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Identikit dell'audiofilo attendibile


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16 minuti fa, stefano_mbp ha scritto:

E a proposito di “audiofilo”, maschio per definizione, leggetevi questo

https://www.afdigitale.it/lutopia-dellaudiofilia-al-femminile/

Af si è messo a scrivere un bel po' di str ... upidate ultimamente. 

Ma è la moda .

 

 

 

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captainsensible
1 ora fa, Dufay ha scritto:
1 ora fa, stefano_mbp ha scritto:

E a proposito di “audiofilo”, maschio per definizione, leggetevi questo

https://www.afdigitale.it/lutopia-dellaudiofilia-al-femminile/

Af si è messo a scrivere un bel po' di str ... upidate ultimamente. 

Ma è la moda .

 

 

Infatti è pieno di donne qui :classic_biggrin:

 

CS

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Grancolauro
3 ore fa, one4seven ha scritto:

 

Esatto, al netto di situazioni macroscopiche, diciamo "universalmente cacofoniche", "anything goes!".

Una sound bar o una Tivoli non "suonano male". Non si può dire, oggettivamente.

Quello che si può dire è che, rispetto ad un impianto hi-fi, hanno oggettivamente prestazioni inferiori in una serie di parametri. 

 

Mi sembra che tu confonda l’oggettività con la sola misurabilità. Il fatto che certi criteri non siano riducibili a grandezze fisiche macroscopiche non li rende arbitrari: la coerenza timbrica, la spazialità, la trasparenza, la microdinamica non sono invenzioni soggettive, ma pattern percettivi condivisi e riproducibili. Dire che a parte alcuni macrofenomeni “anything goes” equivale a negare la possibilità stessa di criteri intersoggettivi che derivano dalla pratica, quelli cioè che usiamo ogni giorno per distinguere un impianto che suona bene da uno che suona male. In questo modo, gran parte dell'esperienza dell'audiofilo medio perde senso. Ma probabilmente è proprio questo che intendi dire.  Padrone di pensarlo, ovviamente, ma credo che in questo modo molti aspetti (obbiettivi) di questa passione vengano persi per strada...

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captainsensible
2 ore fa, stefano_mbp ha scritto:

E a proposito di “audiofilo”, maschio per definizione, leggetevi questo

https://www.afdigitale.it/lutopia-dellaudiofilia-al-femminile/

 

Il più - lunghismo è tipico degli hobbies maschili, e questo non ne è sicuramente scevro...

 

CS

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19 minuti fa, Grancolauro ha scritto:

Mi sembra che tu confonda l’oggettività con la sola misurabilità. Il fatto che certi criteri non siano riducibili a grandezze fisiche macroscopiche non li rende arbitrari: la coerenza timbrica, la spazialità, la trasparenza, la microdinamica non sono invenzioni soggettive, ma pattern percettivi condivisi e riproducibili. Dire che a parte alcuni macrofenomeni “anything goes” equivale a negare la possibilità stessa di criteri intersoggettivi che derivano dalla pratica, quelli cioè che usiamo ogni giorno per distinguere un impianto che suona bene da uno che suona male. In questo modo, gran parte dell'esperienza dell'audiofilo medio perde senso. Ma probabilmente è proprio questo che intendi dire.  Padrone di pensarlo, ovviamente, ma credo che in questo modo molti aspetti (obbiettivi) di questa passione vengano persi per strada...

Più che persi mai avuti...

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one4seven

@Grancolauro Il problema che volevo sottolineare è l'interlocuzione "suona bene/male", a mio avviso generica ed insignificante, opportuna, forse, solo per categorie macroscopiche come ho spiegato prima.
 

Che vi siano differenze qualitative tra diversi sistemi di riproduzione audio è lapalissiano, tanto alle misure quanto all'ascolto. Quindi è oggettivo, oltre che soggettivo.
Ora il punto è che, a mio avviso, la scala qualitativa non può essere rappresentata e descritta da interlocuzioni generiche come "suona bene/male", proprio per il motivo di cui sopra.

Altrimenti è facile, esempio: qualsiasi mini, cioè sistema con ridotta estensione in frequenza (oggettivo alle misure, e lapalissiano all'ascolto), suona male!
O forse no?
Forse è più corretto dire che le prestazioni di un sistema mini pone limiti oggettivi, in alcuni parametri, rispetto a sistemi full.
Parametri "complessi", come quelli da te elencati, coerenza timbrica, spazialità, trasparenza, microdinamica etc... non li possiamo trattare con giudizi semplicistici bene/male.



 

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