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L'ultimo film che avete visto, al cinema, in casa, dove volete...


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Inviato

Visti su Prime

 

Omicidio al Cairo

Efficace nel rendere tutto lo squallore e la corruzione in cui sono immersi il sistema politico e di polizia: siamo in Egitto, ma temo sia possibile estendere la situazione a tanti altri paesi, purtroppo.

Ho ritrovato l'ottimo Fares Fares, già visto nella trilogia di Mork, qui nel ruolo di protagonista, con un'intensa recitazione.

Ottimo e consigliato.

 

Cold Blood

Thriller d'azione con un sempre valido Jean Reno, ambientazione per me ideale, sperduti nelle foreste innevate: storia un po' scontata che si fa comunque apprezzare.

Consigliato.

 

La meccanica delle ombre

Thriller a tratti surreale, incedere lento e per questo inizialmente un po' difficile da assimilare: tuttavia la trama si sviluppa bene e "accelera" gradualmente, fino ad un finale tutt'altro che scontato.

Da segnalare l'ottimo Francois Cluzet e la valida Alba Rohrwacher

Dei tre segnalati per me il migliore.

Assolutamente da vedere.

Inviato
2 ore fa, micfan71 ha scritto:

Visti su Prime

Omicidio al Cairo

Efficace nel rendere tutto lo squallore e la corruzione in cui sono immersi il sistema politico e di polizia: siamo in Egitto, ma temo sia possibile estendere la situazione a tanti altri paesi, purtroppo.

Ho ritrovato l'ottimo Fares Fares, già visto nella trilogia di Mork, qui nel ruolo di protagonista, con un'intensa recitazione.

Ottimo e consigliato.

Cold Blood

Thriller d'azione con un sempre valido Jean Reno, ambientazione per me ideale, sperduti nelle foreste innevate: storia un po' scontata che si fa comunque apprezzare.

Consigliato.

La meccanica delle ombre

Thriller a tratti surreale, incedere lento e per questo inizialmente un po' difficile da assimilare: tuttavia la trama si sviluppa bene e "accelera" gradualmente, fino ad un finale tutt'altro che scontato.

Da segnalare l'ottimo Francois Cluzet e la valida Alba Rohrwacher

Dei tre segnalati per me il migliore.

Assolutamente da vedere.

Visti tutti e tre, d'accordo con @micfan71 :il primo ed il terzo sono di ben altro livello.

Inviato
Il 26/05/2024 at 15:23, selby998 ha scritto:

Vista la trilogia, notevoli. Non saprei dire quale mi sia piaciuto di più. 

Grazie per la segnalazione.

Visti qualche giorno fa, boh…mi sono sembrati film modesti, scontati e per nulla originali…più roba fatta per la televisione che per il cinema…anche la regia distratta e senza alcuna inventiva

Inviato

locandina.jpg.a0f617000eb5a7dba25a29d94a95735d.jpg

 

PALAZZINA LAF di Michele Riondino Drammatico, 99', Italia, 2023.

** 1/5 ***
(2,5/5)

Visto ieri sera in sala.
 

Ciao.

Evandro

Inviato

"Petite Maman" di Cèline Sciamma (2021).

Piccolo grande film. Visto su Mubi (disponibile anche su Prime Video).

Inviato

@analogico_09

Perfettamente d'accordo sulle lodi a questa pellicola. Di Polanski si parla troppo spesso solo per le sue vicende giudiziarie (sulle quali ovviamente non esprimo alcun parere) e ci si dimentica che a fronte di qualche prova minore, che ci sta nella carriera lunga di un regista, ha dato più volte prova di grandissimo talento nella sua professione.

Un aneddoto. Prima dell'uscita de "Il pianista", tornavo a Venezia in aereo dalla mia unica (purtroppo) vacanza a Praga e trovai Polanski seduto nella fila dietro di me. Non credo abbia scelto la classe economica per tirchieria, ma è più probabile che non avesse trovato posto nella business. Seppi poi che stava girando proprio a Praga alcune scene di quel film.

  • Melius 1
spersanti276
Inviato

Mi sono riguardato ieri questo film che reputo un capolavoro.

 

copertina.jpg

 

Ed oggi me ne sto gustando la magnifica colonna sonora registrata in modo eccellente. Alia Vox non ne sbaglia una!

Consigliatissime entrambe le esperienze a chi non le ha già fatte, inutile raccomandazione per gli amanti del 'genere' musicale.

 

"Il motore della vicenda è il rapporto, quasi un incontro-scontro fatto di rispetto e, non celato, a volte reciproco disprezzo  tra un maestro e il suo allievo. Due persone che hanno una visione della vita e dell’arte completamente diversa.  Il maestro è una figura di artista disposto a rinunciare a tutto pur di perpetuare la testimonianza di un’arte che non sia al servizio di nessuno, se non della propria anima e di coloro, come nel caso della sua adorata consorte, che non ci sono più. Musica come arte che scava nel cuore, permettendo alla parte più intima e più animale, che è in ognuno di noi, di assurgere a qualcosa di nobile e significativo. E questa è una concezione estetica e spirituale dell’arte che l’allievo non aveva, all’inizio, in quanto considerava la musica come un pretesto per riuscire a ottenere una posizione sociale importante che potesse riammetterlo alla corte del Re, da lui già frequentata come cantore quando aveva la voce bianca e dalla quale era stato scacciato con la muta della stessa. Solamente molto tempo dopo, dopo aver chiesto, e ottenuto un ultimo colloquio con il proprio maestro ormai in punto di morte, l’allievo arriverà a capire la vera essenza e il significato profondo della musica."

 

 

"Sono molti  i “passeggeri” che ci accompagnano in questo viaggio.

C’è Pascal Quignard, scrittore francese con uno stile asciutto, molto personale. Poi abbiamo il regista, Alain Corneau, che ha trasposto quasi completamente la trama del libro nel film. Ci sono i personaggi come Monsieur de Sainte Colombe, musicista di cui si conosce pochissimo, a partire dal nome, nato circa nel 1640 e morto, sembra, prima dello scadere del secolo. Il suo allievo, il famosissimo Marin Marais. Entrambi, ovviamente, sono figure storiche e non finzioni cinematografiche. La figlia maggiore di M. de Sainte Colombe, Madeleine, reale anch’essa anche se le due figlie del musicista avevano, in verità, nomi diversi.

Altro personaggio, estremamente importante, è la Musica che permea tutta la vicenda anche quando non è presente da un punto di vista acustico. La Musica è uno dei motori del film con le composizioni oltre che dei due protagonisti anche di altri eccezionali musicisti di quel periodo come Francois Couperin, Jean Baptiste Lully o Jean Philippe Rameau.

L’ultimo personaggio, non certo per importanza, è la Viola da Gamba, strumento suonato da entrambi i musicisti, che troviamo in tutte le scene più importanti sia quando viene suonato sia quando è solamente, si fa per dire, presente nelle inquadrature.

I dialoghi sono pochissimi, il libro conta poco più di centoventi pagine, ma sono tutti estremamente importanti, a volte fulminanti per la loro efficacia. Ti colpiscono allo stomaco e, se sei disposto, contribuiscono a svelarti un nuovo modo di affrontare le cose dell’arte e, più in generale, della vita.

E’ un film di sguardi, di immagini, di colori della natura e di interni delle case. Le inquadrature, meravigliose, sembrano tratte da quadri di artisti di quel periodo e anche di quadri e di pittura di parla spesso."

 

Credo che il film non sia facile da reperire ma, se qualcuno fosse realmente interessato, potrei mandargli il file...

 

 

 

  • Melius 2
Inviato

@analogico_09 Vidi i film di Polanski degli anni 60, nessuno escluso, al cinema Farnese di Roma che aveva una programmazione di livello assoluto, organizzata mese per mese con tanto di locandina (un foglietto smilzo che a ripensarci oggi mette i brividi per la clamorosa concentrazione di film straordinari). "Il Pianista" è uno dei vertici di questo grandissimo regista. Curioso che più o meno n contemporanea sia arrivato in sala "La Pianista" di Haneke, anche questo un capolavoro.

 

analogico_09
Inviato
6 ore fa, spersanti276 ha scritto:

Mi sono riguardato ieri questo film che reputo un capolavoro.

 

 

Amo particolarmente questo film che vidi dall'uscita in sala e che vedo e rivedo periodicamente da DVD italiano andato fuori catalogo di nuovo in vendita da Amazon https://www.amazon.it/Tutte-mattine-mondo-Gerard-Depardieu/dp/B0041KXRLO/ref=asc_df_B0041KXRLO/?tag=googshopit-21&linkCode=df0&hvadid=194944243407&hvpos=&hvnetw=g&hvrand=8477250991810698199&hvpone=&hvptwo=&hvqmt=&hvdev=c&hvdvcmdl=&hvlocint=&hvlocphy=9181245&hvtargid=pla-347912508126&psc=1&mcid=0d28e902a744302fb29ce0ad6e2e5808  

Lo consiglio caldamente: un film "sontuoso"  anche visivamente, con la meravigliosa colonna sonora curata e suonata da Jordi Savall, con la quale si è deliziato prima  @spersanti276 , che meritano l'edizione immagino al top del DVD originale.

Amo questo film molto fedelmente tratto dall'omonimo racconto di Pascal Guignard delicato e potente, delizioso, anche per motivi musicali, da grande appassionato di musica antica, adoratore della "antica" viola da gamba di cui non faccio certamente mistero e della quale penso che attraverso la sua riscoperta, insieme ad altri strumenti antichi, riusciamo a dare un maggior e miglior senso alla nosytra levigata modernità.  
L'ho più volte citato qui nel forum "Tous les matins du monde" del regista francese Alain Corneau, passato recentemente a miglio vita, a sostegno della mia idea sul significato e sul fine della musica che, come insegnava il grande gambista francese, non è fatta per il re ma per lasciare un bicchiere per i morti.
Nel mio commento su Il Pianista, coincidenza, ne avevo fatto cenno alla mlarga parlando di una musica trascendente in grado di mettere in comunicazione i vivi e i morti.  Ma la storia di questo film è di drammatica complessità, i "significati" sono semplici ed insieme profondi, non si può raccontare la struggente poesia che permea l'opera, bisognerà vederla ed adscoltare con occhi ed orecchie novelli.

 

Una scena importante del film che mette a fuoco il carattere di Mensieur de Sainte-Colombe che esamina il figlio di Depardieur attore e gambista, prematuramente scomparo, nei panni del gambista Marin Marais, allievo del  severo Maestro nella realtà storica la quale non è esattamente come quella della finzione se non per lo spirito con cui Sainte-Colombe rivoluzionò sia lo strumento, sia il senso della musica e della scrittura musicale.., componendo improvvisando senza scrivere, registrando quasi tutto nella propria mente e nell'anima. Pe questo ci sono giunte poche partiture da quei lontani anni, ma la sua lezione è giunta oralmente fino a noi, in quanto musica naturale, umana ed universale, attraverso tutti i musicisti a seguire che ne rimasero influenzati profondamente. 

 

 

 


 

 

analogico_09
Inviato
4 ore fa, selby998 ha scritto:

Vidi i film di Polanski degli anni 60, nessuno escluso, al cinema Farnese di Roma che aveva una programmazione di livello assoluto, organizzata mese per mese con tanto di locandina (un foglietto smilzo che a ripensarci oggi mette i brividi per la clamorosa concentrazione di film straordinari). "Il Pianista" è uno dei vertici di questo grandissimo regista. Curioso che più o meno n contemporanea sia arrivato in sala "La Pianista" di Haneke, anche questo un capolavoro.

 

E già.., il Farnese cinema d'essais come altre sale cinefile tutte sparite, programmava i migliori film e quanti se ne producevano ai tempi di indimenticabili. La Pianista di Haneke però è di tutt'altro genere, non mi piacque , lo trovai "calcolato", di una scandalosità tediosa. Molto ma molto meglio e più dirompente di Haneke fu il primo Funny Games, non l'autoremake. 

Inviato

@analogico_09 finito ora di vedere l'autoremake di funny games,sono curioso di sapere in che cosa si differenzia dalla prima versione?grazie.

analogico_09
Inviato

@Napoli Guarda Napoli, non ricordo bene i dettagli del remake che non mi piacque e che ho rimosso in rapporto al film del 1997, ma ricordo che mi sembrò una fotocopia con attori e altri elementi diversi ma sovrapponibuli e che non mi disse nulla di nuovo, salvo ritornare ad una storia di sadica violenza credo ancora più marcata. Si diceva ai tempi che il remake in inglese avrebbe ottenuto maggior successo tra gli americani e anglofoni rispetto alla scarsa risposta ottenuta dal  primo film in tedesco. Mi hai messo in curiosità e ho fatto qualche ricerche nella rete per rifare un po' mente locale sulla faccenda.
 

Per saperne di più ti suggerisco di leggere le recensioni sempre fatte secondo scienza e coscienza, consivisibili o meno, da Gli Spietati. Una breve anticipazione dalla rece di Giulio Sangiorgio: 


Funny games U.S. è, nuovamente, pura provocazione, appello perturbante, gioco sadico con lo spettatore. Remake letterale con volti e corpi attoriali vendibili in terra statunitense, piccoli e innocui slittamenti dovuti alla traduzione, emancipazione dai sottotitoli: nient'altro che questo, una copia da esportazione lucida, smaccatamente cinica, beffarda. Nient'altro che una traduzione consacrata allo star system, con stelle U.S.A. a reincarnare e ricalcare attori europei e costrette loro malgrado a confrontarsi e a stridere con il deja-vu, nell'impressione di attrito e dissonanza che i loro corpi producono al cospetto dell'algido sguardo di Haneke. https://www.spietati.it/funny-games-u-s/


Gli "Spietati" offrono molto agli affezionati lettori ma chiedono loro di osservare una certa dose di "attenzione" non necessaria con tutte le riviste di cinema on-line ed altre cartacee.


 

Significativo anche ciò che trovo scritto in Wiki:


Quanto affermato per la trama si può affermare anche per il significato dell'opera. Ciononostante, secondo quanto affermato dal docente universitario e critico cinematografico Fabrizio Fogliato, l'ambientazione americana permette di mettere in scena una metafora in più rispetto all'originale.[4] Secondo il critico, infatti, il contrasto fra esterni tipicamente "americani" e gli arredamenti interni tipicamente "europei" sta a rappresentare le ingerenze degli USA in altre nazioni, il concetto di "esportazione della democrazia" che l'amministrazione Bush ha reso uno dei suoi cavalli di battaglia, ma che di fatto non sempre coincide con lo stesso concetto di democrazia delle persone cui tale trattamento è stato imposto.[4]
 

Riguardo alla produzione Haneke dichiara[5]:

«All'inizio è stata soprattutto l'idea di un produttore. Ci ho pensato e mi sono detto che una versione in inglese era forse il modo migliore di raggiungere l'obiettivo che mi ero dato dieci anni prima. Il primo film non aveva raggiunto il pubblico cui era destinato, ovvero il pubblico anglofono, che è quello che consuma di più la violenza al cinema. Purtroppo, la lingua tedesca è stata un ostacolo per il successo del film in America, dove era stato distribuito solo nel circuito di sale d'essai.»

(Michael Haneke)

 

Vai a sapere chi abbia "ragione"... :classic_rolleyes:

 

Tu cosa ne pensi: ti è piaciuto, semipiaciuto, pernientepiaciuto? :classic_biggrin:

 

 

E tu cosa ne pensi, ti è piaciuto o meno?

Inviato

@analogico_09 io la prima versione  la vedrò solo nel caso che mi capiti gratuita ,resta una certa deriva di analizzare/vedere la violenza nel cinema moderno che un po' mi ha stufato, ieri sono sopravvissuto a 2 ore e mezza della Casa di Jack di LVT, in conclusione non mi ha entusiasmato e a dire la verità  nemmeno poi tanto disturbato.

Inviato

A mio giudizio la "metafora in più"  focalizzata da Fabrizio Fogliato non era certo nelle intenzioni di Haneke, il quale peraltro spiega con chiarezza le motivazioni alla base del remake. I due film sono sostanzialmente sovrapponibili, se io avessi visto solo il remake avrei ugualmente trovato la visione sconvolgente, né più né meno della versione originale.

Inviato

Foglie al vento,su Sky un piccolo,grande film,poetico.

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