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Le differenze: non le sento, ergo, non esistono.


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43 minuti fa, Titian ha scritto:

Una cosa però che non succederà mai in un concerto dal vivo è che il suono di uno strumento o gruppo strumentale mi coglie l'attenzione più degli altri. Ma proprio questo accade nella riproduzione da sistemi hifi. Il timbro suono di gruppi strumentali mi attirano l'attenzione perché non naturale.

 

Quello può essere una scelta dell'ingegnere del suono, anzi spesso lo è. Di solito le registrazioni di classica sinfonica sono complesse usano microfoni per ogni sezioni. E spesso chi fa il mixing si prende la libertà (a volte in accordo con gli interpreti) di "zoomare" passami il termine su una sezione piuttosto che un'altra. Bisogna tenere presente che la fedeltà in un impianto è prima di tutto alla sorgente, poi chiaro se la fedeltà vuol dire sentire una motosega al posto del violino forse c'è qualcosa che non va in uno dei vari passaggi. Però ci sono anche registrazioni fatte allo stato dell'arte che sono più naturali, si può giudicare con quelle certo bisogna conoscerle o avere più o meno un'idea di come sono state fatte (in alcuni dischi c'è lo schema di presa dei microfoni e la posizione degli strumenti).

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Sul resto preferisco anche io all'interno senza dubbio.

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@captainsensible  Intendo quantità/qualità di componenti audio interni. Già il fatto che si usano più componenti "analogici" e meno integratini è un punto a favore per me.

 

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7 minuti fa, _Diablo_ ha scritto:

Quello può essere una scelta dell'ingegnere del suono, anzi spsso lo è. Di solito le registrazioni di classica sinfonica sono complesse usano microfoni per ogni sezioni.

Se li senti con dei monitori da studio di registrazione non saltano fuori queste caratteristiche sonore da attrarre l'attenzione. Queste registrazioni le ho sentite in diversi studi die registrazione. E in ognoi caso il dirigente sarà la prima persona a non dare il rilascio della incisione se si sentono queste caratteristiche. Non li accetterebbe mai quando dirige e non lo farebbe quando li sente nello studio prima di rilasciare il materiale.

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28 minuti fa, Titian ha scritto:

Se li senti con dei monitori da studio di registrazione non saltano fuori queste caratteristiche sonore da attrarre l'attenzione. Queste registrazioni le ho sentite in diversi studi die registrazione. E in ognoi caso il dirigente sarà la prima persona a non dare il rilascio della incisione se si sentono queste caratteristiche. Non li accetterebbe mai quando dirige e non lo farebbe quando li sente nello studio prima di rilasciare il materiale.

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Non ne sarei così convinto ormai da anni molti cercano un po' di effetto wow/loudness tenendo presente che i dispositivi medi di riproduzione saranno compattini o portatili con cuffiette, non certo l'audiofilo con 20k di impianto. Nel commerciale in termini di registrazioni trovi di tutto (devi avere fortuna), in etichette "audiofile" ogni tanto qualcosa è fatto davvero a regola d'arte.

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Anche perchè nella maggior parte degli studi di cui si vedono foto (a parte tripla A) mi pare usino casse attive tutto sommato nulla di speciale e inadatte all'ascolto prolungato. In questo senso non è raro che un audiofilo senta anche "di più" di quello che si sentiva in studio. Anche lì c'è il problema di cosa usi per sentire, non esiste la cassa monitor perfetta.

 

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@Titian Io di progettista che ascolta ne conosco solo uno di persona tale Keith O. Johnson

Infatti non è un caso che la sua "roba" sia nelle mie corde.

Apprezzo molto chi "segue il segnale dal primo microfono all'ultima vibrazione del driver".

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5 ore fa, Paperinik2021 ha scritto:

Dal manuale di istruzioni delle 101, che ho avuto occasione di leggere anni fa, per esempio.

Per quanto riguarda l'ambiente d'ascolto dice semplicemente di arredarlo normalmente, in modo che l'RT60 non sia troppo elevato, né troppo basso (0,45/0,50), e magari mettere 2 piante a foglia larga negli angoli dietro ai diffusori.

Mi sbaglierò, ma credo che in MBL sappiano di cosa parlano.

Questa tua risposta è un perfetto autogol

Puoi rimediare fornendomi l'RT60 relativo alle pareti riflettenti (sottolineo riflettente poiché hanno un basso coefficiente di assorbimento) 

Ti ricordo quello che avevo scritto "gli omnidirezionali se inseriti in un locale con pareti riflettenti non si capisce un H"

Se vuoi posso tradurre il pensiero, vale a dire un diffusore con pattern polare molto vasto senza un assortimento controllato in ambiente produce scarsissimi risultati di intelligibilità poiché incrementa considerevolmente il campo riverberato sporcando l'informazione matrice del segnale diretto

 

 

 

 

 

 

 

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@Turandot chiaramente conosco una infinitesimale parte dei costruttori che operano o che hanno operato nel passato, il mio discosrso è quindi molto restrittivo. Mica ho sentito tutte o la maggior parte delle creazioni per poter dare una valutazione statisticamente valida, per carità anche se parlo molto con la gente (costruttori) che si trovano in mostre come a monaco. Quelle mostre li frequento per tutti i giorni. Molte delle volte posseggo anche il lasciapassare da espositore quando ci sono quei giorni speciali solo per espositori.

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10 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

Questa tua risposta è un perfetto autogol

Sarà, ma ogni volta che ho ascoltato le MBL in ambienti trattati (da professionisti e con misure), il suono è stato letteralmente ammazzato. Contenti voi...

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2 ore fa, _Diablo_ ha scritto:

Di solito le registrazioni di classica sinfonica sono complesse usano microfoni per ogni sezioni. E spesso chi fa il mixing si prende la libertà (a volte in accordo con gli interpreti) di "zoomare" passami il termine su una sezione piuttosto che un'altra.

Ma alla fine il direttore d'orchestra lo controlla e accetta solo se a lui pare in ordine. E i direttori più famosi (almeno loro) non si permettono nè false note che suoni strani.

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4 ore fa, Ggr ha scritto:

Faccio fatica a capire come un metodo debba per forza escludere l'altro.

Penso che il tuo sia il metodo perfetto che integra tutte e due le componenti le misure interfacciabili e l’orecchio che entra in gioco dopo , fare degli accoppiamenti irrealizzabili porta sempre a problemi , per la stanza purtroppo il 95 % di chi ascolta non la ha e si arrabatta  come può , componenti passivi o digitali possono servire e andrebbero provati senza pregiudizi , oppure l’orecchio si adatta come può , solo pochi possono dire che quello che ho è oggettivo , appunto tutti quelli che possono avere tutti i parametri compreso stanza misurata e parametrata nei volumi ,per tutti gli altri direi che è un oggettivo soggettivo .

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20 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto:
31 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

Questa tua risposta è un perfetto autogol

Sarà, ma ogni volta che ho ascoltato le MBL in ambienti trattati (da professionisti e con misure), il suono è stato letteralmente ammazzato. Contenti voi..

Stai passando da un eccesso all'altro

Un ambiente trattato, se il trattamento mira a rendere il campo virtuale nullo, annullerà anche le proprietà per le quali le MBL sono state progettate

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9 minuti fa, captainsensible ha scritto:

è un ottimo diffusore, e il suo punto di forza è il campo riverberato, come le bose 901.

L'unico difetto forse è con alcuni generi sono poco incisive, ma per la sinfonica vanno alla grande.

Non metto in dubbio il risultato ottenibile, ho soltanto menzionato una situazione acustica con la quale le MBL andrebbero male, pareti fortemente riflettenti

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7 ore fa, iBan69 ha scritto:

Se doveste scegliere, solo uno di questi due metodi, per acquistare/valutare un’ impianto, quale scegliereste?

Solo ascoltandolo, con l’eterno dubbio, della fallibilità e soggettività del nostro orecchio … oppure, solo in base ad oggettive e comprovate misure?

La prima naturalmente e ovviamente (solo il progettista di FM acustic ha detto il contrario 🙂 ). In un mondo reale pero' la seconda mi aiuta nella selezione perche' non posso ascoltare in cieco i fantastilioni di compbinazioni ampli-ambiente-diffusori. Per esempio l'abbinamento  monotriodo con delle Stax lo elimini. Vale anche il viceversa: poiche' non ho ai ascoltato sistemi a tromba che il mio orecchio grdisce tendo a non ascoltarli piu' anche se sarei ben felice se qualcuno mi dismostrasse il contrario. Oppure i minidiffusori (ho un ambiente da 60m2 con 4.5 mt di soffitto)

 

In sintesi, il giudice ultimo sono le mie orecchie ma non mi bevo tutto quello che il mio sistema orecchio cervello traviato da decenni di letture di recensori soggettivisti mi propina - si perche sono pieno di pregiudizi -  e quindi ascolto in cieco.

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