Questo è un messaggio popolare. egalli Inviato 2 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 2 Aprile Ieri sera all'Auditorium di Roma, concerto magnifico (il video è di qualche giorno prima in Olanda)... 5
damiano Inviato 2 Aprile Autore Inviato 2 Aprile @egalli non faccio fatica a crederti che sia stato magnifico! Sto ancora rosicando di non aver avuto l'opportunità di esserci. 3/4 del Wayne Shorter Quartet con il quale ho ammorbato questo thread (ed altro) per definirlo il gruppo di maggior impatto sulla musica di confine degli ultimi 15 anni nonché la mia versione preferita di Shorter. Ciao D. 1
egalli Inviato 2 Aprile Inviato 2 Aprile @damiano Non sempre si riesce a vedere tutto purtroppo.... ma questo non potevo perderlo. Tra l'altro il quartetto con Shorter lo rincorsi tantissimo e ancora oggi mi pento in una occasione di essermi lasciato vincere dalla pigrizia (o stanchezza..) e non esserci andato. Comunque band fantastica...interplay impressionante, così come impressionante il lavoro di scavo ritmico e armonico, la ricerca della sottrazione, della rinuncia, e la scelta di non affidarsi al fraseggio canonico privilegiando negli spunti solistici l'iterazione tra i musicisti che in alcuni casi ha sfiorato la magia, la metafisica. Davanti a me Javier Girotto, Danilo Rea e Rosario Giuliani in estatico silenzio, sinceramente convinti....molto bello davvero. 1
damiano Inviato 2 Aprile Autore Inviato 2 Aprile 12 minuti fa, egalli ha scritto: Rosario Giuliani in estatico Lo conosco piuttosto bene, quando era ancora minorenne ma già si capiva che sarebbe diventato uno bravo abbiamo suonato spesso 🙂 Che bello,soprattutto pensare alla gioventù..... Ciao D. 1
Questo è un messaggio popolare. one4seven Inviato 2 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 2 Aprile @minollo63 Il bello di Holley non è solo la sua musica (come musicista poi è arrivato "tardi" e "per caso", è soprattutto un "visual artist" ), il bello è che è lui, la sua storia, una persona di confine. E questo è evidente in ogni cosa che fa. Personalmente mi piacciono tutti i suoi dischi. Forse trovo Oh me, Oh my il più emozionante. La traccia omonima in cui è ospite Michael Stipe, è da brividi. 4
Questo è un messaggio popolare. biox Inviato 3 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Aprile Il 1/4/2025 at 20:25, Gaetanoalberto ha scritto: Non si capisce perché mi tocchi questo ruolo di promoter dei dischi recenti e più particolari, quelli belli insomma. Ad ogni modo, pian piano mi sto abituando. Oggi, dopo qualche giornonin cii ho lavato i panni in Simeto, dispenso All the quiet (part one), lavoro fresco fresco di Joe Armon-Jones, quello delle tastiere di Ezra Collective, per intenderci. Figlio di musicanti, da quando in fasce e fino alla odierna veneranda età di circa 30 anni (é nato nel 1994), ha buone frequentazioni, e studia pure. Nella scena londinese collabora con molte figure di primo piano. Jazz, dub, funk, hop jop, soul, afrobeat. Un post post come questo post. Spazio per il feeling e meno per virtuosismi autoreferenziali. Makaya McCraven, Joe Armon-Jones, Theon Cross, Nubya Garcia, Kamaal Williams "Where we come from" 2018 Gracias y saludos a los amigos 3 2
damiano Inviato 4 Aprile Autore Inviato 4 Aprile 18 ore fa, biox ha scritto: Makaya McCraven, Joe Armon-Jones, Theon Cross Bello questo Halls; sentite come suona simile a questo pezzo degli italiani Yellow Squeeds Ciao D. 1
Gaetanoalberto Inviato 4 Aprile Inviato 4 Aprile Il 02/04/2025 at 09:17, damiano ha scritto: bbiamo suonato spesso 🙂 caspiterozza, siamo ad alti livelli neh ?
damiano Inviato 4 Aprile Autore Inviato 4 Aprile 2 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto: siamo ad alti livelli neh Neh, allietavamo le serate degli avventori di un ristorante. Io da dilettante (con mezzo conservatorio), lui da professionista già da giovane. Rosario è un fenomeno assoluto ed aveva le stimmate giuste. Quando scaldava lo strumento suonava i soli di Charlie Parker e tutti rimanevano a bocca aperta 😯 Ciao D. 1
Azoto One Inviato 5 Aprile Inviato 5 Aprile Il 01/04/2025 at 17:30, one4seven ha scritto: seguo solo io? No, anch’io, lo amo 1
one4seven Inviato 5 Aprile Inviato 5 Aprile 11 minuti fa, Azoto One ha scritto: No, anch’io, lo amo Meno male!
Questo è un messaggio popolare. Azoto One Inviato 5 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 5 Aprile 9 minuti fa, one4seven ha scritto: Meno male! 3
G.Carlo Inviato 6 Aprile Inviato 6 Aprile Segnalo che il 15 novembre Hiromi con i Sonicwonder (Adam O’ Farrill alla tromba, Hadrien Feraud al basso e Gene Coye alla batteria) sarà a Padova (Gran Teatro Geox) per l'unica data italiana di quest'anno: i biglietti sono già in vendita! 2
Questo è un messaggio popolare. damiano Inviato 7 Aprile Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 7 Aprile Stasera mi andava molto di restare in Italia per cui sono andato a pescare tra i miei numerosi dischi di Enrico Rava. Il maestro triestino, che ascolto da quando ho maturato la mia passione per questa musica è sicuramente un esploratore dei confini, ed anche uno dei più raffinati. La sua discografia è densa di opere da avere e soprattutto da ascoltare e riascoltare. Un paio di sere fa mi sono goduto "The Forest and the Zoo" del 1967 a nome Steve Lacy, altro esploratore sopraffino https://www.discogs.com/it/master/177307-Steve-Lacy-The-Forest-And-The-Zoo che rappresenta, a mio avviso, l'inizio di Rava esploratore nonché una delle più belle opere nel solco di Ornette. Stasera la mia attenzione si è spostata sul Rava moderno, maturo ed al servizio della musica, scopritore e lanciatore di giovani talenti italiani, i primi che vengono in mente sono Petrella e Guidi, ed ho preso un disco del 2015 per ECM intitolato "Wild Dance" https://www.discogs.com/it/release/7404342-Enrico-Rava-Quartet-W-Gianluca-Petrella-Wild-Dance La band è tutta italiana, c'è Gianluca Petrella e la chitarra è nelle mani di Francesco Diodati che, oltre ad essere il figlio di un mio amico, è, secondo me uno dei migliori esponenti della prestigiosa squadra dei chitarristi italiani. Vi invito ad un ascolto lasciando la traccia che chiude l'album "Frogs" È un brano dalla melodia puramente Raviana in cui gli interventi dei solisti sono assolutamente pregevoli. Buon ascolto Ciao D. 1 2
Questo è un messaggio popolare. minollo63 Inviato 8 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 8 Aprile “A Blade Because a Blade Is Whole” è il settimo lavoro del jazzista Alabaster DePlume, sassofonista, poeta, attivista e cantante di Manchester. La sua musica si muove in un’area in cui il jazz si disfa, si ricompone, poi si disfa di nuovo, contaminandosi di folk, cantautorato, avanguardia. È instabile per sua scelta. È un altro modo di suonare jazz. Il disco si dipana tra emozioni, poesia e suoni unici, il cui intento sembra quello di toccare l’animo dell’ascoltatore più attento, tra sonorità folk, jazz e influenze mediorientali. Ciao ☮️ Stefano R. 5
Questo è un messaggio popolare. damiano Inviato 9 Aprile Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 9 Aprile E ancora dall'Italia (anche se nato in Germania): Alessandro Palmitessa Soul Circle EGP Records 2007 https://www.discogs.com/it/release/7682882-Alessandro-Palmitessa-Soul-Circles Compositore e suonatore di ance ha attirato l'attenzione quando ha collaborato con il trombettista Lewis Barnes, con la big band giapponese freak-out Shibuza Orchestra e con il PEM, un gruppo nato per realizzare nuove musiche per film muti come quelle del pioniere del cinema Walter Ruttmann. Come bandleader ha lasciato il segno con i Noizland (@minollo63 ?) un gruppo italiano molto apprezzato per la sua miscela di eccellenza, che unisce il meglio del jazz classico, qualche chitarra che di tanto in tanto spacca e quei caldi loop di sassofono così tipici di Palmitessa. Nella sua città natale, Colonia (Germania), Palmitessa è anche conosciuto come capo della Menschen Sinfonie Orchster, in cui musicisti professionisti e senzatetto suonano insieme. Ogni volta che si esibisce sul palco o registra nuovi brani si presentano non solo luminari locali, ma anche musicisti come Markus Stockhausen o la leggende della tastiera Helmut Zerlett. Ma come se non bastasse, Palmitessa è attivo anche come musicista solista. Utilizzando ance, percussioni, fisarmonica e tecnologie di campionamento, compone paesaggi sonori dal ritmo fluido, il cui vocabolario melodico e armonico deve molto alla tradizione che va da Ellington a Frisell o ai paesaggi sonori di Ryuichi Sakamoto. Soul Circles è il primo disco solista di Palmitessa. Riesce senza sforzo a catturare la vivida atmosfera delle esibizioni dal vivo utilizzando l'intera gamma della tecnologia di registrazione multitraccia. Alghero, un breve brano per sassofono solo che allude a Thelonius Monk, apre il CD. Il brano finale Moskau di Soul Circles sarebbe sicuramente in cima a tutte le classifiche di world music se fossero state coinvolte le voci. In effetti, la musica di Palmitessa oscilla tra questi due poli, ma lo fa seguendo percorsi musicali diversi. Ogni titolo si riferisce a un luogo in cui Palmitessa è stato; sono queste le esperienze che scatenano la sua ispirazione e coinvolgono l'ascoltatore in un viaggio (quasi) fantastico. La magnifica Ibrahim Ciao D. 1 2
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