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Melius Club

Il crescente egoismo sociale


appecundria

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Inviato

Difficile fornire risposte a determinati quesiti, però mi pongo una domanda:

Se l'ego fosse la malattia, lo stesso ego può curare se stesso ?

Inviato

La migliore societa’ -nel concreto e realisticamente- e’ quella

che realizza il punto piu’ alto di compromesso fra liberta’ individuali e doveri di solidarieta’ vera e necessaria (non verso i saltanti sul carro) e di sostegno verso attivita’ importanti che non hanno equilibrio economico autosufficiente - sempreche’ quest’ultimo sia in prima battuta ricercato al meglio- e tuttavia arricchiscono la vita individuale e sociale (ad esempio la cultura)

Inviato

L'uomo è un primate, al di fuori dei rapporti con il  suo gruppo sociale non esiste, eremiti compresi. Alcuni miglioramenti (forse, ne riparliamo tra almeno 5 milioni di anni) rispetto ai cugini hanno permesso di allargare via via il gruppo sociale di riferimento ma la cosa non cambia.

  • Melius 2
extermination
Inviato

@LUIGI64L’individualismo è un fenomeno sociale, non psicologico. Un individuo può avere la sua "quota" di egoismo, egotismo, egocentrismo, ma è un essere umano all’interno di un contesto sociale e culturale, non guidato esclusivamente da sentimenti ed emozioni.

Inviato
3 minuti fa, mozarteum ha scritto:

La migliore societa’ -nel concreto e realisticamente- e’ quella

che realizza il punto piu’ alto di compromesso fra liberta’ individuali e doveri di solidarieta’ vera e necessaria (non verso i saltanti sul carro) e di sostegno verso attivita’ importanti che non hanno equilibrio economico autosufficiente - sempreche’ quest’ultimo sia in prima battuta ricercato al meglio- e tuttavia arricchiscono la vita individuale e sociale (ad esempio la cultura)

il problema sorge inevitabilmente nel cercare il punto più alto comune a tutti.

sono sempre state botte da orbi già in condominio ( mai fatta una riunione per quel motivo) figuriamoci a livello universale.

semplicemente ci si adegua finche non ti pestano le dita più di tanto. 

Inviato
5 minuti fa, extermination ha scritto:

Un individuo può avere la sua "quota" di egoismo, egotismo, egocentrismo, ma è un essere umano all’interno di un contesto sociale e culturale

@densenpf

la questione posta all'inizio è sul perché questo egoismo pare allargarsi e

si allarghi tanto più nelle società evolute.

la risposta è  piuttosto scontata.

quando viene meno il bisogno di sentire solidarietà nei reciproci coportamenti, se non quando i bisogni primari siano soddisfatti.

il cibo per l'anima è altra cosa.

tu usi guidare invece di piegare, ma la sostanza non cambia.

conosciamo gli esiti tanto del piegare quanto del "guidare".

sono opzioni altamente soggettive quelle di cui parli, renderle universali è utipico.

 

 

Inviato
12 minuti fa, nullo ha scritto:

Un conto è parlare in astratto un conto è costringere e piegare gli altri "animali" ad una visione universalistica di tale processo mentale.

E' questo il punto, gli altri non vanno piegati, semmai  guidati.

Manca il concetto umanistico in questa societa'.

Abbiamo inseguito cosi' tanto il benessere, la comodita', la tecnologia, la sicurezza, che abbiamo perso di vista cio' che il  nostro spirito e' capace di compiere. 

Partite tutti dal senso di comunita', ma questo, ripeto, non puo' esistere se non nasce prima individualmente.

Nella societa' non esiste nessun obbligo verso gli altri, se prima non rivoluzioniamo noi stessi.

Tutto il resto sara' una conseguenza. 

  • Melius 1
Inviato
18 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Se l'ego fosse la malattia, lo stesso ego può curare se stesso ?

E' dallle acque piu' putride che nasce il fiore piu' bello, il Loto.

Inviato
18 minuti fa, mozarteum ha scritto:

La migliore societa’ -nel concreto e realisticamente- e’ quella

che realizza il punto piu’ alto di compromesso fra liberta’ individuali e doveri di solidarieta’

In pratica....e' solo un fattore di coscienza. 

Inutile girarci intorno.

Inviato
Adesso, densenpf ha scritto:

e' solo un fattore di coscienza. 

Inutile girarci intorno

ma non è un fattore collettivo.

Inviato
1 minuto fa, nullo ha scritto:

ma non è un fattore collettivo.

E daje....il fattore collettivo non esiste se non mettete al centro l'individuo.

Inviato
22 minuti fa, Panurge ha scritto:

eremiti compresi

Ma biellesi esclusi

ascoltoebasta
Inviato
2 ore fa, appecundria ha scritto:

la società realizzate dagli animali non sono paragonabili a quelle umane per n motivi, sia proprio biologici, che mentali.

Io penso che tu sia leggermente diverso da una formica, da una pecora o da una balenottera, avete differenti aspirazioni, differenti concezioni della famiglia, differenti esigenze e differenti richieste alla società 

Mi riferivo alla similitudine, assai marcata, che fa sì che se si vive o si cresce in un contesto tale da far venir meno il sapersi relazionare,riconoscere atteggiamenti,sguardi,etc di un nostro simile,si perde la capacità e la necessità di far parte d'un contesto sociale.

Inviato
1 ora fa, extermination ha scritto:

Raccontaci in modo semplice come, nella tua vita reale, hai superato il concetto di mio e tuo.

Se paghi il 50% di tasse senza troppe lamentazioni, lo hai superato. 😀

Inviato
16 minuti fa, nullo ha scritto:

quando viene meno il bisogno di sentire solidarietà nei reciproci coportamenti, se non quando i bisogni primari siano soddisfatti.

il cibo per l'anima è altra cosa

Non e' vero, quanti in questa societa', che sperperano denaro in psicoterapie vorrebbero avere una pace interiore?

Quanti milionari che hanno inseguito i beni primari, hanno avuto una vita nefasta?

Cos'e' primario, un piatto di riso.......o stare bene con se stessi??

Il bisogno primario e' importante in Africa, non certo in una societa' organizzata come la nostra.

 

 

Inviato
5 minuti fa, densenpf ha scritto:
7 minuti fa, nullo ha scritto:

collettivo.

E daje....il fattore collettivo non esiste se non mettete al centro l'individuo

l'individuo è debole e corrotto, tranne qualche Santo, e non può essere al centro, che poi non si capisce al centro di cosa, visto che siamo diversi e con diverse esigenze.

ora abbiamo davanti a noi le solite strade, forme di fede legate al potere di coercizione o uno stato forte, che "guidano" l'individuo inteso come parte irrilevante di una massa, che si deve muovere in perfetta soncronia, utopia

 

oppure stiamo come stiamo, coi nostri limiti e ognuno con la sua posizione sul suo personale percorso.

nulla di universale.

1 minuto fa, densenpf ha scritto:

 

Cos'e' primario, un piatto di riso.......o stare bene con se stessi??

prima il riso, poi il resto che a pancia piena si filosofeggia meglio.

ma anche li cadiamo nel soggettivo.

 


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