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Melius Club

Passioni barocche


appecundria

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Inviato

@analogico_09 Ho come l'impressione che non ti siano piaciute tanto :classic_biggrin:.

Purtroppo nel libretto c'è solo il riferimento agli studi sui quali Sardelli basa la sua scelta e null'altro. Per quel che vale anche la mia sensazione è che lo abbia fatto strano, molto strano, parecchio più strano di quanto usassero farlo in quel periodo. Però devo dire che ascolto molto più volentieri la sua trascrizione (:classic_biggrin:) rispetto alle letture canoniche.

Inviato

@faber_57 Come dicevo non è che non mi piacciano, ma preferisco a manetta le originali. :classic_happy:

Inviato

Nessuno penserebbe che la rivoluzione atonalistica sia stata inventata nel 1676, e a dire il vero, molto prima.., ma in maniera così evidente e strutturale bisognava attendere la "Battlia a 10" di H. Biber... con le dissonanze e gli sbattimenti armonico-tonali si evocano i fragori e gli stridori delle battaglie. Molto interssante questo breve ma ben espolicativo video

 

 



 

 

  • Melius 1
Inviato

@faber_57 disco per me storico uno dei migliori della storia di amadeus. Non so se l’aggiunta dei fiati sia o meno un arbitrio ma il risultato è eccezionale. Hai fatto bene a ricordarlo

Inviato

@analogico_09 si ne abbiamo parlato molte volte. Il disco di savall che comprende anche il suo straniante requiem è altamente consigliato 

Inviato

@luckyjopc  Si, Lucky, ne abbiamo già parlato, come pure spessissimo parlaimo delle stesse cose ce ci sembrano particolamente interessanti , ma in modo diverso.., aggiungendo dei particolari magari utili: in queato caso ho postato quel video sfizioso perchè fa vedere, anche visivamente, dove e come accadono gli sbattimenti armonico tonali. Spero non ti abbia contrariato la cosa...  😄
Ottima anche l'interpretazione de La Battalia a 10 di Harnoncourt con C.M.. Peraltro una registrazione eccellente, suono molto presente., realistico., fu il mio primo ascolto di questa opera , e quando ai contrabbassi e ai violoncelli mettono i figli di carta tra le corde per creare delle vibrazioni onomatopeiche, colto di sorpresa, mi è sembrato per un momento che gli altoparlanti sotto i colpi di un basso molto corposo si fossero sfondati e distorcessero... :classic_tongue:
 

56 minuti fa, luckyjopc ha scritto:

disco per me storico uno dei migliori della storia di amadeus. Non so se l’aggiunta dei fiati sia o meno un arbitrio ma il risultato è eccezionale.

 

L'aggiunta dei fiati è sicuramente una libera scelta del revisore/interprete che non corrisponde all'intenzione dell'autore e alla realtà formale storica-estetica del Concerto Grossso in uso durante il Barocco. Non ho notizie di altre analoghe interpretazioni filologiche di buono ottimo livello.
Tu chiamala se vuoi... arbitraria; la mia l'ho detta e l'ho motivata senza dire che faccia schifo o che non mi piaccia. Ho detto che è piacevole ma di per se, come rifacimento, passando sopra al fatto che la meravigliosa, insigne e compiutissima, struttura originale, l'unica che esista, la quale non ha bisogno di "ritocchi" che ne modifichino la pura armonia, il carattere e lo spirito, lo stile, che viene in tal modo "forzata".

 

Inviato

Rispetto molto sardelli è molto preparato tanto da occuparsi attualmente della revisione del catalogo vivaldiano. Se abbia commesso un arbitrio non saprei, per me quel disco suona veracemente barocco anche nella timbrica dei fiati, per cui rimane il mio preferito in materia  :classic_rolleyes:

Inviato

@luckyjopc Il seguente commento penso sia contenuto nel CD Tactus:

"Le ricerche di Hans Joachim Marx e, successivamente, di Franco Piperno attorno ai documenti relativi alle esecuzioni patrocinate in Roma dagli Ottoboni (ma anche dall’Accademia del Disegno di S. Luca e dai Ruspoli), testimoniano l’esistenza di una pratica ignorata fino ad oggi: il raddoppio con ogni sorta di strumenti a fiato delle pagine strumentali composte e dirette da Corelli.
Quest’uso, documentato con larghezza impressionante dalle numerosissime liste di pagamento dei musicisti impiegati da Corelli, ci impone oggi di rileggere la musica corelliana sotto un profilo totalmente differente da quello invalso fin’ora, tutto volto alla pura riproduzione sonora del testo consegnato alla stampa di Roger del 1714. Questa è dunque la prima esecuzione integrale dei dodici Concerti Grossi di Corelli che cerca di ricostruire accuratamente il contesto storico-musicale in cui quelle pagine nacquero e conobbero la loro gloria.
Un contesto ricco, sontuoso e paradigmatico che ha costituito per decenni il modello europeo a cui musicisti e mecenati volsero il loro sguardo ammirato. Oggi questa prassi musicale viene per la prima volta restaurata e riproposta all’ascoltatore moderno."

  • Melius 1
Inviato
Il 25/1/2023 at 13:41, luckyjopc ha scritto:

Rispetto molto sardelli è molto preparato tanto da occuparsi attualmente della revisione del catalogo vivaldiano. Se abbia commesso un arbitrio non saprei, per me quel disco suona veracemente barocco anche nella timbrica dei fiati, per cui rimane il mio preferito in materia  :classic_rolleyes:

 

 

Tanto per chiarire, io apprezzo molto Sardelli del quale conosco anche il  puntuale approccio all'opera Vivaldiana, avendo peraltro letto il suo ottimo libro sulle complesse e controverse vicende della riscoperta delle opere prete rosso che si tingono di "giallo": ho assitito anche ad spettacolo nel quale il poliedrico musicista, scrittore, musicologo, saggista.. e altro ancora,  alternava la lettura di alcuni passaggi del suo libro fatta di sua propria voce , a brani vivaldiani, in un mix davvero interessante ed originale.
Ho tessuto le sue lodi anche per altri progetti interpretativi, la Juditha T. di Vivaldi, quindi non mi si potrà accusare di prevenzione nei suoi confronti solo perchè non apprezzo una sua scelta che non giudico "arbitraria", tu lo hai detto.
Anche nel mio primo post, benchè non sia entusiasta del suo progetto corellino per quanto riguarda il raddoppio di fiati nei concerti grossi, ho letteralmente scritto " Sardelli è un interprete di razza quindi i giochi direttoriali restano di grana fine..." per dire che riconoscevo, nonostante la fatidica scelta, la verace barocchità del suo polso interpretativo.

 

Inviato
Il 25/1/2023 at 13:50, faber_57 ha scritto:

Il seguente commento penso sia contenuto nel CD Tactus:

"Le ricerche di Hans Joachim Marx e, successivamente, di Franco Piperno attorno ai documenti relativi alle esecuzioni patrocinate in Roma dagli Ottoboni (ma anche dall’Accademia del Disegno di S. Luca e dai Ruspoli), testimoniano l’esistenza di una pratica ignorata fino ad oggi: il raddoppio con ogni sorta di strumenti a fiato delle pagine strumentali composte e dirette da Corelli.
Quest’uso, documentato con larghezza impressionante dalle numerosissime liste di pagamento dei musicisti impiegati da Corelli, ci impone oggi di rileggere la musica corelliana sotto un profilo totalmente differente da quello invalso fin’ora, tutto volto alla pura riproduzione sonora del testo consegnato alla stampa di Roger del 1714. Questa è dunque la prima esecuzione integrale dei dodici Concerti Grossi di Corelli che cerca di ricostruire accuratamente il contesto storico-musicale in cui quelle pagine nacquero e conobbero la loro gloria.
Un contesto ricco, sontuoso e paradigmatico che ha costituito per decenni il modello europeo a cui musicisti e mecenati volsero il loro sguardo ammirato. Oggi questa prassi musicale viene per la prima volta restaurata e riproposta all’ascoltatore moderno."

 

 

Nulla è come sembra (Battiato) ed ogni cosa va interpretata e opportunamente contestualizzata, mi permetto modestamente di aggiungere. Quindi per circostanziare un po' di più il discorso, stabilità del forum il cui server va a rilento permettendo, a mozzichi e a bocconi, proverò a formulare delle ipotesi per la qual cosa mi servirà un po' più di spazio e di tempo.., chiedo venia ma è il minimo che mi serve data l'ampiezza della questione stessa...

La prassi barocca del "da sonarsi con ogni sorta di strumento", con o senza raddoppio degli organici strumentali - pratica diffusissima che tuttavia non valeva per tutte le forme di composizione, sia chiaro - è cosa risaputa da illo tempore: lo stesso Bach ai tempi trasformava il suoi concerti per cembalo e orchestra per violino e orchestra, oppure oboe o flauto, organo, ecc, in modo intercambiabile, tanto per fare un solo ma sommo esempio, dove tuttavia con cambi o meno, con raddoppi o meno la struttura compositiva restava inalterata, fatte salve le libertà interpretative lasciate agli esecutori che erano la norma, a prescindere, le quali restavano pur sempre dentro i profondi solchi lasciati dall'autore, non andavano a "pascere", come si dice, altrove. 

 

Se prendiamo lo spartito - esatta  "traduzione" in notazione moderna della partitura originale corelliana - di un concerto grosso corelliano, di un allegro, segnatamente (poi dirò perchè) ,  possiamo agevolmente constatare come sia le parti del concertino, sia del ripieno, siano assegnate unicamente agli archi (violino, viola, violoncello) senza indicazioni precise invece per il basso continuo che potrà essere eseguito da un cembalo, da un contrabbasso, da una tiorba, o da più strumenti insieme, liberamente, dove anche nei concerti grossi delle migliori famiglie "interpretative" filologiche avanzate e ben "informate" in genere si hanno contrabbassi e/o violoncelli, viole (strumenti dai suoni più gravi).
Non c'è alcuna indicazione di strumenti a fiati in raddoppio, ed è naturale che sia così, perchè a parte flauti ed oboi, ben più "estesi", le trombe naturali (quelle che usa Sardelli per le sue incisione dei concerti grossi, esclusivamente in alcune poche battute degli allegri, solo tromba mi pare se non ho sentito male), prive di pistoni,  con estenzione "sonora" e possibilità di sveltezze ritmiche ben più limitate, non erano in grado di suonare tutte le note e seguire tutti i ritmi, o tempi, spesso sveltissimi dei brani che invece gli dei consentono agli agevolissimi archi. I quali conferiscono il carattere dei concerti grossi del grande violinista oltrechè immenso compositore Arcangelo Corelli.
Quindi  il raddoppio è possibile farlo limitatamente ad alcune battute negli "allegri", ed è quello che si ascolta nelle registrazioni dell'ottimo Sardelli che in questa faccenda mi pare se la giochi un po' pro domo sua elesticizzando a piacere la "verità" compositiva dei concerto grosso sulla cui stuttura partituriale, sulla svelta fragranza musicale e sonora degli archi, sul mirabile equilibrio della "frase", della concertazione, piomba l'ingombrante ed "aliena" presenza dei fiati (tromba, suonata peraltro benissimo, credo dall'eccellentissimo e "incolpevole" Gabriele Cassone ) fortunatamente solo in alcuni passaggi degli allegri.

 

 

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Non ne ho certezza, ma anche le musiche di Corelli verosimilmente saranno tuttavia "soggiaciute" a tali rinforzi di fiati, e raddoppi di strumenti, come da verifiche dei ricercatori da te citati che prendiamo sommariamente per buone salvo approfondire, perchè le cose vanno visionate e giudicate nel loro insieme. 

Nel caso dei Concerti Grossi di cui ci stiamo occupando si sapeva già che Corelli - ma vale un po' per tutti i compositori barocchi, e non, al servizio dei "mecenati" che coltivavano lo spirito e anche la mondanità - fosse a disposizione per consentire l'utilizzo di dette partiture ultra rinforzate in occasione delle grandi feste popolari che si tenevano nella Roma barocca alla presenza di grandi folle di spettatori, ove mi sembra ovvio che con un organico da camera, o per meglio dire in "parti reali", non si sarebbe potuto sentire nulla... Naturalmente nelle esecuzioni private e più intime è molto probabile che i concerti grossi venissero eseguiti secondo la partitura "normale".

Su questa mia ipotesi rimanderi all'interessante video di Francesco Di Fortunato nel quale viene spiegata un po' la faccenda festaiola.., dove ciascuno potrà interpretare a modo suo. Nelle festi nobiliari dei mecenati, grandi spazi, ci saranno stati i "rinforzi" per maggiore spettacolarità, e d'altra parte anche Handel "rinforzava" gli organici strumentali propri dei concerti grossi quando si trattava di accompagnare o rappresentare musicalmente le feste sull' "acqua" e dei "fuochi d'artificio" nei giardini nobiliari o delle corti londinesi... Ma nell'intima stanza del "dolore" umano.., solo un "violino" poteva (ri)suonare...

 

 

 

 

 

 

 

 

  • Melius 1
Inviato

In riascolto proprio ora di altre eccellenti registrazioni Tactus dedicate alle "Sonate a tre da chiesa" dell'Op 1 - II - III - IV di Arcangelo Corelli eseguite dell'Ensembre Aurora, maestro concertatore e violino Enrico Gatti.

 

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  • Melius 2
Inviato

@analogico_09 ottima quell'incisione delle sonate a tre da chiesa,il disco fu allegato alla bellissima rivista Orfeo che un volta noi appassionati di barocco trovavamo in edicola. Bei tempi ora le edicole chiudono

Inviato

Non ho capito se nel thread è necessario postare consigli di compositori italiani, in ogni caso io proporrei questo disco 

Barricade di Jean Rondeau e Thomas Dunford. 

Un estratto del disco con un pezzo del compositore Forquerey, conosciuto grazie a @analogico_09

 

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, garmax1 ha scritto:

Non ho capito se nel thread è necessario postare consigli di compositori italiani, in ogni caso io proporrei questo disco 

Non mi pare, non è stato richiesto da appe, l'opener; abbiamo già citato diversi autori non italiani. E comunque il brano di Forqueray che hai postato è strepitoso, eccellente l'interpretazione basata sulle prassi d'epoca  che richiedono ampli e improvvisati margini di improvvisazione, di ornamenti musicali.

Un po' in jazz, in pop/rock...

  • Thanks 1
Inviato
22 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

Un po' in jazz, in pop/rock...

Un pezzo veramente travolgente per me, potrebbe andare bene anche per il cantautore italiano che ritiene Pergolesi rock 😏😏

  • Melius 1
Inviato
21 ore fa, vannigsx ha scritto:

@analogico_09 buonasera, ma del primo video esiste un cd o vinile . Grazie

 

 

CIao, ma a quale video ti riferisci, forse a quello postato da @garmax1 del brano di Forqueray?

Se è quello non ti saprei dire, sicuramente l'interpreta al cembalo lo avrà registrato su disco. Se ti riferissi al disco da me postato attraverso il quale @garmax1  ha conosciuto Forqueray è questo. https://www.amazon.it/Gustav-Leonhardt-joue-Forqueray-clavecin/dp/B00T0JPP4S#customerReviews

 

Un disco oserei dire di straziante bellezza, musicale e interpretativa.

 

 

Inviato

Il disco si intitola Barricades  e a questo link di youtube troverai tutte le informazione su dove ascoltarlo o comperarlo

 

 

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