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La Messa in Si Minore di Bach di riferimento da parte di un "outsider"


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Inviato
Admin
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Membro_0013 ha ricevuto il badge Ringraziamento dal Club

Alzi la mano chi ha sentito mai nominare Rudolf Lutz. Per chi non lo sapesse, è l'ex organista della Cattedrale di San Gallo in Svizzera, nonché attuale direttore del "J. S. Bach-Stiftung", una fondazione che ha come scopo l'esecuzione dei lavori corali di J.S. Bach con strumenti d'epoca e coro specializzato. Io, fino ad oggi, non sapevo neppure della sua esistenza. Forse non è uno sconosciuto, ma di certo è un "outsider", di cui si parla poco 

 

Ma stamattina ho vissuto una di quelle mie "tortuose" ricerche nei meandri dell'universo interpretativo (piuttosto frequenti da quanto sono abbonato a Qobuz), che è iniziata all'alba con l'ascolto della seconda registrazione che Gardiner ha effettuato della Messa in Si Minore di Bach. La sua prima, risalente al 1985, è sempre stata il mio riferimento assoluto: esplosiva, elettrizzante, trascinante... peccato solo per i cantanti solisti (ma all'epoca il convento non passava di meglio).

Confesso: la Gardiner 2 non mi è piaciuta. Mi è sembrata più "educata", più "addomesticata", più "vegetariana" 😄 ... insomma, un Bach "politicamente corretto", con gli ottoni che invece di esplodere nel caratteristico "raglio" degli strumenti antichi, rimangono rotondi e puliti, con il coro che - in luogo delle esplosioni giubilanti - sembrava immerso (forse anche per colpa della registrazione non eccezionale nonostante i 96 khz) in una sorta di metafisica e soporifera quiete. Magari a qualcuno sarà piaciuta... ma non è questo il genere di Messa in Si Minore che fa per me.

 

Sono andato su internet verso le 8 del mattino, e mi sono imbattuto in un curioso articolo di Forbes, nel quale si faceva rilevare come la Messa in Si minore più veloce della storia del disco fosse quella dello sconosciuto (per me) Rudolf Lutz. Ho approfondito le ricerche su questa registrazione, per scoprire che - nei siti specializzati in musica antica - aveva ottenuto recensioni entusiastiche... e allora ho reinforcato le mie Sennheiser HD700 e mi sono riaccomodato sul divano.

 

Sono ancora stupefatto, convinto di avere incontrato la "mia" Messa in Si minore di riferimento, nonché certissimo che tornerò ad ascoltarla nei prossimi giorni. Alcune note rapide:

- Non si percepisce quello che (dati alla mano che parlano di 1 ora e 40 minuti di durata) dovrebbe apparire come un eccesso di velocità. Al contrario, l'articolazione agogica e gli scarti dinamici sono calibratissimi e non c'è un attimo di noia.

- La resa strumentale è eccezionale. Gli ottoni ed i timpani sono esplosivi quando è necessario; gli archi setosi; il basso continuo mai invadente ma sempre al posto giusto.

- Il coro, di 33 elementi, è il vero valore aggiunto di questa registrazione. E' uno dei cori migliori che io abbia mai ascoltato: compatto e nel contempo differenziato nei registri e nella spazialità. Sembra quasi di ascoltare un organo, se il paragone può dare l'idea.

- I solisti, al contrario di Gardiner 1985, sono tutti bravissimi e (si sente) motivatissimi.

- Infine la registrazione: sembra una registrazione in studio, tanto è perfetta e dotata di una spazialità magnifica... ma è dal vivo. Qobuz la fornisce in soli 44,1 mhz, ma con la profondità di 24 bit, a riprova di come all'atto pratico la profondità (lo dico per esperienza, forse sbagliando) sia più decisiva del bitrate.

- Unica stranezza: Lutz inizia la Messa con un assolo di clavicembalo... ma appena parte il Kyrie si viene proiettati in un universo di perfezione.

 

Cos'altro dirvi? Se avete un'ora e 40 minuti di tempo, ascoltatela. A meno che non siate devoti alle interpretazioni elefantiache ed ormai anacronistiche "alla Klemperer", mi ringrazierete.

 

 

Bach - Lutz.png

  • Melius 1
Inviato

Avevo da poco messo nel carrello il cofanetto Archiv con la Messa in si minore di Gardiner dopo il tuo  giudizio nell'altro tread.

Inviato

@FLORESTANO la Messa in Si minore diretta da Gardiner per la Archiv rimane un riferimento imprescindibile, un pezzo di storia, uno di quei momenti interpretativi dopo i quali nulla è più come prima... ed io sono ben felice di possederne il cofanetto.

Ma sono passati 36 anni, e certe acquisizioni si sono sedimentate, per cui è nell'ordine delle cose che qualcuno abbia potuto superare quel livello già eccelso.

tarantolazzi
Inviato

Per l'intanto grazie della interessantissima segnalazione.  Anch'io apprzzo molto Gardiner in questo repertorio, ma andro' senz'altro ad ascoltare anche questa (ho gia' visto che c'e' su Tidal). Intanto come "avvicinamento" sto testando, dirette da questo Lutz, alcune cantate bachiane. E mi piacciono assai...a parte le registrazioni e la resa sonora eccellenti, lo stile e' si' informato filologicamente, ma senza quegli eccessi di asciuttezza che non mi fanno apprezzare ad esempio un Harnoncourt (eccelso musicista, beninteso, e' solo questione di abitudini e gusti).  Ah, e che bravi e convincenti i solisti....

  • Melius 1
Inviato
22 ore fa, Don Giuseppe ha scritto:

Se avete un'ora e 40 minuti di tempo, ascoltatela.

Dopo questa tua segnalazione non ho faticato a trovare posto per un ascolto nella mia agenda di pensionato (recluso per il covid)...

In effetti la messa è una brutta bestia, e tra le molte che ho sentito, fino ad oggi, ho finito per preferire quelle a parti reali (Rifkin e Mortensen).

Ne riparliamo domani 😃.

Inviato

@faber_57 parlando di "agenda di pensionato" mi prendi su un punto sensibile 😨

Dal tuo nickname si intuisce facilmente il tuo anno di nascita. Sappi che io sono del 6 gennaio 1960, e per 6 giorni sono fuori da quota 100... 6 giorni che mi costringono al lavoro - salvo prepensionamenti sempre possibili - fino all'agosto 2023 😱

 

Tuttavia, tornando alle parti reali, non ho trovato su Qobuz quella storica di Rifkin. In compenso è già in agenda quella di Mortensen, che ascolterò nei prossimi giorni. Non so invece se conosci, sempre tra quelle a parti reali, la registrazione di Parrott del 1984, dove tra i solisti c'era anche un'allor giovane Emma Kirkby. Quella è un'edizione che ha un posto d'onore nei miei scaffali accanto a quella di Gardiner, e che trovo bellissima nella sua trasparenza vocale e nei suoi colori orchestrali vividi, unitamente ad una scelta dei tempi vivace e trascinante. Tuttavia - dato che tra le mie poche conoscenze non c'è la questione della prassi esecutiva della musica liturgica cattolica nella Germania della prima metà del XVIII secolo - ignoro sinceramente quale sia il modo "giusto" (ammesso che ve ne sia uno) di eseguire la Messa in Si minore di Bach. Di certo a parti reali rende benissimo, ma credo che sia più merito di Bach e della purezza del suo contrappunto che della "giustezza" filologica... perché penso ad esempio ad alcune belle messe cattoliche tedesche coeve (quelle meravigliose di Zelenka e quelle ottime di Heinichen), che vengono eseguite sempre e senza alcun dubbio di sorta con cori di 30 elementi.

Inviato

@Don Giuseppe  Grazie della segnalazione:  appena trovo l'ora e quaranta andrò sicuramente ad ascoltare ...

ps:  però mi piace condividere con voi l'affascinante versione di Biller,  successore di Bach dal punto di vista del "posto di lavoro" 😋

E poi quei bambini tedeschi ...  eccezionali !!!

 

  • Melius 1
Inviato
2 ore fa, Don Giuseppe ha scritto:

Non so invece se conosci, sempre tra quelle a parti reali, la registrazione di Parrott del 1984

Sì, la conosco, ed è stato il mio battesimo... Ho avuto un rapporto difficile con lei, e spesso sono volati i piatti. Ma in realtà quasi mai esco soddisfatto da un ascolto: o qualche cantante non di mio gusto, o qualche tempo troppo veloce, o qualche tempo troppo lento, oppure il coro che, oppure l'orchestra che...

La musica è così bella, così perfetta! Sono anni che mi danno per trovare una esecuzione per me altrettanto perfetta.

Ho ascoltato circa metà di quella di Rudolf Lutz e devo dire che si piazza alta in classifica. Bell'orchestra, belle voci e bel coro. Magari su qualche tempo non mi trovo a mio agio, ma non starei a sottilizzare. Per dire, con Jacobs siamo quasi arrivati alle mani: a volte rallenta oltre il concepibile, altre è sublime.

Probabilmente Rifkin riesce nel miracolo perchè mi sbatte in faccia la più totale trasparenza delle linee e, annichilito, non faccio caso al resto 😃.

Inviato

@Don Giuseppe delle acquisizioni della filologia musicale ormai non possiamo più fare a meno. Ma non esiste un modo “giusto” di eseguire la musica di Bach, le scelte dipendono da numerosi fattori, ad esempio da dove si eseguirà: non si può prendere in considerazione di eseguire una Passione o la Messa a parti reali in un ambiente molto grande come ad esempio un auditorium, poiché la sua capacità comunicativa sarebbe troppo “diluita”.

Eseguire i grandi lavori di Bach in ambienti di dimensioni medie o piccole può invece permettere scelte di organici più leggeri e, in tal caso, l’utilizzo di strumenti originali è il tramite migliore per rendere con sufficiente efficacia un risultato sonoro presumibilmente vicino a quello che fosse il suono dell’epoca.

Tuttavia, esecutori capaci e duttili al giorno d’oggi, formati alla varietà delle tecniche contemporanee, possono applicare atteggiamenti sostanzialmente adeguati alla musica barocca, anche senza strumenti originali e con organici più numerosi.
La musica è sempre un’attuazione di qualcosa che altrimenti non avrebbe vita propria, e che è da “tradurre” nel rispetto e nella consapevolezza della partitura.

  • Melius 2
Inviato

@Aldred non è un caso che io abbia messo l'aggettivo "giusto" tra virgolette: tra i filologi di professione la presa di posizione di Rifkin, la cui interpretazione di 40 anni fa fu il frutto di una presa di posizione precisa in merito al modo in cui si dovesse eseguire questo capolavoro, scatenò un acceso dibattito ancora irrisolto.

Ma io penso che non vi sia una verità assoluta e, ferma restando la veridicità di quanto hai scritto sul rapporto tra dimensione della sala e dimensione dell'organico, penso che alla fine conti la bellezza del risultato finale.

Inviato
8 ore fa, faber_57 ha scritto:

Per dire, con Jacobs siamo quasi arrivati alle mani: a volte rallenta oltre il concepibile, altre è sublime.

 

Anch'io sono venuto quasi alle mani con Jacobs: ho trovato la sua Messa in Si minore non solo troppo lenta e priva di nerbo in generale, ma anche priva di un filo conduttore interpretativo riconoscibile. È finita che l'ho data via perché non la ascoltavo mai.

Inviato
26 minuti fa, Don Giuseppe ha scritto:

penso che alla fine conti la bellezza del risultato finale.

Esattamente!

Per questo adoro la versione di Biller,  che non sarà la "perfezione" (ma la perfezione non è di questo mondo,  la bellezza sì...),  ma eseguita nella chiesa di San Tommaso nello stesso modo in cui (probabilmente) la dirigeva Bach stesso (ricordiamoci che l'epoca dei "concerti" era di là da venire...),  mi riempie il Cuore e l' Anima 😍

Ciao,

Max

  • Melius 1
Inviato

@Don Giuseppe To ho dato un melius e ti ringrazio per avermi fatto conoscere un direttore a me sconosciuto. 

Ho notato su Qobuz moltissime cose di Bach (passioni e cantate) eseguite da questa Fondazione Bach, senz'altro approfondirò. 

Il coro in particolare lo trovo di sostanza e con corpo che è per me una nota positiva. 

Diversamente per i cori a parti reali che in questo genere di musica non riesco ad apprezzarli e digerirli bene. 

Per l'inizio con il clavicembalo... mi hai già risposto 😉

A me piacciono molto anche le produzioni di Suzuki anche nella messa.

Cosa ne pensate? 

Inviato
12 ore fa, maxnalesso ha scritto:

erò mi piace condividere con voi l'affascinante versione di Biller,  successore di Bach

In quella chiesa ci sono stato in un tardo pomeriggio d'estate, casualmente mentre stavano provando un concerto (ovviamente) di musica Bachiana per organo e coro. Ammetto che m'è venuta la pelle d'oca.

Inviato

@maxnalesso devo trovare il tempo di ascoltare anche la versione di Biller, che mi incuriosisce molto. È "in lista" assieme a quella di Mortensen... ma finché non mi avranno lasciato godere della meritata pensione devo ritagliare e contingentare i tempi.

Adesso però i miei "itinerari bachiani" in hi-res mi hanno portato alla sorpresa piacevolissima di un Bach quasi del tutto italiano eseguito in maniera trascinante e fantasiosa dal "Pomo d'Oro". Parlo dei concerti per clavicembalo affidati al giovane Francesco Corti e a quelli per violino con l'altrettanto giovane giapponese Sato. Meriterebbero un thread a parte: sono delle meraviglie! Per me si lasciano dietro le già eccellenti esecuzioni della Freiburger Barockorchester affidate rispettivamente ad Andreas Staier e ad Isabelle Faust... ed è tutto dire.

analogico_09
Inviato
Il 21/4/2021 at 19:54, Don Giuseppe ha scritto:

Alzi la mano chi ha sentito mai nominare Rudolf Lutz.

 

 

Carneade, chi era costui? 😄

 

Grazie della segnalazione, ho iniziato ad ascoltare da Tidal, dopo la breve introduzione del cembalo (curiososa soluzione, forse era prassi d'epoca "riscaldare" l'acustica dell'ambiente concertistico.., oppure introdurre, preludere, intermezzare.., elementi musicali improvviativi nell'opera da eseguire) ho percepito, nel contrasto  come un senso di solenne  esplosione sonora che mi ha subito messo sull'"attenti"!
Sto ascoltando il Kyrie ma dovrò chiudere a breve, la mattinata si prefigura laboriosa. Al secondo ascolto del Kyrie Eleison I, imboccato il duetto Christe Eleison, proseguendo per il Kyrie eleison II, e poi verso il Gloria, fino al Qui sedes ("numeri" questi il giusto più veloci, secondi me), mi sembra di provare la sensazione "fisica" di respiro affannoso "rincorrendo" tempi così "swinganti". Spazialità dell'insieme, macrodinamiche, qualità del coro, ecc,  tutto bene,ma, da queste prime impressioni d'ascolto parziale, entro solo nello specifico del Kyrie, il quale è la porta del sublime che si splalanca sul "paradiso", mi sento di dire, a caldo, che preferisco tempi più "riflessivi", più "(inti)mistici", un respiro della frase "corale" più "tormentato", implorante, introiettivo (più micro dinamico-agogico), più "mantrico", quasi sfinente .., qualcosa che dia meno la sensazione di trovarsi a Versailles... 😉 Scherzo ovviamente...
Poi l'ascolterò interamente l'opera intera.
Ecco si parlava di Gardiner della prima incisione dell'inglese che resta anche per me, insieme a quella di Harno, un riferimento, senza dimenticare Leohnardt, e Diego Fasolosi che prende il Kyrie abbastanza sostenuto, meno però di quanto non faccia Lutz.

La seconda di Gardiner neppure a me piace.., ma ben più di una cosa realizzata dal "secondo" Gardiner mi lascia  perlesso a volte "indignato" di fronte  a certe mescolanze di prassi interpretative misto  filologiche e "americane"... con le quali si cerca di accontetare questo e quello...

 

Sono arrivato al Cum Sancto Spiritu: splendido!!

 

 

  • Melius 1

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