Yamaha T-1 modifiche e revisione di un tuner di fine anni '70
Come complemento all’amplificatore integrato Yamaha A-1 oggetto di una revisione di qualche tempo fa non potevo esimermi nel cercare il suo gregario dell’epoca ossia il tuner T-1.
A dire il vero mi sarebbe piaciuto entrare in possesso del più performante e intrigante T-2 ma un po’ i costi elevati nell’usato un po’ perché non amo spendere troppo per un tuner visto l’uso limitato che ne farei a differenza degli ascolti quando sono in auto o mentre sono occupato in altro mi ha spinto ad abbassare giustamente le pretese attingendo tra le diverse offerte del modello in questione alla ricerca di quello facente al caso mio.
Trascorsi dei mesi vagliando e scartando più offerte di vendita anche vicino casa gli occhi e l’interesse è caduto su un tuner esteticamente ben tenuto vedendo le immagini, proposto con il suo imballo originale ed offerto ad un prezzo invitante però senza possibilità di trattativa.
Lasciato passare un paio di giorni per pensarci su lo presi e trascorsa circa una settimana di attesa una volta arrivato a casa lo collocai impaziente sul banco per constatare se quanto indicato dal venditore fosse aderente alla realtà.
Venduto come Nos lo scetticismo si era instaurato in me fin dall’inizio ed avevo ragione, infatti all’arrivo e disimballato senza nemmeno sorprendermi più di tanto ho constatato che Nos non lo era affatto; l’ho trovato si pulito, esteticamente a posto come piace a me, ma uno stupido graffio quasi invisibile su un fianco, della polvere incancrenita sulle zigrinature dei morsetti posteriori e i pin rca ossidati mi hanno fatto capire che il venditore di mercanzia varia (si trattava presumo di un rigattiere avendo da vendere di tutto e di più) nella sua (forse) buona fede aveva sopravvalutato il giudizio, per cui mi sono limitato avendolo preso sulla baia a rilasciare un giudizio neutro segnalando che non si trattava effettivamente di un apparecchio Nos anche se potevo comunque ritenermi soddisfatto dell’acquisto visto il prezzo richiesto.
Quindi collegato all’alimentazione con un pizzico di apprensione ho constatato che 3 delle 4 luci che illuminano gli strumenti e la scala di sintonia non funzionavano mentre sintonia, uscita audio, led e tutto il resto funzionavano a dovere.
Nel mentre lo guardavo da tutti i lati già nella mente mi balenavano gli upgrading che avrei voluto effettuare con la dovuta calma.
Innanzitutto ripristinare l’illuminazione mancante per cui mi sono appoggiato al solito fornitore teutonico come feci per l’amplificatore A-1 visto la disponibilità di lampadine dedicate per ogni apparecchio vintage.
In attesa arrivassero le lampadine mi premeva avere la possibilità di disporre del cavo di alimentazione staccabile, opzione che mi permette un plug and play veloce del componente senza dover impazzire nel far passare e togliere cavi da dietro ai mobili per collegarli alle prese, questo a causa del fatto che non ho mai voluto utilizzare tavolini dedicati dove tutto è più agevolato riguardo il collegare e staccare cavi grazie alle aperture su tutti i lati.
Questa “mania” di avere il cavo di alimentazione staccabile risale a moltissimi anni addietro quando avendo avuto elettroniche con il cavo fisso scoprii il disagio nel momento di far posto o spostare di posizione l’elettronica, la prima macchina che fece da cavia a quei tempi fu un deck della Nakamichi per la precisione un CR7, il lavoro riuscì talmente bene che quando parecchi anni dopo lo vendetti l’acquirente seppur conoscesse bene il deck che si accingeva ad acquistare rimase piacevlmente colpito in positivo ritenendo fosse uscito così dalla casa apprezzando la modifica in quanto gli era indispensabile staccare il cavo per dove andava collocato il deck.
Quindi analizzato il retro del tuner e verificata la possibilità che gli ingombri della presa iec non creassero problemi o andassero a cozzare contro qualcosa ho iniziato a staccare con cura il pannello posteriore per poter lavorare nel migliore dei modi senza troppi intralci.
Scartata una presa Iec da fissare con viti causa l’ingombro non trovando alternative esteticamente piacevoli se non in posizioni assurde ho optato per una presa iec ad incastro della Bulgin occupante uno spazio minore, la iec scelta è indicata per pannelli con spessore minimo di 1mm. ideale per lo spessore del pannello e per il posizionamento nel punto utile dove poterla piazzare.
Una volta arrivata a casa la iec ho preparato una mascherina in metallo riportante il profilo della presa
e provvedendo come la volta precedente ad eseguire la tracciatura dell’impronta prima di iniziare la multi foratura con punta da 1.5 mm. non prima di aver punzonato tutto il contorno per agevolare la foratura
tanta pazienza utilizzando l'indispensabile Dremel e diversi tipi di lime e quasi ci siamo,manca da rifinire per bene i lati, arrotondare uniformemente le curve degli angoli, infine una passata con il colore nero in tutti e quattro i lati e la presa Iec è al suo posto…volendo potevo fare un buco molto meno preciso lasciandoci pure la fustellatura che tanto non si sarebbe mai visto una volta infilata da fuori la presa ma non essendo nel mio stile essere approssimativo ho voluto fare le cose con il mio solito metodo di lavoro.
la presa al suo posto
Un problema che colpisce tutti i T1 e pure la serie T2 è lo stacco del colore sugli indici dell’indicatore di intensità del segnale e della sintonia in fm e anche il mio tuner non è esente da questa sventura.
primo piano degli indici scrostati
Come si può notare l’indice che in origine è di colore rosso con il trascorrere del tempo il colore si stacca a pezzetti, pezzetti che finiscono in ogni dove all’interno dello strumento lasciando intravedere il metallo quindi gli strumenti vanno smontati, trovato un sistema per togliere i vetrini anteriori trasparenti, pulire per bene ogni briciola sparsa, staccare delicatamente la rimanente verniciatura sugli indici e riapplicare il colore.
Volendo evitare la verniciatura e relativa mascheratura di tutto l’insieme pensando sorgessero dei problemi nell’urtare le delicate barrette ho provato a passarle con un pennarello indelebile rosso, il risultato non era male in quanto l’aspetto degli indici apparivano più di metallo anodizzato che dipinti ma non si avvicinavano nemmeno un po’ all’aspetto originale per cui una volta ripuliti con un solvente ho deciso di passare alle vie di fatto senza mezze misure quindi eseguo la mascheratura per poi procedere alla verniciatura.
Gli indicatori pronti per essere dipinti
il lavoro terminato….non sembra venuto malaccio ma non è finita, con calma verrà staccato delicatamente tutto il nastro di mascheratura, entrambi gli indicatori verranno rinchiusi nei propri vetrini non prima di averli lucidati a specchio e riapplicati alla mascherina
ed ecco qui…. tornati come nuovi
In seguito ho provveduto a rinfrescare anche la pulsantiera che presentava la colorazione nera dal sapore un po’ vissuto, isolo il tutto e procedo a dare alcune mani molto leggere con aeropenna per coprire i segni delle sfregature sulla plastica dei pulsanti
Arrivate le lampadine finalmente potrò sostituirle, di ognuna la Yamaha ha voluto applicarci sopra delle gommine verdi molto morbide e di spessore sottile che danno la colorazione caratteristica, vanno staccate dalle vecchie lampade delicatamente pena rottura in quanto con il trascorrere degli anni aderiscono al vetro in maniera impressionante; essendo molto aderenti anche sulle nuove lampade diventano un pizzico difficoltose da inserire, consiglio per chi possiede questo tuner o altri con cappucci simili di utilizzare un cottonfioc imbevuto di un paio di gocce di olio di vaselina passandolo all’interno della gomma o sul vetro della lampadina per agevolare velocemente l’inserimento.
Non mi spiego perché non sono stati usati dei led verdi piuttosto che questo sistema di più pezzi che saranno costati sicuramente di più al costruttore ma tant’è che non mi pongo il problema.
Mi infastidisce vedere il cablaggio abbondante delle lampade che notai quando sollevai per la prima volta il coperchio per cui accorcerò i cavi dove necessario una volta effettuati i vari collegamenti.
Anche in questa elettronica ci sono alcuni collegamenti effettuati con la tecnica “wire wrap” in particolar modo sui collegamenti delle lampade alla scheda e in aggiunta collegamenti da un punto all’altro e dal pannello frontale alla scheda per cui li andrò a rimpiazzare con connettori Jst-xh perché se nel tempo dovessi sostituire nuovamente qualche lampadina non sarà più necessario dissaldare e risaldare ma basterà applicarci i morsettini capicorda facilitando la manutenzione.
prima dopo
a questo punto preso nota del valore degli elettrolitici installati passo ad effettuare un completo recap (e te pareva!) e il raddrizzamento dei componenti storti.
I vecchi condensatori elettrolitici con le colonne per il wire wrap rimpiazzati
Una volta effettuata la sostituzione mi accingo a mettere in ordine tutto il cablaggio volante e se è il caso ad utilizzare dei fissacavo adesivi per mantenere una parvenza d’ordine nel layout complessivo
prima dopo
particolare dei fissacavi applicati
ho voluto lucidare anche il volano della sintonia dopo averlo smontato dal pannello per lavorarlo al meglio; nessuno lo vedrà mai ma era troppo ossidato …. brutto da vedere.
prima dopo
Per questione di uniformità con i coperchi dell’integrato A-1 avanzandomi del colore nero ho voluto
dipingere anche per il tuner il coperchio inferiore ed il top così posso eliminare il graffio che ho scoperto sul fianco.
Ci applico dei piedini nuovi in alluminio pieno come feci per l’integrato…..
....e scarto il top dalla sua protezione per procedere al montaggio non prima di aver applicato sulla scheda i soliti bollini indicanti la revisione ed il controllo finale prima di chiudere il coperchio
ed eccolo qui finito, revisionato e pronto a ricevere la musica via etere.
Alla prossima avventura……e stay tuned.
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