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Melius Club

E se fossimo tutti a Partita IVA?


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Inviato
1 minuto fa, extermination ha scritto:

Se alla base del rapporto c'è diffidenza

Qui sembra che il gioco sia a chi frega prima l'altro 

Inviato
11 minuti fa, senek65 ha scritto:

Io credo che nessuno coglioni nessuno. 

Basterebbe dire ai colloqui: questo il tuo ruolo questo il tuo stipendio non ti aspettare gratificazioni né avanzamenti di stipendio per almeno 5 anni e non ti sognare un avanzamento di carriera che uscirai di qui facendo le stesse cose dei primi giorni.

Questo sarebbe un discorso onesto. 

Invece sempre un: questa è un'azienda meritocratica con molte possibilità di carriera e bla bla bla. Poi puntualmente il merito non esiste e le possibilità di carriera (leggi aumento di stipendio) pure.

Inviato
3 ore fa, GianGastone II ha scritto:

Non mi e' chiaro il motivo per cui solo le aziende in cui non c'e' un padrone tentano di coglionare il dipendente nella sua indispensabilita'. Accade anche dove c'e' e accade pure alle partite iva.

Il coglionamento non ha enclavi.

Jack ha scritto "soprattutto", il che non vuol dire che non accada anche dove c'è un capo individuabile come persona. E' più probabile "innamorarsi" di una entità astratta, se discuti con una persona reale è più semplice accorgersi del coglionamento in corso, se non altro per il linguaggio non-verbale. 

A meno che non sia una "capa" come Demi Moore in "Rivelazioni" che porta l'attenzione su altri aspetti...

 

Inviato
1 minuto fa, tomminno ha scritto:

Questo sarebbe un discorso onesto. 

Che porterebbe automaticamente alla fuga di quelli migliori che sanno di esserlo.

Se invece cascano nella trappola te li sei assicurati almeno per qualche anno, fino a che non si rendono conto che era tutta una balla. Nel frattempo li hai "usati".

Visione miope ? Certamente...

 

Inviato

A proposito di indispensabilità, io ho seguito lo sviluppo e la manutenzione di un sistema che ha avuto nel suo momento d'oro qualcosa come un paio di migliaia di impianti installati.

Avevo sviluppato il 99% del codice, ed ero l'unico che lo conosceva e poteva metterci le mani in caso di modifiche (spesso richieste dai clienti).

Per anni ho chiesto un alter-ego, o almeno che a qualcuno dei colleghi già esistenti fosse data la possibilità di passare una settimana con me per acquisire le conoscenze di base del sistema e della struttura del software.

Sempre risposto di sì e fatto di no.

Quando è iniziata la rovina sono stato uno dei primi ad essere congedato (e per fortuna: gli ultimi hanno perso anche qualche stipendio e atteso mesi per il TFR dal fondo INPS). Sei un lusso che l'azienda non può permettersi, disse il genio dell'imprenditoria.

Passa qualche mese e mi chiama con la coda bassa: ci sarebbe bisogno di adattare il tuo SW a un nuovo hardware, quello vecchio non si trova più e siamo bloccati con assistenza e produzione...

Conto salatissimo in relazione alla fatica realmente fatta, fate conto un mese e mezzo del vecchio stipendio per l'equivalente di una settimana di lavoro a tempo pieno che spalmai con tutta calma in due mesi di calendario. Pagò senza fiatare.

Inviato
24 minuti fa, lufranz ha scritto:

Se invece cascano nella trappola

Ma infatti io credo che la tecnica migliore sia cambiare lavoro ogni 2 anni, ad ogni cambio ti becchi l'aumento e via andare. La vedo applicata molto da amici trasferitisi a Milano e sono gli unici che vedo fare veramente carriera. Non parliamo poi di Dublino, lì è proprio un altro mondo, dove i dipendenti impongono le regole altrimenti vanno da un'altra parte, data l'enorme offerta di lavoro. Tipo giornata lavorativa di 7 ore però ci includono la pausa pranzo perché è prassi quindi le 7 ore sono lorde, ma spesso sono 6 e mezzo se non 6. Trovare qualcuno in ufficio a Dublino dopo le 17 ora italiana è difficile (da loro sono le 16).

Purtroppo qui in Toscana è difficilmente applicabile. Se penso che all'ultimo colloquio mi sono sentito offrire 50k per un lavoro da Project Manager a metà Firenze-Parigi in un notissimo marchio del lusso...

extermination
Inviato

@tomminno Fare il meno possibile ( quantitativamente)  guadagnando il più possibile...con l'auspicio di un eccellente livello qualitativo della prestazione lavorativa.

Inviato
14 minuti fa, extermination ha scritto:

Fare il meno possibile ( quantitativamente)  guadagnando il più possibile...con l'auspicio di un eccellente livello qualitativo della prestazione lavorativa.

Lavorare 6 ore al giorno aumenta la qualità. Ormai è un dato di fatto. A Dublino nessuno fiata perché ti pagano (benissimo) per 35 ore a settimana, ma ne lavori solo 30 (anzi 25!).

Solo qui in Italia c'è la mentalità che se fai 40 ore e basta sei un fancazzista. 

extermination
Inviato
8 minuti fa, tomminno ha scritto:

Lavorare 6 ore al giorno aumenta la qualità. Oramai è un dato di fatto

 

Ma anche no!

Inviato
Adesso, extermination ha scritto:

Ma anche no!

Che ti devo dire a Dublino è così, produttività altissima e orario di lavoro minimo.

A meno di non ritenere tutto il gotha dell'informatica mondiale delle aziende gestite da incompetenti.

Ma noi continuiamo pure a fare 40+ ore settimanali perché la produttività è un tanto al chilo!

Inviato
47 minuti fa, tomminno ha scritto:

Lavorare 6 ore al giorno aumenta la qualità.

Pienamente d'accordo.

Dopo un certo numero di ore l'attenzione cala, la stanchezza cresce e la qualità del lavoro fatto peggiora con riflessi anche nelle giornate successive.

Inoltre un maggior numero di ore libere per la "vita" migliora l'umore delle persone che lavoreranno meglio quando stanno sul pezzo.

 

Inviato
1 ora fa, lufranz ha scritto:

Passa qualche mese e mi chiama con la coda bassa: ci sarebbe bisogno di adattare il tuo SW a un nuovo hardware, quello vecchio non si trova più e siamo bloccati con assistenza e produzione...

Conto salatissimo in relazione alla fatica realmente fatta, fate conto un mese e mezzo del vecchio stipendio per l'equivalente di una settimana di lavoro a tempo pieno che spalmai con tutta calma in due mesi di calendario. Pagò senza fiatare.

E gli hai detto di si x solo un mese e mezzo di stipendio dopo che ti hanno lasciato a casa? 

Inviato
46 minuti fa, tomminno ha scritto:

Che ti devo dire a Dublino è così, produttività altissima e orario di lavoro minimo.

A meno di non ritenere tutto il gotha dell'informatica mondiale delle aziende gestite da incompetenti.

Ma noi continuiamo pure a fare 40+ ore settimanali perché la produttività è un tanto al chilo!

Esatto, lo stesso (spesso) in Germania, Danimarca e via dicendo. A Milano in certe aziende se hai posizione dirigenziale e stacchi prima delle 20 ti guardano storto. Pero pheega, sai che fatturato...e che arretratezza.

Inviato
4 minuti fa, davenrk ha scritto:

E gli hai detto di si x solo un mese e mezzo di stipendio dopo che ti hanno lasciato a casa? 

Dal mio punto di vista era un mese e mezzo di paga per una settimana di lavoro effettivo (e facile). 

E poi ci vuole senso della realtà: se gli avessi chiesto di più non avrei preso neanche un soldo, erano già abbondantemente alla canna del gas. 

 

 

Inviato

Perché il valore del lavoro è associato a un presunto diritto richiamato dalla costituzione, associato alla vita della persona e quindi al tempo. E' un concetto morale, nei paesi meno ideologici invece è semplicemente un modo per guadagnarsi di che vivere, quindi è più semplice misurare il risultato e stop.

 

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, tomminno ha scritto:

la tecnica migliore sia cambiare lavoro ogni 2 anni, ad ogni cambio ti becchi l'aumento e via andare

In Italia è di fatto l unica tecnica x aumentare lo stipendio, x i giovani è obbligatorio secondo me

Inviato

solo che bisogna trovarlo il lavoro, pure migliore, e di milano ne abbiamo solo una.

Inviato

Insomma all'estero tutti lavorano poco e vengono pagati moltissimo.  Qui invece son tutti dei bastardi che non ti pagano e ti fanno lavorare moltissimo. 

Interessante 

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