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Melius Club

Il rasoio di Occam


Mighty Quinn

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Inviato
7 minuti fa, Marvin7 ha scritto:

.. io sto ancora aspettando

Aspetta e spera...😉😁

Inviato
2 ore fa, grisulea ha scritto:

ricordo che sui cavi rilevava differenze nella stessa direzione di quel che veniva sentito

Non mi risulta che Tom, in relazione ai risultati delle sue misurazioni  abbia mai ammesso la possibilità che attraverso differenti cavi possano percepirsi variazioni  all'ascolto.

Arrivo' anzi a dimostrare che un filo di ferro rispetto ad un classico  cavo non si comportava diversamente alle misure per cui avrebbe dovuto necessariamente risultare indistinguibile all'ascolto.

 

Comunque qui trovi la più approfondita  delle analisi sui cavi, ogni aspetto preso in considerazione,  ogni tipo di misurazione effettuata, zero motivazioni per cui dovrebbe percepirsi una differenza  all'ascolto, zero correlazione fra costo dei cavi e prestazioni tecniche degli stessi, suggerimento finale  di non spendere più di dieci dollari per un cavo, o utilizzare quello fornito di serie.

 

Ma  differenze e cambiamenti  sembra che invece esistano e sembrano  risultare ai più,  di notevole  entità,  tale quindi da poter essere utilizzati come veri e propri equalizzatori , pur senza introdurre alcuna alterazione sulla r.i.f.

La teoria  dei presunti disturbi captati come causa delle variazioni percettibili , non regge, diversamente  le connessioni bilanciate avrebbero risolto l'ipotetico problema., cosi come la schermatura totale dei cavi di alimentazione  avrebbe dovuto cancellare l'unica causa ipotizzata per poter giustificare le variazioni introdotte da questo apparentemente semplice dispositivo.

Se di minuzie  si trattasse e/o si fosse trattato , qualche anno dopo l'ubriacatura iniziale,c la storia dei cavi avrebbe dovuto disciogliersi come neve al sole.

Di anni invece ne sono passati oltre 40,  con il risultato  di una moltiplicazione dei costruttori e con migliaia di modelli, ciascuno con un personalissimo  bilanciamento tonale, apparentemente casuale, ed inspiegabilmente differente l'uno dall'altro.

 

http://dspace.mit.edu/bitstream/handle/1721.1/46225/41567257.pdf

 

Inviato

Stasera ho riacceso l’impianto dopo una settimana di fermo e trovo che vi sia più energia rispetto al solito. Che vorrà dire?🤔🙄

  • Melius 1
Inviato
15 ore fa, aldofranci ha scritto:

ma quanto me ne può fottere. 

 

Mamma che eleganza  - ma ti pagano per essere così sboccato? Fa figo come i ragazzini <<<<?

Inviato
7 ore fa, flamenko ha scritto:

Stasera ho riacceso l’impianto dopo una settimana di fermo e trovo che vi sia più energia rispetto al solito. Che vorrà dire

 

Il risultato  cozza evidentemente contro la teoria che vorrebbe N ore di nuovo rodaggio prima di poter fruire nuovamente del risultato  precedente.

Qui si tratta addirittura di un miglioramento,  il che quantomeno dimostra la possibilità un risultato positivo immediato, cioè  senza alcuna necessità di assuefazione o ricondizionamento per qualsiasi  motivazione,  sia del soggetto che del sistema.di riproduzione. 

Oltretutto  è  proprio la prima sensazione a freddo a permettere una precisa valutazione  del reale valore musicale  del sistema,  acquisizione di un miglioramento prima, quindi, che intervenga l'assuefazione attraverso la capacità  di adattamento del sistema  percettivo e nonostante  l'assenza del presunto  miglioramento  prodotto da un più o meno lungo periodo di warm up.

 

Evidentemente  nulla succede per caso.

Quale ipotesi, secondo la teoria del rasoio, andrebbe considerata più  probabile per l'eventuale acquisizione di una verità  oggettiva  che permetta quindi la ripetibilità del fenomeno sensibile?

 

 

Inviato
8 ore fa, flamenko ha scritto:

Stasera ho riacceso l’impianto dopo una settimana di fermo e trovo che vi sia più energia rispetto al solito. Che vorrà dire?

Che avevi più voglia del solito di ascoltare.

  • Melius 1
Grancolauro
Inviato
Il 29/6/2021 at 22:13, flamenko ha scritto:

il pensiero rigoroso non è mai di maniche larghe

Sì, certo, ben venga il pensiero rigoroso. Diciamo che usare il principio di economia esplicativa per parlare di cavi e altri aggeggi hifi è un po’ come usare il cannone per colpire un moscerino. Mica detto che lo

pigli, e rischi di fare un gran casino. Ma chissenefrega, l’importante è divertirsi! 😅

Inviato
49 minuti fa, grisulea ha scritto:

Che avevi più voglia del solito di ascoltare.

La voglia di ascoltare  non produce una sensazione di miglioramento  della qualità  sonora così come la voglia di guardare non produce la percezione di un  miglioramento  della qualità  dell'immagine.

 

A mio parere, in base alla teoria del rasoio  la tua non rappresenta l'ipotesi più probabile.

Se lo fosse, dovremmo per conseguenza dedurre che, la  percezione di limitazioni  qualitative in precedenza non notate derivi   in realtà, non da una reale esistenza delle stesse ma  da una mancata voglia di ascoltare.

 

Inviato
10 ore fa, leonida ha scritto:

Ma  differenze e cambiamenti  sembra che invece esistano e sembrano  risultare ai più,  di notevole  entità,  tale quindi da poter essere utilizzati come veri e propri equalizzatori , pur senza introdurre alcuna alterazione sulla r.i.f.

Il ragionamento dei cavi può essere trasposto anche su altri componenti molto lineari (come i DAC):  innanzitutto c'è il "sembra",  ma soprattutto vorrei sapere questi "più" in che contesto hanno rilevato differenze,  oltretutto di "notevole entità" ...  il dubbio è lecito,  mi pare.

Inviato
1 ora fa, leonida ha scritto:

Se lo fosse, dovremmo per conseguenza dedurre che, la  percezione di limitazioni  qualitative in precedenza non notate derivi   in realtà, non da una reale esistenza delle stesse ma  da una mancata voglia di ascoltare.

Io credo lo sia. Quando torno da una vacanza e riaccendo mi pare sempre l'impianto suoni al massimo. Poi pian piano tutto torna alla normalità. La voglia fa molto. Alcuni giorni è inutile ascoltare.  

 

 

 

Inviato
4 minuti fa, grisulea ha scritto:

Io credo lo sia. Quando torno da una vacanza e riaccendo mi pare sempre l'impianto suoni al massimo. Poi pian piano tutto torna alla normalità. La voglia fa molto. Alcuni giorni è inutile ascoltare. 

E' lo stesso fenomeno di quando si compra un componente nuovo, all'inizio l'aspettativa e l'entusiasmo ce lo fanno notare di più, poi ci si abitua e tutto torna normale: il "pezzo" nuovo non spicca più su tutto il resto e si ascolta un insieme.

Inviato
11 minuti fa, 31canzoni ha scritto:

o stesso fenomeno di quando si compra un componente nuovo, all'inizio l'aspettativa e l'entusiasmo ce lo fanno notare di più, poi ci si abitua e tutto torna normale: il "pezzo" nuovo non spicca più su tutto il resto e si ascolta un insieme.

Incapacità di una valutazione analitica e razionale, priva cioè  di elementi  emotivi.

Non è  un handicap, si acquisisce dopo molti anni di osservazione spinta  presume una precisa idea del risultato da ottenere, formatasi nel tempo e quindi saldamente residente in memoria, da cui una conseguente  valutazione della capacità  dell'oggetto, di contribuire o meno al raggiungimento di quanto previsto e razionalizzato.

Molti progettisti di diffusori  ad esempio, valutano il risultato in mono, proprio per un'osservazione maggiormente analitica eliminando quindi la componente di spettacolarizzazione introdotta dalla stereofonia.

Gran parte della "magia" infatti, sparisce ascoltando un solo diffusore in mono, evidenziando drasticamente difetti ed alterazioni  timbriche magari mai osservate e/o percepite.

 

Inviato

@31canzoni Si chiama eccitazione da nuovo acquisto … altera momentaneamente la percezione. 
Tutto normale e umano. 🙃

Inviato
59 minuti fa, maxnalesso ha scritto:
11 ore fa, leonida ha scritto:

Ma  differenze e cambiamenti  sembra che invece esistano e sembrano  risultare ai più,  di notevole  entità,  tale quindi da poter essere utilizzati come veri e propri equalizzatori , pur senza introdurre alcuna alterazione sulla r.i.f.

Expand  

Il ragionamento dei cavi può essere trasposto anche su altri componenti molto lineari (come i DAC):  innanzitutto c'è il "sembra",  ma soprattutto vorrei sapere questi "più" in che contesto hanno rilevato differenze,  oltretutto di "notevole entità" ...  il dubbio è lecito,  mi pare.

 I più  sarebbero in pratica tutti.

Tutti quelli che percepiscono differenze di linearità e/o dell"equilibrio tonale che le misure non mostrano assolutamente, leggi pressoché tutti gli elementi del sistema  ad iniziare dalla testina, al braccio, al giradischi   ai cablaggi, al pre phono, al pre  al finale, alla componentistica passiva, ai tavolini, ai piedini,  alle ciabatte, alle spine, ai condensatori  alle resistenze,  allo stagno, alle valvole, ai trasformatori, ai ponticelli, ai connettori,  e così all'infinito

Pochissimi elementi in un sistema non prevedono l'esistenza di un prodotto  aftermarket per la sostituzione alfine di un presunto  miglioramento.

Centinaia di elementi quindi,da quanto leggiamo giornalmente e da sempre,  determinano differenze  percepibili, riconducibili a variazioni  del livello percepito di questa o quella porzione di spettro, senza che vi sia  alcuna alterazione  della rif.misurata.

Nessuno degli elementi  suindicati introduce di fatto variazioni sensibili della risposta del sistema al punto da poter risultare percepibili, nessuno con ogni probabilità  varierà  l'onda di pressione emessa dal diffusore,  condizione imprescindibile per poter percepire una variazione prodotta da un cambiamento  del segnale, eppure sono queste differenze la cui origine  non è  stata mai e non è  tutt'ora assolutamente  chiara, a determinare l'esistenza stessa della materia di cui discutiamo. 

Inviato
21 minuti fa, leonida ha scritto:

eppure sono queste differenze la cui origine  non è  stata mai e non è  tutt'ora assolutamente  chiara, a determinare l'esistenza stessa della materia di cui discutiamo. 

L'origine di queste differenze è il cervello umano. Tra un centinaio di anni magari saranno in grado di spiegare nei dettagli come il tutto avviene.

Inviato
1 ora fa, leonida ha scritto:

Nessuno degli elementi  suindicati introduce di fatto variazioni sensibili della risposta del sistema al punto da poter risultare percepibili, nessuno con ogni probabilità  varierà  l'onda di pressione emessa dal diffusore, 

Non credo, basta dotarsi di equalizzatore digitale per sentire che la maggior parte delle variazioni, entro i limiti spesso scarsissimi del sistema, sono dovuti a variazioni della rif tanto da essere replicabili e pure in meglio se ritenuta tale la variazione. 

Inviato

@faber_57

1 ora fa, faber_57 ha scritto:

L'origine di queste differenze è il cervello umano. Tra un centinaio di anni magari saranno in grado di spiegare nei dettagli come il tutto avviene.

Perché "magari" e perché servirebbero un centinaio di anni?

Se per spiegare l'origine delle variazioni  percepite a perfetta parità  di misure, bisognasse realmente indagare sulla modalità percettiva  del cervello, ipotesi che il rasoio prevederebbe ammesso che non risultino valide le ipotesi più semplici perché  pensi che questo modo di affrontare  la questione non sia gia' possibile allo stato attuale?

Inviato
2 minuti fa, leonida ha scritto:

Se per spiegare l'origine delle variazioni  percepite a perfetta parità  di misure,

Premetto che probabilmente nemmeno lo stesso identico impianto ha parità di misure se misurato in tempi diversi e che quindi la tua teoria cozza contro questa evidenza, stai parlando di percezioni anche loro variabili nel tempo. Resta le stessa domanda allora. Perché sbattersi se dipende da quello. Quindi qualsiasi impianto può suonare bene, dipende da cosa percepiamo...... Per assurdo il tuo impianto potrebbe suonare come il mio. Il mio potrebbe suonare a giorni alterni in modo diverso. In realtà mi è riconoscibile tra mille perché è sempre se stesso. La qualità è la stessa, delle percezioni non ci deve interessare, quelle non definiscono la qualità, ma il modo in cui la sentiamo. Un pessimo impianto tale resta ed uno eccellente pure. Percezioni o non percezioni. 

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