Questo è un messaggio popolare. fastdoc Inviato 4 Giugno 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 4 Giugno 2023 Avessero fatto solo questo disco sarebbero entrati comunque nella storia del rock. Per fortuna ne hanno fatti anche altri 7
Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 4 Giugno 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 4 Giugno 2023 Cannonball Adderley - Something Else - Reissue Del 1984 Japan Gli aggio voluto bene assai, tanto da non accorgermi di averne comprato via via tre copie. Questa direi, quella che si sente meglio. Non saprei commentare disco e musicisti talmente noti, oltre che ricordando quant'è bello poterli ascoltare nella loro immortalità artistica. 7 1
Questo è un messaggio popolare. damiano Inviato 5 Giugno 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 5 Giugno 2023 Andrew Hill - Dance with Death. È una registrazione del 68 che è stata rilasciata su disco nel 1980. Nel 68 Blue Note era un'etichetta poco spericolata e molto legata agli interpreti del bop per cui la musica di Hill, sempre vicina al confine dell'avanguardia (del tempo), era considerata poco vicina al rooster Blue Note. E Dance With Death è un'investigazione che parte dal post-bop e si avventura nella ricerca attraverso l'uso delle scale modali riuscendo, però, a rendere (quasi) sempre all'orecchio attento, riconoscibile un centro tonale. Io lo sento come un capolavoro, ma amo Hill alla follia e quindi sono prevenuto, che ti porta nell'avventura con rigore ed autorevolezza. Due parole sui fiati: Charles Tolliver e Joe Farrell, che dire due interpreti fantastici che devono essere rivalutati. Dimenticavo: è Tone Poet e secondo me uno dei meglio riusciti. Ciao D. 6
analogico_09 Inviato 5 Giugno 2023 Inviato 5 Giugno 2023 Il 4/6/2023 at 17:00, Gaetanoalberto ha scritto: The Amazing Bud Powell Vol 1... Bop nella sua veste migliore, roba da piccolo manuale dell’apprendista jazzista Beh.., a dire il vero Bud Powell non lo si è mai visto, neppure nei momenti di maggiore sofferenza esistenziale, morale e psichica, in "abiti" musicali che non siano ben più che "migliori"... Powell, e il Bop (ma tutta la grande musica) nella sua interezza, non è una "roba" che si possa ammirare come una "veste" in una ipotetica sfilata di moda delle migliori "vanità". Terrei decisamente ad escudere che ciò possa riguardare lo straordinario mondo musicale e umanistico di Powell, saldamente fuso con le realtà tutte del Bop in cui, come in una sorta di "comunione dei santi", ogni personalità musicale, pur nell'unicità, si prefigura come parte integrante e inalienabile di quella " coralità" di intenti che tende all'assoluto. Non esiste nei territori dell'estetica artistica somma e "cosmica" la possibilità di risfoderare i concetti ordinari del "meglio", del peggio oppure del così così.., adatti a definire gli aspetti più prosaici e meccanici del vivere o vivacchiare quotidiano. Per poter opportunamente cogliere il supremo genio musicale, la profondità, la "tragica" spiritualità, la graffiante e dolente poesia che emerge da ogni semplice nota o accordo di Bud Powell, e da tutte le musiche di tutti i "celebranti" del Bop, bisognerebbe cestinare il "piccolo manuale" bignamistico da "neofita" che dispensa sperdute e infruttifere nozioni e dedicarsi ai ripetuti e concentrati ascolti - non di "sottofondo" mentre si fa altro - delle musiche powelline (o parkeriane, ecc), accompagnati da letture adeguatamente approfondite e "qualificate", senza farsi distrarre dalle questioni accessorie che riguardano le caratteristiche tecniche ed "estetiche" dei dischi di per se utili ed interessanti nel soddisfare le passioni audiofile, che con piacere pure condividiamo, di nessun aiuto per quanto riuarda la formulazione del nostro commento o giudizio musicale.
appecundria Inviato 5 Giugno 2023 Inviato 5 Giugno 2023 1 ora fa, analogico_09 ha scritto: Powell, e il Bop (ma tutta la grande musica) nella sua interezza, non è una "roba" che si possa ammirare come una "veste" in una ipotetica sfilata di moda delle migliori "vanità". Bello, ma che significa? 1
analogico_09 Inviato 5 Giugno 2023 Inviato 5 Giugno 2023 2 minuti fa, appecundria ha scritto: Bello, ma che significa? Slegato dal contesto potrà significare quel che si vuole. All'interno del mio scritto significa quel che ... significa. 1
Questo è un messaggio popolare. analogico_09 Inviato 5 Giugno 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 5 Giugno 2023 Coltrane, Dolphy.., e altri immensi geni della musica e dello strumento sono quel che sono, non si discute. Ma, pur non essendo un "rivoluzionario", il contraltista "Cannonball" scrisse le note tra le più meravigliose che siano state scolpite sulla porta della grande casa dl Jazz. Ci porterebbe lontano il tentativo di tracciare un profilo che vada oltre quel che già tutti noi sappiamo di lui, dei suo memorabili dischi, quindi mi limito a condividere questo album, forse meno famoso, dal titolo "Cannonball's Sharpshooters" quando mai indovinato perchè i "tiratori" del "nostro" sono davvero "scelti".., sempre pronti a fare centro. Dal fratello Nat, il pregevole trobettista, a Sam Jones e a Jimmy Cobb che non hanno bisogno di presentazioni. Una menzione un po' speciale per Junior Mance, raffinato pianista poco frequentato qui nel forum, il quale anche in queste performance sfodera qual certo senso del "blues" davvero particolare, molto elegante, mai lezioso con le sue sonorità "bluesy" senza ruvidezze ma pregne di sentimento, con il suo stile che lo rende insieme l resto immediatamente riconoscibile. Grande musica, grande quintetto, grande "capitano" il nostro "palla di cannone". 4
Questo è un messaggio popolare. analogico_09 Inviato 5 Giugno 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 5 Giugno 2023 9 ore fa, damiano ha scritto: Io lo sento come un capolavoro, ma amo Hill alla follia e quindi sono prevenuto, che ti porta nell'avventura con rigore ed autorevolezza. Due parole sui fiati: Charles Tolliver e Joe Farrell, che dire due interpreti fantastici che devono essere rivalutati. Piace molto anche a me Hill, il suo jazz che spazia sempre libero nei territori "misti" che lo vedono da solo o coprotagfonista con i più grandi musicisti delle diverse aree hard-bop e pre-new thing.., per restare alle etichette. Non conosco tuttavia il disco che condividi, cercherò di rimediare al danno... ;) A proposito di Charles Tolliver, un nome che ricorre forse troppo poco, musicista trombettista eccellente, mi piace la sua "poesia" musicale, il suo "garbo" e il suo groove. Anche per lui nutro una particolare predilezione, ne parlai un po' in questo topic sulle trombe jazz avendolo ascoltato tre volte in concerto negli ann' '70, due volte al Music Inn, '74 (il primo da me registrato, fantastico") , una volta al Saint-Louis jazz club '78. Era con Tolliver, primo e terzo, li batterista Alvin Queen che nel concerto del '78 ritrovato a sorpresa e a caso nel Tubo - spero di fare cosa gradita segnalandolo - da' prova della sua strepitosa classe musicale, un concerto a tre: - tromba, batteria, al basso Peter Frei, teso, incalzante, senza "fronzoli" e divagazioni, l'ideale per esprimersi ancor più liberamente. Di quei concerti che ti restano fin dentro le ossa. 2 1
damiano Inviato 5 Giugno 2023 Inviato 5 Giugno 2023 @analogico_09 credo di esserci stato anche io al Saint Louis, meravigliosa scuola di jazz, oltre che palco per concerti. Tolliver, il modo in cui suon la tromba, è come una folgorazione; uno ha in testa vari modelli, ma ti accorgi subito che è solo Tolliver. È inutile pensare a Miles o ad Hubbard perché è solo lui. Questo è l'effetto che mi ha fatto quando misi su il suo albume di esordio: Paper Man con Bartz, Hancock, Carter e Chambers. Ciao D. 1
Gaetanoalberto Inviato 5 Giugno 2023 Inviato 5 Giugno 2023 Sam Cooke - Best - ristampa giapponese del 1982. A volte dimentichiamo come il soul, nelle sue varie declinazioni, abbia scolpito ricordi ed emozioni, passioni, amori, nostalgie. La voce di Sam, ed i suoi brani, anche quando non siano stati esattamente quelli della tua generazione, proiettano immediatamente in un mood positivo. Provate a metterlo sul giradischi un giorno, ed a chiamare le vostra splendida compagna/o per un giro di ballo, stretti come si usava una volta, e fatemi sapere. Quelli che hanno provato hanno ancora oggi una relazione felice. L'iban ve lo mando riservatamente. 2
appecundria Inviato 5 Giugno 2023 Inviato 5 Giugno 2023 4 ore fa, analogico_09 ha scritto: All'interno del mio scritto significa quel che ... significa. Senza esagerare però. Bud Powell è stato un ottimo musicista ma non proprio un grande del jazz.
giorgiovinyl Inviato 5 Giugno 2023 Inviato 5 Giugno 2023 13 ore fa, damiano ha scritto: Andrew Hill - Dance with Death. È una registrazione del 68 che è stata rilasciata su disco nel 1980. Nel 68 Blue Note era un'etichetta poco spericolata e molto legata agli interpreti del bop per cui la musica di Hill, sempre vicina al confine dell'avanguardia (del tempo), era considerata poco vicina al rooster Blue Note. Un attimo Damiano, chi parla di Andrew Hill non può che avere il mio plauso, però se è vero che negli anni 60 la Blue Note era legata al Bop, e aggiungo io al soul jazz, dava pure molto spazio ad artisti più innovativi che suonavano post bop o jazz modale. Basta pensare alle serie di dischi incisi da Wayne Shorter e Herbie Hancock, membri e cuore del magnifico secondo quintetto di Miles Davis, McCoy Tyner pianista di John Coltrane, l'organista Larry Young, e altri musicisti ancora più avant garde come Eric Dolphy, il capolavoro Out of Lunch, ma anche altre collaborazioni, Sam Rivers, Jackie McLean e persino Ornette Coleman. Alla faccia della poca spericolatezza...
giorgiovinyl Inviato 5 Giugno 2023 Inviato 5 Giugno 2023 Il 3/6/2023 at 21:52, analogico_09 ha scritto: Irio De Paula , chitarrista brasiliano, probabilmente non celeberrimo presso il grande pubblico, tra i più significativi e sensibili musicisti di samba, di bossa nova legati anche al jazz, scomparso nel 2017, fu molto attivo in Italia, specialmente a Roma dove restò fino alla morte. Era attivo anche a Palermo, non solo veniva praticamente ogni anno al Brass Group ma ne certifico’ la nascita, il primo concerto fu suo... 1
Questo è un messaggio popolare. giorgiovinyl Inviato 5 Giugno 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 5 Giugno 2023 Il mio primo concerto punk furono i Bauhaus… in realtà erano Goth ma che dovevo saperne a 15 anni… Il loro disco d’esordio prima stampa UK 6
analogico_09 Inviato 5 Giugno 2023 Inviato 5 Giugno 2023 44 minuti fa, appecundria ha scritto: Senza esagerare però. Bud Powell è stato un ottimo musicista ma non proprio un grande del jazz. Non direi, Bruno, Powell è tra i grandi che rivoluzionarono il jazz durare il Be Bop; il suo ruolo fu fondamentale, di riferimento di tutti i grandi del bop. Ne parlai in questo post, nel periodo in cui tornari ad ascoltare i sui cinque "Amazing, che condivisi un qyesta discussione, restandone colpito più che mai; cito un estratto, ciò che scrive Richard Cook, un grande "addetto ai lavori" ben messo nelle cose del jazz "La musica di Powell è iperattiva, la sua mano destra sembra a momenti voler esplodere sulla tastiera con un tocco percussivo enfatizzato da un rapporto empatico con i batteristi; d'altra parte la sua capacità di pensare musicalmente anche su tempi velocissimi e le sue melodie spesso molto suggestive annullano l'impressione che stia restando senza fiato. "Bouncing with Bud" [...] è una corsa ad ostacoli. "Wail" è frenetico e i solisti lo attraversano in volo. "Dance of Infidels " è una delle sue melodie più singolari, con una bellissima scrittura per fiati e un assolo miracoloso di Powell. "52nd Street Theme" di Monk è un omaggio all'amico [correva affettuosa e reciproca stima tra i due giganti del piano] : qui, un urgente Rollins è seguito da un Navarro in forma smagliante e da Powell stesso , che cavalca impetuoso attraverso i cambi d'accordo senza la minima esitazione. Questo, per quel che vale, lo aggiunsi io : "Aggiungerei che la "velocità" ritmica, la grande lucidità armonico- melodica con la quale Powell costruisce le sue frasi complesse e piene di note estrememente fluide, gli deriva dalla sua militanza nel Be-Bop del quale fu colonna portante insieme a Parker, Gillespie, Mingus, Roach, ecc". Se Powell non fosse uno dei grandi del jazz, Brubeck in proporzione sarebbe un pianista da ... "longue bar"... scherzo!
analogico_09 Inviato 5 Giugno 2023 Inviato 5 Giugno 2023 16 minuti fa, giorgiovinyl ha scritto: Basta pensare alle serie di dischi incisi da Wayne Shorter e Herbie Hancock, membri e cuore del magnifico secondo quintetto di Miles Davis, McCoy Tyner pianista di John Coltrane, l'organista Larry Young, e altri musicisti ancora più avant garde come Eric Dolphy, il capolavoro Out of Lunch, ma anche altre collaborazioni, Sam Rivers, Jackie McLean e persino Ornette Coleman. Sicuramente. Aggiungerei lo strepitoso album DIALOGUE a nome di Bobby Hutcherson con Sam Rivers, Andrew Hill (di cui si parla) Richard Davis, Jo Chambers tutti in stato di grazia e che potremmo definire tutti comprimari.
analogico_09 Inviato 5 Giugno 2023 Inviato 5 Giugno 2023 16 minuti fa, giorgiovinyl ha scritto: Era attivo anche a Palermo, non solo veniva praticamente ogni anno al Brass Group ma ne certifico’ la nascita, il primo concerto fu suo... Lo avrai quindi ascoltato, e cosa te ne è paruto?
appecundria Inviato 5 Giugno 2023 Inviato 5 Giugno 2023 9 minuti fa, analogico_09 ha scritto: Ne parlai in questo post, nel periodo in cui tornari ad ascoltare i sui cinque "Amazing, Lo ricordo, un ottimo post. Tuttavia nessuno degli storici del jazz lo include tra i grandi. È una tua legittima opinione personale.
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