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briandinazareth
3 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Se si risponde che non e’ necessario diventa tutto ciarpame, dai promessi sposi all’eroica

 

Questa è un'affermazione apodittica senza corrispondenza nella realtà.

 

Un ateo può godere dell'arte quanto un credente, e moltissima altissima arte e pensiero sono state creati da non credenti in un senso.

 

Tra l'altro chiedersi se esista un senso nella concezione umana non n significa avere una risposta... Ma accettare che la semplice richiesta di senso potrebbe essere una costruzione umana che niente ha a che fare con la natura dell'universo

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briandinazareth
5 minuti fa, melos62 ha scritto:

Sono domande puerili, che ripetute e presentate come "dure" diventano patetiche

 

A me sembra che di puerile ci sia solo il fuggire dalle domande scomode.

 

Per ogni credente in una specifica religione è molto scomoda la domanda del perché sia vera la sua religione e false tutte le altre. 

 

Ma molti provano a cimentarsi

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briandinazareth
5 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Per quanto mi riguarda, ho sempre dato pari dignità alle maggiori tradizioni religiose

 

Certo, sei stato molto chiaro, ma la tua posizione è incompatibile con qualunque credente in una qualunque religione rivelata.

 

Se sei cattolico non puoi dare la stessa dignità all'ebraismo o all'Islam, e viceversa.

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ascoltoebasta
2 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

Che se non è necessario che ci sia un senso tutto diviene ciarpame,

Anch'io ho inteso questo,ed è una costante ritenere l'appartenenza religiosa come depositaria di sensibilità umana,artistica,pace interiore, etc,peccato che la storia testimoni il contrario,e comunque,per me,totale libertà di credere,predicare e tutti gli annessi,ma senza che i dogmi interferiscano nelle scelte e nelle vite altrui.

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Tornando al tema del thread, avrei molte obiezioni a concedere un permesso per la formazione ai fini della partecipazione ad un raduno religioso per tutti i docenti, ad esclusione per coloro chi insegna religione. Mi sfugge del tutto come la partecipazione ad un raduno religioso possa contribuire allo sviluppo professionale di un docenti di italiano o di inglese, per fare due esempi.

Infine, il CCNL prevede che i docenti possono fruire a domanda di tre giorni di permesso per motivi personali.

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Il globalismo dell’informazione in tempo reale ha nuociuto molto alle confessioni piu’ che alla religione in se’ ma anche ad essa in via derivata per quanto in appresso.

E’ evidente ora che si tratta di fenomeni continentali o comunque non universali.

Un indiano un giapponese un israeliano ecc hanno ciascuno una propria confessione.

E’ pertanto minato alla base il prerequisito di ogni religione/confessione: e cioe’ la chiave assoluta di interpretazione della vicenda umana in relazione al divino.

Le religioni hanno dunque obiettivamente le ruote sgonfie.

Resta l’umanesimo religioso ma e’ un’altra storia

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5 minuti fa, ascoltoebasta ha scritto:

Anch'io ho inteso questo,ed è una costante ritenere l'appartenenza religiosa come depositaria di sensibilità umana,artistica,pace interiore,

Pragmaticamente ho risolto cosi’: quando sento la Missa Solemnis di LvB mi sento credente. Appena finisce divento miscredente

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Affinchè possano esitere, ogni religione deve necessariamente cocretizzarsi in una dottrina e una prassi specifica

Per la propria autoconservazione deve giocoforza differenziarsi.

Poi il credente (ma anche chi detiene il potere religioso) con il proprio ego divisivo ha fatto il resto e come spesso accade ritengono che il proprio credo sia quello più vicino a Dio

I mistici, non essendo teologi (o almeno non solo quello), ma avendo sperimentato personalmente la vicinanza al divino (stati di coscienza non ordinari) spesso sconfessano queste rigide posture, semplicemente trascendendole.

 

Per prevenire  incomprensioni e confusioni che hanno compromesso molte altre discussioni simili in passato, e’ necessario fare una chiara distinzione fra spiritualità e religione. La spiritualità e’ basata su esperienze dirette di aspetti e dimensioni di realtà  non-ordinari e non necessita per essere esperita  di un luogo speciale o di una persona ufficialmente preposta a mediare il contatto col divino.
 I mistici non hanno bisogno di chiese o templi. Il contesto in cui essi sperimentano la dimensione sacra della realtà, compresa la loro stessa divinità, è  il loro corpo e la natura ; e al posto di un prete officiante, necessitano di ricercatori e compagni a loro affini  o la guida di un maestro più evoluto di loro nel cammino interiore.

 La spiritualità consiste in uno speciale tipo di relazione fra l’individuo e il cosmo ed è, in essenza, un fatto personale e privato.
 Allo stesso modo la religione organizzata è un’attività di gruppo istituzionalizzata che ha luogo in un posto designato, tempio o chiesa, e comprende un sistema di officianti designati che possono o meno aver avuto esperienze personali di realtà  spirituali
 Una  volta che una religione diventa organizzata, spesso perde completamente la connessione con  la sua sorgente spirituale e diventa un’istituzione mondana che sfrutta i bisogni spirituali umani senza soddisfarli.

 Le religioni organizzate tendono a creare un sistema gerarchico con l’intento di perseguire potere, controllo, mire politiche, denaro, possedimenti e altre preoccupazioni mondane. In simili circostanze la gerarchia religiosa, di regola, non vede di buon occhio e scoraggia le esperienze spirituali dirette dei suoi membri poiché esse portano indipendenza e non possono essere efficacemente  controllate .
 Quando  questo accade la vita spirituale genuina continua solo nei contesti mistici, negli ordini monastici e in sette estatiche delle religioni coinvolte. Mentre è chiaro che il fondamentalismo e il dogma religioso sono incompatibili con la visione scientifica del mondo, sia essa Cartesiana-Newtoniana o basata sul nuovo paradigma, e non vi e’ ragione per cui non dovremmo studiare seriamente la natura e le implicazioni delle esperienze transpersonali.

 

Stanislav Grof

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