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Melius Club

Suono avanti indietro


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Inviato

stessa stanza sessi diffusori, prima un valvolare tutto avanti, bello , ora con  un crescendo airtech ho un piano zero e c'è il +1 ma anche il  -1, profondità  del suono  aumentata di parecchio stile sala di ascolto top, non pensavo si potesse a casa mia, mtv unplugged  prima Cobain  era un faccione che cantava ora e' in mezzo agli altri strumenti, ho fatto un pò fatica ad abituarmi ma probabilmente è piu corretto così, sulla classica spettacolare, tanto equilibrio tanta definizione... 

Inviato

@Paperinik2021 è un disco dove si accompagna con svariati artisti.

Quello che sento io nel mio impianto, con alcuni pezzi,  è l'artista ospite perfettamente al centro, ray un po piu indietro e leggermente a sinistra. In po come se il solosta fosse in piedi appoggiato al pianoforte.

Quest'ultimo invece, non ha una posizione definita. Occupa tutto lo spazio. 

Screenshot_20220607-175243_Qobuz.jpg

Membro_0023
Inviato

@Ggr @Ggr mi dispiace darti una delusione. È un ottima registrazione e si sente molto bene, ma la spazialità è completamente fasulla. Ogni canzone è stata registrata in studi diversi e passata abbondantemente con Pro Tools. È persino probabile che le voci dei duetti provengano da luoghi diversi, e l'orchestra da un altro ancora. Ripeto: un bel disco ma inadatto a giudicare l'immagine. È un puzzle digitale. Usa registrazioni di classica, e possibilmente dal vivo. 

  • Melius 1
Inviato
6 ore fa, fmr59 ha scritto:

Nel senso che modifichi il "volume" di alcuni microfoni o usi qualche filtro su tutto il segnale?

moolto di più o anche molto meno, dipende da come hai realizzato la rirpresa e dove vuoi arrivare.. 😉

Nel caso di una ripresa multimicrofonica puoi giocare sui livelli di ogni traccia,  sulla fase, sul panpot, comprimere, equalizzare, inserire ritardi.
Oppure niente di tutto questo se la ripresa già di suo contiene tutto quello che si voleva in partenza

  • Thanks 1
Inviato

@scroodge beh allora quando uno usa photoshop per aggiustare la pelle della modella è solo un dilettante a confronto di quello che fate voi sul suono 😁

  • Melius 1
  • Haha 1
Inviato

@Paperinik2021 mi arrendo perché non sono assolutamente in grado di capire come è stata fatta una registrazione.  Mi limito a sentire l'effetto, poi come sia stato ricreato per me è arabo. 😀. Ho un disco jazz registrato davvero bene, dove ci sono anche 2 batterie, e li si sente molto bene dove sono posizionate, e che sono dietro agli altri strumenti, e che la regiatrazione è stata fatta tutta assieme. Domani metto una foto della copertina perché a memoria non lo rocordo. 

Di classica ho parecchi concerti di bach, e anche li, si capisce bene dove sono posizinati tutti gli strumenti o gruppi di strumenti. 

  • Melius 2
Inviato

Una registrazione molto bella, secondo me, è Area 31 di David Chesky, alcuni suoni mi arrivano dall’altra stanza, qualcuno con tidal può provare?

Inviato

Personalmente sullo spostamento del suono in avanti o in dietro non ho mai notato differenze eclatanti con i diffusori e le elettroniche che ho avuto per casa.

Forse me ne accorgo di più cambiando registrazione o ambiente d'ascolto.

Dato per scontato che un buon impianto se la registrazione lo permette sia in grado di riprodurre una esatta scena musicale con strumenti e voci nei posti dove dovrebbero stare.

Mi concentro di più sulla possibilità di far sparire i diffusori e qui le elettroniche, i diffusori ed anche l'ambiente d'ascolto potendolo cambiare 😁fanno la differenza.

Sentire la musica diffondersi nell'ambiente ed avere la sensazione che i diffusori non esistano mi appaga parecchio .

Inviato

Per un fine tuning  puo’ essere  (in) utile questo Cd della  Naim: per ogni brano viene descritta la corretta localizzazione di ogni strumento voce compresa. 

 

 

https://audiophilemusic.io/portfolio/true-stereo-2004-naim-records-audiophile-audiophile-music/

 

Io l’ho trovato piuttosto utile in quanto, se in un dato brano con voce (o strumento)   descritto da percepire sulla linea dei diffusori, all’ascolto si localizza ben oltre (con maggiore profondità) e’  utile in molti casi diminuire la distanza tra la parete frontale e i diffusori

 

(Non e’ detto che una scena molto profonda sia quella più vicino alla realtà  registrata sul supporto  mio parere e’ uno dei tanti miti audiofili).

 

 

 

 

 

 

 

 

  • Melius 1
Inviato

Questo pare essere registrato come si deve 

 

20220608_125147.jpg

  • Thanks 1
Inviato

Salve,

altro argomento molto interessante...cosa dovrebbe uscire dal nostro sistema ?

Semplice : quello che gli buttiamo dentro.

Il problema è che non sappiamo cosa è successo a monte del supporto che stiamo usando per cui....dobbiamo fidarci e sperare nella competenza di chi ha lavorato a monte.

Dando per scontato il buon lavoro a monte...il resto è tutto compito nostro : scelta dei componenti , coretto abbinamento , corretta sistemazione in ambiente , corretto settaggio ....se facciamo bene il tutto ...il combinato disposto di tutte queste cose ci darà il risultato.

I diffusori non si dovrebbero "sentire", neanche nel caso ci si sposti fuori asse; la scena dovrebbe riempire completamente la porzione d'ambiente attorno,  e dietro ai diffusori , fino al soffitto ,fino al punto in cui non si riesca mentalmente a tracciare ujn perimetro certo di dove finisca la percezione di suoni ,echi , riverberi ( le pareti non dovrebbero essere un limite invalicabile)

La voce ( è sempre bene ci sia quando si valuta) dovrebbe essere bene a fuoco in posizione centrale, ad altezza verosimile,  ben enucleata dal contesto, di dimensioni il più ridotte possibili;  gli strumenti , ben distinguibili , distanziati e collocati in posizione credibile con la corretta dislocazione che fa distinguere quelli in posizione avanzata rispetto agli altri in posizione più arretrata. La profondità , da non confondere con  la proiezione piatta sul muro posteriore , è il riempimento totale che, in funzione della tipologia di diffusore che si sta usando prende tutto lo spazio disponibile in ambiente , solitamente a partire dalla linea che unisce i due diffusori , in caso di planari anche da davanti e , con distinguibili piani fino (e oltre)alla parete di fondo.

Utopia ? Forse.

Se si lavora bene , col minimo  di artifizi , ....nei limiti dell'ambiente a disposizione... è un obiettivo  per il quale vale la pena fare qualche sforzo.

 

Saluti, Fabrizio.

 

  • Melius 2
Inviato
56 minuti fa, fabrizio ha scritto:

Utopia ? Forse.

Se tutte queste belle cose sono incise sul disco, allora non è un'utopia, le senti anche con le cassette Logitech appoggiate sulla scrivania, se non ci sono, non escono fuori neanche col miglior impianto al mondo.

  • Melius 1
Inviato
21 minuti fa, pro61 ha scritto:

Se tutte queste belle cose sono incise sul disco, allora non è un'utopia, le senti anche con le cassette Logitech appoggiate sulla scrivania, se non ci sono, non escono fuori neanche col miglior impianto al mondo.

Per questo è importante avere un'idea, anche vaga di cosa contiente il disco o di come dovrebbe essere riprodotto quel disco.

Faccio due esempi estremi: io amo gli U2, non cercherò mai la "scena", sono dischi fatti un studio e le finalità perseguite in faee di produzione non prendono in minima considerazione questo parametro.

Amo che gli Weavers: beh, qui li voglio proprio materializzati nel mio ambiente d'ascolto, il più possibile così come erano sul palco.

Il più delle volte non serve avere perfetta conoscenza delle scelte operate in fase di produzione, basta un minimo di..cultura dell'ascolto domestico ed un pari minimo di esperienza

Inviato
1 ora fa, fabrizio ha scritto:

La voce ( è sempre bene ci sia quando si valuta) dovrebbe essere bene a fuoco in posizione centrale, ad altezza verosimile,  ben enucleata dal contesto, di dimensioni il più ridotte possibili;  gli strumenti , ben distinguibili , distanziati e collocati in posizione credibile con la corretta dislocazione che fa distinguere quelli in posizione avanzata rispetto agli altri in posizione più arretrata.

Questo è il tuo gusto.

Non è detto che chi fa quel disco desideri questo.

Per conseguenza: se tu percepisci e/o  l'impianto restituisce per il tal album, una voce molto avanti e di grandi dimensioni (per usare tuoi termini), non puoi dire che la "registrazione" è pessima né che lo è l'impianto. 

Quest'ultimo anzi, in questo caso potrebbe essere un impianto molto  fedele, se restituisce una voce di grandi dimensioni, perché così è stata voluta. 

Inviato
2 ore fa, scroodge ha scritto:

Quest'ultimo anzi, in questo caso potrebbe essere un impianto molto  fedele, se restituisce una voce di grandi dimensioni, perché così è stata voluta

Allora prendiamo nota del nome di quel fonico, speriamo che cambi mestiere e soprattutto evitiamo i suoi dischi

  • Haha 1
Inviato

Mi sembra evidente che il primo che decide se il suono e' "in avanti, o indietro", "più o meno profondo", con più o meno larghezza ed in generale spazialità ,  è l'ingegnere del suono che registra il disco.

Magari in accordo con l'artista, ma la "foto" dell'evento sonoro (Il fatto se in un ipotetico teatro ci si senta in terza o in trentesima fila) la fa l'ingegnere del suono, non l'impianto.

Poi un impianto di qualità,  messo a punto bene,  soprattutto nella collocazione dei diffusori-ambiente, deve saper riprodurre al meglio il messaggio originario.

Con le caratteristiche dei componenti.

Ci sono soprattutto diffusori,  che "naturalmente" sono progettati per dare un suono "monitor", più sparato in avanti e preciso, altri invece concepiti per riproporre un suono più profondo e meno dettagliato.

Ma se l'incisione vuole ricreare la "foto" di un ascoltatore posto a 30 metri dal direttore, quello si deve sentire.

Ascoltando la registrazione magari in mp3, con componenti scrausi e mal posizionati può darsi che questo non appaia,  e che sembri tutto piatto.., quello è normale

  • Melius 1
Inviato
21 ore fa, scroodge ha scritto:

Quest'ultimo anzi, in questo caso potrebbe essere un impianto molto  fedele, se restituisce una voce di grandi dimensioni, perché così è stata voluta. 

Wishful thinking, che l'ingigantimento sia il prodotto  di una distorsione, senza voler entrare nel merito di quale, lo confermerà la presenza dello stesso fenomeno, non soltanto per la voce ma anche per qualsiasi altro strumento utilizzato nella stessa registrazione. 

Con ogni probabilità,  se il problema si manifestasse con eccessiva evidenza in alcune registrazioni,  sarà  presente comunque in forma magari più lieve in qualsiasi altra.

In ogni caso non esiste un sistema che non produca un ingigantimento ed una dilatazione dell'immagine sonora al progressivo incrementare del volume.

 

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