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Melius Club

Migliori etichette vinili jazz


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Inviato

Ciao vi chiedo aiuto per fare una lista , e magari anche una classifica delle etichette e case discografiche da bandire per un ascolto decente del vinile, come wax, Dol... ( jazz nella fattispecie), e quelle invece da prendere seriamente in considerazione, tipo le made in japan.

Da intendersi dunque come una guida all acquisto nei tempi in cui vengono venduti vinili a pochi euro.... credendo di acquistare, e poi ascoltare, un suono analogico, sotto l attraente scritta 180g

Grazie

Inviato

L’avevo già pubblicata su Musica, però, non su Vintage.

Mi sembra che sia la sezione sbagliata, anche se tocca ai moderatori dirlo, non a me.

Prova con il cerca.

  • Moderatori
Inviato

@Sarino85   sezione sbagliata per questo tipo di informazioni, si sposta.

Inviato

@Sarino85

con la funzione cerca, digita “vinili da master digitale” e trovi la discussione

Inviato

La migliori sono sempre quelle:

Blue note

Impulse!

Verve

Philips

Decca

e tutte quelle che pubblicano vinili audiophile 

Inviato

Adesso non c'è più tanto bisogno di rivolgersi alle etichette audiophile, da quando ci sono in giro i vari Tone Poet, Classic, 80 e gli Acoustic Sounds. Criteri audiophile a prezzi molto più bassi.

  • Thanks 1
oscilloscopio
Inviato

Aggiungerei anche Roulette, Pablo Records e Vogue per le stampe d'epoca...

  • Melius 1
Inviato

Certamente ci sono etichette jazz che hanno miglior fama.., ma ci sono etichette minori, meno note, o quasi sconosciute, che hanno in catalogo fior fior di dischi artisticamente parland anche incisi bene e molto bene.

Difficile quindi fare tout-court delle classifiche delle migliori etichette.., si sa in partenza quali potrebbero essere ma si direbbe solo una mezza verità...

Se si è interessati solo alle etichette audiofile allora è diverso...

Per quanto mi riguarda passo...

Inviato
3 ore fa, Gabrilupo ha scritto:

da quando ci sono in giro i vari Tone Poet, Classic, 80 e gli Acoustic Sounds. Criteri audiophile a prezzi molto più bassi.

 

 

I tone poet BN non hanno però prezzi propriamente bassi.., magari in promozione si prendono occasionalmente a meno ma sono sempre delle belle cifrette. Le altre etichette blasonate non saprei dire quanto costino, non scambierei mai le mie stampe e ristampe d'epoca analogica con molti dischi identici che hanno in catalogo audiofilmente ristampati...

Inviato

Non dimenticherei la Steeplechase 

Inviato

Quando c'era solo il vinile la qualità dei dischi (parlo di jazz e delle etichette classiche) era da buona a molto buona, non esistevano i vinilo da 180 o 200 grammi, non c'erano edizioni audiophile e i dischi costavano il giusto. Oggi le buone registrazioni in riedizione costano un occhio della testa, i quantitativi sono risicati per cui se ti distrai o non sei bene informato sulle uscite rischi di perderti il disco che aspettavi da tempo e magari quando ti arriva il disco è pure una copia difettata...

Inviato

@analogico_09 Infatti le ristampe di cui parlo vanno bene per i giovani che non hanno vissuto l'era delle stampe d'epoca😆. Fra l'altro, caro Peppe, le ristampe d'epoca analogica non è che vadano tutte così bene. Un esempio. L'anno scorso, ascoltandolo su Youtube, mi incapricciai del disco d'esordio della cantante Sheila Jordan, un Blue Note anni '60. Non convinto dalla ristampa disponibile e complice l'aiuto di un amico più esperto di me riguardo a Discogs, decisi di prendere una stampa giapponese anni '70 (prima e seconda stampa americana in ottime condizioni viaggiavano su prezzi a tre cifre). Delusione. Suono molto freddo, peggiore di ciò che avevo percepito sul "Tubo".

Inviato
5 ore fa, Gabrilupo ha scritto:

Sheila Jordan

La moglie di Duke Jordan 

Non dimenticherei Mps e Pure Pleasure... 

Inviato

@Gabrilupo

E’ vero, non tutte le stampe dell’era analogica vanno benissimo …. ma quasi!

Anch’io ho stampe di 50 anni fa che vanno malino, ma si contano sulle dita di una mano (3-4 su 700-800 dischi d’epoca che ho).

Il problema delle vecchie stampe anni 50-60 è che sono state ascoltate con puntine non all’altezza, quindi … sono rumorose, ma la qualità audio è fantastica

  • Melius 1
Inviato

@gorillone Non è questo che intendevo. Ritengo sia la stampa Jap che non vada (prima stampa) e che per sentire il vero suono di quel disco occorrano, in mancanza di Tone Poet et similia, la prima o, al massimo, la seconda USA, che non prenderei mai visto che per quelle stavamo fra i tre e i quattrocento Euro.

Inviato

@Gabrilupo

Magari non è detto che vadano bene solo prima e seconda stampa, magari c’è un po’ più di scelta.

A me, per esempio, le stampe japan non piacciono per lo stesso motivo che non è piaciuta a te quella stampa …. sono fredde, mancano di calore, ma questo è legato al loro modo di ascoltare … a loro piace così (a me no!).

Parlo in generale, non di Portrait of Sheila, perché in questo thread è un po’ OT parlare di dischi singoli, visto che da un solo disco non si può generalizzare

Inviato
14 ore fa, Gabrilupo ha scritto:

Fra l'altro, caro Peppe, le ristampe d'epoca analogica non è che vadano tutte così bene.

 

Sicuro, anche prima non tutti i dischi uscivano col buco... 😄 , però la qualità era mediamente tra il buono e l'ottimo ad un prezzo molto inferiore rispetto ai dischi odierni di analoga qualità. Vero che oggi non c'è la stessa richiesta vinilica che c'era ai tempi dell'analogico...

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