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Christopher Nolan: genio o ...che ne pensate?


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Inviato

Memento mi è piaciuto molto; ho apprezzato (un po' meno) anche Interstellar.

Non ricordo bene i Batman, perchè in generale non amo i film sui supereroi e li evito o li guardo con un occhio solo sul divano mentre magari scambio messaggi al cell... (vergogna 😄 ).

devo dire però una cosa, da ex appassionato (30-40 anni fa) del fumetto di Batman: è un personaggio molto diverso da Superman o da molti Marveliani, basato proprio su arrovellamenti psicologici più che sullo spettacolo dell'azione (non dimentichiamo che è forse l'unico supereroe che non ha superpoteri, al massimo fa a pugni), su contrasti interiori, e in generale su atmosfere "dark" in tutti i sensi (Batman agisce quasi solo di notte, ma oltre a ciò i suoi pensieri sono sempre "notturni"; non ricordo bene Batman sorridere o fare gran battute, sempre a differenza di molti altri suoi "colleghi").

insomma, nel fumetto, almeno in quello che leggevo io decenni fa, non c'era tutta questa ironia, humour un po' spavaldo, eccetera, tipico ad esempio dell'Uomo Ragno o Iron Man.

i nemici di Batman (Pinguino, Joker) hanno caso mai una funzione simile nel fumetto, ma, anche per loro, è sempre uno humour nero, cinico, malato -in senso patologico-, tanto da aver dato vita, come sappiamo, a personaggi memorabili sul grande schermo, con film dedicati.

la vecchia serie TV, che invece giocava molto sul far ridere o sorridere, poteva essere divertente (a volte la guardavo) ma tradiva completamente lo spirito del fumetto: era proprio tutt'altra cosa, solo nomi e costumi coincidevano.

in questo senso, per quel poco che ricordo (vedi inizio del post), l'interpretazione di Nolan del personaggio non mi pareva sbagliata.

Inviato
1 ora fa, daniele_g ha scritto:

è forse l'unico supereroe che non ha superpoteri

Un altro è Phantom, in italiano L'Uomo Mascherato.

Inviato

non l'ho mai seguito, lo conosco solo di nome (e forse di costume: è quello rosso con la mascherina nera ?) 🙂

Inviato

@analogico_09 Dài, pensavo che il mio pensiero fosse evidente!

Ho citato Kubrick come esempio di regista che ha sfornato un capolavoro dietro l'altro pur affrontando temi diversissimi fra loro ogni volta.

Per me anche questa è grandezza.

analogico_09
Inviato
1 ora fa, Gabrilupo ha scritto:

@analogico_09 Dài, pensavo che il mio pensiero fosse evidente!

 

Ma certo, ti ho infatti risposto scherzosamente... 😉 Interessante la tua osservazione dalla quale prendo spunto per condividere qualche ideuzza che mi è balzata in mente all'impronta...

 

 

1 ora fa, Gabrilupo ha scritto:

Ho citato Kubrick come esempio di regista che ha sfornato un capolavoro dietro l'altro pur affrontando temi diversissimi fra loro ogni volta.

Per me anche questa è grandezza.

 

 

Giusto, Kubrick mette in scena storie diverse dalle quali riemergono tematiche universali, di natura "morale", "filosofica", allegorica, simbolica, esistenziale, sociale, politica, psicologica, ecc, che fanno parte del progetto estetico, intellettuale e poetico unitario e coerente del grande regista che ama "ripetere" le sue lucide "ossessioni"...

In tutti i film di K, diversamente "macherata", c'è sempre una "stanza 237"; una stanza "settecentesca" nella quale si assiste alla morte dell'uomo sovrastrutturato e corrotto e alla sua rinacita; c'è sempre un "overlook hotel" e il suo "custode"; c'è sempre  il senso del buio della mente e dell'"occhio" della follia contrapposto al senso e all'"occhio" della "luccicanza" : l'"occhio" di Alex di Arancia Meccanica sembra identico all'"occhio" del feto umano di 2001 OnS, oppure all'"occhio" voyeur di WES, o all'"occhio" folle di Shining.., ad libutum.., ma è solo un sembrare.., lo spettatore è chiamato ad "indagare" nelle profondità di ciò che accade di apparentemente "uguale", o simile...

Nei film fi mr. K c'è sempre una grande superfice, quella della coscienza vigile, sotto la quale si agitano i moti dell'inconscio "cieco", tutto da decifrare, scoprire, interpretare, nel qualòe riconoscersi.., Kubrick non fa "accademia".

 

 

Il cinema di Nolan si risolve essenzialmente sulla superfice a volte intrigante e fascinosa ma "finita"...

 

 

 

 

Inviato
3 ore fa, meliddo ha scritto:

in italiano L'Uomo Mascherato.

Oddio! Mi hai fatto venire in mente il fumetto, che leggevo  da ragazzo!

L'avevo completamente dimenticato.

'mazza quanti anni...😓

Inviato

@daniele_g Esatto, mi pare che all'inizio la calzamaglia fosse viola.

Da noi si trovava negli stessi albi del più noto Mandrake.

Inviato
4 ore fa, daniele_g ha scritto:

ciò i suoi pensieri sono sempre "notturni"; non ricordo bene Batman sorridere o fare gran battute, sempre a differenza di molti altri suoi "colleghi").

Si. Ma e' sempre un tipo con una tuta aderente e una maschera con le orecchie a punta...:classic_biggrin:non e' che puo'

declamare come in una tragedia greca...altrimenti diventa ridicolo, e cessa la "sospensione dell'incredulita'"

indispensabile;  tanto piu' in questo genere di cinema.

spersanti276
Inviato

@meliddo mo ti chiedo come si chiamava il capo del villaggio africano dove risiedeva "l'ombra che cammina". 😀

Inviato
1 minuto fa, spersanti276 ha scritto:

mo ti chiedo come si chiamava il capo del villaggio africano dove risiedeva "l'ombra che cammina". 😀

Il villaggio era in India(anche se gli indigeni erano pigmei) e l'ombra risiedeva in una caverna.

Il nome nisba e neppure quello della fidanzata giornalista, mi pare.

Questo ricordo ma sono passati troppi anni.

spersanti276
Inviato

@meliddo Gondar il capo dei Bandar. Fidanzata mi pare Ann, cavallo Eroe, cane Diavolo.

Ho toppato: fidanzata Diana così dice Wiki...

analogico_09
Inviato
7 ore fa, dariob ha scritto:

Oddio! Mi hai fatto venire in mente il fumetto, che leggevo  da ragazzo!

L'avevo completamente dimenticato.

'mazza quanti anni...😓

 

A chi o dici.., e siamo subito a un passo da Mandrake con Lothar e Narda ... ma anche ben oltre l'OT... 😄

Inviato
12 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

A chi o dici.

Mmmm...meglio lasciar perdere, rischio di diventare patetico..:classic_biggrin:

Inviato
9 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Il cinema di Nolan si risolve essenzialmente sulla superfice

Esatto. È qui sta la sua grandezza. Non c’è nessun oltre, nessun fondamento nascosto, accessibile solo agli eletti, nessuna illusoria profondità. C’è solo l’esperienza visiva diretta, immediata, in tutte le sue possibili estensioni e scansioni temporali.

Ha ragione @senek65, Nolan ha l’ossessione del tempo.  Ma perché il tempo è la chiave di ogni esperienza umana. E il variare del tempo che Nolan mette in atto increspa la superficie, la rende enigmatica, caotica, una variazione continua che sovverte le nostre percezioni quotidiane, il modo consueto di vedere le cose. In questo Nolan è genuinamente visionario. Proprio perché rifiuta di pensare che ciò che conta è quello che non si vede

  • Melius 2
analogico_09
Inviato
50 minuti fa, Grancolauro ha scritto:
10 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Il cinema di Nolan si risolve essenzialmente sulla superfice

Esatto. È qui sta la sua grandezza.

 

 

Caspita.., ed io che pensavo di aver trovato la quadratura del cerchio e invece mi vieni bellamente a riovalizzarmi l'intera questione... 😄 😉

 

 

Sicuramente Nolan sulla sua "superfice" piana altera con le sue storie "caotiche" le nostre percezioni quotidiane, ma non le sovverte.., non le pungola...
Nolan offre al pubblico ciò che il pubblico si aspetta... Kubrick invece no.., da' al pubblico una serie di indizi, di puzzle che ciascun spettatore dovrà ricomporre nella propria mente per definire un quadro che è, in una, collettivo e individuale, visione delle cose che va oltre ciò che appare nella superfice.

Questo è il cinema sovversivo, rivoluzionario, visionario, "labirintico"... e ora dirò una cosa che potrebbe risultare impopolare: tutti o quasi amano i film di Kubrick e ne tessono le lodi, ma io credo, mia personale opinone che formulo tuttavia sulla scorta di qualche esperienza fatta, che in pochi hanno capito i suoi film in profondità, oltre le prime testualità.

Non parlo di comprensione della trama.., è il meno.., bensì di comprensione delle sottotestualità che sono il sale, la linfa del cinema di mr. K.

Mentre dei film di Nolan si fatica a capirne la trama.., lo sviluppo narrativo basilare della storia.., oltre cui, sotto la superfice, non c'è null'altro di cicciotto, di sostanzioso da capire.., salvo che delle  allegorie del "tempo" e della "memoria" che trovo piuttosto scontate fatta la tara alle contorsioni narrative che danno un'apparenza di complessità. E' in funzione di questo vuoto sotteso  che si cerca di "complicare" i fatti di superfice. La ragione per cui i film di Nolan mi annoiano, tutti, a iniziare da Memento.., poichè "allucinati" in forma convenzionale, già vista, e non già visionari.
Il cinema è e resta l'arte dell'immagine.., e Kubrick colpisce l'inconscio dello spettatore attraverso la forza espressiva, visivo-cinetica dell'immagine principalmente.., e insiema "accarezza" anche la coscienza vigile. Ma la lotta, nell'arte, avviene principalmente al livello del profondo, dell'incoscio...

L'immagine di Nolan è l'immagine del "sistema" cinema spettacolo.., di livello ovviamente, ma alla fine... fine a se stesso, oltre quel che si è sentito e visto non c'è altro. Sempre a mio modesto ma "ragionato" (ci si prova) parere.

🙂

 

 

EDIT: ho ritrovato persa nella memoria del MAC una frase di Kubrick che avevo estrapolato da un'intervista

Riguarda Arancia Meccanca, ma ritengo che ciò che dice valga per tutte le sue opere:

 

"ognuno è libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico e allegorico del film. Io ho cercato di rappresentare un'esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio"

  • Melius 1
Inviato

Anche se le analogie tra Kubrich e Nolan sono evidenti, il confronto non calza, anzi mette in evidenza le differenze abissali. Kubrich considerato tra i maggiori cineasti della storia del cinema non si discute e mette in difficoltà seria chiunque voglia competere. Nolan non dimentichiamo che nonostante le sue narrazioni non lineari ha avuto grande consenso di pubblico. 

Il suo stile è personale e inconfondibile traccia una linea comune ai racconti con tematiche che portano al tormento interiore, anche i film di Kubrich hanno lo stesso effetto però con stile completamente diverso. 

Per me Kubrick è il maestro, Nolan ha ancora tanto da dire ed il "tempo" lo giudicherà. 

Inviato

@analogico_09 certo, stiamo solo scambiando opinioni. 
Come a  @51111 anche a me il confronto con Kubrick risulta difficile. Registi troppi diversi, appartenenti ad “epoche” diverse.

In Nolan trovo interessante il tentativo di rendere in immagini, di trasformare in esperienza visiva, concetti e situazioni che possiamo soltanto pensare astrattamente: percorrere il tempo in due o più direzioni contemporaneamente, attraversare l’orizzonte degli eventi di un buco nero, costruire i sogni degli altri, ricordare a partire dal presente anziché da passato, e via così. Nolan dà consistenza visiva, e dunque realtà percettiva, a situazioni che possiamo pensare ma non sperimentare in prima persona. E con questo allarga il campo delle nostre esperienze, generando sorpresa, sconcerto, come anche in alcuni rifiuto, insofferenza, noia. Non a caso uno dei temi di Nolan, oltre al tempo, è quello del rapporto realtà/finzione. Dove finisce l’una e inizia l’altra? Nei suoi film il confine realtà/finzione si disgrega generando realtà fittizie e finzioni realistiche in cui lo spettatore si perde, perché il regista questo deliberatamente vuole: disgregare la realtà di cui facciamo esperienza per allargarne il campo.

Il rinvio a Kubrick mi sembra interessante nel finale di Interstellar. Qui Nolan tocca una tematica di Kubrick e lo cita, per così dire. A modo suo, ovviamente 

analogico_09
Inviato
2 ore fa, Grancolauro ha scritto:

 E con questo allarga il campo delle nostre esperienze, generando sorpresa, sconcerto, come anche in alcuni rifiuto, insofferenza, noia. Non a caso uno dei temi di Nolan, oltre al tempo, è quello del rapporto realtà/finzione. Dove finisce l’una e inizia l’altra?

 

 

Però quello del doppio piano realtà/finzione, sogno/veglia non è un'invenzione di Nolan, bensì un aspetto squisitamente cinematografico, letterario, figurativo, forse anche musicale.., tutta l'arte si nutre del "doppio", nulla è definitivo, univoco, dato per scontato o per esattamente "ragionato".
Aspetto trattato infinite volte, potremmo tornare indietro nel tempo, fino al cinema muto, al Gabinetto del dott. Caligari del 1920 ad esempio, oppure al Nosferatu di Murnau del 1922 (paura/desiderio, attrazione /epulsione, realtà/incubo ) e da lì ripartire per un compiere viaggio disseminato di film sul "doppio", arrivando fino, anzi oltre i due grandi maestri del cinema dell'"io" e dell'"es": Luis Bunuel e S. Kubrick... In EWS, titolo non a caso ossimorico, tratto dal romanzo "Doppio sogno" di Arthur Schnitzler, uno dei massimi capolavori della letteratura del '900... la presenza della "maschera" reale come prova di quello che avrebbe potuto essere un sogno.., in quella e in tante altre sequenze potremmo (NON) trovare la risposta alla domanda che poni nella frase finale del tuo scritto.

 

Nolan affastella cose già trattare, sperimentate, sviscerato;  non nego che abbia un suo tratto stilistico di un certo interesse che possa piacere, ma il suo progetto "filosofico" e cinematografico, ovvero testuale e visivo, è di buona grana grossa e si esaurisce con quanto appare sulla prima superfice narrativa - o antinattativa, sempre di "testualità" si tratta - che non contiene altri "infratti"... E' come giocare a nascondino con chi ti fa fare troppo presto "tana"...,. 😄  gratificante sulle prime  ma così vengono a mancare suspense e tensione... Cinema di buona fattura che si distingue dal cinema più commerciale, ma si resta nel maestream meno ordinario e più accattivante.

Con i film di Nolan è sufficiente rimettere a posto i pezzi sparsi che rendono la storia complicata testualmente e il gioco è fatto.., è tutto lì.., non c'è il mistero o il segreto della "Stanza 237"; non c'è la "scatola" misteriosa del film di Bunuel che il cliente cinese mostra nel bordello alla "bella di giorno" e non allo spettatore.., il quale ancora oggi chissà cosa darebbe per mettere il naso dentro alla "scatola" (elemento "metafisico" che anche Lynch volle ripredenre in Mulholland Drive.., altro grande film del sogno e della veglia in chiave orrorifica, devastante...), e  il bello è che lo stesso Bunuel ha più volte dichiarato che neppure lui sapeva cosa vi fosse contenuto... In Belle de Jour il sogno e la veglia sono in stretta alternanza, difficile distinguere i due piani, non  c'è nessun artificio visivo e narrativo di transizione che distingua il reale e  l'irreale saldati dialetticamente insieme per formare un corpo unico.

Poi.., come giustamente dici, sono solo opinioni le quali anche nella discordanza potrebbero trovare dei punti di convergenza.

 

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