Vai al contenuto
Melius Club

Ristampe in vinile Blue Note Tone Poet e Blue Note Classic


Messaggi raccomandati

Inviato

@giorgiovinyl perdonami se mi inserisco nella discussione fra te ed Alberto, ma è troppo interessante e non so resistere :classic_biggrin: in realtà gli autori che citi (Roach, Dolphy ecc.) sono grandi, grandissimi classici. Anche Graham Moncur e Jackie McLean fanno parte della grande tradizione: credo siano finiti i tempi in cui il free (e mi riferisco ad Ornette Coleman) era considerato antimusicale. A mio personale (e modestissimo) avviso Miles Davis ha "scansato" il free perché, da artista intelligentissimo quale era, aveva capito che con quel capitolo si chiudeva la storia del jazz (e infatti con Bitches Brew poi è migrato su altri lidi). Una storia che era finita perché a un certo punto era stato detto tutto quello che c'era da dire. Probabilmente il free che è arrivato negli anni settanta (politicizzato, arrabbiato, elitario) è stato davvero troppo per chi ha amato (e ama ancora) il jazz-jazz. Ma, soprattutto, è stata tutta un'altra cosa. E infatti io che amo il jazz-jazz di solito evito di ascoltare Braxton (che mi sta simpatico e che ammiro) così come quando, più raramente rispetto alla afroamericana, ascolto classica preferisco il Don Giovanni di Mozart a Nono o alla dodecafonica. Da Coleman in avanti i dischi belli non sono certo mancati, sono mancati i dischi rivoluzionari (come Birth of the Cool o Kind of Blue) inseriti in un contesto jazz piuttosto che puramente avanguardistico. Sono mancati i Parker, i Coltrane (anche se, per fortuna, siamo pieni di ottimi artisti che suonano come Parker e Coltrane). Ma al jazz più coraggioso è toccato lo stesso destino della musica classica contemporanea: per pochi, per veri appassinati, per chi possiede un bagaglio culturale adeguato (il mio personale limite è la quinta di Mahler, di più non ci riesco). Scusate, sono andato OT, mi sono inserito a gamba tesa, probabilemte non mi sono nemmeno riuscito a spiegare. abbiate pasiensa! :classic_blush:

  • Melius 1
giorgiovinyl
Inviato
1 ora fa, campaz ha scritto:

perdonami se mi inserisco nella discussione fra te ed Alberto, ma è troppo interessante e non so resistere :classic_biggrin: in realtà gli autori che citi (Roach, Dolphy ecc.) sono grandi, grandissimi classici. Anche Graham Moncur e Jackie McLean fanno parte della grande tradizione: credo siano finiti i tempi in cui il free (e mi riferisco ad Ornette Coleman) era considerato antimusicale. A mio personale (e modestissimo) avviso Miles Davis ha "scansato" il free perché, da artista intelligentissimo quale era, aveva capito che con quel capitolo si chiudeva la storia del jazz (e infatti con Bitches Brew poi è migrato su altri lidi). Una storia che era finita perché a un certo punto era stato detto tutto quello che c'era da dire. Probabilmente il free che è arrivato negli anni settanta (politicizzato, arrabbiato, elitario) è stato davvero troppo per chi ha amato (e ama ancora) il jazz-jazz. Ma, soprattutto, è stata tutta un'altra cosa. E infatti io che amo il jazz-jazz di solito evito di ascoltare Braxton (che mi sta simpatico e che ammiro) così come quando, più raramente rispetto alla afroamericana, ascolto classica preferisco il Don Giovanni di Mozart a Nono o alla dodecafonica. Da Coleman in avanti i dischi belli non sono certo mancati, sono mancati i dischi rivoluzionari (come Birth of the Cool o Kind of Blue) inseriti in un contesto jazz piuttosto che puramente avanguardistico. Sono mancati i Parker, i Coltrane (anche se, per fortuna, siamo pieni di ottimi artisti che suonano come Parker e Coltrane). Ma al jazz più coraggioso è toccato lo stesso destino della musica classica contemporanea: per pochi, per veri appassinati, per chi possiede un bagaglio culturale adeguato (il mio personale limite è la quinta di Mahler, di più non ci riesco). Scusate, sono andato OT, mi sono inserito a gamba tesa, probabilemte non mi sono nemmeno riuscito a spiegare. abbiate pasiensa! :classic_blush:

Hai fatto benissimo a inserirti anzi invito anche gli altri ad esternare cosa ne pensano.

Sono d'accordo con te anche Mingus, Roach, Dolphy sono dei grandi del jazz e i loro  dischi dei classici.

Era proprio questo che volevo sostenere, perchè Monk si e Il Mingus più sperimentale no?

D'accordo anche su Miles Davis, scanso sì il free ma poi arrivò a superare l'hard bop prima con il jazz modale poi con la commistione tra jazz e rock. Citiamo sempre BB ma anche un capolavoro meno appariscente come In A Silent Way non va ignorato.

giorgiovinyl
Inviato
2 ore fa, OTREBLA ha scritto:

Capisco e non discuto.

Continuo comunque a pensare di Monk ciò che ho scritto, ovvero che si collochi in cima alla scala e che guardi gli altri dal punto più alto. 

E' vero che resto a tutt'oggi molto freddo se non indifferente di fronte al Free-Jazz ed a molto Jazz Modale.

Pur amando la Storia Dell'Arte, moltissimo dell'arte contemporanea mi lascia del tutto indifferente. Conosco le varie scuole, le avanguardie, tuttavia le vivo in maniera totalmente distaccata, senza alcun coinvolgimento: da studioso. Si vede che non sono portato per certi linguaggi.

Non voglio nascondermi dietro ad un dito, io appartengo a quella categoria di persone che pensa che vi sia molto più genio artistico e talento in uno qualsiasi dei dipinti di Sorolla che in una qualsiasi delle opere di Andy Warhol. Non so cosa farci, davvero non so cosa farci. Certo non voglio mentire a me stesso, perché sarebbe la cosa più umiliante.

Nel recensire i dischi, non posso far altro che esprimere un'opinione inevitabilmente influenzata dal mio gusto, dalla mia indole, dal mio bagaglio culturale. Dovendo recensire Out To Lunch di Dolphy (cosa che mi guardo bene di fare) non potrò mai scrivere che è il più importante disco di Dolphy, perché non lo penso. Lo reputo un un lavoro sperimentale, a tratti anche interessante, nulla di più. Non è un disco che porterei sull'isola deserta (e nemmeno We Insist! di Roach).

Lo ascoltato diverse volte, e per quello che ne ho tratto in termini di emozione, comprensione, stimolo intellettuale e ciò che vuoi tu, potrei anche rivenderlo. Cosa dovrei fare, raccontare una bugia?
A che scopo, per farmi passare per quello che non sono e che temo non sarò mai?

 

Ma infatti io non discuto i tuoi gusti, ormai grazie alla frequentazione nel forum, anche se virtualmente ci conosciamo.

Non posso certo obbligare te o qualcun altro ad apprezzare Out Of Lunch, quello che dico altri è dategli una possibilità magari prima o poi scatta la scintilla. 

Però come ha precisato @campaz Out of Lunch e altre opere "sperimentali" fanno parte della storia del jazz e sono dei classici...

Inviato

La “marcia in più” di Monk rispetto agli altri grandi, a mio avviso, sta nell’unicità, nella spontaneità della sua ricerca. Monk nasce Monk e rimane per sempre Monk. Pur collaborando con gli altri protagonisti del jazz è sempre contraddistinto da una cifra stilistica unica e originale. Gli altri grandissimi assorbono, metabolizzano, trasformano, migliorano. In Mingus sento gli echi del jazz tradizionale, se ascolto Tristano rintraccio spunti che venti anni dopo saranno considerati rivoluzionari. Monk è, invece, un mondo a parte: perfettamente integrato, eppure distinto come nessun altro dal resto della comunità artistica. Inventa un linguaggio musicale come se fosse appena arrivato dalla luna, le sue dissonanze sono solo sue. Mingus lo sento reinterpretato, rimasticato in tanto jazz, Monk viene eseguito. Il mio cent e mezzo (due erano troppi).

Inviato

Peraltro io mi sento responsabile nei confronti di chi legge le miei modeste recensioni. Non mi piace parlare di cose che non conosco o fingere di aver compreso stili musicali che mi sono alieni, anche dopo ripetuti ascolti. Cerco di essere sincero, senza atteggiamenti impostati, falsi entusiasmi per ciò che percepisco come estraneo. Farei molto prima a scrivere che We Insist! è un capolavoro del Jazz, un disco imprescindibile che segna una linea di demarcazione tra il passato ed il futuro.

Ma non lo trovo onesto verso chi mi legge.

Alberto.

 

 

 

 

Inviato
7 ore fa, campaz ha scritto:

Sono mancati i Parker, i Coltrane (anche se, per fortuna, siamo pieni di ottimi artisti che suonano come Parker e Coltrane). Ma

Intervengo anche io a gamba tesa e quindi mi scuso in anticipo 🙂

Penso che ci siano tanti altri musicisti che hanno lasciato e (per fortuna) lasciano tracce nella musica jazz. Ad esempio Steve Lacy, Don Cherry, John Surman e chiudo l'elenco che per me sarebbe (quasi) interminabile, sono importanti nell'evoluzione del modo di suonare e di gestire lo strumento che usano. Certo non sono tutti afro americani ma credo che è inevitabile che la globalizzazione e le innumerevoli possibilità di contatto e contaminazione oggi vadano ascoltate con orecchio e mente aperta. Nel 3ad dedicato a Wayne Shorter ho appena postato il link di un suo concerto del 2016 proprio per evidenziare l'evoluzione (per me) di uno dei grandissimi della musica improvvisata.

Ciao 

D.

Inviato
7 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

Citiamo sempre BB ma anche un capolavoro meno appariscente come In A Silent Way non va ignorato.

Concordo ed intervengo solo per "completare" questa parentesi (dato che è il genere con cui ho più dimestichezza).

La "transizione" inizia ben prima e precisamente da Miles in the Sky.

BB è, secondo me, "la fine" della transizione. Ossia come dire: ll passaggio è concluso, ecco il risultato finale.

Questo è il motivo per cui si cita sempre BB.

Inviato
17 minuti fa, one4seven ha scritto:

ll passaggio è concluso, questo è il risultato finale.


 

completamente d’accordo con un solo distinguo: il passaggio dal modale è stato un adattarsi (lecito, per certi versi quasi doveroso) ai mutati gusti del pubblico. La “liberazione” del free, per quanto più sindacabile, ha costituito invece una vera e propria evoluzione. Sugli effetti si potrebbe discutere a lungo (a mio avviso la rivoluzione colemaniana ha svuotato il jazz di ogni forza propulsiva: oltre non si poteva andare; la fusion ha ottenuto un grande successo per alcuni anni tornando però a quella commercializzazione del genere a cui si era già assistito ai tempi dello swing).

 

[scusate vi sto ammorbando in quella che è una discussione sulle ristampe in vinile e io, fra l’altro, non ho nemmeno un giradischi]

Inviato
10 minuti fa, campaz ha scritto:

il passaggio dal modale è stato un adattarsi


concordo e aggiungo a chiudere: magari tutti gli adattamenti fossero così... :classic_happy: 

 

Spadaccino1
Inviato

Ultimo arrivato. 

Andrew Hill - Dance with Death 

IMG_20230305_173218.jpg

  • Thanks 1
Inviato

Bobby Hutcherson feat. Harold Land- San Francisco

20230310_125702.thumb.jpg.053a3f2fc1f4997d8f87aa37ea9d65ef.jpgSe non l'avete già acquistato/ascoltato, mi permetto di segnalarvi questo disco che è un'uscita risalente al mese di gennaio scorso per la Classic Vinyl Series della Blue Note. Non un Hutcherson (musicista e compositore che non ha sicuramente bisogno di presentazioni) modale o post bop e né hard bop nel senso pieno che questi stili esprimono. Ci troviamo di fronte bensì a un album di Fusion jazz del 1971 realizzato dal quintetto di Hutcherson-Land con molta personalità e gusto dove spicca un groove sofisticato e non banale in una sovrapposizione di linguaggi realizzata con gusto, tecnica e raffinatezza. Non una strizzatina d'occhio al "commerciale" ma Jazz funk, Jazz Soul, Jazz rock e tanta spiritualità (Coltrane docet?) proposti da un ensemble di tutto rispetto
Bobby Hutcherson: Vibrafono, Marimba, Percussioni;
Harold Land: Sassofono Tenore, Flauto, Oboe;
Joe Sample: Pianoforte, Pianoforte Elettrico;
John Williams: Basso, Basso Elettrico;
Mickey Roker: Batteria; 
Duke Pearson: Produttore.

Buon ascolto

  • Melius 2
Inviato

Parlano molto bene dell'ultimo Tone Poet di Carmell Jones. Qualcuno lo ha acquistato?

giorgiovinyl
Inviato

@aldofive Lo vorrei prendere ma aspetto che scenda un po’ di prezzo…

  • Thanks 1
giorgiovinyl
Inviato

Arrivati oggi da Amazon.fr pagati 43,74 comprese le spese di spedizione. Sto ascoltando Bluesnick ottima disco e resa sonora, un Jackie McLean che rimane nell’ambito della tradizione hard bop, come da titolo i brani sono dei Blues. 

0010EE4A-0694-4267-B184-969F5CACE3E0.jpeg

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato
25 minuti fa, giorgiovinyl ha scritto:

Jackie McLean

👍

Di McLean, dopo il notevole Destinaton Out, spero ristampino questo titolo (che possiedo in questa edizione)

20210425_135824.thumb.jpg.5fd5ce611e660f75c48e73b544e9161c.jpg

 

E, a proposito di Destination... Out! Rimanendo nel tema della collaborazione del "nostro"  con Grachan Moncur III, spero che ristampino l'altrettanto notevole "One Step Beyond" (che, purtroppo, possiedo solo in CD).

  • Melius 2
Spadaccino1
Inviato
23 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

Arrivati oggi da Amazon.fr

T'ho copiato pari pari... solo che mi sono arrivati tra ieri e oggi. Tra i due, sto preferendo il Parlan

IMG_20230314_191249.jpg

Inviato

Presi anch’io, ma arriveranno giovedi. Poi settimana prossima Empyrean Isles!

Inviato

Abbiamo preso tutti gli stessi vinili da Amazon.fr, anche sono arrivati i primi due ed è in arrivo Empyrean Isles

  • Melius 1

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

  • Notizie

  • Badge Recenti

    • Reputazione
      Ultima Legione @
      Ultima Legione @ ha ottenuto un badge
      Reputazione
    • Contenuti Utili
      Capotasto
      Capotasto ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
    • Contenuti Utili
      fabio76
      fabio76 ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
    • Ottimi Contenuti
      landi34
      landi34 ha ottenuto un badge
      Ottimi Contenuti
    • Badge del Vinile Verde
      landi34
      landi34 ha ottenuto un badge
      Badge del Vinile Verde
×
×
  • Crea Nuovo...