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Un aspetto dei proverbi popolari che mi ha sempre intrigato è il grado estremo di cinismo o carognaggine che raggiungono.  Pochi giorni fa ne ho sentito usare uno che era da anni "dormiente", più che un proverbio è una affermazione da farsi come parlando all'aria, ma sapendo che si viene uditi:

"...el se inacorsarà sul tósser..:"   (..si accorgerà dal tossire...) 

La spiega è articolata:  Uno dei mali più temuti da tutti gli strati sociali era la tbc. L'ultimo stadio prevede l'emottisi, tosse con goccioline di sangue sul fazzoletto.  Chi si accorgeva della tbc da questo, oltre ad essere praticamente segnato, aveva trascurato i "segnali deboli" precedenti. 

Quando si usa quindi  "el se inacorsarà sul tósser " ?  In caso di mancata gratitudine, di "amici" che si fanno vivi solo quando hanno bisogno di qualcosa, più in generale di insensibilità alle regole sociali vigenti. In prtica si invoca per loro un male fatale causato dalla insensibilità a certe regole non scritte, politesse, usi e consuetudini comuni, etc. 
 

Esempi pratici visti dal vero: Ritrovamento portafoglio con lo stipendio intero (quando davano l'assegno e pure le ore di permesso per cambiarlo) "Ah, è mio, grazie, arrivederci" mentre lo si afferra controllando se c'è tutto...

"..ehh, niente, el se inacorsarà sul tósser..." disse scrollando la testa il cliente della banca che aveva appena restituito il portafoglio...

 

Oppure, parcheggio del supermercato, la squinzia dalle unghie ricostruite arriva contromano sulla mini e fotte il posto alla signora agée che a bordo della panda aspettava con pazienza che si liberasse una piazzola. La signora agée accenna una protesta, la squinzia irrompe " Problemi ?!? " e quella: "..niente, signorina, ea se inacorsarà sul tósser..."

(e quel "signorina" pronunciato con un tono che non evocava particolare illibatezza)

😁

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Quill che face u' bben a tte, face u mal a Criste (quello che fa il bene a te, fa il male a Cristo)

Detto a qualcuno talmente riprovevole nei comportamenti, da non meritare aiuti o gentilezze da parte di nessuno... Ovviamente, detto in tono più leggero può assumere anche un occasionale significato "canzonatorio"...

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@Martin OT: a proposito di tbc ed emottisi, un mio zio di Roma mi raccontò che una volta, durante l'occupazione nazista di Roma, fu preso in un rastrellamento e portato in una caserma dove, intuendo la mala parata (prigionia, deportazione o altro), si morse a sangue le guance e poi cominciò a tossire sangue molto teatralmente... I tirapiedi fasci della caserma quando videro così - anche perché attorno a lui si fece subito il vuoto - cominciarono a urlare "aó, noo vedete che questo stá affá sangue?!? Ma cacciatelo, mannatelo via subito!!!" e trattandolo come un appestato lo rimisero in strada, libero di tornarsene tranquillamente a casa sua, manco i documenti gli chiesero... 

All'epoca, la tbc era temutissima.

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45 minuti fa, Martin ha scritto:

il grado estremo di cinismo o carognaggine che raggiungono

Proprio vero. Alcuni sono davvero cattivi:

"A ogni badilàs al sò mangas"

si dice nel mantovano. La traduzione letterale è "A ogni badilaccio il suo manicaccio"

Equivalente al "belle o brutte si sposan tutte" o al "Dio li fa e poi li accoppia"

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Altro proverbio cattivo era:

"béla in fasa bruta in piasa" detto di una neonata particolarmente bella (bella in fasce brutta in piazza), ma era vero anche il contrario per consolare le madri di bambine brutte.

Simpatico anche "aver il man ad puina" (avere le mani di guano dei polli, per chi si fa cadere le cose)

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1 ora fa, Guru ha scritto:

avere le mani di guano dei polli, per chi si fa cadere le cose

in Veneto la "puina" è la ricotta, ad ogni modo "aver e man de puina" ha lo stesso significato. La "puina" è vista come un latticino poverello, privo di quelle energie che sono finite nei formaggi fatti col latte iniziale (i formaj da siori) e pertanto inadatta a conferire forza e vitalità.

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4 ore fa, davenrk ha scritto:

"l'é vendro, l'entra dur, el vei fora tendro"

Pizzeria vicino Rovereto (TN), coppia con bambini, la bimba chiede di andare al bagno, mamma la accompagna. Davanti alla porta la piccola si impunta: Vuole andare nel bagno dei maschi perché poco prima il fratellino era andato li.

La mamma prova a convincerla, inutilmente. Le voci si alzano: "Voi nàr de la anca mi" - "No te pói, no" - "Parché no podo, voi nàr de la.." - " No te poi parché no te gai el méngol, ca- - - - - -tia!"  😁

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