jakob1965 Inviato 28 Marzo 2023 Inviato 28 Marzo 2023 1 ora fa, gianventu ha scritto: Ovvio che non sia stato capito qui dentro. io lo avevo capito - ma so di essere poco intelligente
Questo è un messaggio popolare. mozarteum Inviato 28 Marzo 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 28 Marzo 2023 15 minuti fa, ascoltoebasta ha scritto: queste "informazioni" in modo più confuso,è banale ed elementare il concetto,per godere di tutti i contenuti sonori,quando questi sono ricchi e complessi,ho bisogno di un impianto in grado di farlo,altrimenti ascolterò ugalmente,ma perdendomi qualche o molti dettagli, Una sera al Konzerthaus di Vienna vidi il maestro Pappano che stava provando Bruckner con l’orchestra di santa cecilia in tournee’ mettersi a mezza platea per controllare l’emissione del suono. Maestro e che fa qua e non sul podio? Mi metto al posto di un ascoltatore… a volte una pagina da un suo piu’ compiuto senso estetico ascoltata a una distanza “giusta”. allo stesso modo che ci si puo’ avvicinare a gustare una pennellata di van gogh ma poi il quadro va ammirato nel suo complesso che e’ diverso da quello scaturente dall’analisi minuta. In generale, e questo lo si vede nelle registrazioni, gia’ chi registra dovrebbe avere senso estetico musicale della pagina che sta riprendendo. Le registrazioni coi microfoni ravvicinati esaltano l’officina del suono, non sempre ideale; quelle con microfoni a giusta distanza e giusto riverbero il senso d’assieme e le risonanze che sono partecipi anch’esse del risultato estetico (provate ad eseguire Brahms in una sala secca o in una riverberante: due cose diverse). L’hifi dovrebbe anzitutto - dal microfono all’orecchio- intercettare il senso estetico d’una pagina. Ma se non lomsi conosce perche’ non si sa come risuona un Bruckner al Musikverein o un Debussy in sala Sinopoli (due ambientazioni perfette fra dieci mila esempi) si brancola nel buio 7 1
jakob1965 Inviato 28 Marzo 2023 Inviato 28 Marzo 2023 Penso anche io si possa discutere con tranquillità e con rispetto reciproco. Mi sono fatto l'idea dopo anni di ascolti e pareri che ognuno di noi ha la sua idea del suono e difficilmente si sposta da questa idea (o anche non idea): dipende dal percorso di ognuno di noi e dalle abitudini di ascolto - variabili che già cambiano e mutano nella vita del singolo. Da giovane cercavo la potenza nel suono - la sua violenza totalizzante - ora da quasi 58 enne cerco altro: cerco la coerenza, l'armonia e appunto (come dice il thread) la ricchezza del suono. Ad alcuni ciò disgusta in quanto si innesta il meccanismo perverso della colorazione: il suono è ciccio, ricco? Bene allora cerchi la colorazione e le distorsioni - e via andare. Per chi si accontenta di pochi watt (e io sono fra questi) sistemi adatti ci sono e non costano nemmeno tanto - il problema nasce quando si vuole quanto espresso prima ma a potenze elevate
Titian Inviato 28 Marzo 2023 Inviato 28 Marzo 2023 @mozarteum l'ho visto fare da molti direttori. Mi sembra che l'audiofilo è più interessato al suono chiarissimo e puro o "tecnico" delle note appena uscente dallo strumento o magari a un metro di distanza. La musica, o le composizioni di musica classica sono un'altra cosa. La sala d'ascolto è parte integrante dell'opera ed esiste una distanza "ottimale" del tutto insieme. 2
jakob1965 Inviato 28 Marzo 2023 Inviato 28 Marzo 2023 @Titian la mia esperienza e più limitata ma concordo con quanto esposto
Berico Inviato 28 Marzo 2023 Inviato 28 Marzo 2023 @mozarteum bell’aneddoto, ho assistito anch’io a scene simili, fa il paio con il senso di esistere della 103 abbinata alla classica
Berico Inviato 28 Marzo 2023 Inviato 28 Marzo 2023 Fermo restando che ci sono autori e composizioni ,penso ad esempio ad Arvo Part, in cui i dettagli fanno parte dell’insieme e sono indispensabili per apprezzare l’opera.
Mighty Quinn Inviato 28 Marzo 2023 Inviato 28 Marzo 2023 9 minuti fa, Berico ha scritto: esempio ad Arvo Part Be'ho assistito ad un paio di concerti suoi, in uno era presente (mi ha fatto l'autografo...) Comunque, entrambi in chiesa, grande ambiente ovvio In un caso suono bello bello Nell'altro... meglio lo stereo Idem Trifonov, due concerti...uno a uno, pareggio Non c'è una regola Il vivo ti dà l'emozione in più dovuta al fatto che l'artista è lì Ma a volta suona meglio a volte peggio comunque diverso Non necessariamente più ricco
leika Inviato 28 Marzo 2023 Inviato 28 Marzo 2023 Lavorando in un teatro acusticamente tra i migliori al mondo, dove la musica si respira,dico solo che quando torno a casa l’impianto nemmeno lo accendo! Se poi parliamo di affinare l’orecchio per le nostre scelte/acquisti, questo è un altro discorso 1 1
Berico Inviato 28 Marzo 2023 Inviato 28 Marzo 2023 8 minuti fa, FabioSabbatini ha scritto: Be'ho assistito ad un paio di concerti suoi, in uno era presente (mi ha fatto l'autografo...) Che cūlus. 1
Titian Inviato 28 Marzo 2023 Inviato 28 Marzo 2023 12 minuti fa, FabioSabbatini ha scritto: Il vivo ti dà l'emozione in più dovuta al fatto che l'artista è lì veramente questo non mi influenza, me ne frega al momento che ascolto: chiudo gli occhi e mi concentro agli suoni che sento. La presenza dell'artista mi interessa solo dopo il concerto quando vado a trovarlo e cerco di scambiare qualche parola con lui. Ma lo so, sono differente....
Look01 Inviato 28 Marzo 2023 Inviato 28 Marzo 2023 22 minuti fa, jakob1965 ha scritto: ora da quasi 58 enne cerco altro: cerco la coerenza, l'armonia e appunto (come dice il thread) la ricchezza del suono. Ad alcuni ciò disgusta in quanto si innesta il meccanismo perverso della colorazione: il suono è ciccio, ricco? Bene allora cerchi la colorazione e le distorsioni - e via andare. Per chi si accontenta di pochi watt (e io sono fra questi) sistemi adatti ci sono e non costano nemmeno tanto Condivido appieno cerchiamo lo stesso risultato anche se magari usiamo impianti diversi. L'importante é rispettarsi e magari confrontare le proprie esperienze senza pensare sempre di essere detentori della verità assoluta 😂. Io penso si possa pur percorrendo strade diverse ricercare lo stesso obbiettivo .
Severus69 Inviato 28 Marzo 2023 Inviato 28 Marzo 2023 12 ore fa, Dufay ha scritto: Specialmente il violino e gli strumenti a corda sfregata in genere. Da moltissimo tempo dico che il violino è lo strumento più difficile da riprodurre. Un violino dal vivo è incredibile...
mozarteum Inviato 28 Marzo 2023 Inviato 28 Marzo 2023 Anche una voce lirica estesa non e’ riproducibile in modo realistico. L’hifi e’ benedetta ma la musica vera e’ quella live, tempo e denari permettendo. il limite dell’audiofilia e’ la concentrazione sul suono che e’ una componente fondamentale ma che non esaurisce l’esperienza musicale. e cosi’ e’ facile che l’audiofilo s’appalli con orate fratres di part per sentire la grancassa che scende, o vada di petroucka per lo strombettamento dell’episodio centrale o i carmina burana per il caleidoscopio di timbri. Ma un audiofilo si sente una partita di Bach o una sonata di Scarlatti o il monologo di Re Marke del Tristano o una quarta di Brahms di De Sabata anni 30 Dg? no
Gaetanoalberto Inviato 28 Marzo 2023 Inviato 28 Marzo 2023 A me manca sicuramente il lato dell'ascolto di impianti hi end/esoterici/megagalattici, quindi non oso pronunciarmi su quanto sia "possibile" avvicinarsi. Ho però un po' più esperienza di ascolti dal vivo, amplificati e non, in sale, teatri, strade, piazze, campi più o meno aperti. Non credo che le combinazioni siano ripetibili in ambito domestico.
ascoltoebasta Inviato 28 Marzo 2023 Inviato 28 Marzo 2023 2 ore fa, mozarteum ha scritto: Ma se non lomsi conosce perche’ non si sa come risuona un Bruckner al Musikverein o un Debussy in sala Sinopoli (due ambientazioni perfette fra dieci mila esempi) si brancola nel buio Il tuo scritto non fa una piega,io mi riferisco a brani di cui si conoscono partiture e fini dettagli dell'arrangiamento,e sarebbe auspicabile sentire tutto l'insieme non confuso,proprio per amore verso la musica o i dischi che si prediligono.
aldina Inviato 28 Marzo 2023 Inviato 28 Marzo 2023 3 ore fa, Berico ha scritto: Devo dire, prima di essere “attaccato” che raramente ho ascoltato diffusori a tromba in ambienti consoni, dato che l’ambiente consono è difficile da coniugare nel comune ambiente domestico. Concordo, hai centrato un punto fondamentale
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