Iperione Inviato 10 Marzo 2022 Inviato 10 Marzo 2022 Buonasera, inutile fare preamboli o premesse, non sono un grande esperto del settore e vorrei farmi una cultura a riguardo pertanto dibattere con voi che siete da molto più tempo qui su questo bellissimo forum sarebbe molto formativo per farmi un idea al riguardo. Dal mio punto di vista comunque, lo streaming si ferma dove il formato fisico incomincia. L'uno compensa l'altro e non vi potrebbe essere un mondo musicale senza queste due componenti. Ma c'è chi appella lo streaming come "futuro della fruizione" sarei felice di sentire la vostra!
crosby Inviato 10 Marzo 2022 Inviato 10 Marzo 2022 secondo me, anche se continueranno a coesistere altri format tipo cd o lp, il futuro della musica è nella distribuzione in streaming, arriva dovunque con una qualità accettabile, auto, tv, telefoni etc. 1
TopHi-End Inviato 10 Marzo 2022 Inviato 10 Marzo 2022 @Iperione ciao, se hai gli strumenti giusti che rendono merito alla riproduzione, allora la risposta è sì.
Iperione Inviato 10 Marzo 2022 Autore Inviato 10 Marzo 2022 @TopHi-End si ok ma siamo sicuri che lo streaming sia davvero il futuro e non vi siano altre forme (anche digitali) di distribuzione magari meno conosciut? Si parlava di NFT se non vado errato...
crosby Inviato 10 Marzo 2022 Inviato 10 Marzo 2022 il futuro deve essere una cosa capillare come lo streaming tutto il resto è nicchia ps - a parte noi al mondo della qualità audio frega sega 1
daniele_g Inviato 10 Marzo 2022 Inviato 10 Marzo 2022 io (che per vari motivi non amo molto lo streaming, pur vedendone alcuni vantaggi) dico che è già un presente molto consolidato. come dice crosby qui sopra, noi qui, che siamo lo zoccolo duro reazionario, ci siamo comunque convertiti in larga maggioranza; fuori da questo club, fra la gente "normale" 😛 credo che i CD siano considerati come io potrei considerare un calesse come mezzo di trasporto (sicuramente per la generazione di mia figlia i CD sono oggetti morti e sepolti e soprattutto insensati). resta qualcuno che ascolta il vinile perchè fa figo e aiuta a conquistare le ragazze, ma parliamo di eccezioni. 1 1
Dubleu Inviato 10 Marzo 2022 Inviato 10 Marzo 2022 1 ora fa, crosby ha scritto: una qualità accettabile, 1 ora fa, crosby ha scritto: il futuro deve essere una cosa capillare come lo streaming tutto il resto è nicchia ps - a parte noi al mondo della qualità audio frega sega 👍 Qualità accettabile e fruizione alle masse. Un po' come negl'anni '80 la musicassetta ora è lo streaming Ora i formati e la musica di vera qualità è merce di nicchia; pure la musica di proprietà sembra un lusso per molti.
Gici HV Inviato 10 Marzo 2022 Inviato 10 Marzo 2022 1 ora fa, daniele_g ha scritto: resta qualcuno che ascolta il vinile perchè fa figo e aiuta a conquistare le ragazze, 😆😆😆 @Iperione per me, sì.
avv Inviato 10 Marzo 2022 Inviato 10 Marzo 2022 Poi credo che bisognerebbe differenziare lo streaming on line da quello off line. Ossia c'è chi fa streaming da i vari fornitori di musica online come Tidal , Qobuz, Amazon etc etc. E c'è chi fa streaming utilizzando i file residenti nei propri hd.
Questo è un messaggio popolare. Cforny59 Inviato 10 Marzo 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 10 Marzo 2022 1 ora fa, Dubleu ha scritto: Qualità accettabile e fruizione alle masse. Un po' come negl'anni '80 la musicassetta ora è lo streaming Il paragone tra una musicassetta e uno streaming hi-res mi pare un po' "spinto"...😆 1 2 2
Tronio Inviato 10 Marzo 2022 Inviato 10 Marzo 2022 1 ora fa, Dubleu ha scritto: pure la musica di proprietà sembra un lusso per molti. Anche questa visione è legata alla possibilità di fruire musica liquida a basso prezzo o addirittura gratuitamente e ovunque ci si trovi: un po' come la crisi del cinema in sala da quando con l'equivalente del prezzo di un paio di biglietti si possono vedere per un mese millemila film seduti comodamente sul divano di casa. Ovvio che in entrambi i casi la qualità dell'esperienza è nettamente differente, ma la "colpa" di questa tendenza non è tanto del nuovo metodo di fruizione, quanto della pigrizia fisica e mentale di chi si accontenta di fare meno fatica e/o spendere meno senza preoccuparsi troppo di ciò che si sta perdendo: mi viene sempre in mente quella mia conoscente che preferiva vedere un film piuttosto che leggere un libro perché "ci vuole meno tempo"... 1
Gici HV Inviato 10 Marzo 2022 Inviato 10 Marzo 2022 6 minuti fa, Tronio ha scritto: Ovvio che in entrambi i casi la qualità dell'esperienza è nettamente differente Non sono d'accordo sul nettamente. 1
PippoAngel Inviato 10 Marzo 2022 Inviato 10 Marzo 2022 3 ore fa, Iperione ha scritto: Ma c'è chi appella lo streaming come "futuro della fruizione" sarei felice di sentire la vostra! Vedendo i dati lo streaming da internet è “il presente” … il futuro lo scopriremo solo vivendo … Poi nella nostra “goccia” di audiofili ci possono essere molte convinzioni diverse, ma “il mare” della nostra goccia … se ne sbatte, è già ben oltre !!! I nostri figli/nipoti come ascoltano musica ?
Ggr Inviato 10 Marzo 2022 Inviato 10 Marzo 2022 Non vedo il senso. Un conto è paragonare una sala cinema, con una tv. In questo caso la differenza è notevole. Un'altro è paragonare un file residente su un cd, o nas, o in streaming. In questo caso sono identici. O siamo ancora al punto di credere che in streaming ci siano solo porcherie? 1
Lamberto65 Inviato 10 Marzo 2022 Inviato 10 Marzo 2022 Lo streaming e il presente ed il futuro , questo è ciò che le case discografiche vogliono , eliminare tutti i costi di produzione e distribuzione dei supporti fisici e quello a cui puntano da tempo . Il vinile , cd ,sacd, blu ray audio e perche no la musicassetta rimarranno come ogetti di nicchia per appasionati collezionisti ecc. Supporti che subiranno un inesorabile crescente aumento dei prezzi . 1
Questo è un messaggio popolare. audio_fan Inviato 10 Marzo 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 10 Marzo 2022 4 ore fa, Iperione ha scritto: ...streaming come "futuro della fruizione"... Passato, presente e futuro della musica sono legati alla necessità di far girare soldi, in teoria per pagare gli artisti, in pratica per tenere in piedi un mondo in cui tra il puro artista ed il puro speculatore ci sono infinite figure intermedie che contribuiscono in vario modo al risultato finale. . Il "futuro" quindi è qualsiasi modo che consenta a tutto l'ambaradam di andare avanti, in un modo o nell' altro: ai tempi di Napster (e della pirateria mp3 in generale) fu da subito evidente che il futuro non poteva essere la musica "libera" (legale o illegale che fosse), anche se gli artisti reagirono subito spingendo sulla attività dei concerti dal vivo. . Oggi lo streaming non ha fatto altro che far rientrare nei ranghi della legalità e della redditività quel nuovo modo di registrare e distribuire musica in forma dematerializzata in un certo senso "inventato" (parlo del fenomeno sociale, non degli aspetti tecnici) dai pirati. . Ciò che è sicuramente irreversibile è la dematerializzazione della registrazione musicale, che poi la distribuzione dematerializzata sia o meno prevalente è tutto da vedere. . Per i libri il dematerializzato (ebook) è rimasto un mercato di minoranza, il grosso della distribuzione è ancora in formato cartaceo. . Per musica e film no, la distribuzione su supporto resta il baluardo di chi mette in primo piano la qualità assoluta, d' altro canto a chi compra un blu ray per svariate decine di euro qualcosa in più rispetto a chi guarda il film grazie ad un abbonamento mensile bisogna pur darlo. . Ma la differenza sostanziale è nell' aspetto legale della fruizione. Comprare un supporto significa poterlo prestare, regalare, lasciare perfino in eredità. . Il "diritto di ascolto" della musica (o film) dematerializzato è invece per lo più personale e non trasferibile. Se compro 10.000 euro di brani musicali su Amazon Music, quando morirò non potrò lasciarli in eredità a mio figlio (che non ho, e magari, se lo avessi, con suo grande sollievo a non riceverli) e questo è un fatto sostanziale, come pure lo è che con un abbonamento mensile il mio diritto di ascolto cessa mese per mese a meno di non rinnovare l'abbonamento. . C' é poi l'aspetto comportamentale: per quanto grande sia una collezione resta pur sempre un recinto chiuso per uscire dal quale (=provare nuovi generi musicali) occorre sborsare dei denari. Con lo streaming no, si può ascoltare ogni giorno per pura curiosità un genere completamente nuovo, sul quale non si sarebbe altrimenti mai investito un centesimo, sviluppando così interessi più eclettici ed allargando i propri orizzonti. . Se vi pare poco. 4
Iperione Inviato 10 Marzo 2022 Autore Inviato 10 Marzo 2022 1 ora fa, Pippo87 ha scritto: nostri figli/nipoti come ascoltano musica ? Hai ragione, ma io parlavo di futuro, che lo streaming sia presente lo sappiamo, ma quanto durerà? Ha vita breve? O no?
crosby Inviato 10 Marzo 2022 Inviato 10 Marzo 2022 @Iperione il supporto è stato la norma per almeno 100 anni diventando capillare negli anni 60-70 . Ogni famiglia aveva uno stereo in casa. Oggi la distribuzione è capillare per la musica liquida e non vedo motivi per cui si debba tornare al supporto ma semmai andare verso l'interazione con la domotica. Per quanto riguarda le civili abitazioni, se in casa ci sono i termosifoni perchè non deve esserci un servizio multiroom comandato ad alexa, da google o da hifi serio cosi come per l'auto che non devi comprare piu l'autoradio ma è tutto integrato nell'infotaintment. Ma poi chi comprerà dei dischi con 10 tracce dove 7 non ti dicono nulla e 3 ti piacciono? puoi farti playlist a piacere, suonare tutti i singoli che vuoi, quando vuoi comodamente dal divano, mentre hai ospiti a cena comandare musica on line. etc etc etc Poi, quando ho tempo libero, se voglio baloccarmi un po mi compro il supporto che mi piace davvero, se esisterà ancora, il vinile, il supporto digitale o quello che sarà, mi chiudo nello studio e mi godo il rituale con un bel drink. amen 1
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