Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 13 Agosto 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 13 Agosto 2023 1969-Credence Clearwater Revival - Green River. Nonostante sia piuttosto onnivoro, da vegliardo sto ripercorrendo la musica che ha preceduto quella della mia generazione. Sono un "fine seventies-inizio eighties", ma compra che ti ricompra, non so perché, mi ritrovo spesso alla fine dei sessanta o nei primi anni settanta. La curiosità mi porta a prendere, senza neppure adeguata ricerca od approfondimento, dischi dei gruppi che hanno fatto la storia del rock n'roll: li compro con la stessa incoscienza della beata gioventù. Anche in questo caso mi è andata bene, il 1969 pare sia stato un anno davvero buono: bella atmosfera con qualche pezzo di rilievo (se il genere piace). Commotion, la stessa Green River che da il titolo, Wrote song for everyone, Sinister Purpose, sono fonti di ispirazione. 7
analogico_09 Inviato 13 Agosto 2023 Inviato 13 Agosto 2023 3 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto: Miles Davis - At Fillmore - 1970 Un disco da non ascoltare appena svegli al mattino, come ho fatto io 😄. Davvero complimenti, ci vuole molto animo ed interesse per ascoltare di primo mattino un doppio LP che contiene le registrazioni delle quattro serate di Davis al Fillmore, "tempio" della musica pop/rock, della durata di 100 minuti circa due ore. Disco davvero formidabile. Per quanto riguarda lo "spirito" e la realtà linguistica ed estetica di quei "live" non ci sento personalmente il "baccanale" musicale il quale è nell'immaginario musicale comune e "storico" forma ed espressione più "estroversa", centripeta, sontuosa, intensamente romantica, di grandi "crescendo" e "diminuendo" quasi da tempesta di mare, fatta di contrasti di luci ed ombre, e d'altro (volendosi riferire a come Wagner rappresenta il suo Baccanale nel Tannhauser in modo direi paradigmatico), mentre la musica del disco di Davis si muove in direzione "centrifuga", circolare, interiore, intimista, ripiegata in se stessa, a tratti "acida", "nervosa", subcosciente, con momenti di libertà formale vicina al "free", con continui cambiamenti di rotta ritmico-accordali nella mutevolezza espressiva, e prolungati momenti melodici annunciati da Davis con la tromba spesso distorta elettronicamente di un lirismo siderale (non già "filo appena tracciato dalla tromba del maestro"). Melodie "ancestrali", inizialmente "lineari", destinate ad "autofrantumarsi" per rientrare nel "circolo" dell'insieme magmatico fatto di quelle sonorità accordali, tonali e percussive "misteriose" che ogni componente dello stellare ensemble riesce ad estrarre mirabilmente dal proprio strumento. Pianismo percussivo, melodico accordale; percussioni a loro modo (potente il contributo del pluripercussionista Airto Moreira in tal senso) ritmico-"armonizzatrici", a volte evocatrici di suoni che ricordano la voce, i "lamenti" umani... La musica di Davis è sempre stata "circolare", in tal senso vicina alla musica "rotonda" di Bach la cui melodia potrebbe ripertersi in eterno (cit) Sono cose basilari queste, ai minimi termini, ci sarebbe molto altro da dire su tali eccezionali complessità musicali Ti invito, @Gaetanoalberto se vorrai a non prendere questo mio intervento come un ntentativo di sminuire quelle che sono le tue legittime impressioni (in fondo ciascuno fruisce la musica a modo propri e ne ricava le sue personali imprtessioni, significazioni.., se ne sta parlando nell'altro topic), ma quando si affrontano musiche di capitale importanza all'interno dell'intera storia del "genere" di appartenenza che da quelle trae maggior gloria, avendo inoltre segnato gli immaginari più altri di alcune generazioni di ascoltatori, credo sia utile approfondire un po' di più il magnifico quadro, cosa che provo a fare senza la pretesa assurda di essere esaustivo a fronte delle sue (quasi) insondabili profondità. 1
Gian Balance Inviato 13 Agosto 2023 Inviato 13 Agosto 2023 Aleksi Perala - The Colundi Sequence Volume 1
Tigra Inviato 13 Agosto 2023 Inviato 13 Agosto 2023 2 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto: 1969-Credence Clearwater Revival - Green River 30' scarsi di musica, otto canzoni, ma anche avessero fatto solo questo disco, i Creedence sarebbero passati alla storia: lavoro fondamentale del rock sixties, a mio gusto rientra nei dieci dischi fondamentali di quel periodo, roba al livello di Happy trails come importanza. Uno dei miei primi dischi, comprato eoni fa, è sempre una meraviglia metterlo sul piatto.
Tigra Inviato 13 Agosto 2023 Inviato 13 Agosto 2023 Restando nell'anno di grazia Rock del 1969, qui il primo lavoro dei miei adorati Van der Graaf Generator (doveva uscire come album solista di Peter Hammill): ancora piuttosto acerbo (il successivo The least we can do... è decisamente più compatto e maturo), presenta però alcune canzoni che già prefigurano gli sviluppi a venire del Generatore, come Orthenthian st (parte 1 e 2) e soprattutto le ultime tre del secondo lato... con l'avvento di quel genio mattoide di David Jackson il gruppo avrebbe intrapreso il percorso che l'ha portato ad esplorare profondità inconsce dove ben pochi hanno avuto il coraggio di spingersi. Ristampa di anno ignoto ma recente, vinile consistente, pressaggio non granché e dinamica piuttosto compressa, l'originale che serbo gelosamente suona ahimé un po' meglio, anche se apparentemente a livello più basso. Nota a latere, l'abbinata phono mc del Cyrus II + Denon 103 ricarrozzata si conferma un osso molto, ma molto duro da battere come piacevolezza di suono 2
Questo è un messaggio popolare. Gian Balance Inviato 13 Agosto 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 13 Agosto 2023 Pere Ubu - Lady From Shanghai 4
Gaetanoalberto Inviato 13 Agosto 2023 Inviato 13 Agosto 2023 5 ore fa, Tigra ha scritto: i Creedence sarebbero passati alla storia: Che fossero nella storia lo ricordavo, ma pensa che ai bei tempi non li avevo mai attenzionati. Ho fatto il liceo tra 77 ed 82, e provavo una certa antipatia verso i grandi nomi del rock (non so, Led Zeppelin, Zappa, Pink Floyd, per me erano "commerciali". I CCR vecchi...). Poi ho guardato ai contemporanei. Tanti gruppi storici, tra cui i CCR che ho capito mi piacciono moltissimo, li sto "scoprendo" adesso. Un' infanzia ritardata 😁
Tigra Inviato 14 Agosto 2023 Inviato 14 Agosto 2023 @Gaetanoalberto la parabola dei Creedence è stata breve ma importante, dal 1968 al '70 hanno pubblicato 5 album che a mio avviso devono tutti entrare a far parte di una seria discoteca rock: da Pendulum in avanti la parabola discendente è stata evidente, ed il successivo Mardi gras ne ha decretato la fine. Tra i pochissimi ad aver saputo coniugare in modo impeccabile successo commerciale e grande qualità: più di qualcuno considera Cosmo's factory una "pietra miliare", ma per me tutti e cinque meritano di essere attentamente ascoltati, ed apprezzati. Beato te che li scopri adesso, un po' ti invidio, a trovare ora gemme simili 1
Questo è un messaggio popolare. Mighty Quinn Inviato 14 Agosto 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Agosto 2023 superlativo 4
Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 15 Agosto 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 15 Agosto 2023 Big Fun - Miles Davis - 1974 L'ascolto è cominciato ieri, ed ho avuto tempo di sentirlo un brano per volta. Forse meglio, perché sono riuscito una volta tanto a dedicarmi, appunto, a ciascun brano, quando talvolta, ancor di più nei doppi, l'ascolto continuativo per tempi lunghi porta ad inevitabili distrazioni. Un album doppio, con "soli" 4 brani, ciascuno di durata considerevole (oltre 20 min. cadauno). Pare Miles non fosse d'accordo a pubblicarlo, perché i pezzi erano stati "scartati" dalla realizzazione di altri album. Incisi dal 1969 al 1972 con formazioni diverse, per quello che ho letto, essi rappresenterebbero momenti distinti del percorso musicale. Ha influito anche il fatto che i ritmi non sono esasperati, e per il mio gusto questa è una qualità. La critica, con giudizi variabili, vira dal discreto al convintamente positivo. Per quel che vale, a me il disco è piaciuto veramente molto. Forse proprio lo sviluppo più disteso negli oltre 20 minuti di ogni pezzo, mi ha consentito di cullarmi nelle sfumature. Sarà anche, come dicono, che i brani appartengono a diversi momenti e formazioni, sará che lo stesso Davis era restìo, ma nella mia ignotaranza la scelta della produzione è stata oculata, e l'assortimento mi pare anche assai indovinato. Insomma, gran bella musica anche stasera. A margine, visto che ogni tanto ce lo raccontiamo, il mio nuovo pre Audiodarex ha fatto un lavoro spettacolare di ricostruzione della scena e dei dettagli. 4
one4seven Inviato 15 Agosto 2023 Inviato 15 Agosto 2023 @Gaetanoalberto uno dei miei preferiti di Davis. L'intro di Great Expectations, con quel giro di basso che ti travolge (e che scende moooolto), si ferma, entra la tromba di Miles a contrasto fino ad altissime frequenze, poi rientra il basso a travolgerti di nuovo, mi mette i brividi. Amo talmente tanto questo disco, che ho speso una buona cifra per una prima stampa USA, Mint. Te che stampa hai? Devo dire però che l'hi res 24/192 del 2022 curato dalla Sony, suona non da meno, anzi... 1
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