviato 26 Agosto Inviato 26 Agosto Ho trovato, inaspettatamente, un numero dell'Ateo (UAAR) che disquisisce in maniera piuttosto interessante sullo scientismo Insomma, sembra esistere davvero e se lo dicono loro... Lo leggo con calma, poi riporterò qualche suo brano
dariob Inviato 26 Agosto Inviato 26 Agosto 9 minuti fa, P.Bateman ha scritto: Se qualcosa esiste è fisica. Oggetti non fisici nel momento della scoperta diverrebbero fisici. Se posso, forse questa IMHO è proprio un esempio del concetto di scientismo. Un postulato che essendo tale non ammette dubbi ; è della solidità di questa ipotetica 'piattaforma' di partenza che mi permetto di dubitare.
best_music Inviato 26 Agosto Inviato 26 Agosto Diciamolo pure: nei tiggì è di moda usare il termine "scienza" in ambito eminentemente politico, per sminuire la credibilità di chi la pensa diversamente, un po' come una volta si diceva "sono fatti, non parole". : E' esemplare il caso dell' articolo apparso nel 2024 sulla rivista "Nature" in tema di previsione degli effetti del cambiamento climatico, a quanto pare poi citato in contesti importanti, ora sottoposto a revisione dalla stessa rivista. Una sintesi (con citazione di fonti) l' ho trovata (*) qui: : https://www.perplexity.ai/discover/sports/climate-gdp-study-revised-afte-dTO.vN9qQUmeLUdHUoeGpA : E' importante notare come la discrepanza non sia nel mondo scientifico in sé, visto che l'articolo oggi viene rivisto (è la scienza, bellezza!) ma che a suo tempo venisse citato come "indiscutibile" in quanto proveniente da"fonte scientifica autorevole". : : (*) chi avesse come me l'accesso a pressreader può leggere l'articolo apparso oggi su un noto giornale di destra (quindi di opposizione culturalmente parlando) senza per ciò esser costretto a versare un obolo di un paio di euro alla stampa avversaria
briandinazareth Inviato 26 Agosto Inviato 26 Agosto 23 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Meglio quindi le definizioni aperte nelle quali le razionalità si confrontano con altre razionalità, la razionalità è una sola, e dietro questo discorso si nasconde proprio la mentalità anti-scientifica più pericolosa. infatti questo personaggio è a favore dell'omeopatia, medicine "alternative" che andrebbero giudicate con altri metodi rispetto a quelli scientifici ecc. si capiva dalla fumosità dell'intervento che hai riportato... sono andato su google a colpo sicuro
briandinazareth Inviato 26 Agosto Inviato 26 Agosto 3 minuti fa, best_music ha scritto: E' importante notare come la discrepanza non sia nel mondo scientifico in sé, visto che l'articolo oggi viene sottoposto a revisione (è la scienza, bellezza!) ma che a suo tempo venisse citato come "fonte scientifica autorevole" e quindi indiscutibile. è una fonte scientifica autorevole, non indiscutibile, proprio perché scienza. è interessante però che, nonostante la revisione, le prospettive dell'impatto sul gdp del cambiamento climatico rimangion o drammatiche e enormi, ma ci si affretta a cercare di usarlo per screditare la scienza da una parte e, come viene fatto da quel noto giornale di destra che citavi, per negare l'impatto enorme del problema climatico. in questo caso in modo totalmente anti-scientifico e con basi fattuali totalmente nulle, solo la voglia di sminuire il cambiamento climatico per sostenere che nulla debba cambiare.
dariob Inviato 26 Agosto Inviato 26 Agosto @LUIGI64 Parlando di medicina, ( tu mi correggerai se sono 'fuori fuoco') una cosa abbastanza nota ed evidente è il progressivo mutato atteggiamento e comportamento dei medici nei confronti del paziente negli ultimi 50/60 anni. Da un atteggiamento 'autoritario' ad uno più soft: il pazienta va informato della sua situazione, viene 'attenzionato' dal punto di vista psicologico alla pari di quello scientifico, viene data grande importanza alla positività dell'umore del malato, per non parlare dei vari placebo la cui efficacia è ormai accettata. Insomma potrei dire che la scienza si è accorta che lo 'scientismo' non basta, non è sufficiente?
briandinazareth Inviato 26 Agosto Inviato 26 Agosto 9 minuti fa, dariob ha scritto: Da un atteggiamento 'autoritario' ad uno più soft: il pazienta va informato della sua situazione, viene 'attenzionato' dal punto di vista psicologico alla pari di quello scientifico, viene data grande importanza alla positività dell'umore del malato, per non parlare dei vari placebo la cui efficacia è ormai accettata. Insomma potrei dire che la scienza si è accorta che lo 'scientismo' non basta, non è sufficiente? tutto questo però ha esattamente a che fare con la scienza, in particolare con molti studi che hanno dimostrato che l'aspetto psicologico è importante ecc. il fatto che l'aspetto psicologico sia importante è un dato scientifico! molto meno importante dei farmaci e le terapie, naturalmente, ma una cosa della quale occorre tener conto. in questo cambiamento c'è anche l'aspetto sociale e personale che sono mutati, ma questi non sono ne scientifici ne anti-scientifici.
LUIGI64 Inviato 26 Agosto Inviato 26 Agosto Allora, dato per buono tutto ciò, cos’è lo scientismo? Credo che si dovrebbe evitare di ridurlo ad una semplice degenerazione della giusta importanza attribuita alla scienza. Lo scientismo contemporaneo assomiglia piuttosto al contrario esatto dell’atteggiamento conoscitivo che abbiamo cercato di delineare attraverso le parole di Calvino: esso è un culto del semplice fatto, la riduzione di ogni possibilità alla realtà immediata e non superabile, la convinzione che le azioni, i pensieri, gli eventi possibili siano integralmente oggettivabili, misurabili, prevedibili, in quanto fondati su dati di fatto indiscutibili, su “cose” date una volta per tutte. Lo scientismo quale si manifesta nell’ideologia contemporanea ha poco a che fare con l’effettiva conoscenza scientifica: esso è piuttosto un atteggiamento generale di rinuncia ad un rapporto costruttivo con la realtà cui si preferisce la passività di fronte all’opacità e agli automatismi delle “cose”. Se si desiderano esempi di questo atteggiamento, se ne troveranno in gran copia in innumerevoli discorsi (e miti) contemporanei: si può citare la ricerca, per ogni sorta di comportamento, di qualche neurone che lo determinerebbe in modo univoco e lineare (qualche anno fa erano i geni ad incarnare questo mito determinista); o la squalificazione di tutte le psicoterapie fondate sulla singolarità clinica del soggetto anziché sulla norma statistica e su presunti fattori organici; o i progetti per individuare le disposizioni innate alla delinquenza nei neonati; o i trattamenti farmacologici per bambini e adolescenti classificati come “iperattivi” (cioè renitenti alla disciplina e all’obbedienza a scuola e in famiglia): questi fenomeni e tendenzemolto diffusi nelle società contemporanee sono in genere privi di un autentico statuto scientifico, funzionano solo come tecniche di disciplina sociale; essi legittimano inoltre l’immagine di un uomo prigioniero dei più rigidi determinismi, di cause ferree e al tempo stesso univoche e trasparenti, di cui non si può modificare il quadro globale ma su cui si può intervenire “a spizzico” solo in vista di un adattamento ancora più netto e rigido alla realtà che si suppone data e immodificabile. Il caso forse più vistoso oggi è quello delle presunte “leggi ferree” dell’economia e/o dello sviluppo tecnologico, cui individui e gruppi umani dovrebbero piegarsi e adattarsi fino all’autodistruzione – vecchi fantasmi del darwinismo sociale e del malthusianesimo che ritornano in forze, con fondament razionali altrettanto solide di quelle dell’oroscopo, ma più pericolosi di quest’ultimo, e con una visione delle condotte umane nettamente più rozza e semplicistica. A corollario di ciò, un aspetto anch’esso piuttosto vistoso oggidì: l’idea che le decisioni cruciali sulla vita di individui e collettività spettino a coloro che possiedono il Sapere a proposito delle “cose” e delle loro leggi, e che costoro possano e debbano imporre a tutti le giuste forme di adattamento alle strutture insuperabili della realtà. Andrea Cavazzini (L'ateo n.3 - 2014)
LUIGI64 Inviato 26 Agosto Inviato 26 Agosto 24 minuti fa, dariob ha scritto: omma potrei dire che la scienza si è accorta che lo 'scientismo' non basta, non è sufficiente? Ma poi, parlando chiaro, ma ci sarebbe bisogno della conferma scientifica?!... Non esageriamo. Tra un po' dovrò consultare la scienza, per sapere se utilizzando la spazzola o pettine, i miei capelli sono più ordinati Tutto dipende dalla sensibilità del medico, dalla sua empatia Mi pare, soprattutto in campo oncologico ci sia maggiore attenzione al paziente, anche se poi ogni medico si comporta in maniera diversa (in bene/male) Come è facilmente constatabile
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