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Discussione intorno allo scientismo


Messaggi raccomandati

briandinazareth
Inviato
1 minuto fa, LUIGI64 ha scritto:

ma in parte anche in medicina e in psicologia, dove le tendenze riduzionistiche e la scarsa considerazione del fattore umano stanno crescendo in modo preoccupante, rischiando tra l’altro di rendere meno efficaci anche i grandi progressi che si stanno facendo sul piano tecnico.

 

cosa significa nella pratica? di cosa stiamo parlamndo quando si dice che si rendono meno efficaci i progressi?

Inviato
8 minuti fa, wow ha scritto:

esempio a prova di tonti

Bisognerebbe leggere il libro

Io, molto velocemente, ho estrapolato alcune pagine

Se non piace, pazienza

Io sono ok, tu sei ok

☺️

Non possiamo fare l'esegesi del testo

A me pare, abbastanza comprensibile

Poi fate voi 

Inviato

A titolo informativo, non è che sia proprio un libricino, ino ino

600/700 pagine:

Prefazione
di Evandro Agazzi

11

Ringraziamenti

23

Nota alla seconda edizione

29

Avvertenza per il lettore

31

Prologo
Il nome di tutte le stelle

33

PARTE PRIMA
LE DUE MODERNITÀ

1.

Galileo e la nascita della scienza moderna

45

1.1

Il contesto storico e culturale

45

1.2

Il padre della scienza moderna

48

1.3

La cosmologia antica e medioevale

49

1.4

Una storia che viene da lontano

59

1.5

Finalmente l’eliocentrismo (cioè, quasi...)

68

1.6

Giordano Bruno: leggenda e realtà

78

1.7

La trama si infittisce: Tycho Brahe

80

1.8

La grande occasione mancata: le leggi di Keplero

83

1.9

Galileo: le scoperte astronomiche e l’unificazione della natura

92

1.10

Una marcia trionfale

104

1.11

La scoperta delle leggi del moto e la difesa dell’eliocentrismo

118

1.12

Quante coincidenze ci vogliono per fare una prova?

135

1.13

L’autentico significato della rivoluzione galileiana

144

1.14

La definizione del metodo scientifico

152

1.15

Il pluralismo metodologico galileiano

164

1.16

Scienza e tecnologia

166

1.17

Galileo filosofo

167

1.18

Perché la scienza è nata in Italia?

170

1.19

Il processo

175

1.20

Orgoglio e pregiudizio

196

1.21

L’ultima parola

199

2.

Cartesio e la nascita della coscienza moderna

203

2.1

Il rivoluzionario noioso

203

2.2

Il padre del meccanicismo moderno

204

2.3

Un pensatore pre-galileiano

208

2.4

Il metodo secondo Cartesio

226

2.5

Il dubbio

229

2.6

Dimostrare l’evidenza: il fallimento del metodo cartesiano

231

2.7

“Chi si perde si trova...”

235

2.8

Dubbio e domanda

237

2.9

Il dogma centrale della modernità

239

2.10

La frattura tra spirito e materia

242

2.11

Il “pendolo di Del Noce”

244

2.12

L’alba incompiuta del Rinascimento

249

2.13

Al cuore del problema

257

2.14

La ragione dopo Galileo

272

PARTE SECONDA
ASCESA E TRAMONTO DEL MECCANICISMO

3.

Da Newton al xix secolo

277

3.1

Una teoria molto “attraente”

277

3.2

La nascita del meccanicismo scientifico

282

3.3

La filosofia dopo Newton

286

3.4

L’implacabile Secondo Principio

293

3.5

Boltzmann e la termodinamica statistica

295

3.6

La prima guerra atomica

297

3.7

Una rivoluzione a scoppio ritardato

300

3.8

Come l’elettricità ci ha cambiato la vita

307

3.9

Il più importante fattore del progresso: la gratuità

310

4.

La teoria della relatività

315

4.1

Quando la realtà supera (veramente) l’immaginazione

315

4.2

La luce e i suoi problemi

316

4.3

La relatività ristretta

321

4.4

La relatività generale

342

4.5

Conseguenze della relatività

363

4.6

Illusione o realtà?

386

4.7

Spazio etereo e trasformazioni sostanziali

404

5.

La meccanica quantistica

411

5.1

La scoperta del “quanto di energia”

411

5.2

La nascita della teoria atomica

415

5.3

La strana natura dei quanti

422

5.4

L’indeterminismo quantistico e i suoi paradossi

423

5.5

L’energia del vuoto

427

5.6

Cosa succede realmente?

432

5.7

Il duello Einstein-Bohr e l’effetto EPR

438

5.8

Lo stato di sovrapposizione

441

5.9

Dai quanti alle galassie

447

5.10

Un salto quantico oltre il meccanicismo

450

5.11

Dai bosoni ai quark: ulteriori sviluppi della teoria atomica

453

5.12

La Teoria del Tutto

458

6.

La cosmologia

469

6.1

Perché di notte fa buio?

469

6.2

Dall’universo relativistico al Big Bang

472

6.3

L’universo quantistico e l’inflazione

490

6.4

Di notte fa buio... perché c’è stato il Big Bang!

494

6.5

La singolare evoluzione del concetto di singolarità

498

6.6

Tutto il tempo dell’universo

503

6.7

La fine di tutte le cose

509

6.8

Il principio antropico e l’ipotesi del multiverso

513

6.9

Distinguere i piani: origine e creazione

518

6.10

La costitutiva finitudine del Tutto

522

6.11

Nuovi orizzonti e vecchie tentazioni

527

6.12

Nella mente di Dio?

532

7.

Caos e complessità

537

7.1

La terza rivoluzione della fisica

537

7.2

La non linearità e l’effetto farfalla

538

7.3

Spiegare e prevedere: l’antiriduzionismo segna un punto

546

7.4

La matematica della bellezza

547

7.5

Una importante funzione costruttiva

551

7.6

La geometria della natura

552

7.7

Il fondamento dell’universale

555

7.8

Complessità e gradi del sapere

558

PARTE TERZA
UNA RAGIONE PIÙ GRANDE

8.

L’epistemologia moderna

563

8.1

Il Circolo di Vienna e il neopositivismo

563

8.2

Popper e il falsificazionismo

569

8.3

La svolta relativista

576

8.4

Conseguenze culturali del relativismo epistemologico

585

8.5

Un’irragionevole idea di ragione

586

8.6

Una ragione adeguata

589

9.

Le conoscenze non scientifiche

599

9.1

Le due culture

599

9.2

Dal dualismo metafisico al pluralismo organico

601

9.3

La malattia del secolo

603

9.4

Moralità e dinamica del conoscere

606

9.5

Le scienze umane e sociali

607

9.6

Il vertice della ragione

609

9.7

Metodo scientifico e metodo religioso

612

9.8

Il volto del Mistero

614

Epilogo
I più bei fiori Dell’Occidente

619

Bibliografia ragionata

625

Indice dei nomi

691

Inviato
6 minuti fa, wow ha scritto:

ce lo sottoponi tu questo testo

Ripeto, non ho avuto il tempo di leggerlo tutto

Ipotizzo che siano presenti anche altre parti interessanti in relazione all'oggetto del thread...

Inviato
1 minuto fa, LUIGI64 ha scritto:

A titolo informativo, non è che sia proprio un libricino, ino ino

600/700 pagine:

Prefazione
di Evandro Agazzi

11

Ringraziamenti

23

Nota alla seconda edizione

29

Avvertenza per il lettore

31

Prologo
Il nome di tutte le stelle

33

PARTE PRIMA
LE DUE MODERNITÀ

1.

Galileo e la nascita della scienza moderna

45

1.1

Il contesto storico e culturale

45

1.2

Il padre della scienza moderna

48

1.3

La cosmologia antica e medioevale

49

1.4

Una storia che viene da lontano

59

1.5

Finalmente l’eliocentrismo (cioè, quasi...)

68

1.6

Giordano Bruno: leggenda e realtà

78

1.7

La trama si infittisce: Tycho Brahe

80

1.8

La grande occasione mancata: le leggi di Keplero

83

1.9

Galileo: le scoperte astronomiche e l’unificazione della natura

92

1.10

Una marcia trionfale

104

1.11

La scoperta delle leggi del moto e la difesa dell’eliocentrismo

118

1.12

Quante coincidenze ci vogliono per fare una prova?

135

1.13

L’autentico significato della rivoluzione galileiana

144

1.14

La definizione del metodo scientifico

152

1.15

Il pluralismo metodologico galileiano

164

1.16

Scienza e tecnologia

166

1.17

Galileo filosofo

167

1.18

Perché la scienza è nata in Italia?

170

1.19

Il processo

175

1.20

Orgoglio e pregiudizio

196

1.21

L’ultima parola

199

2.

Cartesio e la nascita della coscienza moderna

203

2.1

Il rivoluzionario noioso

203

2.2

Il padre del meccanicismo moderno

204

2.3

Un pensatore pre-galileiano

208

2.4

Il metodo secondo Cartesio

226

2.5

Il dubbio

229

2.6

Dimostrare l’evidenza: il fallimento del metodo cartesiano

231

2.7

“Chi si perde si trova...”

235

2.8

Dubbio e domanda

237

2.9

Il dogma centrale della modernità

239

2.10

La frattura tra spirito e materia

242

2.11

Il “pendolo di Del Noce”

244

2.12

L’alba incompiuta del Rinascimento

249

2.13

Al cuore del problema

257

2.14

La ragione dopo Galileo

272

PARTE SECONDA
ASCESA E TRAMONTO DEL MECCANICISMO

3.

Da Newton al xix secolo

277

3.1

Una teoria molto “attraente”

277

3.2

La nascita del meccanicismo scientifico

282

3.3

La filosofia dopo Newton

286

3.4

L’implacabile Secondo Principio

293

3.5

Boltzmann e la termodinamica statistica

295

3.6

La prima guerra atomica

297

3.7

Una rivoluzione a scoppio ritardato

300

3.8

Come l’elettricità ci ha cambiato la vita

307

3.9

Il più importante fattore del progresso: la gratuità

310

4.

La teoria della relatività

315

4.1

Quando la realtà supera (veramente) l’immaginazione

315

4.2

La luce e i suoi problemi

316

4.3

La relatività ristretta

321

4.4

La relatività generale

342

4.5

Conseguenze della relatività

363

4.6

Illusione o realtà?

386

4.7

Spazio etereo e trasformazioni sostanziali

404

5.

La meccanica quantistica

411

5.1

La scoperta del “quanto di energia”

411

5.2

La nascita della teoria atomica

415

5.3

La strana natura dei quanti

422

5.4

L’indeterminismo quantistico e i suoi paradossi

423

5.5

L’energia del vuoto

427

5.6

Cosa succede realmente?

432

5.7

Il duello Einstein-Bohr e l’effetto EPR

438

5.8

Lo stato di sovrapposizione

441

5.9

Dai quanti alle galassie

447

5.10

Un salto quantico oltre il meccanicismo

450

5.11

Dai bosoni ai quark: ulteriori sviluppi della teoria atomica

453

5.12

La Teoria del Tutto

458

6.

La cosmologia

469

6.1

Perché di notte fa buio?

469

6.2

Dall’universo relativistico al Big Bang

472

6.3

L’universo quantistico e l’inflazione

490

6.4

Di notte fa buio... perché c’è stato il Big Bang!

494

6.5

La singolare evoluzione del concetto di singolarità

498

6.6

Tutto il tempo dell’universo

503

6.7

La fine di tutte le cose

509

6.8

Il principio antropico e l’ipotesi del multiverso

513

6.9

Distinguere i piani: origine e creazione

518

6.10

La costitutiva finitudine del Tutto

522

6.11

Nuovi orizzonti e vecchie tentazioni

527

6.12

Nella mente di Dio?

532

7.

Caos e complessità

537

7.1

La terza rivoluzione della fisica

537

7.2

La non linearità e l’effetto farfalla

538

7.3

Spiegare e prevedere: l’antiriduzionismo segna un punto

546

7.4

La matematica della bellezza

547

7.5

Una importante funzione costruttiva

551

7.6

La geometria della natura

552

7.7

Il fondamento dell’universale

555

7.8

Complessità e gradi del sapere

558

PARTE TERZA
UNA RAGIONE PIÙ GRANDE

8.

L’epistemologia moderna

563

8.1

Il Circolo di Vienna e il neopositivismo

563

8.2

Popper e il falsificazionismo

569

8.3

La svolta relativista

576

8.4

Conseguenze culturali del relativismo epistemologico

585

8.5

Un’irragionevole idea di ragione

586

8.6

Una ragione adeguata

589

9.

Le conoscenze non scientifiche

599

9.1

Le due culture

599

9.2

Dal dualismo metafisico al pluralismo organico

601

9.3

La malattia del secolo

603

9.4

Moralità e dinamica del conoscere

606

9.5

Le scienze umane e sociali

607

9.6

Il vertice della ragione

609

9.7

Metodo scientifico e metodo religioso

612

9.8

Il volto del Mistero

614

Epilogo
I più bei fiori Dell’Occidente

619

Bibliografia ragionata

625

Indice dei nomi

691

Dù righe insomma. 

Inviato

Il metodo delle scienze storico-sociali è diverso rispetto a quello delle scienze "dure", alla cui base ci sono, citando Galilei, le "matematiche dimostrazioni", che tuttavia avvengono non nel mondo reale, bensì nei laboratori.

Ciò non vuole dire che le scienze storico-sociali non debbano rispettare il rigore logico e il riferimento ai fatti. Ma non vi sono laboratori in cui è possibile provare le loro tesi. Anche in ambito storico e sociale l'osservazione è carica di teoria, come lo è il nostro approccio ai fenomeni di tutti i giorni. Conoscere è giudicare, senza di questo ciò che osserviamo sarebbe un'infinità priva di senso, in cui ciascun evento non avrebbe relazioni con gli altri. Giudichiamo, quindi conosciamo, creando relazioni, che non sono espresse dagli eventi.

P.Bateman
Inviato
4 ore fa, LUIGI64 ha scritto:

è altrettanto pretendere di usarlo per studiare oggetti di tipo non fisico,

Se qualcosa esiste è fisica. Oggetti non fisici nel momento della scoperta diverrebbero fisici.

L'essere è e il non essere non è (Parmenide). 

  • Melius 1
Inviato

Cito questo articolo, in quanto esplicativo riguardo all'ipotetica tendenza scientista di alcuni medici (come evidenziato anche dall' autore del testo più volte citato)

....

Lo “scientista” è uno che ha un certo atteggiamento dogmatico nei confronti della scienza considerata come unica forma valida di sapere e quindi superiore a qualsiasi altra forma di conoscenza. Per lo scientista il sapere scientifico è ad un solo tipo di razionalità, in generale quella positivista della fine dell’800, quindi per lui la scienza finisce per essere sostanzialmente una “definizione chiusa” che in medicina purtroppo non funziona e crea un mucchio di problemi. Meglio quindi le definizioni aperte nelle quali le razionalità si confrontano con altre razionalità, le conoscenze sono molteplici e i modi di conoscere diversi. In medicina, a parte il caso Stamina, normalmente è d’obbligo tanto la razionalità che la ragionevolezza, cioè una visione non rigida della scienza che sappia oltre che applicare ovviamente conoscenze scientifiche anche dialogare con le situazioni, le contingenze, le complessità, le specificità di un malato. In medicina il valore della scienza non è in discussione del resto come si potrebbe? La scienza in medicina se usata in modo dogmatico ha nefasti effetti collaterali. Per cui non è in discussione il suo valore ma il modo di usarla. I malati sono più complessi degli elettroni.

Il medico non è mai solo scienziato, è anche un filosofo, un pragmatista, un tecnico, un eticista, un ermeneuta, cioè è uno che se la deve vedere con una complessità scientifica e non solo che nonostante tutto resta poco riducibile. Un medico non può essere né scientista e né relativista (colui che nega i valori assoluti delle verità oggettive), deve stare in equilibrio, quindi stemperare l’assolutismo delle oggettività senza cadere nelle trappole del relativismo velleitario che nega nelle sue forme estreme alle oggettività i valori delle evidenze. In un malato le oggettività e le soggettività della malattia non sono separabili. Ma fare questo non è facile. Gli errori, gli abbagli, gli equivoci sono costantemente in agguato. La medicina nella sua storia ha sempre cercato solide verità scientifiche, di essere il più possibile una scienza il più possibilmente esatta, e a volte ha rischiato di cadere in tentazioni scientistiche. Anzi la sua storia spesso è storia di scientismi

https://www.google.it/amp/s/www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/21/si-alla-scienza-no-allo-scientismo/600887/amp/?espv=1

Inviato

Ho trovato, inaspettatamente, un numero dell'Ateo (UAAR) che disquisisce in maniera piuttosto interessante sullo scientismo

Insomma, sembra esistere davvero e se lo dicono loro...

Lo leggo con calma, poi riporterò qualche suo brano

Inviato
9 minuti fa, P.Bateman ha scritto:

Se qualcosa esiste è fisica. Oggetti non fisici nel momento della scoperta diverrebbero fisici.

 

Se posso, forse questa IMHO è proprio un esempio del concetto di scientismo. Un postulato che essendo tale

non ammette dubbi ; è della solidità di questa ipotetica 'piattaforma' di partenza che mi permetto di dubitare.

 

 

best_music
Inviato

Diciamolo pure: nei tiggì è di moda usare il termine "scienza" in ambito eminentemente politico, per sminuire la credibilità di chi la pensa diversamente, un po' come una volta si diceva "sono fatti, non parole".

:

E' esemplare il caso dell' articolo apparso nel 2024 sulla rivista "Nature" in tema di previsione degli effetti del cambiamento climatico, a quanto pare poi citato in contesti importanti, ora sottoposto a revisione dalla stessa rivista.

Una sintesi (con citazione di fonti) l' ho trovata (*) qui:

:

https://www.perplexity.ai/discover/sports/climate-gdp-study-revised-afte-dTO.vN9qQUmeLUdHUoeGpA

:

E' importante notare come la discrepanza non sia nel mondo scientifico in sé, visto che l'articolo oggi viene rivisto (è la scienza, bellezza!) ma che a suo tempo venisse citato come "indiscutibile" in quanto proveniente da"fonte scientifica autorevole".

:

:

(*) chi avesse come me l'accesso a pressreader può leggere l'articolo apparso oggi su un noto giornale di destra (quindi di opposizione culturalmente parlando) senza per ciò esser costretto a versare un obolo di un paio di euro alla stampa avversaria

briandinazareth
Inviato
23 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Meglio quindi le definizioni aperte nelle quali le razionalità si confrontano con altre razionalità,

 

la razionalità è una sola, e dietro questo discorso si nasconde proprio la mentalità anti-scientifica più pericolosa.

infatti questo personaggio è a favore dell'omeopatia, medicine "alternative" che andrebbero giudicate con altri metodi rispetto a quelli scientifici ecc. 

si capiva dalla fumosità dell'intervento che hai riportato... sono andato su google a colpo sicuro

 

briandinazareth
Inviato
3 minuti fa, best_music ha scritto:

E' importante notare come la discrepanza non sia nel mondo scientifico in sé, visto che l'articolo oggi viene sottoposto a revisione (è la scienza, bellezza!) ma che a suo tempo venisse citato come "fonte scientifica autorevole" e quindi indiscutibile.

 

è una fonte scientifica autorevole, non indiscutibile, proprio perché scienza. 

è interessante però che, nonostante la revisione, le prospettive dell'impatto sul gdp del cambiamento climatico rimangion o drammatiche e enormi, ma ci si affretta a cercare di usarlo per screditare la scienza da una parte e, come viene fatto da quel noto giornale di destra che citavi, per negare l'impatto enorme del problema climatico. 

in questo caso in modo totalmente anti-scientifico e con basi fattuali totalmente nulle, solo la voglia di sminuire il cambiamento climatico per sostenere che nulla debba cambiare.

Inviato

@LUIGI64 Parlando di medicina, ( tu mi correggerai se sono 'fuori fuoco') una cosa abbastanza

nota ed evidente è il progressivo mutato atteggiamento e comportamento dei medici nei confronti del paziente negli ultimi 

50/60 anni.

Da un atteggiamento 'autoritario' ad uno più soft: il pazienta va informato della sua situazione,

viene 'attenzionato' dal punto di vista psicologico alla pari di quello scientifico,

viene  data grande importanza alla positività dell'umore del malato,

per non parlare dei vari placebo la cui efficacia è ormai accettata.

Insomma potrei dire che la scienza si è accorta che lo 'scientismo' non basta, non è sufficiente?

briandinazareth
Inviato
9 minuti fa, dariob ha scritto:

Da un atteggiamento 'autoritario' ad uno più soft: il pazienta va informato della sua situazione,

viene 'attenzionato' dal punto di vista psicologico alla pari di quello scientifico,

viene  data grande importanza alla positività dell'umore del malato,

per non parlare dei vari placebo la cui efficacia è ormai accettata.

Insomma potrei dire che la scienza si è accorta che lo 'scientismo' non basta, non è sufficiente?

 

tutto questo però ha esattamente a che fare con la scienza, in particolare con molti studi che hanno dimostrato che l'aspetto psicologico è importante ecc. 

il fatto che l'aspetto psicologico sia importante è un dato scientifico! 

molto meno importante dei farmaci e le terapie, naturalmente, ma una cosa della quale occorre tener conto. 

in questo cambiamento c'è anche l'aspetto sociale e personale che sono mutati, ma questi non sono ne scientifici ne anti-scientifici.
 

Inviato

Allora, dato per buono tutto ciò, cos’è lo scientismo? Credo che si dovrebbe evitare di ridurlo ad una semplice degenerazione della giusta importanza attribuita alla scienza. Lo scientismo contemporaneo assomiglia piuttosto al contrario esatto dell’atteggiamento conoscitivo che abbiamo cercato di delineare attraverso le parole di Calvino: esso è
un culto del semplice fatto, la riduzione di ogni possibilità alla realtà immediata e non superabile, la convinzione che le
azioni, i pensieri, gli eventi possibili siano integralmente oggettivabili, misurabili, prevedibili, in quanto fondati su dati
di fatto indiscutibili, su “cose” date una volta per tutte. Lo scientismo quale si manifesta nell’ideologia contemporanea
ha poco a che fare con l’effettiva conoscenza scientifica: esso è piuttosto un atteggiamento generale di rinuncia ad
un rapporto costruttivo con la realtà cui si preferisce la passività di fronte all’opacità e agli automatismi delle “cose”.
Se si desiderano esempi di questo atteggiamento, se ne troveranno in gran copia in innumerevoli discorsi (e miti)
contemporanei: si può citare la ricerca, per ogni sorta di comportamento, di qualche neurone che lo determinerebbe
in modo univoco e lineare (qualche anno fa erano i geni ad incarnare questo mito determinista); o la squalificazione
di tutte le psicoterapie fondate sulla singolarità clinica del soggetto anziché sulla norma statistica e su presunti fattori
organici; o i progetti per individuare le disposizioni innate alla delinquenza nei neonati; o i trattamenti farmacologici per
bambini e adolescenti classificati come “iperattivi” (cioè renitenti alla disciplina e all’obbedienza a scuola e in famiglia):
questi fenomeni e tendenzemolto diffusi nelle società contemporanee sono in genere privi di un autentico statuto
scientifico, funzionano solo come tecniche di disciplina sociale; essi legittimano inoltre l’immagine di un uomo prigioniero dei più rigidi determinismi, di cause ferree e al tempo stesso univoche e trasparenti, di cui non si può modificare il quadro globale ma su cui si può intervenire “a spizzico” solo in vista di un adattamento ancora più netto e rigido alla realtà che si suppone data e immodificabile. Il caso forse più vistoso oggi è quello delle presunte “leggi ferree” dell’economia e/o dello sviluppo tecnologico, cui individui e gruppi umani dovrebbero piegarsi e adattarsi fino all’autodistruzione – vecchi fantasmi del darwinismo sociale e del malthusianesimo che ritornano in forze, con fondament razionali altrettanto solide di quelle dell’oroscopo, ma più pericolosi di quest’ultimo, e con una visione delle condotte umane nettamente più rozza e semplicistica. A corollario di ciò, un aspetto anch’esso piuttosto vistoso oggidì: l’idea che le decisioni cruciali sulla vita di individui e collettività spettino a coloro che possiedono il Sapere a proposito delle “cose” e delle loro leggi, e che costoro possano e debbano imporre a tutti le giuste forme di adattamento alle strutture insuperabili della realtà.

Andrea Cavazzini (L'ateo n.3 - 2014)

Inviato
24 minuti fa, dariob ha scritto:

omma potrei dire che la scienza si è accorta che lo 'scientismo' non basta, non è sufficiente?

Ma poi, parlando chiaro, ma ci sarebbe bisogno della conferma scientifica?!...

Non esageriamo. Tra un po' dovrò consultare la scienza, per sapere se utilizzando la spazzola o pettine, i miei capelli sono più ordinati :classic_tongue:

Tutto dipende dalla sensibilità del medico, dalla sua empatia

Mi pare, soprattutto in campo oncologico ci sia maggiore attenzione al paziente, anche se poi ogni medico si comporta in maniera diversa (in bene/male)

Come è facilmente constatabile 


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