Grancolauro Inviato 24 Settembre Inviato 24 Settembre @maverick anch'io ho un rapporto un po' alterno con Richter. Molte sue registrazioni francamente non mi piacciono, non riesco ad apprezzarle, senza contare il fatto che la discografia di Richter è estremamente caotica e la qualità del suono è mediamente bassa. Ma poi si trovano cose straordinarie. Ad esempio il concerto di Sofia del 1958, una pietra miliare. Prova ad ascoltare i pulcini e baba yaga di Mussorski, o il primo valzer di Listz. Molto belle anche le sonate di Beethoven pubblicate da DG in The Lost Tapes. E molte altre perle disseminata qua e là, tra le quali senz'altro i concerti di Brahms! 1
Lolparpit Inviato 25 Settembre Inviato 25 Settembre A me Richter piace molto, forse più come figura nel suoi insieme che come pianista in senso stretto. Rivelatore per me è stato il documentario di Bruno Monsaingeon, con tante interviste del pianista ormai anziano, nonché il volume con la biografia e i suoi pensieri raccolti in un diario. C'è da dire che a promuoverlo in Italia è stato soprattutto il critico di cose pianistiche più influente, Piero Rattalino, che lo presentava addirittura come 'il terzo uomo', decisivo nella storia dell'interpretazione. Dalle pagine di Rattalino si capisce l'entusiasmo per la scoperta: racconta di un disco arrivato dalla Russia con scritte in cirillico e uno Schumann incredibile. E poi l'arrivo in Italia, con quel suo modo di suonare così fisico. Anch'io soffro un po' il disordine della sua discografia, vasta e caotica: tante registrazioni, spesso precarie nel suono, distribuite in tantissimi anni. Capita quindi di trovare lo stesso pezzo registrato più volte, ma talora registrato live e con brutto suono. Amo molto però alcuni suoi cavalli di battaglia: Ravel, Schubert (la D 960), i suoi Quadri, così estremi, e anche altro, Liszt, i russi. Poi Brahms: il concerto n. 2 stupendo. Oltre ad essere un grande pianista e concertista, doveva essere magnetico ed avere un grande carisma: questi aspetti noi posteri però non riusciamo a catturarli dal disco.
SimoTocca Inviato 4 ore fa Inviato 4 ore fa Il 25/09/2025 at 15:18, Lolparpit ha scritto: doveva essere magnetico ed avere un grande carisma: questi aspetti noi posteri però non riusciamo a catturarli dal disco Beh… io Richter l’ho ascoltato da solista molte volte dal vivo agli Amici della musica di Firenze, dove veniva spesso… e in concerto con orchestra insieme a Riccardo Muti di cui era amico…. Dal vivo certamente si capiva bene il perché Richter fosse ritenuto un “mito”, il pianista dalle “mani d’acciaio”… Sono d’accordo con Damiano @Grancolauro sul fatto che la sua discografia sia “frammentata”, più che frammentaria, suddivisa fra le molte diverse case discografiche che l’hanno avuto in scuderia… Ed è vero che la qualità delle sue registrazioni è spesso mediocre…. Ma il suo lascito discografico è comunque enorme, e ci sono registrazioni bellissime sia dal punto di vista artistico che audiofilo… Devo confessare che Richter l’ho iniziato ad “amare” con gli anni… inizialmente “non lo capivo”… gli preferivo e di molto Gilels… ma via via che l’ho conosciuto ho iniziato ad apprezzarlo e a metterlo nel mio “Olimpo” personale fra i primissimi posti riservati ai Grandi fra i Grandi…
analogico_09 Inviato 2 ore fa Inviato 2 ore fa Il 16/09/2025 at 12:12, Lolparpit ha scritto: La potrei ascoltare per ore. Noto l'ammirazione dei musicisti che la guardano... Ogni nota di piano è una coltellata alla forma e alla musicalità di Bach. Argevich è incerta con il ritmo e pensa allo strumento non alla metafisica del brano. Ciò non toglie che nei "suoi" repertori d'elezione sia una grandissima musicista. che seguito ad apprezzare da una vita. Il 24/09/2025 at 13:31, maverick ha scritto: non sono riuscito mai a farmi piacere Richter, .. lo ammetto. Lo hai "ammesso" diverse volte, con Chopin forse, ribadisco il forse, è battibile od equiparabile, nonostante la grande energia musicale che trae dalla partitura del compositore polacco, ma non con Bach. Per me il russo resta, tra i rari, il pianista che fa quasi "assomigliare" il piano al cembalo musicalmente e "tecnicamente" suonando, senza trovarsi mai in soverchio imbarazzo o peggio in caricatura quando si tratta dover ricorrere ad un espediente tecnico "alternativo" data l'impossibilità di rifare al piano la diteggiatura che è propria, unica del cembalo, mentre è anche da tali fattori tecnico-formali, costruttuvi dello strumento, che discende il pensiero compositivo del Kantor il quale avesse avuto il piano il romanticismo lo avrebbe inventato lui prima di Beethoven. Forse questo è proprio in virtù di ciò che fa giustamente notare Damiano circa la maggiore verticalità della mano musicale di Richter la quale essendo più "percussiva" riesce a risolvere in modo verosimilmente più clavicembalistico il contrappunto, il tema, la scrittura verticale, il ritmo sempre in "avanti" non orizzontalizzati alla romantica Il 24/09/2025 at 00:13, Grancolauro ha scritto: Qui si vede bene come Richter sfrutta la mobilità del gomito e del braccio per trasferire il peso del busto alla mano, con un movimento spesso molto verticale Il clavicembalo è altra cosa, ilmpiano è unn altro strumento, ma insomma.., c'è maggior asciuttezza nella musicalità asciutta ma non frenata, non ci si attarda con gli stili, con gli effetti e gli affeti del secolo 19esimo. Si ascolti, tra gli altri, il Preludio nr. 2 in do min 4:29 mi sembra che quando detto sopra traspaia in maniera trasparente.
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