extermination Inviato 19 Giugno 2021 Inviato 19 Giugno 2021 @senek65 E a riprova, ti posso assicurare che il "sistema premiante" ( incentivi monetari) non si annovera tra le "leve" principali che determinano questi virtuosi comportamenti. 1
senek65 Inviato 19 Giugno 2021 Autore Inviato 19 Giugno 2021 @extermination sarete persone decisamente più strutturate di quelle con cui ho a che fare io.
Membro_0023 Inviato 19 Giugno 2021 Inviato 19 Giugno 2021 9 ore fa, tomminno ha scritto: Gli ordini li prendi dai tuoi clienti Solo se è quando mi va. Altrimenti li sfanculo. La mia salute e la mia dignità valgono più di qualche soldo.
Jack Inviato 19 Giugno 2021 Inviato 19 Giugno 2021 7 ore fa, extermination ha scritto: testimonianza della forte integrazione ed attaccamento al proprio lavoro e senso di appartenza alla propria azienda. Ricordati di questo: i collaboratori si innamorano delle loro aziende ma le loro aziende non si innamorano mai dei loro dipendenti. Mai. Ricordatelo. 1
Jack Inviato 19 Giugno 2021 Inviato 19 Giugno 2021 @extermination a te devono averti chiuso per due anni a fila dentro una stanza insieme al gotha dei consulenti soft skills e sviluppo risorse umane. Chissà se avrai la fortuna di aprire gli occhi prima che sia troppo tardi… io l’ho avuta tale fortuna e qualche anno l’ho salvato dall’ammasso 😁 1
briandinazareth Inviato 19 Giugno 2021 Inviato 19 Giugno 2021 6 ore fa, senek65 ha scritto: sarete persone decisamente più strutturate di quelle con cui ho a che fare io. ogni situazione fa caso a se, naturalmente, ma avete pensato ad organizzare le cose in modo diverso, se possibile?
nixie Inviato 19 Giugno 2021 Inviato 19 Giugno 2021 @Jack Questa te la appoggio,in senso metaforico si intende,tutti utili nessuno indispensabile.Un anetodo,un ex collega di lavoro reparto IIS(impianti interni speciali)ritardava l andare in pensione perchè secondo il suo dire le comunicazioni nell ospedale di Pescia andato in pensione sarebbero andate nel caos,ha visto nascere e manutentato quasi sempre lui l impianto.Alla meglio andato in pensione,non è che sia andato tutto a rotoli,intervenivano altri colleghi con la sua uguale capacità,magari venuti da un altro distretto
extermination Inviato 19 Giugno 2021 Inviato 19 Giugno 2021 @Jack ho letto con estremo piacere i tuoi due interventi ( come sempre d'altronde). Al momento mi mancano le forze per trovare la "giusta" risposta. Perdonami ma arrivo da una dura e lunga scarpinata ( come dice la parola stessa) Domani è un un'altro giorno e si vedrà!!😂 1
Jack Inviato 19 Giugno 2021 Inviato 19 Giugno 2021 42 minuti fa, nixie ha scritto: Questa te la appoggio,in senso metaforico si intende Grazie… sono vergine ancora …
Membro_0022 Inviato 19 Giugno 2021 Inviato 19 Giugno 2021 1 ora fa, Jack ha scritto: i collaboratori si innamorano delle loro aziende ma le loro aziende non si innamorano mai dei loro dipendenti. Mai. Applauso. Una volta ho sentito una persona dire "io faccio gli interessi del mio datore di lavoro". Pessima idea se detto in modo acritico e assoluto, come si evinceva dal contesto della discussione. Il dipendente dovrebbe pensare più che altro a individuare degli interessi comuni a lui e al datore di lavoro, e far leva su quelli per migliorare la propria posizione. Indi pensare ai propri interessi prima che a quelli altrui. E' un rapporto di lavoro: A fa qualcosa per B secondo accordo e B paga A sempre secondo accordo, non è amicizia o beneficienza. Nè da una parte, nè dall'altra.
Jack Inviato 19 Giugno 2021 Inviato 19 Giugno 2021 @lufranz è così. Soprattutto nelle aziende strutturate dove non c’è “un padrone” Il rapporto è tra una persona - il collaboratore - ed uno “spirito strano” che aleggia e che tutti chiamano l’azienda. Persino l’amministratore delegato o il direttore di stabilimento usa sempre l’espressione “l’azienda ha deciso, l’azienda pensa…” i dipendenti si innamorano di entità astratte guidate dal bilancio, dal mercato e dall’interesse delle fazioni vincenti. Un padrone a volte capita che sia un uomo riconoscente. Un’azienda mai, non ha coscienza solo convenienza
Membro_0022 Inviato 19 Giugno 2021 Inviato 19 Giugno 2021 Io fesso quando iniziai a lavorare c'ero quasi cascato. Quando capitava la solita influenza, al medico che voleva farmi stare a casa una settimana replicavo "ho da fare al lavoro, dammi solo tre giorni". E dovevo pure sorbirmi i rimbrotti. Poi accadde una cosa che mi fece riflettere. Mi feci male a un piede (non al lavoro), e al p.s. mi dettero se non ricordo male un paio di settimane di pausa. Non riuscivo a guidare, quindi non c'era altro da fare che stare a zoppicare a casa. Essendoci un lavoro importante in corso, mi feci portare il computer a casa (all'epoca no notebook) e proseguii il lavoro nonostante fossi in malattia. Certo non potevo fare tutto quello che c'era da fare per mancanza di attrezzature, ma portai comunque avanti il lavoro. Al rientro un mezzo ducetto cretino mi rinfacciò le due settimane di malattia. Gli feci notare che avevo lavorato a casa. Risposta: "E' il minimo che potevi fare". Vaffa strnz ! pensai. Da allora, quando il medico ha detto "una settimana", una settimana è stata. Con sveglia alle nove, placida colazione e film sul divano. Perchè in certi casi non si chiede nulla, ma arroganza, stupidità e pesci in faccia sono intollerabili,.
tomminno Inviato 19 Giugno 2021 Inviato 19 Giugno 2021 17 minuti fa, lufranz ha scritto: Pessima idea se detto in modo acritico e assoluto Pessima perché bisogna sempre guardare al cliente. Se pensi solo a fregare chi hai davanti per il bene dell'azienda, quell'azienda durerà poco. Sono pochissime le aziende al mondo che possono trainare il mercato le altre seguono la moda del cliente.
Membro_0022 Inviato 19 Giugno 2021 Inviato 19 Giugno 2021 9 ore fa, extermination ha scritto: manteniamo sempre " attivo" il collegamento con l'Azienda ( che nella pratica vuol dire dedicare una parte del proprio tempo ) anche nel periodo di ferie ( ferie estive di lungo periodo incluse) E si badi bene non lo si fa per imposizione o per regole d'ingaggio ma perchè ci va di farlo ( la spinta viene da dentro per capirici) a testimonianza della forte integrazione ed attaccamento al proprio lavoro e senso di appartenza alla propria azienda. Ho visto rapporti simili col lavoro. Non prenderla male, ma non mi sembra un comportamento "sano". Salvo reali emergenze, vita privata e lavoro dovrebbero avere i loro spazi separati. A mio avviso ne guadagnano entrambi,
Jack Inviato 19 Giugno 2021 Inviato 19 Giugno 2021 @lufranz è successo a tutti. Ma in realtà è molto peggio. Le aziende, soprattutto le grandi ben strutturate, usano tutto l’armamentario psicologico disponibile per far credere al dipendente di essere il facitore dei grandi destini aziendali di cui è pilastro centrale: lo coglionano insomma per farla breve 😄
jj@66 Inviato 19 Giugno 2021 Inviato 19 Giugno 2021 12 minuti fa, lufranz ha scritto: Quando capitava la solita influenza, al medico che voleva farmi stare a casa una settimana Pensa che il fesso che sta scrivendo, nei decenni di lavoro dipendente, non è mai stato a casa una settimana per influenza e non perché stoico o genuflesso verso l’azienda, semplicemente perché nel giro di 1/2 giorni mi passa...
tomminno Inviato 19 Giugno 2021 Inviato 19 Giugno 2021 13 minuti fa, Jack ha scritto: Un padrone a volte capita che sia un uomo riconoscente Bah io ho lavorato per "padroni" che stavano lì per caso (uno era il fratello di quello bravo, uno il babbo mulettista con la quinta elementare del figlio bravo, con un'arroganza di quelle che si trovano raramente in una persona), ma lavoro per un'entità astratta molto molto più riconoscente e meritocratica.
Membro_0022 Inviato 19 Giugno 2021 Inviato 19 Giugno 2021 6 minuti fa, tomminno ha scritto: Pessima perché bisogna sempre guardare al cliente. Se pensi solo a fregare chi hai davanti per il bene dell'azienda, quell'azienda durerà poco. Non era inteso in quel senso. Era una persona che viveva per lavorare, stava parlando di dedizione totale al datore di lavoro, una specie di "dio in terra" da glorificare e servire 24 ore al giorno. Un caso estremo, chiaramente.
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