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Amplificazione zero feedback: la mia esperienza


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Inviato

sentiamo i tecnici , i soliti due , anche xchè mario Bon , a domanda , sul suo forum , le definiva sì presenti , ma poco rilevanti per alcuni finali di potenza moderni ben progettati , ma , vado a memoria

Inviato

@domenico80

non ho mai investigato a fondo la Back Emf anche perché ne parlai molti anni fa con Matarazzo il quale sosteneva ( e sono convinto) che non sia un problema 

E’ difficile se non impossibile evidenziare la Emf come segnale spurio ( perché di fatto è quello)

Ma se ne può parlare

 

Walter

  • Melius 1
Inviato

@walge

concedimi un escursus da non tecnico :

penso che Matarazzo , e non domenico80 , abbia solo ragione e che gli audiofili macroscopizzino problemi di relativa o poca rilevanza 

Certo che le back .... ci stanno , ma sono un problema ? Sono un problema con i sistemi di amplificazione moderni ?

da un punto di vista tecnico potrebbero anche essere un ipotetico problema , ma problema che dovrebbe essere %tualizzato  , non illustrato come uno scoglio o un mostro

Penso che i problemi dei sistemi audio possano essere cercati altrove

Inviato
2 minuti fa, domenico80 ha scritto:

@walge

concedimi un escursus da non tecnico :

penso che Matarazzo , e non domenico80 , abbia solo ragione e che gli audiofili macroscopizzino problemi di relativa o poca rilevanza 

Certo che le back .... ci stanno , ma sono un problema ? Sono un problema con i sistemi di amplificazione moderni ?

da un punto di vista tecnico potrebbero anche essere un ipotetico problema , ma problema che dovrebbe essere %tualizzato  , non illustrato come uno scoglio o un mostro

Penso che i problemi dei sistemi audio possano essere cercati altrove

Succede questo: la back emf acuisce in alcuni casi il lavoro della controreazione poichè "vede" alcune tensioni di ritorno come degli errori e attiva un ulteriore forma di compensazione

Tutto questo (ma nei casi piu "gravi") altera il comportamento nel dominio del tempo, con la tendenza di vedersi modificare l'inviluppo in forma del segnale a livello di ADSR

Le misurazioni vanno esaminate/studiate osservando la geometria del segnale, in quale punto si modifica l'inviluppo poichè può riguardare la parte dell'attacco, il decay, il sustain o release

Inviato

@ilmisuratore

ok , ma , è importante oppure trattasi di cavillo marginale macroscopizzato dagli audiofili non tecnici ?

Inviato
3 minuti fa, domenico80 ha scritto:

@ilmisuratore

ok , ma , è importante oppure trattasi di cavillo marginale macroscopizzato dagli audiofili non tecnici ?

...oggi trattasi di cavillo, un tempo, in alcuni casi, poteva essere piu importante (da discernere poi tra il contributo del feedback unito alla back emf e la restante parte relativa all'intervento delle protezioni)

Rimane inconfutabile il fatto che le elettroniche andrebbero sempre ben accoppiate

Inviato
26 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

Succede questo: la back emf acuisce in alcuni casi il lavoro della controreazione poichè "vede" alcune tensioni di ritorno come degli errori e attiva un ulteriore forma di compensazione

Tutto questo (ma nei casi piu "gravi") altera il comportamento nel dominio del tempo, con la tendenza di vedersi modificare l'inviluppo in forma del segnale a livello di ADSR

Le misurazioni vanno esaminate/studiate osservando la geometria del segnale, in quale punto si modifica l'inviluppo poichè può riguardare la parte dell'attacco, il decay, il sustain o release

Ricordo un articolo di Aloia (che purtroppo non riesco più a trovare, Suono o Cotruire hifi) in cui aveva allestito un sistema di misura per evidenziare gli effetti della Back EMF che rientravano nell'amplificatore dall'anello di controreazione.
La conclusione era, come per altri fenomeni, di tenere bassa l'impedenza di uscita del finale già ad anello aperto, così cortocircuitare le correnti di rientro già sui finali. Accorgimento adottatto da molti progetti anche quelli che utilizzano controreazione.  

Inviato
1 minuto fa, elegios ha scritto:

Ricordo un articolo di Aloia (che purtroppo non riesco più a trovare, Suono o Cotruire hifi) in cui aveva allestito un sistema di misura per evidenziare gli effetti della Back EMF che rientravano nell'amplificatore dall'anello di controreazione.
La conclusione era, come per altri fenomeni, di tenere bassa l'impedenza di uscita del finale già ad anello aperto, così cortocircuitare le correnti di rientro già sui finali. Accorgimento adottatto da molti progetti anche quelli che utilizzano controreazione.  

Esattamente

Se trovi l'articolo vorrei leggerlo :classic_smile:   (quando si parla di misure leggo sempre tutto volentieri)

Inviato
11 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

oggi trattasi di cavillo, un tempo, in alcuni casi, poteva essere piu importante (da discernere poi tra il contributo del feedback unito alla back emf e la restante parte relativa all'intervento delle protezioni)

Rimane inconfutabile il fatto che le elettroniche andrebbero sempre ben accoppiate

oggi un cavillo , infatti , e con le amplificazioni moderne appare tale , forse più amplificato a promuovere vacue discussioni  piuttosto che soluzioni tecniche performanti , un pò come il discorso attorno la Classe A nei finali di potenza :

oggi se ne sente la mancanza di finali in Classe A  ?

io affermo che non se ne sente , ma io ascolto e basta , non oltre , pur avendo avuto il ml 20.5

  • Melius 1
Inviato

Diciamo che l'influenza della backEMF è strettamente legata alla controreazione. Alcuni circuiti sono più sensibili di altri.

Ovviamente senza controreazione il problema non sussiste.

Inviato

se in uno SS , dipende da quale circuito fai riferimento scrivendo < senza controreazione > 

in genere hai ragione o ha un senso quanto scrivi , ma in applicazione quali sono i pro e i contro e quale schema corrisponde a < senza controreazione > 

Inviato

@domenico80 lo SS senza controreazione non esiste. Al limite possiamo eliminare quella globale ma non la locale.

Inviato

Secondo me una domanda interessante è: quali sono i diffusori che generano più backEMF?

Inviato

@OLIMPIA2 i diffusori che generano più forza contro elettrmotrice sono quelli che hanno woofer morbidi poco smorzati che devono essere smorzati elettricamente pena un basso lungo e rimbombante

Inviato
11 minuti fa, OLIMPIA2 ha scritto:

Secondo me una domanda interessante è: quali sono i diffusori che generano più backEMF?

Gli altoparlanti che immergono nel complesso magnetico bobine piuttosto lunghe... dunque per logica grossi woofer e/o subwoofer

Ma visto che nel mio caso ho sposato un amplificazione retroazionata su woofer enormi, posso confermare che, misure alla mano, il segnale amplificato con annessi fenomeni di retroazione+ back emf restituisce l'inviluppo del segnale originario, mantenendone un elevata congruenza geometrica

Inviato

@ilmisuratore in teoria la backEMF è massima alla frequenza di risonanza dell'altoparlante. Quindi sarebbe buona cosa starci lontano.

Inviato

@OLIMPIA2 un mio caro amico elettrotecnico che purtroppo non c'è più mi ha spiegato tante cose che poi molte ho sperimentato, un altoparlante è come un motore elettrico che alimentato muove la membrana del altoparlante in una direzione secondo la.onda del segnale elettrico, poi quando la semionda inverte lo sposta nella direzione opposta, ma l'altoparlante tende ad avere una inerzia che frena in entrambe le direzioni non rispondendo alla onda elettrica del segnale. 

L'amplificatore se molto smorzato riesce a comandare la bobina del altoparlante in modo più preciso vincendo l'inerzia del altoparlante. 

Oppure l'altoparlante può essere smorzato meccanicamente con sospensioni rigide che controllano l'inerzia meccanica o il volume o carico posteriore che contribuisce a smorzare nelle frequenze più basse. 

Nel mio caso ho un amplificatore smorzato essendo un push pull di kt88 in classe a/b con una certa dose di controreazione e due casse fatte con componenti pro a sospensioni rigide è in grado di riprodurre anche una fucilata o cannonata con dinamica e vericita'

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