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Melius Club

Il limite è la stanza


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Armando Sanna
Inviato
20 ore fa, Turandot ha scritto:

limite, la capacità massima che si può ambire a raggiungere, l'espressione di un sistema è solamente limitata dalla stanza in cui l'impianto è inserito.

Condivido, è una cosa che dico spesso , purtroppo poche persone se ne rendono conto e continuano a “gettare via soldi” cambiando i componenti che malgrado siano migliori dei precedenti, non portano ai risultati che uno si aspettava .

Conprendo che spesso si vada di correttori ambientali tipo Drc o similari che a me non piacciono .

  • Melius 2
Inviato
11 minuti fa, Giovanni77 ha scritto:

E quelle cose non si ascoltano in giro. Sono pochissimi e fortunati utenti ad esserne in possesso.

 

ho capito, ma ci sono altre decine di marchi che fanno prodotti eccellenti dal punto di vista sonoro, come Burmester.

Per dirtene alcuni, ho ascoltato dei sistemi Full MBL, un sistema con ChPrecision top level + Montagna Spark, lo splendido sistema attivo Beolab 90 in una sala cinema HiEnd trattata acusticamente, Le Tad R1 messe nelle migliori condizioni per tirar fuori tutto quello che possono, un megasistema a tromba autocostruito in una taverna trattata solo per far suonare quello, le Honer Audio Sinus One pilotate in multiamplificazione con Octave sul nastro e Threshold sui bassi (4 ampli totali), etc,etc (non sto a citarli tutti), e ti assicuro che di ottimi suoni ce ne sono in giro parecchi, come Burmester.

La differenza di Rocco è proprio la sala!

ps: e poi Rocco dovrebbe mettere anche un giradischi: fino ad allora, non lo considererò mai un punto di arrivo, mi spiace ...

Inviato
48 minuti fa, Max440 ha scritto:

ps: e poi Rocco dovrebbe mettere anche un giradischi: fino ad allora, non lo considererò mai un punto di arrivo, mi spiace ...

Egregio Max e’ molto più semplice che succeda il contrario. Se dovessi ascoltare quel suono poi cancelli di colpo tutte le tue esperienze 😂😂😂….Forse non lo hai ancora ben compreso, in quel sancta sanctorum della ottimizzazione estrema sono già passati tanti appassionati, musicisti e super analogisti con i capelli bianchi che letteralmente “odiavano” il digitale e poi uscendo hanno affermato di non aver mai ascoltato nulla di simile. Non ti rimane che farti due domande e tentare di darti qualche risposta …😂😂😂

  • Thanks 1
Inviato
48 minuti fa, Max440 ha scritto:

La differenza di Rocco è proprio la sala

È fuor di dubbio, che la differenza, la fa prevalentemente la stanza e non l’impianto. 😏

  • Melius 1
Inviato
1 minuto fa, iBan69 ha scritto:

È fuor di dubbio, che la differenza, la fa prevalentemente la stanza e non l’impianto. 😏

Si certo come no. 😂😂

Inviato
25 minuti fa, iBan69 ha scritto:

È fuor di dubbio, che la differenza, la fa prevalentemente la stanza e non l’impianto. 😏

La tua è una battuta ma mica tanto in fin dei conti: più una stanza è ottimizzata, più l'impianto è in grado di fare la differenza. 

  • Thanks 1
Inviato
15 minuti fa, davenrk ha scritto:

La tua è una battuta ma mica tanto in fin dei conti: più una stanza è ottimizzata, più l'impianto è in grado di fare la differenza. 

Ottimo assunto

Inviato

Per semplificare ulteriormente, potremmo dire che l'ambiente è l'unico anello della catena non ottimizzato ad uso audio e, purtroppo, pure il più importante.

Avesse il peso di un cavo, di un dac o di un clock, sarebbe tutto più facile.

  • Melius 2
Inviato

L‘acustica ambientale è il primo dirimente passo per una grande resa di qualsiasi impianto..

se poi quest‘ultimo é di gran livello.. il risultato finale sarà al di sopra di qualsiasi immaginazione.

ne ho personalmente disegnati un paio, e già un pavimento flottante i legno massello fa miracoli.. se poi ci aggiungete pannellature, perimetrali e alte quanto possibile.. anche liscie, sempre di legno massello su liste di fissaggio su legno dolce, chiudendo le intercapedini con vero feltro di lana, avete già quasi fatto bingo, con delle sonorità inaspettatamente chiare e articolate, che vi faranno sobbalzare sulla sedia.

volete andare oltre? Chiedete aiuto a un ingegnere acustico vero, no venditori o produttori, e un istituto indipendente per le misurazioni.. e potete mirare con interventi anche invisibili..ad avere una piccola sala di musica a casa vostra, senza tappezzarle co quegli orribili pannelli che si vedono in giro..

( ne stiamo giusto disegnando una con target state of the art, ma il budget è davvero molto importante.. e non farà purtroppo statistica)

  • Melius 1
ascoltoebasta
Inviato

Cavolo però se non riusciamo neanche ad esser d'accordo che un impianto ciofeca in una stanza ottima suonerà da impianto ciofeca e che per aver un suono ottimo servirà un ottimo impianto.....,senza entrambe le condizioni non si avrà mai un risultato ottimo,un impianto scarso in una stanza ottima sarà lui stesso il limite.

  • Melius 1
Inviato

Effettivamente il trattamento acustico passivo  dovrebbe essere preso in considerazione tanto quanto un dac o dei cavi , ma probabilmente fa più audiofilo parlar di elettroniche che di miseri pannelli acustici , eppure c'è un mondo tra assorbenti riflettenti , spessore ,ecc 

Esiste anche il trattamento acustico attivo , ok nell' ambito ht dove abbiamo ritardi e dai 7 / 11 diffusori , ma in 2 ch preferisco evitare 

Ogni ambiente e ogni impianto fa storia a se , ci sono diffusori e integrati che aiutano  , se abbiamo un idea dei problemi ci sono ampli o diffusori dal basso più controllato , o medi alti meno in evidenza , ma un minimo di trattamento serve , quindi o si procede empiricamente ad occhio o ci si affida ad un programma o a una ditta del settore 

  • Melius 1
Inviato

Il problema spesso è anche il tempo necessario a realizzare simili stanze abitandoci.

Non è un lavoro di tinteggiatura 

Costruendo dal nuovo è con buone risorse economiche si può già partire dalle dimensioni più ottimali.

Per esempio partendo da piccola sala un 3X5X8 sarebbe già un buon inizio.

ascoltoebasta
Inviato
Adesso, gianventu ha scritto:

Un impianto ciofeca in un ambiente corretto, suonerà comunque al suo meglio.

Certamente,suonerà da ciofeca ma al suo meglio.

1 minuto fa, gianventu ha scritto:

Un impianto ottimo in un ambiente ciofeca, suonerà ad una frazione del suo potenziale.

Certamente,ma sempre meglio di un impianto ciofeca,quindi senza stanza ottima e impianto ottimo il suono ottimo non si ottiene,le due condizioni sono dipendenti l'una dall'altra.Mica nego l'importanza della stanza,anzi,ma senza un buon impianto c'è poco da fare.

Inviato
19 minuti fa, serbel ha scritto:

il trattamento acustico passivo  dovrebbe essere preso in considerazione tanto quanto un dac o dei cavi

Molto di più

I cavi non contano nulla

I DAC contano poco

La stanza conta tanto 

Inoltre anche il trattamento passivo ha i suoi limiti

Per le basse ci vuole il DSP

  • Melius 1
  • Haha 1
Inviato
30 minuti fa, ascoltoebasta ha scritto:

Cavolo però se non riusciamo neanche ad esser d'accordo che un impianto ciofeca in una stanza ottima suonerà da impianto ciofeca e che per aver un suono ottimo servirà un ottimo impianto.....,senza entrambe le condizioni non si avrà mai un risultato ottimo,un impianto scarso in una stanza ottima sarà lui stesso il limite.

Pensa se in un’acustica perfetta andassimo a cantarci dentro, io, tu, @iBan69 e @Max440. Poi veniamo sostituiti da Pavarotti, Placido Domingo, Maria Callas, ecc. La prestazione sarebbe la medesima tanto la differenza, la fa prevalentemente la stanza e non la voce dell’artista . 😂😂😂

  • Haha 2
Inviato

Buon giorno a tutti!
dopo lungo silenzio mi inserisco in questa discussione condividendo molti ragionamenti di chi ritiene decisiva, per valorizzare i sacrifici spesi per un buon impianto, la disponibilità di un ambiente acusticamente idoneo.
La descrizione dell’impianto l’ho postata nel forum dedicato all’HT.
Vi dico solo che l’equilibrio tra superfici con materiali fonoassorbenti , fonoisolanti e riflettenti non è facile da raggiungere.
Riguardo l’estertica, beh i piramidali sono bruttacchi e vanno usati con parsimonia, anche perchè non sono un materiale idoneo per pareti “vissute” in quanto invecchiano male e si deteriorano con il passaggio di persone.

Mettendo a frutto più di 30 anni di installazioni, gli attrezzi ideonei ( pure una lancia al plasma per tagliare la lamiera forata, materiale da me prediletto per i rivestimenti accoppiato a pannelli di microfibra compressa) ed una discreta manualità , raggiunta la pensione mi sono “regalato“ la mia sala Home Cinema..
Regalato si fa per dire visto che ci ho messo qualche centinaio di ore avendo fatto tutto, ma proprio tutto da me, impieando tutti materiali grezzi , per evidenti ragioni di budget.
Con risultato molto soddisfacente.
 

IMG_2277.jpeg

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