Kat62 Inviato 13 Maggio 2024 Inviato 13 Maggio 2024 @analogico_09 non l'ho scritto io ,ho citato giorgiovinyl!
giorgiovinyl Inviato 13 Maggio 2024 Inviato 13 Maggio 2024 11 minuti fa, analogico_09 ha scritto: Non il solo capolavoro ad essere ritenuto tale a livello cosmico... Io c'ho un'ottima stampa mono japanese che suona alla grande, con la scaletta dei brani sui due "side" cambiati di posto.., più la stampa "normale" USA del 1972 che pure essa suona n' meraviglia che acquistai per primo ai tempi,. Allora non sono il solo ad averlo doppione 😂 Anche i miei sono mono e suonano una meraviglia
analogico_09 Inviato 13 Maggio 2024 Inviato 13 Maggio 2024 7 minuti fa, Kat62 ha scritto: @analogico_09 non l'ho scritto io ,ho citato giorgiovinyl! Ops.., non importa, non è un post ad personam... Adesso, giorgiovinyl ha scritto: Allora non sono il solo ad averlo doppione 😂 Anche i miei sono mono e suonano una meraviglia Quello stampa USA del '72 è stereo.
analogico_09 Inviato 13 Maggio 2024 Inviato 13 Maggio 2024 9 minuti fa, giorgiovinyl ha scritto: Ottima analisi… a pensare che c’è chi reagisce al jazz modale come se avesse visto, anzi sentito, il diavolo in persona…. Non solo.., c'è pure chi dice che in fondo "arrangiare" o improvvisare un pezzo jazz coi controfagotti non sia nulla di che.., la stessa cosa che si fa con una una canzone generica magari sanremese...
giorgiovinyl Inviato 13 Maggio 2024 Inviato 13 Maggio 2024 17 minuti fa, Kat62 ha scritto: prezzi accettabili specialmente per dischi come quelli. Su discogs spesso le quotazioni sono fuori dalla realtà.Mia personalissima opinione naturalmente!👍 E io che pensavo di essere ricco! A parte gli scherzi su Discogs i prezzi sul venduto dovrebbero essere reali. Che poi siano troppo alti sono d’accordo.
analogico_09 Inviato 13 Maggio 2024 Inviato 13 Maggio 2024 @andpi65 A quest'ora ascolti il Mingus.., sveglierari tutto il palazzo.., quando sparano quei fiati lancinanti, sax e trombsoni, grancasse e rullanti in piena azione...
giorgiovinyl Inviato 13 Maggio 2024 Inviato 13 Maggio 2024 Sono d’accordo con @andpi65 che forse A Night at The Village Vanguard non è il modo più facile per cominciare a conoscere Sonny Rollins. Però la Penguin guide gli da il massimo dei riconoscimenti Crown e Core Collection come Saxophone Colossus. L’edizione recensita è quella che ha Peppe in cd.
analogico_09 Inviato 13 Maggio 2024 Inviato 13 Maggio 2024 Non lo sto ascoltando ora, ma lo suggerirei questo disco di Rollins più "minimale".., un poco funky e fusionario.., meno noto e meno "capolavoro", più avanti nella sua carriera, è del 1973, ma a mio avviso molto bello con degli ottimi accompagnatori.. tra cui il percussiomista James Mtume che "batte" bene il ritmo" sotterraneo... non di dilungo.., vorrei condividere un brano davvero affascinante che Rollins esegue anche al sax soprano che sembra uno strumento esotico.., orientale, ipnotico, speziato, assomiglia un poco a taragot ungherese o giù di li.., usato anche da Don Cjherry, una lunga "melopea" assai suggestiva sul basso "ostinato" di Bob Ctanshaw, sin sposa bene credo con questa ora della notte... SAIS brano composto dal suddetto Mtume... da "Horn Culture" buon ascolto/i
analogico_09 Inviato 13 Maggio 2024 Inviato 13 Maggio 2024 31 minuti fa, giorgiovinyl ha scritto: Sono d’accordo con @andpi65 che forse A Night at The Village Vanguard non è il modo più facile per cominciare a conoscere Sonny Rollins. Magari sarà così, ma secondo te perchè? Non sarà forse strano che io abbia iniziato ad ascoltare il jazz per precipitarvici subito dento con tre o quattro dischi pazzeschi, ta cui MU di Don Chjerry, A Love Supereme di Coltrane che non erano una passeggiata per neofiti..,e che mi colpirono profondasmente all'istante.., poi ci vollero anni per metabolizzarli meglio.., dischi e musicisti che all'epoca, fine '60, conoscevo appena di nome? Io non sono ovviamente un'eccezione, un fenomeno.., tantissimi giovani non solo della mia generazione hanno iniziato col jazz riternuto perdona se lo dico, banalmente inadatti ai nobellini. Cmq non credo sia possibile affernare che vi siano dischi migliori del Village. Mi pare vedere che nella guida "pinguino" sia al primo posto con quattro bullette, il massimo, sopra perfino ai celebratissimi , fondamentali Freedom Suite, The Bridge, St Thomas, ecc, altri dischi sono nella prossima pagina e non si vedono. Purtroppo non conoscendo l'inglese non posso leggere le recensioni, anche perchè i caratteri sono troppo piccoli e sfocati.
andpi65 Inviato 13 Maggio 2024 Inviato 13 Maggio 2024 1 ora fa, analogico_09 ha scritto: quest'ora ascolti il Mingus.., sveglierari tutto il palazzo Svegliare tutto il palazzo son parole grosse,al limite sveglio la moglie , già più difficile il pupo che è due piani sotto, i vicini manco mi sentono.
giorgiovinyl Inviato 13 Maggio 2024 Inviato 13 Maggio 2024 38 minuti fa, analogico_09 ha scritto: Magari sarà così, ma secondo te perchè? Non sarà forse strano che io abbia iniziato ad ascoltare il jazz per precipitarvici subito dento con tre o quattro dischi pazzeschi, ta cui MU di Don Chjerry, A Love Supereme di Coltrane che non erano una passeggiata per neofiti..,e che mi colpirono profondasmente all'istante.., poi ci vollero anni per metabolizzarli meglio.., dischi e musicisti che all'epoca, fine '60, conoscevo appena di nome? Io non sono ovviamente un'eccezione, un fenomeno.., tantissimi giovani non solo della mia generazione hanno iniziato col jazz riternuto perdona se lo dico, banalmente inadatti ai nobellini. Cmq non credo sia possibile affernare che vi siano dischi migliori del Village. Mi pare vedere che nella guida "pinguino" sia al primo posto con quattro bullette, il massimo, sopra perfino ai celebratissimi , fondamentali Freedom Suite, The Bridge, St Thomas, ecc, altri dischi sono nella prossima pagina e non si vedono. Purtroppo non conoscendo l'inglese non posso leggere le recensioni, anche perchè i caratteri sono troppo piccoli e sfocati. Su A Love Supreme hai ragione, fu un colpo di fulmine a primo ascolto. Uno dei primi dischi jazz che comprai. Si la Penguin da al Village Vanguard i due massimi riconoscimenti, l’avevo scritto. Però mi continua a sembrare seppur un capolavoro, un disco molto concettuale che consiglierei ad un ascoltatore già scafato.
andpi65 Inviato 13 Maggio 2024 Inviato 13 Maggio 2024 1 ora fa, giorgiovinyl ha scritto: Sono d’accordo con @andpi65 che forse A Night at The Village Vanguard non è il modo più facile per cominciare a conoscere Sonny Rollins. Però la Penguin guide gli da il massimo dei riconoscimenti Crown e Core Collection come Saxophone Colossus. Grazie 🙂, non ho detto che non siano belle quelle sessioni live al Vanguard, dicevo che per mettere su una discografia basica di Rollins io partirei da altre incisioni. P.S. : sui giudizi la Penguin è un po' "ballerina" nelle varie edizioni. Questo è il giudizio della prima edizione :
giorgiovinyl Inviato 14 Maggio 2024 Inviato 14 Maggio 2024 @andpi65 La differenza è che nella ottava edizione viene celebrata la ristampa delle sessioni complete prima inedite. 1
Gaetanoalberto Inviato 14 Maggio 2024 Inviato 14 Maggio 2024 Parlavate anche di libri sulla storia del jazz. Uno che riterreste valido ? P.S. Per quanto mi piaccia l’inglese, non disdegnerei l’italiano.
micfan71 Inviato 14 Maggio 2024 Inviato 14 Maggio 2024 7 ore fa, analogico_09 ha scritto: stampa mono japanese che suona alla grande, con la scaletta dei brani sui due "side" cambiati di posto.. Perchè i giapponesi i libri, e adesso scopriamo lo fanno anche coi vinili, li leggono 'al contrario'! 😛
analogico_09 Inviato 14 Maggio 2024 Inviato 14 Maggio 2024 @giorgiovinyl @andpi65 I libri sono importanti e utili, se non anche necessari, ma non andrebbero presi come "testi sacri" bensì come fonte di informazione e di riflessione dai quali partire per iniziare un percorso conoscitivo critico personale. Dovremmo tenere maggiormente in conto le nostre speculative "edizioni" mentali ed emozionali durasnte il work in progress emancipandoci dai testi stessi che sono uno strumento, il punto di partenza e non già di arrivo il quale è rappresentato unicamente dalla musica la quale o ci "parla", rendendoci degna di essa, con noi capaci di ascoltarla, oppure non c'è testo che possa aiutarci a ficcarcela in testa, nelle viscere, nel core e nella coratella. Sarà forse che il Tenor Madness, il Cllossus, la Freddom Suite, etc, siano più "facili" e "migliori" del VIllage? 8 ore fa, andpi65 ha scritto: non ho detto che non siano belle quelle sessioni live al Vanguard, dicevo che per mettere su una discografia basica di Rollins io partirei da altre incisioni. P.S. : sui giudizi la Penguin è un po' "ballerina" nelle varie edizioni. Questo è il giudizio della prima edizione : E' la tua opinione, rispettabile la prima, ma non condivido che ritenga, in assoluto, che c'è di gran lunga meglio nella discografia di Rollins che i Village. Anche la'altra e3dizione della Penguin mette 4 bullette al live Village come ad altri imprescindibili capolavori di Rollins. Cmq, con tutto il rispetto per la Penguin e per altri "sacri" testi, cospargendomi il capo di cenere, io mi fido di più della mia personale opinione ed "emozione" che vado, con continui riedizioni et revisioni.., sempre più consolidando con gli ascolti musicali specialmente e attraverso ricerche testuali di varia natura, fanno oramai 60 anni tondi da quando, il 10 luglio 1964 inizia a comprare in edicola, della serie "Storia della Musica, il primo numero dei preziosi dischetti dedicati al jazz attraverso i quali mi si aprì un mondo musicale straordinario che non abbandonai più, scoprendo per di più come tutto il mondo del "rock" avesse a copiosamente attinto al jazz, compresi i B. e i R.S. .che furoreggiavano in quegli stessi anni e per i quali pure (NON) mi strappavo i capelli... Dischi ovviamente divulgativi, ma creati ad hoc con i migliori brani dei grandi musicisti jazz, fin dalle origini del jazz, senza preoccuparsi, i creatori delle scalette, quali brani sarebbero stati più adatti a quelli che approcciavano il jazz per la prima volta. Io, da principiante allo sbaraglio, rimasi di stucco ascoltando con identico stupore sia i Work Song, od Armstrong, sia brani più "impegnativi" quale il "Funeral" di Archie Shepp, o il Miss Anne di Eric Dolphy, etc. Nella musica secondo me bisogna fare come con le docce svedesi.., bisogna buttarsi su tutto e senza timori.., poi sarà quel che sarà.., si muore o si sopravvive, me se si comincia a saggiare l'acqua con il piedino c'è il rischio di restare impalato per sempre sul bordo della piscina... Ogni tanto li riascolto e proprio ora ho messo a girare la prima uscita.., ed è proprio questo il mio disco in vinile che sto ri-ascoltando ora... Sono molto vissuti.., ma è nell'ordine naturale delle cose, molti anni dopo pensai di metterli nelle bustine di plastica...
analogico_09 Inviato 14 Maggio 2024 Inviato 14 Maggio 2024 8 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: Su A Love Supreme hai ragione, fu un colpo di fulmine a primo ascolto. Uno dei primi dischi jazz che comprai. Si la Penguin da al Village Vanguard i due massimi riconoscimenti, l’avevo scritto. Però mi continua a sembrare seppur un capolavoro, un disco molto concettuale che consiglierei ad un ascoltatore già scafato. Io penso, Giorgio, che A Love Supreme sia "concettuale" nello stesso modo in cui si parla di "concept" per le musiche Prog che le masse ascoltatoriali di tutto il mondo capiscono spesso al primo ascolto. Il progetto di Coltrane chiede ovviamente di più all'ascoltatore, ma è intriso di bruciante passione, di una forza espressiva ai limiti della trascendenza che lo umanizza al massimo grado dove non c'è novizio o consumato ascoltatore che possa comprendere senza poter ritrovare in in se stesso il "talento" per la musica, per l'arte, per la poesia. Un talento ascoltatoriale, per non parlare del talento del musicista, che si potrà accrescere anche con i libri, con lo studio, con le speculazioni critico-intellettulai, ma che, come il coraggio, se uno non ce l'ha (nell'anima) non se lo può dare (cit).
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