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Melius Club

Le nuove uscite di jazz in HiRes


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Inviato
12 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

Return to Forever

Però non è una "novità", Return to forever in 24-96 è disponibile dal 2021, ma è lo stesso remaster uscito in SACD nel 2017,  solo in Giappone.

In ogni caso gli ECM rimasterizzati in hi res, hanno una marcia in più. Senza dubbio. E già che in cd erano ottimi eh..

Inviato

@one4seven Senz’altro d’accordo che gli ECM sono registrazioni mediamente eccellenti …sia in vinile che in CD… ma in 24/96 suonano in maniera meravigliosa!

Questo album non fa parte delle “novità” segnalate nel listino ECM, purtuttavia non si trovava in formato HiRes per lo streaming… almeno non si trovava fino a un paio di mesi fa…!

Ne sono abbastanza sicuro perché avevo cercato questo album in HiRes seguendo la vostra discussione per le uscite in vinile all analogue…e appunto non l’avevo trovata!

Può anche essere che ci fosse e io abbia cercato “male”..

Inviato

E ascoltando ancora queste uscite ECM rimasterizzate in HiRes ho voluto ascoltare un album famoso…l’album di esordio del percussionista Paul Motian con ECM, se non erro, nel 1972.

Un album questo Conception Vessel che fa parte di quella corrente Jazz in rapida evoluzione, il Fusion, ma a differenza di quanto stava facendo Miles Davis, in questo caso la fusione è più con musica etnica che col Rock-Musica elettronica.

Erano anni (beato chi li ha vissuti ..!) di sperimentazione in tutti i campi, culturali e musicali in particolare, dov’è molte barriere venivano battute, senza pregiudizi o preconcetti di sorta..

L’effetto finale è ovviamente quello di grande modernità e sperimentazione, ma i “nomi” coinvolti, insieme a Paul Motian alle percussioni, (ma anche solista vocale, ogni tanto) sono comunque garanzia di alta qualità, ad iniziare da Keith Jarrett al piano , per finire con Charlie Haden al  basso.

La qualità audio in HiRes per le percussioni è semplicemente stupefacente… un gran guadagno di qualità…senza alcun dubbio..

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  • Melius 1
Inviato

@one4seven beh…direi che l’ascolto è merito della tua segnalazione…. 
La qualità audio è davvero a livelli stratosferici …!

  • Thanks 1
  • 2 settimane dopo...
Inviato

Sono inciampato in questo disco in HR su Qobuz, che secondo me è molto piacevole, e vorrei segnalarvelo 

Lyle Lovett

12th of June

 

 

Screenshot (22).png

analogico_09
Inviato
Il 15/1/2023 at 13:34, SimoTocca ha scritto:

Miles Davis col suo secondo quintetto, che nel 1960 prosegue l’esplorazione musicale in territori abbastanza nuovi. No, non completamente inesplorati perché già da Sorcerer, l’album precedente, Davis & Co avevano posto le basi per una evoluzione “moderna” del jazz, con introduzione di dissonanze fra i vari strumenti e improvvisazioni con evoluzione sorprendente è imprevedibile.

È una evoluzione definita dai critici Hard Bop ma le etichette vanno sempre strette a Davos, specie se in compagnia di nomi come Herbie Hancock al piano e Wayne Shorter, al sax tenore, ma pur rimanendo in ambito acustico questo album pone le basi per il successivo “fusion”.


Grazie delle tue segnalazioni, Simo, mi piacerebbe essere più presente ma non mi resta molto tempo per poter seguire tutto.

Interessante questa nuova uscita rimasterizzata di Nefertiti, un capolavoro a se' stante che va tuttavia ascritto a quella serie organica di registrazioni epocali realizzati con il suo ultimo formidabile quintetto acustico (non dimentichiamo gli altri due prodigiosi musicisti: Ron Carter, basso, Tony Williams, drums) che va dal 1966 al 1968 (da Miles Smiles a Filles de Kilimangiaro, nel bel mezzo Sorcerer, Nefertiti, Water Babies, Miles in the sky), opere diverse così legate tra di loro, come una sorta di tasselli autonomi di un unico mosaico, per stile, espressione, forme linguistiche ancor più rarefatte, quasi astratte, in piena e diretta continuità col modalismo di KOB, di Sketches of Spain, ecc.

Dove i critichi che vorrebbero etichettarlo impropriamento come Hard Bop (antitetico a questo jazz delle scale non più degli accordi) sarebbe meglio perderli che trovarli - bene fai a mostarti perplesso.

Ultimo dettaglio, questa stagione "sperimentale", di ricerca  pienamente compiuta e definita esteticamente, caratterialmente, prelude a Bitches Brew -  gettato l'ultimo ponte dell'attraversamento rappresentato da "In a silent way", musica già elettrica suonata con diverso organico, in modo più innovativo con la  ricerca di un suono elettrico più caratterizzante ed esteso, rispetto a quanto già fatto in Miles in the Sky che comprende anche George Benson alla chitarra elettrica, con Hankock  e Carter alle prese anche con i rispettivi strumenti elettrici, e in kodo simile con Filles of Kilimangiaro -, ovvero all'ultima grande rivoluzione davisiana e dell'intera storia del jazz non identificabile con la "fusione", l'etichetta impropria e riduttiva. Scrivo QUI in modo un po' più dettagliato quale sia la mia opinione.

Sui due album dell'ipertesto mi sono soffermato recentemente, ti invito a buttarci un'occhio se ti avanza un po' di tempo. :classic_wink:

 

  • Thanks 1
Inviato

Pensavo a Giorgio @giorgiovinyl e al suo  viaggio a New York… e pensavo a quando io a New York ci ho vissuto per 3 mesi…

Sono trascorsi troppi anni da allora per dare consigli attualmente validi (New York è come Parigi, le cose cambiano da un mese all’altro…). Fra le cose che non cambiano e non sono cambiate penso ci siano le serate di Jazz al Lincoln Center…

E questo album appena uscito, con il grande Wynton Marsalis alla tromba rende omaggio al periodo della “prima infanzia” del Jazz, al suo profeta Louis Armstrong che compose e registrò questi brani fra il  1925-1928.  Ed è un omaggio anche al Lincoln Center e alle sue serate live di Jazz.

La qualità audio della registrazione davvero elevata consente di “rivivere” quel periodo magico del Jazz nato a New Orleans, alle improvvisazioni di quei primi musicisti che avrebbero segnato in maniera indelebile la via del Jazz per gli anni a venire: lo so che non è la stessa cosa che ascoltare i primi dischi di Armstrong degli anni ‘20-‘30, ma la sensazione di essere presenti sotto il palco che dá questa registrazione live è ovviamente assente nei vecchi dischi di allora…

E allora bravo il quintetto di Marsalis (gli Hot Five) che ha selezionato tutti i brani dai primi sette dischi di Louis Armostrong  (ecco gli Hot Seven del titolo…) 

La formazione del quintetto di Marsalis in realtà vede musicisti “fissi”, ovviamente lo stesso Wynton Marsalis alla tromba, un altro gigante del jazz attuale che è Wycliffe Gordon al trombone, mentre al sax e al clarinetto si alternano Vincent Gardner e Victor Goines, al piano si alternano Walter Blanding, e Don Vappie e Jon Batiste e infine alle percussioni si alternano Carlos Henriquez e Ali Jackson.

Tutti “grandi nomi” del Jazz contemporaneo che per una serata fanno rivivere, a New York, la New Orleans degli anni venti….

A mio avviso un album magico per capire la nascita del Jazz (di cui ovviamente gli esperti come @analogico_09 non hanno bisogno, ma per i principianti come me…ecco … questa è cosa preziosa…) e la sua evoluzione.

Ed è ovviamente anche piacevolissimo da ascoltare…..uscito “caldo caldo” stamani 4 Agosto nelle vetrine dello streaming…

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  • Melius 2
Inviato

@SimoTocca E' arrivato il momento di mettere definitavamente da parte Jazz At The Pawnshop !!! 

Presenza live eccellente , sembra di essere al Lincoln Center...

Inviato

@Piero51 assolutamente d’accordo, per me è proprio così: sei al Lincoln Center…!

Inviato

@SimoTocca disco, quello di Marsalis favoloso! 

12 ore fa, Piero51 ha scritto:

arrivato il momento di mettere definitavamente da parte Jazz At The Pawnshop

Io l'ho messo da parte subito dopo aver ascoltato i dischi di vero jazz! 

Non piatti e bicchieri live 😏😘

  • 2 mesi dopo...
Inviato

Appena uscito per ECM….

Mi ha conquistato al primo ascolto…la chitarra di John Scofield con la sua band ristretta (basso e percussioni..)..band che sembra dare il titolo a questo ultimo album… La banda dello zio John ..appunto..

Ascolto “facileL… si inizia dal riaggangiamenro della famosa Tamburine Man di Bob Dylan… e si arriva a Somewhere di Bernstein passando per Neil Young e molti pezzi dello “zio” medesimo…

Bella bella la registrazione…

 

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  • Melius 1
  • 3 mesi dopo...
Inviato

Lo sanno tutti che il tempo vola, e neanche ti accorgi di che giorno è oggi… (cit. Ma non tutta la vita ..😆) però è vero che è passato troppo tempo dalla mia ultima segnalazione.

Ci pensavo ascoltando oggi questo album registrato live dalla giovanissima Anais Reno..

Un album registrato live come nella migliore tradizione Jazz… da parte di una delle personalità emergenti nello scenario Jazz attuale più straordinarie … almeno secondo me..

 

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Un album dal vivo che conferma, sempre IMHO, la mia prima impressione di essere davanti ad una musicista e contante straordinaria…quando due o tre anni fa..(il tempo volaaaa! Lo scrivevo all’inzio, no?) segnalai qui sopra il primo album dell’allora 16enne Anais!

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  • 7 mesi dopo...
Inviato

Avevo un po’ “lasciato andare” questa discussione dopo essermi accorto che molte immagini degli album che erano stati presentati qui sopra non erano più visibili.

Nel segnalare, suggerire, indicare un album, la copertina e la sua immagine giocano un ruolo importante, perché rendono immediatamente identificabile l’album, ne facilitano la ricerca sui siti di streaming o il suo acquisto nei (pochi ahimè!) negozi fisici o negli store in line.

Detto questo.. può anche darsi che le immagini postate non siano “perse per sempre”, o può darsi anche di si..

Ma intanto vorrei “rispolverare” questo Thread perché di recente molte case discografiche stanno rimasterizzando, in HiRes certo ma anche in alta qualità del mastering (le due cose non coincidono …anzi!).

La Craft in particolare, ma non solo, sta uscendo con album di jazz molto famosi che però in CD suonavano così così e giustamente gli appassionati “veri”, o almeno molti degli appassionati, hanno continuato ad ascoltare il Jazz sul vinile.

Con queste nuove uscite in HiRes la qualità audio è tornata al Top e davvero che in digitale questi album suonano “una meraviglia”.

E così io, che del Jazz sono un po’ un “novizio”, approfitto per ascoltare e conoscere musicisti famosi ma che non avevo mai ascoltato… o approfitto per ascoltare in qualità audio smagliante album già noti.. come questo qui sotto..The Quest della formazione messa insieme da Mal Waldron.

Un album che fu un doppio successo, fra gli appassionati, sia alla sua prima uscita (nel 1961, mi pare), sia ristampato in (discretamente e relativamente) ampia formatura nel 1964 per ricordare la morte di Eric Dolphh, che di questo album è protagonista insieme a Waldron.

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Ribadisco che la qualità audio attuale, in 24/96 o 24/192 che sia, mi pare davvero strepitosa..!

  • Melius 1
Inviato
5 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

in CD suonavano così così


Più che altro, sta roba in cd da mò che non si trova più. 

L'unica edizione in CD di questo splendido disco risale alla serie OJC CD ed è del 1991.


 

Un manna dal cielo che la Craft ci abbia messo mano e pubblichi on line i suoi lavori sulla serie Prestige. 
PS. Master Enginners: Kevin Gray & Paul Blakemore. Non è del 24-192 il merito. :classic_wink:

Inviato
9 ore fa, SimoTocca ha scritto:

di recente molte case discografiche stanno rimasterizzando, in HiRes certo ma anche in alta qualità del mastering (le due cose non coincidono …anzi!).

Mi sono autocitato per dire che sono d’accordo con te quando dici che

9 ore fa, one4seven ha scritto:

Master Enginners: Kevin Gray & Paul Blakemore. Non è del 24-192 il merito. :classic_wink:

che il merito è degli ingegneri che hanno rimasterizzato d non del formato HiRes.

Sono d’accordo, ma per esperienza fatta ormai millanta volte, ascoltando la loro rimasterizzazione a regola d’arte da CD (o in 16/44) equivale a perdere parecchia, sottolineo parecchia, qualità audio. 😉

La Craft sta facendo un grandissimo lavoro di restauro del suo bellissimo catalogo ….

 

Inviato

@SimoTocca non mi pongo nemmeno il problema: la rimasterizzazione è nativa in 24/192, e così me la ascolto. :classic_tongue:

  • Thanks 1

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