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La vera storia (o quasi) del Risorgimento


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Gaetanoalberto
Inviato
10 minuti fa, Velvet ha scritto:

i Serbi

Tu ci scherzi, ma a parte la maggiore vicinanza quantomeno geografica a questi ultimi di taluni popoli piuttosto che altri, la riprova della differenza e che noi, soprattutto grazie ad un certo amor patrio nascosto nel nostro cuore di pizzaioli, abbiamo fatto Salvini ministro. La storia non insegna.

Come se i croati avessero votato Milosevic.

Sempre con affetto neh 😜

 

  • Amministratori
cactus_atomo
Inviato

@Velvet e come i serbi celebrano una sconfitta

Inviato

@Velvet

Per progettare il futuro si deve aver consapevolezza del proprio passato, in assenza memoria storica ci si convince che si vive in un eterno presente, in quanto tale immodificabile . 

  • Melius 1
Inviato

@Savgal l'ignominosa caduta della dinastia Savoia ha dato una svolta alle ricerche socio economiche sugli stati preunitari. Innanzitutto si sono potuti aprire gli archivi statali, inoltre la dinastia Borbone ha prontamente riconosciuto la Repubblica, donato tutte le sue proprietà e messo a disposizione i suoi archivi.

Per questo motivo, dagli anni '60 si è cominciato a rivedere la storiografia sulla base di vere fonti.

Un particolare lavoro è stato fatto dal CNR, molti risultati sono liberamente disponibili in rete. Parliamo non di saggi ma di elaborazioni con metodo scientifico su fonti di prima mano. Molte sorprese...

  • Thanks 1
Inviato

E pensare che in Italia ci sono tante piazze, corsi e vie intestati a quel lurido criminale!!!!!!:classic_blush:

Inviato
4 ore fa, Max440 ha scritto:

Gladstone al Ministro degli Esteri di Londra, Napoli veniva definita come “la negazione di Dio eretta a sistema di governo”.

Poi un po' la letteratura, un po' la storia ci hanno fatto capire chi era la negazione di Dio. Nel regno unito di Gladstone era prevista la pena di morte per più di 200 reati, tra i quali il furto di capo di abbigliamento. L'età minima per subire la pena di morte era di anni 7. Ogni giorno venivano impiccate una ventina di persone, se maschi. Se erano femmine la pena veniva eseguita per rogo (!!!). Fu solo con il tragico caso di margaret sullivan e christian murphy, alle soglie del 1800, che per le donne si abolì il rogo e si passò anche per loro all'impiccagione.

Questi erano i timorati di Dio.

  • Melius 2
Gaetanoalberto
Inviato

Dato che mi sembra un ottimo spunto per lanciare un altro punto di vista, prendo una citazione dell'ottimo @cactus_atomosu altro TD

"se un doppio regno, che si riteneva avesse il migliore esercito di italia ed anche la migliore marina, viene sconfitto da un manipolo di 1000 volontari, c'è qualcosa che non va".

Anche in questo caso nessuna polemica 

Ho sempre pensato che la ricostruzione della liberazione dei mille, utile ad una certa interessata epopea risorgimentale, fosse manchevole.

È impensabile che mille persone, tra cui cui qualche decina di locali, avessero la meglio su un esercito.

Piaccia o no, e tra le righe della narrativa si coglie senza però che il dato numerico sia, almeno per me, sufficientemente chiaro, i garibaldini trovano un buon sostegno in Sicilia, che fece crescere le fila degli insorti.

Ad affrontare i borbonici non furono solo i mille, ma si aggiunsero molti siciliani, e via via così nel risalire.

Sarò un po' sciocco, ma mi parrebbe più una rivolta sostenuta dall'esterno, unita all'adesione dei popolani tra le fila dell'eserckto borbonico, che una vittoria militare piemontese.

Insomma, una bella furba iniziativa,  certamente preparata con sostegni cercati nei luoghi, ma alla fine realizzata anche con l'appoggio popolare dei simpatizzanti dell'Italia unita, tra cui non pochi popolani, magari illusi di ottenere benefici, che cominciano a pagare a Bronte la loro illusione.

Diciamo una "unificazione partigiana" che poi si consegna ingenuamente al Vittorio Emanuele fresco di Teano.

Il brigantaggio nasce dopo, come reazione, anche questa sostenuta da molti ex militari borbonici, di fronte ad una realtà meno rosea delle illusioni.

Una guerra un po' tardiva, e quindi persa. 

Ma l'unificazione direi che ce la siano fatta anche con le nostre mani, per cui non sposo troppo le rivendicazioni degli sconfitti, ma piuttosto al contrario lamento il fatto che il nuovo stato non abbia mantenuto la parola data, non abbia praticato una vera politica di interesse nazionale e si sia comportato con una parte del paese che agisce comportandosi piuttosto immotivatamente da "vincitori" ed occupanti, invece che da fratelli.

Inviato
4 ore fa, cactus_atomo ha scritto:

birbonici fecero la prima ferrovia italia la napoli portici, ua opera tutto sommato inutile serviva dolo al re per spostarsi in quel di portici le ferrovie ere sono altra cosa

Questa è una fake news 😀

La ferrovia fu costruita in project financing da un ingegnere francese, il quale ne ebbe subito abbastanza profitti da chiedere e ottenere la concessione per il secondo binario e l'estensione fino a Caserta.

Nonostante l'orografia non pianeggiante e la concorrenza del trasporto marittimo, quando arrivarono i piemontesi c'erano sia linee fatte, sia in costruzione e sia progettate da costruire.

Era stato già inaugurato anche il primo tunnel ferroviario in provincia di Salerno, tutt'ora in uso.

 https://it.m.wikipedia.org/wiki/Galleria_dell'Orco

D'altra parte lo stesso Garibaldi arrivò a Napoli in treno da Salerno. 

Poi i binari furono smontati e imbarcati per il Piemonte ma questa è una altra storia.

Sicuramente rispetto alla pianura padana c'era un ritardo, dovuto principalmente al disporre di una importante flotta navale commerciale difficile da scalzare, e dalla limitata potenza delle locomotive disponibili rispetto alle pendenze da affrontare. 

Inviato
3 ore fa, appecundria ha scritto:

Ma quelli fanno sul serio, noi stiamo solo aspettando che si faccia l'ora di pranzo

Infatti loro mangiano una mezza botta, per questo hanno tempo e voglia di combattere 

Inviato
22 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

se un doppio regno, che si riteneva avesse il migliore esercito di italia ed anche la migliore marina, viene sconfitto da un manipolo di 1000 volontari, c'è qualcosa che non va".

 

"Perché uno non può batterne cinquanta e mille non possono batterne cinquantamila".

 

Lettura consigliata, download gratuito, Giuseppe Cesare Abba Da Quarto al Volturno - Rai.it https://www.rai.it/dl/doc/2022/09/25/1664111911940_abba_da_quarto_al_volturno.pdf

Inviato

Sta vecchia storia no binari perchè c'erano le navi, non filiali di banca perchè....., si analfabetismo perché..., no cannoni perché..... + varie ed eventuali perchè il sud era un pochino più arretrato del nord, amen, più lontano dal cuore avanzato dell'Europa, ma pochino, rispetto alle nazioni sviluppate, il nord era pure lui spaventosamente arretrato, credo che per un'inglese la differenza fosse minima, giusto un po' di strade e collegamenti in più, stessa prevalenza assoluta dell'agricoltura. 

 

Inviato
26 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Ad affrontare i borbonici non furono solo i mille,

I Mille, alla fine della spedizione di conquista erano circa 120mila. L'apporto dei siciliani fu minimo, a parte qualche picciotto protomafioso. Quando non furono ostili, come dovrebbero testimoniare le tante esecuzioni sommarie da parte dei liberatori, vedi i fatti di Bronte. D'altra parte se i siciliani chiamarono "la belva" il Bixio una ragione pure ci sarà. 

La conquista della Sicilia fu possibile grazie a battaglioni di bersaglieri travestiti che sbarcarono dietro Garibaldi, diecimila, e al fatto che il comandante della piazza di Palermo si arrese senza combattere pur avendo una schiacciante superiorità di uomini e mezzi. Si dice che Garibaldi lo pagò con un assegno a vuoto 🤣 Anche la squadra navale di Milazzo si consegnò al nemico per poi partecipare all'assedio di Gaeta.

Alcuni ufficiali furono linciati dalla truppa per essersi arresi. Messina resistette fino alla caduta di Gaeta.

Anche Civitella resistè a oltranza, il comandante fu sorpreso con la bandiera bianca tra le mani e scaraventato giù dalle mura dai suoi stessi soldati.

  • Melius 2
Inviato
11 minuti fa, Panurge ha scritto:

per un'inglese la differenza fosse minima,

Gli inglesi avevano dei forti interessi in Sicilia nello zolfo e nel vino. Tempo prima c'era stata una crisi diplomatica con la squadra navale inglese schierata tra Capri e Ischia.

A parte questo e la protezione dei crediti verso il Piemonte, per il resto sì non facevano molta differenza. 

Sono un po' in disaccordo sull'importanza del giudizio inglese, sì era una nazione tecnologicamente avanzata ma socialmente barbara.

Inviato

@appecundria

Ribadisco la mia lettura, le classi dirigenti meridionali, soprattutto i c.d. "galantuomini", si vendettero ai Savoia in cambio della completa tutela dei loro interessi e questi non corrispondevano all'interesse del Meridione. Le scelte in politica economica successive all'unificazione ne sono indirettamente la conferma, a cominciare dall'iniqua tassa sul macinato. In Meridione era poco rappresentativo un ceto borghese imprenditoriale in grado di fungere da contraltare al latifondo.

 

 

  • Melius 1
Inviato

@Savgal direi che "i vicerè" di De Roberto rappresenti plasticamente la tua idea 

Gaetanoalberto
Inviato
52 minuti fa, appecundria ha scritto:

Giuseppe Cesare Abba Da Quarto al Volturno 

Letto da ragazzino. Gran bel libro di cui ricordo solo la sensazione di una lettura molto interessante .

Dovrei rileggerlo.


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