gorillone Inviato 18 Luglio 2021 Inviato 18 Luglio 2021 Secondo me la questione della qualità dei vinili è la stessa della qualità delle valvole e della qualità dei nastri reel to reel. Sono tecnologie che hanno raggiunto forse la massima evoluzione tanto anni fa, poi il mercato ha scelto alte direzioni, ma la loro qualità resta probabilmente insuperata (per molti e anche per me). È lo stesso discorso: 1. i macchinari di produzione sono stati pensati e costruiti anni fa 2. i produttori sono pochi 3. vogliono vendere e guadagnare senza rinnovare (forse rinnovare è troppo costoso). Forse quel che scrivo può essere in parte impreciso, ma la storia è la stessa, più o meno. Nei nastri 3-4 produttori. Nelle valvole conosco 2 produttori. Nei dischi più produttori, ma con macchinari di vecchia costruzione
MAX79 Inviato 18 Luglio 2021 Inviato 18 Luglio 2021 Il 17/7/2021 at 11:23, Gici HV ha scritto: Mi ricordo,mi sembra che tecnicamente lo scoglio più grosso fosse la durata per lato,già bassa adesso e la retrocompatibilità con le testine,potrei però aver detto una c@22@ta,la memoria non è più quella dei bei tempi.😔😁 purtroppo sì, ca22ata: il "vinile HD" di brutto ha solo il nome, per il resto, sulla carta, propone numerosi vantaggi, primo tra tutti l'eliminazione di buona parte della produzione per come è intesa oggi: viene eliminata l'incisione della lacca al tornio così come anche la creazione delle matrici con procedimento galvanico, passando direttamente alla stampa 3d delle matrici finali in materiale ceramico, più duro e resistente di quelle metalliche. La progettazione della matrice consentirebbe di calcolare in anticipo lo spazio necessario alla stampa in modo preciso, cosa che, oltre a consentire di occupare maggiormente lo spazio esterno al disco, consente anche durate superiori delle facciate mantenendo alta la qualità. Si può storcere il naso pensando che ciò avvenga in dominio digitale, ma oramai sono veramente poche e costose le stampe full AAA ed inoltre, quando fatto bene, un LP da master digitale suona ottimamente (basti pensare, ad esempio, alle ristampe di Battisti, sonicamente eccellenti). Il vantaggio finale al consumatore -noi- dovrebbe consistere in un prodotto finale qualitativamente migliore rispetto a ciò che si acquista oggi (non so voi, ma su 5 dischi che acquisto 3 ne sostituisco, spesso rinunciando anche al disco sostituito perchè con gli stessi difetti - chiaro esempio di lotti malriusciti). Se non erro una matrice in materiale ceramico dovrebbe poter arrivare a stampare 5000 copie (contro le, quante, 500? 700? delle metalliche) prima di mostrare segni di usura, cosa che dovrebbe rendere economicamente interessante il processo, specialmente considerando il taglio delle fasi di incisione e delle prime mareici, che di sicuro hanno un bel peso sia in termini di manodopera che soprattutto di costi. Per me questa era una rivoluzione e dava speranza di una maggiore qualità dei dischi "commerciali" (non audiophile), peccato non se ne sia più parlato.
Membro_0027 Inviato 19 Luglio 2021 Inviato 19 Luglio 2021 Non credo abbia senso migliorare la qualità dei dispositivi di taglio e stampa dei vinili. Per la maggior parte degli utenti la qualità dei vinili è irrilevante visto che ascoltano con giradischi di qualità molto bassa, per gli audiofili invece ogni innovazione tecnica è un tradimento e va rifiutata. Credo sia meglio utilizzare i vecchi dispositivi e continuare come sempre senza cambiare nulla.
ago Inviato 19 Luglio 2021 Inviato 19 Luglio 2021 Il 17/7/2021 at 12:04, cactus_atomo ha scritto: oggi anche i vinili 180 gr rrivano nuovi ma ondulati e pieni di residui di lavorazione, che obbligano a lavare anche quelli nuovi. Una piaga mai richiusa ed ancora troppo frequente nonostante i prezzi tutt'altro che economici. L'usato nei mercatini è una lotteria: puoi girare e rigirare il disco dieci volte al momento dell'acquisto ed infine battezzarlo in buone condizioni ma solo quando lo ascolti a casa sai veramente se hai o non hai buttato al vento i soldi. L'alea è sempre molto alta. Stampassero bene con le tecniche attuali e non ci sarebbe bisogno di inventare nuove diavolerie.🤗 Saluti Luigi
Amministratori cactus_atomo Inviato 19 Luglio 2021 Amministratori Inviato 19 Luglio 2021 @ago nei mercatini un vinile lo pago a prezzo da mercatino, non da versione edizione limutata 1
balcanianparty Inviato 19 Luglio 2021 Inviato 19 Luglio 2021 Purtroppo penso che non ci sia interesse a migliorare la qualità audio dei vinili. Il vinile è risorto in un periodo nel quale la qualità non è di sicuro migliore di un tempo. Come hanno già scritto altri utenti investiranno in marketing, vinili colorati ed altre orpelli. Mi pare che anche sul fronte liquida si faccia fatica a vendere l’HD. Purtroppo…
mchiorri Inviato 19 Luglio 2021 Inviato 19 Luglio 2021 2 ore fa, cactus_atomo ha scritto: nei mercatini un vinile lo pago a prezzo da mercatino, non da versione edizione limutata si Enrico.... ma alla recente Mercatino del vinile a PG ho visto in alcuni casi prezzi stratosferici... Io stesso peraccattarmi una copia di Magico (Haden-Garbarek-Gismondi) ho dovuto sborzare 30 euro. Non è quotazione altissima, ma... Però mi chiedo come etichette come ECM, che hanno risonanza mondiale, non ripropongano a catalogo qualcuno dei loro classici in vinile? Non hanno fiducia in questo rilancio del mercato? Sei prezzi son questi, potrebbero tranquillamente riproporre qualcosa. Detto ciò, per restare IT, le major non so se si fidano di questa resurrezione, figuriamoci se investono in nuovi macchinari e/o materiali..... purtroppo!!
Gici HV Inviato 19 Luglio 2021 Inviato 19 Luglio 2021 1 ora fa, balcanianparty ha scritto: Mi pare che anche sul fronte liquida si faccia fatica a vendere l’HD Chi usa la liquida, almeno io,se ne sbatte del possesso, perché dovrei acquistare una cosa che con il mio abbonamento posso ascoltare quando voglio?
iBan69 Inviato 19 Luglio 2021 Autore Inviato 19 Luglio 2021 La prima domanda che vi pongo è: secondo Voi, i vinili, si stampavano mediamente meglio, un una volta oppure oggi? La mia esperienza con i vinili, relativa questi ultimi 3 anni, è globalmente più che positiva, con qualche eccezione. Se penso alla qualità dei vinili nuovi, acquistati prevalentemente online, ascoltando Jazz, la qualità media è decisamente buona, se la scelta cade su etichette storiche e ottima se la scelta è tra quelle audiophile. Ma, purtroppo, anche qui ho trovato alcune mele bacate. Dischi ondulati, graffiati, o mal incisi. Per fortuna pochi, ma qualcuno è capitato. Allora mi chiedo dove stia il problema ... nel controllo qualità, nelle macchine di stampa vecchie? Un esempio: la Blue Note, con la serie di ristampe del 75esimo aveva toppato alla grande. Stampe mediocri, dal suono altrettanto mediocre. Poi, è uscita la serie Tone Poet, che trovo eccezionale: copertine, incisioni, qualità al top. Immagino che le due serie non le abbiano stampate con le stesse macchine, e questo vuol dire che esistono ancora realtà in grado di stampare il vinile come si dovrebbe. Poi ci sono alcune etichette audiophile, che stampano in modo sublime, ma ogni tanto qualche disco dovrebbe essere verificato prima di metterlo in commercio, visto il prezzo a cui viene venduto. In questo caso, parliamo di controllo qualità, fallace, visto che la maggioranza dei prodotti, suonano divinamente. Poi abbiamo anche etichette che stampano con bassa qualità, ma comunque, un disco ondulato o graffiato, rimane comunque un disco difettato. Se considerando il vinile un supporto di nicchia, costoso e non sempre di facile reperibilità, trovo inaccettabile vinili stampati con scarsa attenzione alla qualità. Per cui vi domando quale potrebbero essere le soluzioni che i produttori dovrebbero adottare per mantenere uno standard di qualità adeguato e costante visto che le tecnologie non mancano e al momento, nemmeno la richiesta da parte del mercato?
tapesrc Inviato 19 Luglio 2021 Inviato 19 Luglio 2021 La qualità, almeno nella realtà attuale della filiera industriale, la si trova solitamente, e con costanza, solo in aziende che mettono sul piatto della bilancia, certificazioni di enti terzi a comprovata omogeneità dei propri standard produttivi. Le belle parole scritte nei siti aziendali, quanto le recensioni "qualitative"(??!?) rilasciate in rete qua e la, così come gli adesivini ammiccanti omnipresenti in ogni packaging di livello a cui le case discografiche che vanno per la maggiore ci stanno abituando, a nulla, o poco, servono se alla base dei processi produttivi, non esiste una comprovata logica di processo, cosa oggigiorno ampiamente disattesa da chi nel vinile vede un ottimo mezzo per appianare bilanci deficitari dovuti alla defaiance di altri supporti presenti nel proprio catalogo.
MAX79 Inviato 19 Luglio 2021 Inviato 19 Luglio 2021 1 ora fa, iBan69 ha scritto: Per cui vi domando quale potrebbero essere le soluzioni che i produttori dovrebbero adottare per mantenere uno standard di qualità adeguato e costante visto che le tecnologie non mancano e al momento, nemmeno la richiesta da parte del mercato? Qualità del vinile (vergine e non riciclato) e cura del processo di stampa. Le fabbriche sono sommerse dagli ordini e badano solo ad evaderli il prima possibile, 24/24h, della qualità gli frega relativamente, visto che l'utente medio con giradischi di plastica da 90 euro su amazon, che trova i rumori una caratteristica imprescindibilmente intrinseca del vinile, mica si accorge della differenza. L'idea che mi sono fatto vedendo alcune pessime stampe è che le matrici vengano usate oltre il loro sfinimento. 1
flamenko Inviato 19 Luglio 2021 Inviato 19 Luglio 2021 Il tema della innovazione nell analogico mi fa pensare al mag……se tanto mi da tanto farei molta attenzione! Ad ogni modo se il vinile continuerà a macinare profitti occorrerà passare al vegetale, e su questo c’è poco da dire. Quanto alla qualità dell’incisione provate a chiedervi a quanti interessa e scoprirete che il mercato sta da un’altra parte….dovesse invece aumentare la domanda pure audiophile non mancano neanche oggi le major capaci di aumentare l’offerta. Insomma è un mercato lento questo, non è lo smartphone….🤗
Amministratori cactus_atomo Inviato 20 Luglio 2021 Amministratori Inviato 20 Luglio 2021 l'analogico è per chi non ha fretta, e questo vale a ragone maggiore per il processo di stampa. se un titolo ha poco mercato, non lo si stampa, se ne ha si ha fretta di metterlo in produzione e venderlo. purtroppo non si può affrontare un mercato ni nicchia con la logica del mercato di massa e si rischia quello che succede con l'aBBIGLIAMENTO GRIFFATO, LA FIRMA FA LIEVITARE IL PREZZO MA NON è GARANZIA DI QUALITà .@Gici HV della liquida ne puoi fruire a livelli qualitativi differenti, il grosso del mercato è su risoluzioni peggiori del cd, e come per il vinile non tuto quello che è spacciato e venduro (gli abbonamenti hanno prezzi differenti) come alta risoluzione lo è davvero
Membro_0027 Inviato 20 Luglio 2021 Inviato 20 Luglio 2021 11 ore fa, flamenko ha scritto: Il tema della innovazione nell analogico mi fa pensare al mag…… Il tema dell'innovazione nell'analogico in realtà andrebbe nel verso di nuovi sistemi per tagliare le lacche e modalità di stampa differenti. Ad esempio tagliare una lacca di ceramica con il laser invece che con il classico tornio vecchio di 40 - 50 anni riparato 100 volte, produrrebbe distorsioni minori ed un estensione in frequenza maggiore, il risultato sonico sarebbe sicuramente diverso. Per l'audiofilo quindi peggiore. Già vedo threads infiammati sul complotto contro l'analogico, su quanto era meglio prima, sul vinili che suonano come i cd, sulle major sempre pronte a fregarci, non ci sono più i dischi di una volta... Meglio non cambiare nulla, fidati.
Amministratori cactus_atomo Inviato 20 Luglio 2021 Amministratori Inviato 20 Luglio 2021 @pifti il microsolco stereo nasce negli anni '60, c'è una lunga esperienza su come produrlo e come trattarlo, con tecnologie consolidate. per le lacche sono state provate diverse strade, poi si è tornati al classico, non sonse l'industria che stampa i dischi (che non sono le majot) sia disposta ad invatire e rischiare senza certezza di na domanda solida. Tutte le nuove tecnologie hanno bisogno di rodaggiom quaklche roblema non previsto spunta sempre fuori, la vita reale è più complessa dele cosruzioni teroriche. In fondo basterebbe stampare bene (e lo si uò fare) con le tecnologie attuali, Nin dimenichamo che i dischi quadrifonici in standard jvc la portante era a 50 khz
Membro_0027 Inviato 20 Luglio 2021 Inviato 20 Luglio 2021 @cactus_atomo Che è esattamente quello penso io. Meglio non cambiare nulla.
grotta Inviato 20 Luglio 2021 Inviato 20 Luglio 2021 I vinili stampati oggi escludendo quelli dal costo esagerato fanno pena, forse siamo esaltati e ci piace solo vederlo, toccarlo, ma non dare effettivamente il valore del suono io la penso cosi..
tapesrc Inviato 20 Luglio 2021 Inviato 20 Luglio 2021 22 minuti fa, grotta ha scritto: I vinili stampati oggi escludendo quelli dal costo esagerato fanno pena Ellapeppa !!! @grotta che affermazione audace la tua ... cosa di ha fatto 🤬 così tanto, da giungere a questa conclusione ? 🧐
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