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Melius Club

Le differenze: non le sento, ergo, non esistono.


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Inviato
15 ore fa, NIMALONE ha scritto:

ma in un caso del genere che risultati traiamo ? 
Che ‘amplificatore strilla o suona benissimo ? 
Oppure che le Rogers o le Avantgarde non valgono così tanto ? 
 

E' molto piu frequente che sia il diffusore a fare "cambiare suono" all'amplificatore e non il contrario

Inviato
15 ore fa, _Diablo_ ha scritto:

Mai viste quelle misurazioni, però se confonti due DAC differenti sono già diversi anche con misurazioni "normali".

E come dicevo prima anche se le differenze sono piccole possono accrescersi esponenzialmente passando da amplificatori prima e diffusori poi.  Forse il tuo caso può essere utile per analizzare differenze più sottili tipo quelle derivate da un cavo. Ma come detto fin da subito temo che ti perderesti nei dettagli e nelle misure senza cavarne fuori granchè di utile.

No, si ricaverebbe tutto quanto viene cambiato nella storia del segnale transitante, aldilà del tipo di segnale

Si ricaverebbe tutto da un segnale musicale, e si ricaverebbe tutto anche dai segnali simmetrici di prova

Esistono tecniche anche per misurare correttamente il segnale acustico prodotto dai diffusori, se foste interessati al "prodotto finale"

Servono però strumenti adeguati, a cominciare dal microfono, che dovrà garantire bassa distorsione alle elevate spl

Inviato
15 ore fa, _Diablo_ ha scritto:

Non basta, devi anche escludere che il soggetto dia risposte casuali come reazione all'impostazione della situazione specifica del test (selezione soggetti, strumentazioni e materiali usati, ambienti, prove, tempi ecc.). Devi poter generalizzare il risultato ad una situazione più vicina possibile all'ascolto "normale".

Per ora in tutti i casi/test dove non emerge un risultato statisticamente significativo non si può concludere nulla, solo avanzare teorie sul perchè i soggetti in quella specifica condizione abbiano fallito. Anche perchè dall'altra parte abbiamo una moltitudine di situazioni in ascolto normale che invece le individuano, e la teoria del condizionamento non le spiega tutte.

Quante "attenzioni" !!

Tutte azzerate invece nel momento in cui si confronta alla vista degli occhi

Li sparisce tutto, lo stress e tante altre amenità che sorgono soltanto se sopra i dac gli si mette un telo nero

No, mi spiace, state barando 😄

Inviato
8 ore fa, Titian ha scritto:

Solo il fatto di essere in un test e di dover concentrarsi in sentire differenze è un'interferenza esterna di non definita importanza.

Ma quando si confrontano i cavi di alimentazione non si fa la medesima cosa ? in quel caso la concentrazione svanisce ? 

Veramente ho visto ascoltatori che confrontavano cavi con gli occhi sbarrati a trattenere anche il respiro, non è una condizione altrettanto anomala ?

Se avessero potuto bloccare il battito cardiaco lo avrebbero fatto

Inviato

@ilmisuratore  qualsiasi test può essere considerato come situazione anomala, non dico che i test che si fanno alla buona sono validi mentre in cieco no. Se poi l'esito è diverso fra questi due tipi di tests bisogna indagare scientificamente le cause mica divulgare soggettivamente una causa che fa comodo alle proprie convinzioni.

Se una persona fa un test cieco e sa di che cosa si tratta può considerare il test come un test contro le proprie convinzioni invece di sentire possibili differenze sonore fra due prodotti. È tutta un'altra situazione come per esempio fare un esame scritto di prova e uno che conta per una promozione oppure uno decisivo.

È interessante come in generale passare un test cieco serio sia molto molto difficile, le differenze sonore devono essere veramente notevoli.

 

 

Inviato
9 ore fa, Titian ha scritto:

Già il fatto che il timbro e la riproduzione falsata di moltissimi impianti dà giudizi sballati, sulle interpretazioni. Orribile notare come la gente, troppi, danno il loro giudizio su interpretazioni di incisioni basate sui loro sistemi. In effetti il giudizio che danno potrebbe rilevare solamente le deficenze del loro sistema.

Dato che siamo su un forum di hifi la correttezza timbrica minima degli impianti, che permetta il riconoscimento dei singoli strumenti, dovrebbe essere un presupposto essenziale (non ascoltiamo con i compattoni).

Mentre l'educazione delle orecchie credo possa giocare un ruolo maggiore sui giudizi sballati a cui fai giustamente riferimento.

Il riconoscimento dei singoli strumenti e la loro resa sonora nell'insieme orchestrale è la base minima (e ormai alla portata di tutti possedendo un PC, un dac da 100 euro, e una discreta cuffia) per iniziare a capire ed interpretare l'opera, insieme a tutto il resto del bagaglio di cultura musicale e di ascolto.

Inviato
Adesso, Titian ha scritto:

qualsiasi test può essere considerato come situazione anomala, non dico che i test che si fanno alla buona sono validi mentre in cieco no. Se poi l'esito è diverso fra questi due tipi di tests bisogna indagare scientificamente le cause mica divulgare soggettivamente una causa che fa comodo alle proprie convinzioni.

Se una persona fa un test cieco e sa di che cosa si tratta può considerare il test come un test contro le proprie convinzioni invece di sentire possibili differenze sonore fra due prodotti. È tutta un'altra situazione come per esempio fare un esame scritto di prova e uno che conta per una promozione oppure uno decisivo.

È interessante come in generale passare un test cieco serio sia molto molto difficile, le differenze sonore devono essere veramente notevoli.

Peccato che non abbiate assistito a dei test in cieco inconsci, nel senso che l'ascoltatore era convinto di ascoltare qualcosa a lui conosciuta scambiandola per un altra (senza sapere nemmeno di essere sottoposto ad un test)

Credo che per come dici le cose andrebbero perfino peggio

Inviato
41 minuti fa, Oste onesto ha scritto:

Dato che siamo su un forum di hifi la correttezza timbrica minima degli impianti, che permetta il riconoscimento dei singoli strumenti,

Non intendo timbrica minima, questo modo minimalistica di pensare e accettare le cose non mi va, se spendo tanti soldi vado ben altro che un pensiero minimalistico e superficiale.

 

43 minuti fa, Oste onesto ha scritto:

Il riconoscimento dei singoli strumenti e la loro resa sonora nell'insieme orchestrale è la base minima (e ormai alla portata di tutti possedendo un PC, un dac da 100 euro, e una discreta cuffia) per iniziare a capire ed interpretare l'opera,

Ripeto non mi interessa iniziare a capire. Se i musicisti che sento spendono molto tempo nel ricercare e poter raggiungere il suono che si sono prefissati per poter esprimere in dettaglio le loro emozioni, io cerco da parte mia come ascoltatore si dedicare un poco della mia vita nel andare più profondamente nel suono che vorrebbero raggiungere e non limitarmi ad avere un minimo di timbro per iniziare a capire qualcosa.  Insomma i minimalisti lo possono fare gli altri, contenti loro contenti tutti.

Inviato
57 minuti fa, Titian ha scritto:

Non intendo timbrica minima, questo modo minimalistica di pensare e accettare le cose non mi va, se spendo tanti soldi vado ben altro che un pensiero minimalistico e superficiale.

Evidentemente mi sono spiegato male.

Il livello minimo di ineleggibilità è riferito alla tua precedente affermazione secondo la quale il timbro e la riproduzione falsata di alcuni impianti siano la causa di giudizi sbagliati.

Non vuole essere un punto di arrivo, ma il minimo sindacale.....

Inviato

Ad onor del vero non è solo il timbro dello strumento a contare , ma l’intero equilibrio timbrico , che è cosa assai più difficile è complessa sia da ottenere dai nostri impianti che da capire concettualmente ,,,,visto che non tutti i pianoforti , ne le chitarre le trombe o i sax o i tamburi suonano allo stesso modo . Il nostro equilibrio ctimbrico che sia cercato od ottenuto , non necessariamente sarà lo stesso cercato da chi ha inciso queso o quel brano musicale . È una ricerca senza fine auspicata , ma mai ottenibile di fatto . 

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Inviato

Pero’ - e questo lo si capisce quando si sente un concerto di classica dal vivo- quello che fa la differenza e’ la precisione dell’impianto riguardo la

timbrica esatta, il decadimento delle note, la microdinamica , la risoluzione, la lucentezza dei fiati, il controllo dei passaggi complessi.

Ricordo ancora un fatto che avvenne anni fa. Assistetti al Maggio fiorentino a una magnifica esecuzione della Lady Macbeth di Shosta. In quest’opera c’e’ un momento in cui l’orchestra di 120 elementi  “ tromba” (accompagna i protagonisti) in un crescendo incandescente che era nello stesso tempo ritmo e fermezza assoluta di sonorita’.

Tornato a casa e rimesso quel pezzo sull’impianto (allora avevo thiel con audio research) mi veniva da piangere.

Questo si intende quando si parla di fedelta’/infedelta’ per un appassionato di musica dal vivo.

Un aliud pro alio per dirla alla latina

 

Inviato
11 minuti fa, NIMALONE ha scritto:

non necessariamente sarà lo stesso cercato da chi ha inciso queso o

Deve suonare verosimigliante a casa. Concordo con te e non bisogna avere come totem la registrazione. Se e’ sbagliata puo’ essere aiutata. Come del resto si fa nelle case discografiche con le

rimasterizzazioni di vecchi dischi magari con interpreti passati a miglior vita che non possono dire nulla. Si aggiunge riverbero, si toglie qualche acuto stridulo, si acconcia insomma il suono nella direzione della verosimiglianza quale risulta al ricordo di ciascuno di noi.

Noi siamo cresciuti coi controlli di tono il loudness ecc (su Marantz americani mica fonovalige) nell’era in cui l’hifi era piacere d’ascolto e finiva con l’orecchio. Poi c’e’ stata la deriva elettricistica

Inviato
1 ora fa, NIMALONE ha scritto:

Ad onor del vero non è solo il timbro dello strumento a contare , ma l’intero equilibrio timbrico

Certo ne avevo accennato anch'io nel post precedente:

3 ore fa, Oste onesto ha scritto:

Il riconoscimento dei singoli strumenti e la loro resa sonora nell'insieme orchestrale è la base minima

 

Inviato


questo il pezzo micidiale…

Meglio sentirlo con un bombardone e affidarsi al cervello credetemi che tentare di riprodurlo in hifi

Inviato
1 ora fa, NIMALONE ha scritto:

È una ricerca senza fine auspicata , ma mai ottenibile di fatto . 

Nella mia metafora della pittura si potrebbe inquadrare la tua giusta affermazione nella circostanza secondo la quale è l'occhio dello spettatore che cerca di completare il dipinto😉

Un dipinto senza fruitore sarebbe solo un oggetto.

Inviato
Il 16/11/2021 at 21:20, ilmisuratore ha scritto:

Una variazione ci dovrà essere, motivo per il quale se si osserva tutto tramite le prove di audioreview non si ricaverebbe nulla che potesse indicarci, o meglio, anticiparci come suonerà il DAC una volta inserito nella nostra catena

Onestamente debbo riconoscerlo

 

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