Dinino Inviato 6 Agosto Inviato 6 Agosto Il 30/09/2023 at 22:02, Mister ha scritto: @fontana i led presenti sotto le valvole possono essere disattivati dal pre. Ricordo poi che l'accensione dei led non nasce da una scelta estetica ma ha il fine di effettuare un check delle valvole all'accensione e prima di entrare in esercizio. Ciao @Mister, mi spieghi come si spengono da pre? Grazie
Mister Inviato 6 Agosto Inviato 6 Agosto @Dinino dal menu del pre C2700 hai la possibiltà di spegnere i led delle valvole del pre e del finale. Volendo poi, puoi anche spegnere i led dei Vmeter.
Questo è un messaggio popolare. VIPKEKKO2011 Inviato 18 Agosto Questo è un messaggio popolare. Inviato 18 Agosto Il McIntosh MC275 è, a pieno titolo, uno dei rari casi in cui l’alta fedeltà trascende la pura tecnica per entrare nella sfera del mito. Presentato nel 1961, quando la stereofonia cominciava a diffondersi nel salotto borghese e le orchestre sinfoniche si volevano riprodurre tra quattro mura, rappresentò sin dall’inizio la quintessenza dell’approccio McIntosh: potenza generosa, affidabilità granitica, e soprattutto un suono capace di parlare all’anima dell’ascoltatore. Oggi, a più di sessant’anni di distanza, il MC275 continua a incarnare quell’ideale di “bellezza musicale” che ha fatto scuola. La costruzione è un manifesto di classicità ingegneristica: schema push-pull con quattro valvole KT88 per canale, circuiteria driver con 12AX7 e 12AT7, e soprattutto i celebri trasformatori Unity Coupled, che garantiscono la stessa potenza erogata su 2, 4 e 8 ohm, un unicum tecnico che già allora lo rese un riferimento assoluto. Ma i numeri, pur rispettabili, raccontano solo una parte della storia. Il vero racconto nasce quando lo si accende. Le valvole che si riscaldano lentamente, la luminosità verde del logo McIntosh: sono riti che preludono a una sonorità che non ha nulla di ostentato, ma tutto di naturale. La gamma bassa colpisce per autorevolezza: non è l’urto granitico dei transistor, bensì un basso rotondo, denso, fisico, capace di restituire il corpo di un contrabbasso o la vibrazione profonda dei timpani con un realismo che avvolge più che impressionare. Le medie frequenze sono il cuore pulsante del MC275. Qui il valvolare di McIntosh mostra tutta la sua arte: le voci emergono calde, carnali, scolpite nello spazio sonoro con una presenza quasi tattile; gli archi hanno quel velo di luce dorata che li rende struggenti; il pianoforte si manifesta con timbro pieno e rotondo, lontano da qualsiasi asprezza. È un registro che non si limita a riprodurre, ma interpreta, esaltando l’essenza musicale. Sugli acuti, il MC275 non cerca l’iper-analisi. Non vuole stupire con brillantezze artificiose: preferisce offrire setosità, dolcezza, continuità. È un alto che leviga, che rende godibili anche le registrazioni più crude, senza mai cadere nella monotonia. Il palcoscenico sonoro è uno dei suoi doni più preziosi: ampio, profondo, tridimensionale, tanto da far sparire i diffusori e lasciare l’ascoltatore immerso in uno spazio che ha più dell’esperienza reale che della riproduzione domestica. La microdinamica è cesellata con cura: respiri, tocchi leggeri, sfumature strumentali si inseriscono con naturalezza nel tessuto sonoro; la macrodinamica, per quanto contenuta dai 75 watt dichiarati, sorprende per energia e respiro, sufficiente a far vibrare una sinfonia o a sostenere l’impatto di un concerto rock, sempre con quella compostezza che è sinonimo di eleganza musicale. Non è un amplificatore universale: con diffusori ostici può mostrare i propri limiti. Ma in abbinamento a carichi lineari e di buona efficienza restituisce un’esperienza d’ascolto che va oltre la pura riproduzione: diventa racconto, emozione, complicità. È il tipo di macchina che fa dimenticare la tensione a confrontare parametri e grafici: mette al centro la musica e l’ascoltatore, in un rapporto intimo e duraturo. Ecco perché il MC275 è considerato un classico assoluto. Non è solo un amplificatore, ma un simbolo di un’epoca e di un modo di intendere l’alta fedeltà: non la ricerca della perfezione matematica, bensì quella della perfezione emotiva. Un compagno che, una volta provato, lascia sempre una traccia, anche quando non è più fisicamente presente in casa. In fondo, il MC275 non appartiene soltanto a chi lo possiede: appartiene alla storia stessa della musica riprodotta. 3
Messaggi raccomandati
Crea un account o accedi per lasciare un commento
Devi essere un membro per lasciare un commento
Crea un account
Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Sei già registrato? Accedi qui.
Accedi Ora