giorgiovinyl Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 Vorrei capire da quali elementi si deduce che Solti era di destra. Di sicuro dovette fuggire dal nazismo date le sue origini ebraiche, e che non apprezzasse il regime comunista in Ungheria mi sembra naturale anzi un punto di merito. Mi sembra strano anche che considerasse Shostakovich, un grande del 900, un comunista quando in realtà era una vittima del terrore di Stalin. Alcune sue sinfonie possono sembrare celebratore del regime sovietico ma sotto la superficie nascondono tanto altro. Quanto ai Carmina Burana colpiscono molto chi è ancora digiuno di musica classica, ma aldilà dell'incipit travolgente non c'è molto altro e ho sempre faticato a continuare l'ascolto. La classica l'ho scoperta grazie a Mozart e Beethoven non certo per Orff. Però tornando alla recensione di Villatico e si estremista ma per certi aspetti finanche condivisibile
SimoTocca Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 @giorgiovinyl siamo perfettamente d’accordo su tutti i punti. Del resto le eccellenti registrazioni di Solti delle sinfonie di Shosta sono in qualche modo “prova regina” di quanto abbiamo sostenuto.
SimoTocca Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 @jakob1965 perfettamente d’accordo. Anche se i due non sono stati propriamente amici... Tanto che Solti a Berlino, nell’era Karajan, è comparso assai poco... molto più nell’era Abbado, con cui invece era in buoni rapporti personali... Se Bernstein veniva al primo posto nella lista dei “nemici personali e pubblici” di Karajan, il secondo posto era riservato probabilmente a Solti. È noto che ad alcune serate teatrali organizzate dalla mitica Deutsche Grammophon, in cui era ospiti sia Karajan che Bernstein, gli organizzatori dovevo prevedere una specie di “distanziamento speciale” fra i due, per non incorrere in incidenti diplomatici.. (tipo quello, molto antipatico, fra Muti e Chailly alla Scala...nei camerini...). Poi c’era pur sempre una specie di gentleman agreement, specie quando i due erano ormai avanti negli anni, e Lenny ebbe a dire che aveva ascoltato la più bella esecuzione della sinfonia 29 di Mozart (mi pare dicesse la 29) proprio dal vecchio Karajan ...
jakob1965 Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 @SimoTocca nel recente documentario di sky in merito - i 2 re (Karajan e Bernstein) si incontrarono in un teatro in un camerino (credo la Halle dei Berliner o dai Wiener) . Molto maturi e ormai dal successo e fama consolidati - parlarono insieme per circa 2 ore in amicizia - fuori dalla saletta restarono gli assistenti; nessuno seppe mai cosa si dissero questi 2 titani. Solti merita per me tantissimo per la mitica incisione del Ring ed anche per le splendie incisioni ed interpretazioni del maestro dei maestri - Anton Bruckner - splendido per me con la CSO. Grandi uomini anche magari pieni di contraddizioni ma grandi.
Membro_0023 Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 Dando un'occhiata in giro, direi che per essere così scadenti i Carmina Burana sono stati eseguiti, diretti e cantati da molte personalità di livello internazionale. Non pensavo neanche.
Stereoplay08 Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 @Paperinik2021 sante parole ... ma si sa' piu' si sproloquia e piu' fai vedere che sei culturalmente dalla parte giusta ... la musica ? pfui ... roba da popolino 1
mozarteum Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 Solti un grandissimo in molte cose ancora un riferimento (Frau ohne Schatten, Elektra, Salome, Zauberflote del bicentenario, Ring, ma direi tutto Wagner, il Mahler di Londra, la settima sempre di Mahler con Chicago, il Bruckner coi Wiener). Credo di averlo gia’ raccontato ma un signore inglese conosciuto a slz negli anni 80 che senti’ a Londra Toscanini negli anni 50 nella integrale di Brahms mi disse che era fra i viventi quello che piu’ lo ricordava per la eccellenza della concertazione e il dominio della partitura. Io non ho sentito Toscanini ovviamente ma di Solti nel biennio salisburghese del dopo Karajan ho ricordi stratosferici coi Berliner. Capacita’ di analisi e perfezione esecutiva rarissimi. I dischi di Chicago non rendono bene hanno timbro argentato lui era maestro di colore
Membro_0015 Inviato 21 Luglio 2022 Autore Inviato 21 Luglio 2022 Il 20/7/2022 at 11:38, Paperinik2021 ha scritto: persino dischi di Guccini e degli Area Addirittura! Buttati sui cccp su Wyatt e sugli eizerstunde neubaten allora 33 minuti fa, mozarteum ha scritto: direi tutto Wagner, Tranne l'olandese volante. Brutto brutto
Membro_0015 Inviato 21 Luglio 2022 Autore Inviato 21 Luglio 2022 2 ore fa, Paperinik2021 ha scritto: sono stati eseguiti, diretti e cantati da molte personalità di livello Pecunia non olet. E poi gli audiofili cosa ascoltano? 😅😅😅
Membro_0015 Inviato 21 Luglio 2022 Autore Inviato 21 Luglio 2022 5 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: Mi sembra strano anche che considerasse Shostakovich, un grande del 900, un comunista quando in realtà era una vittima del terrore di Stalin Era comunista non stalinista. Ad esempio Non tutti gli ebrei sono sionisti
giorgiovinyl Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 4 ore fa, Paperinik2021 ha scritto: Dando un'occhiata in giro, direi che per essere così scadenti i Carmina Burana sono stati eseguiti, diretti e cantati da molte personalità di livello internazionale. Non pensavo neanche. Indubbiamente... io ho le edizioni dirette da Ozawa e Jochum... pero se compilassimo una lista dei grandi direttori che non l'hanno incisa sarebbe ancora più blasonata... vorrà dire pur qualcosa?
giorgiovinyl Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 2 ore fa, stanzani ha scritto: Era comunista non stalinista. Ad esempio Non tutti gli ebrei sono sionisti Non so quanto fosse volontariamente comunista Shostakovich, e comunque Stalin è stato segretario del PCUS per più di 30 anni.
jakob1965 Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 @giorgiovinyl penso che il musicista russo cercò di salvarsi la pelle da tipacci poco raccomandabili quali Stalin e il suo compare Beria noto sanguinario La figlia di Stalin disse che baciarlo era come baciare la morte
Membro_0015 Inviato 21 Luglio 2022 Autore Inviato 21 Luglio 2022 @giorgiovinyl anche torque Ada era stato capo del santuffizio per lungo tempo
aldofranci Inviato 21 Luglio 2022 Inviato 21 Luglio 2022 9 ore fa, mozarteum ha scritto: I dischi di Chicago non rendono bene hanno timbro argentato Quello stracazzo di Decca sound.
Dino Villatico Inviato 31 Maggio 2023 Inviato 31 Maggio 2023 Ha molto irritato, vedo, la mia critica ai Carmina Burana di Orff. Premetto ota soltanto un'osservazione su due punti che mi paiono essenziali. 1. Musica e politica sono modi separati. 2 esprimerei solo il mio gusto personale. 1. Musica e politica, anzi arte e politica, non sono affatto mondi separati ma intimamente connessi. Il che non significa che il giudizio politico possa sostituirsi al giudizio estetico, ma sì che il giudizio estetico debba tenere conto anche delle implicazioni politiche dell'opera esaminata. Riuscite a capire la poesia della Commedia senza l'aspra critica che Dante esprime lungo tutto il poema sul potere temporale della Chiesa? In pieno Paradiso San Pietro tuona: "Quelli che usurpa in terra il luogo mio, / il luogo mio, il luogo mio, che vaca / ne la presenza del Figliuol di Dio, / fatto ha del cimitero mio cloaca / del sangue e della puzza ... /" Vi sembrano poco "politici" questi versi? 2. Se si legge bene quanto ho scritto, non esprimo un mio gusto personale, ma esamino come Orff abbia scritto la sua musica, e mostro quanto essa dia una idea semplicistica, falsa, della musica medievale. Infine il titolo è totalmente fuorviante. Non scrivo affatto che la musica di Orff sia "scadente", bensì che è una operazione assai discutibile di riproposta della musica medievale. Il confronto con Stravinskij calza perfettamente, perché Stravinskij i mondi che visita li riconsidera, li trasforma, ma senza mai rinunciare alla complessità da cui partono, anzi spesso addirittura complicandola. E poi, in conclusione, smettiamola di attribuire al "gusto personale" e quindi liquidare come arbitraria qualsiasi dissenso dalle proprie convinzioni e opinioni. Si discute di cose, di pensieri, di opere. Giudicare il pensiero sgradito come un critica alla persona e non all'argomento è tipico di chi non vuole confrontarsi con il pensiero degli altri. Dire: assurdo, sbagliato, gusto personale, è un tagliare corto alla discussione. Non un entrare nell'argomento di cui si discute. Il tacitare senza argomentarlo o confutarlo qualsiasi pensiero di dissenso è sintomo di fragilità logica, o, peggio, la richiesta di un pensiero unico, che non ammette obiezioni. È così che si spiana la via alle dittature: semplificando, appunto, positivo e negativo, brutto e bello, buono e cattivo, amico e nemico. Ma io, invece, la penso come Debussy: nella realtà ciò che conta è la sfumatura, la nuance. In Italia ne abbiamo perso da tempo, sembra, la percezione. 1 1
Dino Villatico Inviato 2 Giugno 2023 Inviato 2 Giugno 2023 Al secondo rigo si legge "modi separati". La dizione corretta è "mondi separati". Vi prego di scusare il refuso. Ho riscritto la notazione e nascosto la prima versione di essa, perché mi pareva poco precisa. Grazie dell'attenzione. E approfitto per rispondere a chi parla di "recensione". Il che mi fa pur troppo supporre che molti leggono senza rendersi conto del reale senso e della destinazione di ciò ch'è scritto. Non ero al concerto veneziano. Il che si deduce da tutto ciò che ho scritto. Dunque ciò che ho scritto non è né una critica né una recensione. Termini la cui vera accezione mi pare alquanto fumosa per alcuni. Le mie sono solo osservazioni sulla partitura di Orff. Naturalmente non è questa la sede per sfoggiare un'analisi dettagliata zeppa di termini tecnici. Mi limito a riassumerne le conseguenze. E in ogni caso non copio né incollo da nessun contributo di altri. Tanto più che lo scritto su Orff da qualcuno citato io non l'ho letto. Che poi quanto scrivo possa coincidere con alcune affermazioni dello scritto è solo segno che l'analisi ha condotto entrambi a conclusioni simili. Ma quanta dietrologia in certi commenti! Davvero siamo messi male, oggi, in Italia, se invece di argomentare la confutazione di uno scritto che non si condivide, si demonizza l'autore attribuendogli schieramenti politici, culturali, e atteggiamenti con i quali lo si vorrebbe denigrare, guardandosi bene comunque dall'entrare nel merito di ciò da cui si dissente. L'accostamento a un'opera d'arte si ha a diversi livelli di gradimento (o di riprovazione): emotivo, tecnico, intellettuale, storico, estetico, ecc. Legittimi tutti. L'ideale sarebbe comprenderli tutti, anche. Perché il solo impatto emotivo potrebbe essere fuorviante. Così come a una lettura puramente intellettuale potrebbe invece sfuggire l'impatto emotivo, che c'è. E la mancanza di cognizioni storiche potrebbe far intendere lucciole per lanterne. È proprio alla luce di tutte queste componenti che ho scritto quanto ho scritto. In margine: Adorno è stato, anche per me, un illuminante teorico dell'analisi musicale. Ma l'ho sempre seguito "con juicio" (e non "con iuicio" come ha scritto qualcuno: povero Manzoni! che poi lo spagnolo lo conosceva). Ma ho subito dissentito su molte delle sua posizioni. Su Stravinskij, per esempio, che considero il più grande compositore del Novecento. Ma perfino su Beethoven, di cui Adorno non ha compreso, a mio avviso, la reale impostazione dell'invenzione tematica, e l'ha invece filtrata attraverso l'esperienza della seconda scuola di Vienna (che, come la prima, in realtà non era una scuola). Mi accorgo di essermi dilungato forse troppo. Ma a volte la precisione richiede tempo e pazienza: di scrittura e di lettura. Non amo né Tik Tok né Twitter né Messenger. Vado in visibilio per le ultime lezioni di Benveniste al College de France (Paris, Gallimard, 2012, Préface de Jiulia Kristeva, Postface de Tzvetan Todorov, 210 pagg.), Visto che mi si accusa di elitarismo, ecco un argomento in più per quelli che me lo imputano come difetto. Che volete? Penso che Ortega y Gasset e Canetti sulla tirannide delle masse abbiano scritto parole definitive. E abbiano, in an anticipo, descritto il nostro tempo. 1
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