Vai al contenuto
Melius Club

Si può misurare la qualità sonora? Non credo


Messaggi raccomandati

extermination
Inviato
1 minuto fa, rpezzane ha scritto:

un pò come dire ma è più bello un quadro di Caravaggio o il tal altro quadro di Leonardo.

Già!!! perché tu mi insegni che l' hifi è sostanzialmente arte e non tecnica.

Inviato

@extermination Io non insegno nulla a nessuno. La domanda posta è un altra.

Tu puoi giudicare quanto ti pare un componente hifi, io giudico il risultato sonoro di una catena audio in un preciso contesto ambientale. L'ascolto della musica di tecnico non ha nulla se l'obiettivo è valutare la bontà del risultato. Al tuo microfono manca la componente determinante ossia il soggetto che ascolta. Puoi tirar giù tutte le risposte all'impulso che ti pare e tutte le RIF che vuoi.

Saluti

 

extermination
Inviato
19 minuti fa, rpezzane ha scritto:

tuo microfono manca la componente determinante ossia il soggetto che ascolta. 

Il fatto che il soggetto che ascolta  sia la parte "non invariante" del sistema, non intacca/sminuisce  i significati oggettivi di molte misure tantomeno il fatto che esistono anche forti correlazioni tra parametri oggettivi e attributi percettivi ( inconfutabile).

Inviato

@extermination Ma io non sminuisco nulla e tantomeno confuto qualcos'altro. Nel video che hai postato molto interessante nella parte che parla del disco di Lucia Minetti che tra l'altro posseggo e apprezzo, è interessante ciò che dice Lincetto e sono certo che a lui le misure servano assai per tirar fuori un disco degno di nota come spesso lui fa.

Sono d'accordissimo sul fatto che un impianto di qualità è quello che ti fa sentire ogni disco diverso dall'altro e quindi male le ciofeche e magnificamente i dischi ben registrati. Sono in disaccordo sul fatto che i monitor siano diffusori adatti ad un ascolto casalingo così come non è quella per me la definizione di trasparenza.

Ciò che contesto in maniera ferma è che per capire che un impianto suona male o bene ti servano le misure di questo o di quell'altro parametro.

La musica si ascolta e basta. Gli impianti si ascoltano e basta. Non serve leggere grafici o addirittura giudicare un impianto guardando una RIF. Così come è orripilante giudicare un impianto perchè guardi il video su youtube.

Secondo me si parla e si scrive troppo ma si ascolta molto poco. Come dice Lincetto d'altronde la capacità di giudicare un impianto deriva dal saper ascoltare e avere ascoltato tanta musica dal vivo e non e tanti ma tanti impianti.

Molti di quelli che parlano hanno in testa altri hobby che non sono l'ascolto hifi ma la costruzione di hifi e per questo spesso prendono per i fondelli gli audiofili.

Saluti

extermination
Inviato
30 minuti fa, rpezzane ha scritto:

che contesto in maniera ferma è che per capire che un impianto suona male o bene ti servano le misure di questo o di quell'altro parametro.

Per come la intendo io, il ricorso alle misure, è fondamentale per mettere assieme un sistema di riproduzione ad alta fedeltà ( vedi anche per raggiungere la massima sinergia tra taluni componenti) forti del fatto che il ricorso alle misure, semplifica fortemente ogni fase di set-up ( misure acustiche ed elettroacustiche in primis)...preservando l'accuratezza degli esiti di ogni fase.

Tutto il resto non è altro che una naturale conseguenza, nonostante la non invarianza dell'ascoltatore. 

 

  • Melius 2
Inviato
1 ora fa, rpezzane ha scritto:

 

Tu puoi giudicare quanto ti pare un componente hifi, io giudico il risultato sonoro di una catena audio in un preciso contesto ambientale

Quindi a cosa serve la corrente pulita e ricostruita e misurabile come migliore? O un miglior alimentatore? O un ampli non in clipping? 

Inviato

@grisulea Non ho capito il nesso di questa affermazione con quanto scritto da me. In ogni caso ti rispondo che il 50% del risultato sonoro di una catena audio (incluso il pc che fa da trasporto di musica liquida) deriva da una alimentazione curata nei dettagli e dai così bistrattati cavi di alimentazione. Sugli amplificatori in clipping mi sa più di leggenda metropolitana che di realtà per lo meno ai livelli di ascolto di casa mia. Poi se vogliamo i fantomatici 129 dB di SPL nel punto di ascolto forse il discorso cambia ma a me personalmente frega poco.

Saluti

Inviato
36 minuti fa, rpezzane ha scritto:

Ciò che contesto in maniera ferma è che per capire che un impianto suona male o bene ti servano le misure di questo o di quell'altro parametro

Con il massimo rispetto ti porto la mia umile esperienza. Rimasi incantato a 10 anni di fronte allo “ stereo grunding” di mio zio ricco. Da allora con i miei pochi mezzi ho cominciato a studiare e costruire ciò che per me era il meglio. E ho continuato per anni a orecchio con risultati per me buoni. Poi ho cominciato a frequentare studi di registrazione e ho capito che le registrazioni non sono l’assoluto e che aver per anni cercato di far suonare un disco o l’altro era stato inutile. Allora che fare. Tradurre le sensazioni dell’orecchio in dati tangibili mettere dei paletti fissi acquistare macchine di misura. Tante prove per capire come fare le misure, e magicamente i risultati sono stati esponenziali tradurre l’asprezza di una voce in problemi di fase risolti via quella asprezza ma poi rif poi problemi di energia e via così. Ma piano piano si comincia a correlare le sensazioni con questa o/e  quella misura e tutto è più tangibile. Poi capisci che la sala è fondamentale se non ascolti a un metro casse strette volume basso, poca immagine sembra una cuffia gigante. Allora studi l’acustica ambientale altre conferme a orecchio e strumentali. Allora la domanda è quanto devo abbassare il riverbero non se abbassarlo, lo dai per scontato. Tutti questi passaggi nel mio piccolo ad ascoltare musica per mesi con piccole modifiche a orecchio ma sempre motivate da riscontri anche piccoli oggettivi. Ora non modifico nulla da molto tempo e ascolto musica come piace a me. 
non significa minimamente che sia perfetto per tutti ma sono d’accordo che dei migliaia di titoli che posseggo almeno la metà li ascolto solo per il piacere artistico conscio che la bassa qualità tecnica è intrinseca al pezzo e non al mio sistema di riproduzione. 
 

scusate lo sfogo. 

  • Melius 2
Inviato
17 minuti fa, rpezzane ha scritto:

In ogni caso ti rispondo che il 50% del risultato sonoro di una catena audio (incluso il pc che fa da trasporto di musica liquida) deriva da una alimentazione curata nei dettagli e dai così bistrattati cavi di alimentazione.

Scusa mi potresti chiarire questo concetto magari per gradi così lo capisco meglio. 
grazie e scusa per la domanda. 

Inviato
23 minuti fa, rpezzane ha scritto:

In ogni caso ti rispondo che il 50% del risultato sonoro di una catena audio (incluso il pc che fa da trasporto di musica liquida) deriva da una alimentazione

È fantasia ma diamolo per un attimo per buono. Quindi secondo te queste alimentazioni sono fatte a caso o hanno misure tangibilmente migliori? Per quale altro motivo altrimenti dovrebbero essere migliori? Non hai ancora risposto sul fatto che le due scatole hanno distorsione a due cifre. E che l'ampli produce pacchi di intermodulazione.

Inviato
7 ore fa, emaspac ha scritto:

il video sostiene che la trasparenza deve far suonare male una brutta registrazione. di brutte registrazioni, ma brutte, ma così brutte da suonar male, ne esisteranno 1 su mille. ma forse su diecimila. quindi possiamo prender per buono ciò che dice, ma non è effettivo. non funziona nella realtà. non giustifica perché degli impianti riproducono male un terzo delle registrazioni. se lo fanno, non sono trasparenti. 

Dipende, da che generi musicali ascolti, la compressione , la caratterizzazione e lo sbilanciamento sono quasi una prassi , una regola, un carattere distintivo anche !

Passare da 1 su 10.000 a 1 terzo, mi pare un eccesso da entrambi i lati, mia esperienza, alcune registrazioni creano grande fatica e sono così pompate e aggressive, che faccio fatica a completare l’ ascolto, pur gradendo e il valore artistico, anzi, viene quasi rabbia e dispiacere che musica di contenuto sia poi male trattata in fase di trasferimento, quando però scelgo un lavoro di Jazz, ne ho 3500, difficile che mi si presentino fastidì o senso di artificioso o sbilanciamenti così aggressivi . . . 
saluti , Dario

Inviato

@Silver però quello che citi e come detto un altro hobby. Che non vuol dire peggio o meglio semplicemente diverso.

comunque è un tuo parere come lo è il mio. Non vedo comunque cosa ci sia da sfogarsi. Si discute bonariamente spero.

Inviato

@Silver non c’è molto da spiegare. Basta provare. Cambia un alimentatore switching con uno lineare di buon livello e ti chiarisci subito le idee. Non te lo devo spiegare io ne nessun altro. Sarai tu giudice e giuria.

poi ribadisco, se tu sei abituato ad ascoltare con DRC qualunque cambio di elettronica a monte salvo ampli e diffusori ne tantomeno cavi ti potrà dare valore aggiunto. Questo però non vuol dire che hai raggiunto la vetta dei tuoi ascolti semplicemente che cambiare a monte ciò che viene distrutto e ricostruito ovviamente non apporta nessun valore.

Inviato
6 ore fa, davenrk ha scritto:
7 ore fa, emaspac ha scritto:

il video sostiene che la trasparenza deve far suonare male una brutta registrazione.

ma non solo, se un impianto è trasparente a volte suonerà più CALDO, altro volte più CHIARO, ad esempio

il concetto è che non suonerà sempre nello stesso modo

Questo concetto lo sto scoprendo ora, con i nuovi diffusori, che sono incisive e rudi quando il genere o il supporto lo prevede, caldi e a tratti anche più delle Graham, ma forse perché scendono di più, raffinate se la qualità dell’ incisione ne presenta gli elementi , io ascolto molto acustico  . . . 
Se faccio qualche confronto, un po’ a memoria, con diffusori precedenti, ma con brani che conosco e da un decennio mi porto come punti di riferimento anche in giro, le casse precedenti tendevano a omogeneizzare di più la musica, ProAc, Harbeth, Spendor, Graham, in parte hanno il sopravvento sulla musica e tendono a livellare e ad appiattire, estremizzo un po’ per rendere l’ idea, i suoni, e lo verifico anche per i cambi di picchi dinamici, che i Daedalus Audio propongono e che prima erano più livellati . . . 
saluti , Dario 

Inviato
5 ore fa, grisulea ha scritto:

È fantasia ma diamolo per un attimo per buono. Quindi secondo te queste alimentazioni sono fatte a caso o hanno misure tangibilmente migliori? Per quale altro motivo altrimenti dovrebbero essere migliori? Non hai ancora risposto sul fatto che le due scatole hanno distorsione a due cifre. E che l'ampli produce pacchi di intermodulazione.

Caro non è che quello che non piace a te e fantasia.

lo ripeto per la centesima volta magari è quella buona. Detto che stai parlando con un ingegnere elettronico e non con un filosofo, ho sempre affermato che le misure sono fondamentali in fase di progettazione di qualunque sistema elettronico e non. Non è che per fare un ponte alzi il dito e vedi dove tira il vento. Mi sembra banale questa affermazione ma non si sa mai. Ho semplicemente detto che in riproduzione audio le misure non contano nulla per comprendere se un impianto suona bene oppure no e questo indipendentemente dal gusto personale. A questo subentra poi il gusto per cui anche se io sono convinto che un impianto suoni magnificamente, non è detto che per tutti sia così.

massimo rispetto per chi la pensa diversamente.

Saluti

Inviato
9 minuti fa, rpezzane ha scritto:

Ho semplicemente detto che in riproduzione audio le misure non contano nulla per comprendere se un impianto suona bene oppure no e questo indipendentemente dal gusto personale

Sono d’ accordo, ci sono elettroniche che hanno misure impeccabili, non le vorrei neppure regalate . . . Se poi si accoppiano un lettore CD digitale nel suono, un ampli graffiante e dei diffusori sbilanciati, il tutto senza cura per alcuna sinergia elettrica dei componenti, con collegamenti asciutti e luminosi e di basso profilo, in un ambiente sfavorevole perché molto riflettente, chiunque ascolterà, se non appassionato di musica per Trapani, con un senso di fastidio e rapida fatica, eppure magari i componenti mostrano al banco linearità e dati pazzescamente corretti , ma . . . 
Ma la capacità di creare una catena con i fondamentali in ordine, è frutto di altro che leggere depliants e data sheet, e fa parte di un insieme di competenze che portano ad un certo risultato soggettivo , ma che oggettivamente rispetti appunto i fondamentali della valida riproduzione sonora, cosa che qui, in un Club di appassionati, darei in buona parte per conosciuta e metabolizzata . . . 
saluti , Dario 

Inviato

@Silver

 

ilbetti  170

Inviato Marzo 31

@stanzani ...la differenza è semplicemente TOTALE.

Non contano le misure ( o meglio fino a un certo punto...) ma se vuoi far suonare al "peggio" uno stadio di segnale collegarlo ad un alimentatore stabilizzato da laboratorio è il modo migliore....

E' lungo da spegare, ma tagliando con una grossa scure dobbiamo tener conto delle maglie di segnale e della corrente modulata dallo stadio deputato alla stabilizzazione.... ovvero ad esempio se abbiamo una splendido circuito ottimamente realizzato con un sapiente gioco di equilibri per ridurre ai minimi termini il feedback locale, alimentandolo da  un solido alimentatore da laboratorio la maglia circuitale dell' alimentazione ( ce è in fondo in serie al segnale...) vedrà tutto il feedback dello stabilizzatore vanificando totalmente la nostra "alchimia" progettuale...

Chi ha citato Naim, ha detto una sacrosanta verità.... Naim, infatti ha non a caso alimentatori di livello "superiore" fino ad arrivare al loro top che non è altro un altro finale "travestito" da alimentatore.

Per provare ciò basta un semplice circuitino "scolastico" collegato ad alimentatori con tecnologia differente... avremo, se il resto dell' impianto è sufficentemente trasparente e l' ascoltatore educato   

( *)  chiaramente udibili i risultati di tali alimentatori...

* Sull' "educazione" all' ascolto e alla capacità di discernimento un ottimo test è presente al seguente Link

http://www.klippel.de/listeningtest/

Si tratta di un curioso, didiattico, ben fatto test che ho conosciuto in occasione di un meeting di presentazione da parte appunto di Klippel ( nome semplicemente assoluto nel mondo della misura professionale  del mondo elettroacustico)  e che ha svelato quanto la sensibilità individuale è davvero notevolmente diversa anche fra "addetti ai lavori".... 

saluti "sonanti"

 

Inviato
3 ore fa, rpezzane ha scritto:

Si discute bonariamente spero.

Sì certo. Pensavo di annoiare. 
perché un altro hobby? Ascolto musica su impianti elettroacustici per il piacere artistico e tecnico.   Voi che fate?  

Ospite
Questa discussione è chiusa.

  • Notizie

  • Badge Recenti

    • Ottimi Contenuti
      Gidaloz
      Gidaloz ha ottenuto un badge
      Ottimi Contenuti
    • Reputazione
      Luca44
      Luca44 ha ottenuto un badge
      Reputazione
    • Contenuti Utili
      teppo
      teppo ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
    • Badge del Vinile Oro
      zigirmato
      zigirmato ha ottenuto un badge
      Badge del Vinile Oro
    • Badge del Vinile Arancio
      music.bw805
      music.bw805 ha ottenuto un badge
      Badge del Vinile Arancio
×
×
  • Crea Nuovo...