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Auto elettriche: la transizione; vantaggi, svantaggi, criticità, perplessità


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Inviato
1 ora fa, tomminno ha scritto:

Interni cotti dopo soli 4 anni? Io ho sempre lasciato le auto all'aperto,

Anzitutto va interpretato "4 estati sotto il sole" , significa che il proprietario andava la mattina a lavoro e lasciava

8-16 in spiazzale sotto il sole a picco tutta l'estate la macchina. Significa da noi giugno settembre con temperature alte.

Inverno con il freddo. La notte fuori. La macchina cosi' dopo 4 anni invecchia prima c'e' poco da fare.

Se la qualita' e' mediocre invecchia ancora... prima.

Molti materiali usati nella Yaris ,da questo punto di vista, non reggono il tempo e infatti dopo i 4 anni

la macchina pare piu' vecchia di quello che e' .

Per dire guarnizioni finestrini cotte, plancia parte bassa materiali invecchiati perche' e' "evaporato" il trattamento superficiale della goffratura. Parte alta plancia da colore nero si e' schiarita.

Altri punti hanno retto bene , es. plancia parte sotto il parabrezza e montanti portiere.

 

Inviato
1 ora fa, criMan ha scritto:

Anzitutto va interpretato "4 estati sotto il sole" , significa che il proprietario andava la mattina a lavoro e lasciava

8-16 in spiazzale sotto il sole a picco tutta l'estate la macchina. Significa da noi giugno settembre con temperature alte.

Eh quando uno lascia la macchina per strada è così per tutti. Sicuramente ad Agrigento è peggio che a Trento. Ma 4 anni denotano una qualità dei materiali molto scarsa. 

  • Melius 1
Inviato

Le Toyota sono molto peggiorate da questo punto di vista. Un mio amico ha comprato la Corolla Cross: a parte che, dentro, sembra un’auto di venti anni fa, i materiali usati sono veramente scadenti. E non la regalano, tutt’altro…

Pero questo non c’entra con le auto elettriche… qui si sta parlando, tra l’altro, della forte svalutazione delle elettriche acquistate nuove, anche se riconsegnate in ottime condizioni…

shoegazer_82
Inviato

Norvegia al 96% di immatricolazioni di auto l'elettriche, nonostante abbiano più gas e petrolio di tutti i paesi europei messi assieme. Ottimo avamposto di osservazione per quanto concerne la transizione all'elettrico, anche perché - sulla carta - hanno praticamente il clima peggiore possibile per l'elettrico. Il rimanente 4% sono ovviamente boscaioli metallari seguaci di Burzum, a cui la benzina serve anche per dar fuoco alle chiese.

Inviato

Ancora co sta Norvegia? 

L'abbiamo detto mille volte:

Sono 5 milioni di anime residenti per lo più in case singole che con i lauti proventi (fondo sovrano da 1700 miliardi di dollari) del petrolio finanziano energia elettrica ed idroelettrica quasi aggratis per tutti, incentivi per le BEV con esenzione IVA totale per 3 miliardi di euro l'anno, parcheggi gratuiti ovunque, riduzione del 50% delle tariffe stradali, installazione delle wall-box nelle abitazioni e 13.000 stazioni di ricarica a disposizione.

Da ultimo impongono dazi all'importazione delle termiche.

 

Perciò è uno schema inapplicabile in qualunque altro paese tranne forse la Cina comunista (ma lì vanno ancora a carbone). E i numeri lo dimostrano ampiamente. 

shoegazer_82
Inviato

e quindi? mi pare tu abbia abbastanza confusione in testa, stai mettendo insieme cose che non c'entrano nulla; a parte che sono tutte imprecisioni (ad essere eufemistici), qui per esempio puoi leggere come il costo dell'energia attuale norvegese non sia assolutamente basso (nonostante una produzione al 90% idroelettrica), ho scritto chiaramente che è un avamposto per vedere criticità e pregi della transizione

i costi di incentivazione della norvegia per la transizione ai veicoli elettrici sono stimati in 2,5/3 miliardi l'anno, che mi pare un costo ragionevole per una transizione industriale, neppure lontanamente paragonabile al salasso abnorme dei ns. bonus edilizi che hanno cubato quasi 210 miliardi in pochi anni (per interessare solo un 4% scarso delle abitazioni e con la piccola differenza che noi non abbiamo un f.do sovrano, ma - come al solito - si butta tutto a debito)

Inviato
1 ora fa, shoegazer_82 ha scritto:

mi pare tu abbia abbastanza confusione in testa

Grazie, ben gentile.

Evidentemente la confusione in testa però l'hanno la stragrande maggioranza degli europei considerato che il mercato delle BEV in UE anzichè crescere come auspicato, cala.

Le ragioni reali non sono neanche difficili da comprendere, che vuoi che ti dica. 

Per quanto riguarda il nostro paese non ci sono neanche fondi per far funzionare la sanità, di fronte a questo chi vuoi che se ne impippi delle BEV (al netto dello sciagurato bonus 110, anche se quel 4% ora si gode l'energia solare pagata da pantalone e ci ricarica la BEV incentivata sempre da pantalone).

 

  • Thanks 1
shoegazer_82
Inviato
1 ora fa, Velvet ha scritto:

Evidentemente la confusione in testa però l'hanno la stragrande maggioranza degli europei considerato che il mercato delle BEV in UE anzichè crescere come auspicato, cala.

 

attribuire una qualche valenza tecnica ai volatili andamenti di mercato non ha alcun senso (come faceva anche criMan nella pagina precedente, comparando i prezzi di usato termico ed elettrico, come se questo fornisse una qualche argomentazione tecnica, aldilà del mero riscontro economico, che è ovviamente tangibile e su cui mi sono già espresso); che vi sia confusione fra i consumatori mi pare evidente, è normale in qualsiasi transizione, anzi, tendenzialmente il consumatore tende ad essere conservatore rispetto alle novità, basti pensare che uno dei maggiori limiti percepiti dell'elettrico è l'autonomia, quando in europa la distanza media giornaliera percorsa da un'auto è inferiore ai 50km

comunque non sono qui a perorare l'elettrico, non vendo auto elettriche e guido ancora un puzzolentissimo diesel euro 4, non a caso ho citato la norvegia come avamposto di osservazione e non come modello universale da esportare, pensavo ci si potesse confrontare in merito alla transizione senza ridurre tutto alla solita (molto) poco intelligente solfa italica del tifo da stadio, ma neanche qui mi pare sia aria (a parte qualche intervento sensato senza macchiettistici pregiudizi ideologici)

Inviato

Le transizioni sono velocissime e tutt'altro che vittime del conservatorismo quando i vantaggi sono immediatamente evidenti ed effettivi.

Lo si è visto in tutti i settori, in particolare quelli a grande componente tecnologica.

Viceversa quando la transizione appare imposta verso una tecnologia non matura e che per la maggioranza degli utenti comporta degli svantaggi anzichè dei vantaggi ecco che non funziona, nonostante fior di incentivi e sgambetti di ogni tipo.

I tempi matureranno certamente, questo lo auspichiamo tutti, ma per ora le cose stanno così e ci sono pochi alibi da cercare.... 

 

Inviato

@shoegazer_82 ti invito a rileggere, nelle pagine precedenti, la mia esperienza volta all’acquisto (poi abortito) di un’auto elettrica, nonostante io non possa ricaricare a casa e Palermo sia una città tutt’altro che ospitale nei confronti di questa tecnologia. Ho 67 anni ma sono una persona incline alle novità tecnologiche con cui ho convissuto bene per i miei oltre 40 anni di lavoro: avrei voluto fare il cambio della mia pur ottima e risparmiosa auto (ha due anni, lo avrei fatto solo per la novità, appunto) ma i tempi non sono maturi. Nessuno, ad esempio, ti garantisce il “valore futuro garantito” proprio perché le BEV non si vendono; rifiutando, di fatto, il mio acquisto, ecco un’altra BEV che non si è venduta. Ci ho provato, fino a stamattina, ma non ci voglio provare più; la fregatura (nel senso di valore residuo dell’auto) è tutta in carico a chi le acquista…

  • Melius 1
shoegazer_82
Inviato

@ediate ti ho letto e risposto, infatti il tuo è un intervento sensato di chi si approccia alla scelta senza stupide gabbie ideologiche e sono anche d'accordo con te nel senso che - come già detto - se per te il valore residuo dell'auto è una variabile con peso rilevante l'elettrico (alle condizioni attuali di mercato¹) è fortemente penalizzato, causa maggior deprezzamento

 

¹ che non è detto siano le stesse da qui a cinque anni

Inviato

@shoegazer_82 Infatti, le attuali condizioni di mercato non permettono un passaggio "sereno" all'elettrico, il pericolo di "smenarci", nel mio caso, da 20 a 40 mila euro era piuttosto consistente. Ho deciso di aspettare almeno un altro anno, giusto per vedere se qualcosa si smuove sotto il sole. In realtà, la vettura l'avrei anche potuta acquistare per tenermela finchè non schiattava (io o lei :classic_biggrin: ), ma era comunque un investimento "a perdere" molto più di quanto non lo sia già un'auto termica. A queste condizioni ti confesso che passa il piacere di sperimentare, anche a mio danno: avevo già messo in conto di impiegare parte del mio tempo a ricaricare l'auto più che a guardare i cantieri, ma nemmeno questo è servito... :classic_smile: 

Inviato
5 ore fa, shoegazer_82 ha scritto:

ttribuire una qualche valenza tecnica ai volatili andamenti di mercato non ha alcun senso (come faceva anche criMan nella pagina precedente, comparando i prezzi di usato termico ed elettrico, come se questo fornisse una qualche argomentazione tecnica, aldilà del mero riscontro economico, che è ovviamente tangibile e su cui mi sono già espresso); c

 

Quello che ho scritto io nel post precedente , se ti riferisci alle quotazioni ridicole della Smart elettrica, e' ovviamente

battuta estemporanea ; mi pareva facile capirlo;

Battuta pero' , attenzione , che ben riflette la drammatica situazione delle quotazioni dei valori residui delle bev nel mercato italiano.

Poi se vogliamo ficcare la testa nella sabbia e non vedere che sta accadendo ok, non e' un mio problema per ora.

Non ho una bev da rivendere.

 

Inviato
5 ore fa, Velvet ha scritto:

Viceversa quando la transizione appare imposta verso una tecnologia non matura e che per la maggioranza degli utenti comporta degli svantaggi anzichè dei vantaggi ecco che non funziona, nonostante fior di incentivi e sgambetti di ogni tipo.

la transizione con i soldi a pioggia e' facile farla. Anzi ti dico , in Europa forse manco quella funziona.

Dovrebbero piu' usare un modello in stile dittatura cinese , te la impongono per vie traverse.

Revisioni impossibili da superare, targhe con sovrapprezzo a babbo morto.

Forse cosi' ci riescono.

Nel caso particolare dell'Italia la vedo proprio dura , anche finanziate dalla collettivita' aumentando il debito pubblico.

Cosa abominevole ma tollerata dai prowatt piu' incalliti.

Secondo te tutti quegli sfigati fantozzi di nuova generazione che abitano nei palazzoni condominiali tipo Roma ma se la comprerebbero?

te lo dico io , neanche con una pistola puntata in testa.

  • Melius 1
Inviato
3 ore fa, shoegazer_82 ha scritto:

¹ che non è detto siano le stesse da qui a cinque anni

c'e' molto ottimismo in questa frase considerando che da oggi a 5 anni usciranno modelli piu' performanti.

Considerando che ogni bev piu' si approssima alla scadenza della garanzia sulla batteria del costruttore piu' i valori

residui crollano a picco.

L'unico modo perche' le bev in Italia si deprezzino di meno e' che ci sia una forte richiesta sul mercato.

Ci sia domanda. Tanta domanda.

Diversamente rimane tutto uguale a oggi , anzi peggio per i motivi sopra esposti.

 

 

Inviato
19 minuti fa, criMan ha scritto:

c'e' molto ottimismo in questa frase considerando che da oggi a 5 anni usciranno modelli piu' performanti.

Infatti: secondo me, oltre alla svalutazione eccessiva dell'usato BEV dovuta alla scarsissima richiesta - sia del nuovo che del poco usato che si trova di conseguenza - il vero nocciolo della questione sta nel fatto che queste auto sono trattate, anche dagli stessi concessionari, alla stregua di un televisore o di un computer: oggi costa una follia, domani non vale praticamente nulla. I progressi tecnologici da un lato (importantissimi, fondamentali in questo settore), la tagliola dovuta all'invecchiamento della batteria e quindi alla sua diminuita capacità di carica, che già non è eccezionale da nuova, dall'altro, decretano la difficoltà di vendita degli addetti del settore e del conseguente convincimento all'acquisto da parte nostra. Pensiamo a chi ha acquistato una Tesla 3 Performance: quella di oggi costa 10.000 euro meno della precedente ed è molto superiore... chi comprerà quella Tesla usata quando quella nuova gli costa pure 10.000 euro meno? Mettiamoci poi la follia assurda delle ricariche con cento app e tessere RFID, cento operatori, prezzi pazzi, poca interoperabilità, pochi punti di ricarica e la frittata è servita. Dire che sono rimasto molto deluso da questa esperienza è poco. Mi aspettavo un mercato più maturo e più propenso a "spingere" l'elettrico. Niente di più falso, sono (siamo?) tutti ferocemente abbarbicati al vastissimo e redditizio mondo termico.

Inviato
21 ore fa, shoegazer_82 ha scritto:

Ottimo avamposto di osservazione per quanto concerne la transizione all'elettrico,

È un pessimo esempio o avamposto come tu l'hai chiamato

Quasi il 95% dell'energia prodotta e consumata è da idroelettrico, praticamente quanto estratto dai fondali (petrolio e gas naturale), debito pubblico inesistente, popolazione che non arriva a 6M di persone e pertanto necessità di infrastrutture ridotte rispetto a paesi con oktre 60M di abitanti

19 ore fa, shoegazer_82 ha scritto:

costo dell'energia attuale norvegese non sia assolutamente basso

Hai mai vissuto o almeno ci sei stato per qualche mese? Redditi molto alti (stipendio medio oltre 3K€) e costo della vita commisurato. 

---

È facile comprendere che senza debito pubblico è semplice detassare le auto elettriche riducendo o eliminando la VAT, così come è facile comprendere che con uno stipendio medio superiore a 3K€ il prezzo di acquisto di un'auto elettrica che è elevato per noi, diventa sostenibile per un Norvegese.

Inviato

@qzndq3 Beppe, il problema, da noi, è accentuato dal fatto che il rischio dell'acquisto di un'auto elettrica (il cui costo è  assurdamente alto) fa il paio con il rischio di una svalutazione altissima al momento della rivendita (si parla di un 50-60% in meno dopo quattro anni), proprio a causa del mercato fatto da pochi volenterosi, tra i quali sarei entrato anche io se solo me lo avessero permesso. Quando però ti pongono delle condizioni capestro - non stavo acquistando propriamente un triciclo, tutt'altro - per cui il rischio dell'acquisto è "tutto tuo", uno dice "no, grazie". Dopo questo interessamento al mondo elettrico, ho capito finalmente perchè non decolla. A parte il comprensibile sgomento per la novità (costituita, per chi non può ricaricare a casa, essenzialmente dalla giungla della ricarica, delle sue tariffe, degli abbonamenti e dall'ubicazione, spesso fantasiosa, delle colonnine), il vero ostacolo alla transizione elettrica sono i venditori di auto, che non sono minimamente disposti non dico ad accollarsi il rischio (sono un'impresa, è del tutto comprensibile quest'atteggiamento) ma nemmeno a fare a metà o a un terzo con l'acquirente. No, il rischio è tutto tuo. Ed è altrettanto comprensibile che l'acquirente, io per primo, non ci stia e il mercato si fermi. Ho coltivato la sensazione-certezza che l'elettrico sia un mercato senza futuro, specie se continuerà ad essere gestito alle condizioni attuali. 

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