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Christopher Nolan: genio o ...che ne pensate?


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Paranoid.Android
Inviato
52 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

Però quello del doppio piano realtà/finzione, sogno/veglia non è un'invenzione di Nolan, bensì un aspetto squisitamente cinematografico,

 

Prima ancora, nella letteratura, lo si deve al genio di P.K.Dick dal quale il cinema ha attinto a piene mani(blade runner, minority report, screamers, atto di forza).

 

P.S paragonare Nolan a Kubrick è come paragonare Mozart a Bugo (der ki...).

 

 

analogico_09
Inviato

@Paranoid.Android Inoltre E. A. Poe, H.P. lowekraft.., quanti film sono tratti dai loro racconti "straordinari", dell'horrore, del grottesco, della paura, delle dimensioni parallele della coscienza e dell'inconscio...  la letteratura è molto più antica del cinema, però il linguaggio del cinema è diverso dal linguaggio della letteratura, quindi più il film tradisce il testo letterario, lo rielabora, lo riadatta, rispettandone tuttavia lo spirito, meglio è per il cinema.., e d'altra parte il cinema non può raccontare una storia come la racconterebbe la parola, nè , un personaggio, una psiclogia.., ecc... 😉

analogico_09
Inviato
6 ore fa, 51111 ha scritto:

Anche se le analogie tra Kubrich e Nolan sono evidenti, il confronto non calza, anzi mette in evidenza le differenze abissali. Kubrich considerato tra i maggiori cineasti della storia del cinema non si discute e mette in difficoltà seria chiunque voglia competere. Nolan non dimentichiamo che nonostante le sue narrazioni non lineari ha avuto grande consenso di pubblico. 


Non si tratta di "competere" ma di cogliere, nel confronto, dalle diverse personalità artistiche una maggiore varietà di punti di vista che contribuiscono a stimolare la riflessione in modo non univoco.

Certo, lo spessore estetico e "filosofico" di K. non si discute, ma d se non esistessero altre realtà cinematografiche meno eccezionali apprezzeremmo di meno le più veriginose perchè essende le uniche in circolazione potremmo darle come scontate, onnipotenti... 😉

Il consenso del pubblico è importante, ma potrebbe trattarsi di un'arma a doppio taglio per molte cinematografie che "concedono" molto al pubblico rivolgendosi alle pance del pubblico che viene condizionato e portato nell'unica direzione stabilita e imposta dal regista.

Uno dei casi più esaltanti di cinema non "peripatetico" è proprio quello di K. che riece a coniugare l'alto intrattenimento con l'arte.., dove l'arte diventa intrattenimento e l'intrattenimento arte..  nell'alternanza.., così come si alternano il sogno e la veglia.., e questa capacità di creare un collante che tenga insieme le "dicotomie" senza privarle delle loro particolarità, è un altro grande aspetto della genialità.

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, analogico_09 ha scritto:

dentro alla "scatola" (elemento "metafisico" che anche Lynch volle ripredenre in Mulholland Drive..,

Ad un livello più pop anche la valigetta di Tarantino in Pulp Fiction.

analogico_09
Inviato
Adesso, meliddo ha scritto:

Ad un livello più pop anche la valigetta di Tarantino in Pulp Fiction.

 

 

Verissimo.., non solo, dopo la "lezione" di Bunuel cominciarono a farsi vedere in giro per i film diversi tipi di "scatole" o "valigette" più o meno "misteriose", simboliche, meta_fisiche, o solo "curiose", i cui contenuti, che ogni spettatore avrebbe dovuto immaginare in proprio, restavano celati...

 

Molti anni fa registrai da Fuori Orario una versione di Bella di Giorno presentata da Enrico Ghezzi il quale fece comparire i titoli di testa , mandato in edizione integrale, dal fondo della "scatola blu" di Mulholland Drive, come in una sorta di "dissolvenza" in chiusura e ri-apertura che rappresentasse "visivamente" e simbolicamente la continuità "ideale" esistente tra il film di Bunuel e il film di Lynch...

 

 

 

 

 

 

Inviato
3 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Nolan affastella cose già trattare, sperimentate, sviscerato

Certo, Nolan non inventa il tema del doppio. Né per altro l’hanno fatto Mornau o altri. Lo si ritrova già in Eschilo o in Ovidio. Nolan lo sviluppa in un contesto diverso, quello della società dell’intrattenimento, dell’immaginazione contemporanea fatta di immagini e di superfici che si incrociano. È un mondo diverso il suo, il nostro mondo, che ci piaccia o no. Un mondo molto più complicato di quello che sembra

3 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Con i film di Nolan è sufficiente rimettere a posto i pezzi sparsi che rendono la storia complicata testualmente e il gioco è fatto.., è tutto lì.., non c'è il mistero o il segreto

Non mi sembra sia così. Una volta che si ricompongono le trame di Nolan, a essere svelato paradossalmente è proprio un mistero. La trottola di Inception cadrà alla fine del film? Non lo sappiamo. L’incontro tra il protagonista di Interstellar e la figlia morente è reale o soltanto un sogno di quest’ultima? Non lo sappiamo. Anche qui gli indizi sono contrastanti. Il “finale” di Tenet sta alla fine o all’inizio del film? Non lo sappiamo, probabilmente nessuna delle due cose. Nolan non offre soluzioni, né rinvia a verità più profonde poste chissà dove. La superficie delle cose è già complicata ed enigmatica di suo.

Non mi sembra che tutto questo sia già stato detto e ridetto da altri registi. Un po’ di originalità, in altre parole, Nolan ce l’ha secondo me, ed è interessante per questo, senza togliere nulla ad altri registi

Inviato
Il 16/7/2021 at 15:53, spersanti276 ha scritto:

Fidanzata mi pare... 

La fidanzata si chiama Diana Palmer... Phantom è un capolavoro del fumetto d'avventura ma non è esattamente un super eroe. 

analogico_09
Inviato

@Grancolauro

Ogni tematica è stata "inventata" prima nell'arte, ma qui si parla del doppio cinematografico, e su quello ho basato i miei esempi cinematografici aggiungendo che il "doppio" è anche letterario, figurativo/pittorico, forse anche musicale...
Non dico che in Nolan non vi sia come in tanti altri film di e del "genere" ciò, che non vi sia l'aspettattiva di qualcosa che avverà, o non avverà.., chissà. Ma nel cinema, in ogni altra arte, viene innanzitutto il come viene rccontatota una vicenda, una psicologia, ed ogni altro evento, poi viene il cosa viene raccontato.

I contenuti testuali, immaginifici e immaginativi di autori come Kubrich, Bunulel, ecc, ecc, hanno una profondità di sguardo nel mettere a fuoco e spesso a nudo l'animo umano, l'individuo e la società, i fenomemi esistenziali, "politici", scientifici, normali e para-normali, ciò che appartiene al mondo dell'inconscio (Shining; L'Age d'Or...), la cosa fisica e la metafisica, non possono essere paragonati ai contenuti "fantasiosi" dei film di Nolan che sono quel che sono e si esauriscono in quel che rappresentano di primo acchitto non possedendo altri piani di lettura, a parte le ambiguità tramiche che una volta chiarite sul mero piano tramico-logico, non svelano nessun "mistero", nessun altro piano nel quale si condensino una moltepliciotà di contenuti e di significati.   E senza perdere di vista il puro piano cinematografico, l'arte del fare cinema, l'alta scuola della macchina da presa che diventa in terzo occhio del regista... il paragone tra i registi che stiamo citando risulterebbe impietoso.

Qualsiasi racconto, o film di fantascienza, del "mistero", velati o meno di thriller o di horror, hanno tutti una trama con tratti lasciati irrisolti.., è un espediente narrativo per creare suspense, curiosità.., anche i fumetti, la letteratura più modesta, più abbordabile è fatta di questo. Si possono avere gli elementi ordinari del cinema mainstream, ed elementi di portata straordinaria con film di "genere", nell'approccio, che determinano il superamento del genere stesso. E' il caso di 2001 OnS di K. film convenzionalmente di fantascienza, "filosofico" d'elezione, le cui tematiche e metatematiche non possono essere  paragonati agli elementi della "fantasia" di portata più ordinaria propri dei film di Nolan. Non si può paragonare il "cosa, nè si può paragonare il "come" ... I film di K. ci spingono ad andare oltre quello che si è visto; i film di Nolan ci spingono a cercare di capire gli aspetti irrisolti o misteriosi della trama, ma la cosa si ferma lì, alla trama a stessa, non si oltre...

Queste sono solo delle osservazioni "critiche" generali, con le quali si cerca di fare un riassunto di come noi vediamo l'intero quadro filmico che meriterebbe di essere approfondito più nei dettagli, volendo.

🙂

 

analogico_09
Inviato
2 ore fa, Grancolauro ha scritto:

Inception

 

 

Tarkowsky: Solaris; Lo Specchio... film nei quali non c'è da ricostruire la logica della trama., bensi prendere la trama come mera esperienza visiva, dimenticarrla per cercare di calarsi nelle "stive" più profonde dei film stessi dove si celano i frutti più polposi e segreti della "meraviglia"

Inviato
1 ora fa, analogico_09 ha scritto:

Tarkowsky: Solaris; Lo Specchio...

Capisco cosa intendi dire Peppe, ma si tratta di un altro linguaggio, di un’altra concezione del fare cinema.

Sarò fatto male io, ma se guardo Tarkovsky cerco di cogliere quello che i suoi film hanno da dirmi, l’esperienza che provocano in me. Lo stesso se guardo Kubrick, Wells, Capra, o il film di qualsiasi altro regista, Nolan compreso. Faccio fatica a fare confronti tra linguaggi o classifiche tra registi, tendo a evitare entrambe. Né penso ci sia un’essenza dell’arte filmica, se non in termini così generici da renderla interessante solo dal punto di vista teorico, astratto. Cerco piuttosto di capire se e perché quel film o quel regista mi dicono qualcosa. Nolan a me qualcosa dice, qualcosa di diverso dagli altri. Né migliore né peggiore. Semplicemente diverso. Poi Nolan non è certo il mio regista preferito. Semplicemente cerco di cogliere le sue peculiarità e quello che di buono sta facendo. Tutto qua 🙂

  • Melius 1
analogico_09
Inviato

@Grancolauroma certo Damiano, pienamente d'accordo, ogni forma di espressione filmica, che non sia di scarso o infimo livello, ha un suo perché ed è possibile cogliere del buono ognuna di esse, però tra autore ed sutore, tra opera ed opera le differenze ci sono e bisognerebbe sempre coglierle e distinguere. Io sono onnivoro, passo da Tarkoslwsky a Lucio Fulci senza remore o complessi, ma so cosa cerco e cosa mi aspetta dalle differenti visioni. Purtroppo oggi, mentre si va  rafforzando e promuovendo l'idea di un'arte sempre più consumistica e omologata, dove molte forme di spettacolo occasionale vengono spacciate per arte, si tende ad omologare un po' tutto, ad assegnare fittiziamente alto valore estetico, poetico, espressivo e "morale" a tanto cinema blockbuster  che è solo occasionale intrattenimento magari di buona qualità, dignitoso, che avrà pure il suo "messaggio" alla spicciolata ma niente di più.

 

 

 

 

 

Inviato

@analogico_09 Nolan ti sta su perché è Hollywood,  è di massa. Questa è la sensazione che sia nel leggerti.

analogico_09
Inviato
18 minuti fa, senek65 ha scritto:

Nolan ti sta su perché è Hollywood,  è di massa. Questa è la sensazione che sia nel leggerti.

 

 

Sensazione, tua, completamente sbagliata.., ho scritto diverse cose sul film, c'è stato un confronto articolato forse non hai letto... sono cresciuto anche con pane e cinema hollywoodiano popolarissimo, mi ci sono fatto le ossa.., ho sempre sostenuto che il cinema come arte sia nato in America..., solo che non è devo tragare tutto, ho le mie preferenze.

 

L'altra sera, armato di buona volontà, ho rivisto Batman Begins.., peggio della prima volta, un film confuso, scene chiassose, ottundenti, incastrato dentro se stesso.., retorica pesante, senza contare che la faccia di Bale con la maschera di Batman che quando parla sembra che c'ha una patata bollente in bocca, nun se po' vedè..Tra l'altro Nolan non mi pare che si dichiari regista di film di massa.., anzi, viene da molti considerato cinema d'autore, magari a ragione, anche secondo me.., tutti sono autori.., ma ci sono autori e autori...

Inviato
10 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Sensazione, tua,

Ovviamente 

analogico_09
Inviato
4 ore fa, dadox ha scritto:
Il 15/7/2021 at 00:12, germe ha scritto:

Nessuna opera di umanizzazione da parte di Nolan ma pura trasposizione cinematografica.

@analogico_09Basterebbe infatti innanzitutto andarsi a rileggere i primi numeri usciti nel lontano 1938.

 

 

Beh, non mi sembra che il Batman di Nolan non sia umanizzato nella doppia veste di facoltoso cittadino e di eroe vendicativo benchè "giusto" e pronto a contrastare la criminalità per il bene della sua città che simboleggia tutta l'umanità.

 

Complimenti dadox per la tua grande cultura sull'argomento, purtroppo nel '38 ero ancoara di la' da venire e quindi mi baso sul Batman che venne dopo a iniziare dai '50 che aveva già assunto Robin...

Molto interesanti le tue osservazioni ed informazioni storiche e letterarie, fumettistiche per la precisione, sul personaggio che mi incuriosiscono e che mi pacerebbe approfondire benchè questo cambierebbe di una virgola la mia opinione sul Batman cinematografico. Io giudico il film, a prescindere dalla fedeltà al testo della quale, sempre dal punto di vista cinematografico, mi intressa assai poco. Tutti i gandi "eroi" ed altri "miti" della letteratura, dei fumetti, dei racconti popolari orali, vengono ripresi dal cinema spesso e volentieri ed ogni autore di cinema si ispira alla fonte originale per realizzare un proprio adattamente personale che più "tradisce", o modifica, reinventa, ecc, la mera vicenda tramica e meglio è.

Il cinema ha i suoi linguaggi diversi dai linguaggi della letteratura, del "disegno" fumettistico, ecc, quindi non solo non potrebbe, non dovrebbe proprio cercare di imitare pedissequamente l'inimitabile.

In ogni caso, ripeto, a me nel mondo del cinema interessa il cinema non la letteratura che è solo un pretesto per costruire una storia fatta di immagini, sove, nel cinema, a "parlare" sono principalmente, essenzialmente le immagini.

 

analogico_09
Inviato
4 ore fa, senek65 ha scritto:
14 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Sensazione, tua,

Ovviamente 

 

Ripsettabile, però mi sembra strano che uno come il sottoscritto scrive "giallo" e gli viene attribuito di aver scritto "aranione"...

Inviato

@analogico_09  La difficoltà nel portare un super eroe dalla carta alla celluloide sta nel renderlo credibile il più possibile, agevolando lo spettatore ad entrare nelle situazioni e gli accadimenti il più possibile vicino ad esso, ovvero alla situazione di vita reale, e Batman è in pratica l’unico eroe in grado di poterci immaginare come vero. Non potremmo mai essere Superman o qualsivoglia altro personaggio. E nella trilogia si può fantasticare su questa possibilità. Questa rappresentazione di Batman è in assoluto la più credibile e fedele. E in parecchi desideravano che finalmente qualcuno gliene rendesse merito. Evidentemente chi non ha gradito era semplicemente rimasto indietro con la sua storia. Ma ci sono sempre le ristampe. Non sono certo nato nel ‘38, ma una riedizione del nr.1 ce l’ho. Ed è abbastanza normale che seguendo un personaggio per decenni quando un regista mostra interesse, si è già pronti a qualsiasi giudizio, sperando sempre che la trasposizione si evolva al meglio, da apparire quasi scontata e meritevole di essere premiata. Sino ad ora, questo Batman è quanto di più vicino alla vita di tutti i giorni sia stato fatto. Nessun altro eroe, solo lui, proprio per il fatto che non è un superuomo. Tutto il resto del parco “super” al cinema, non ci riesce ad accettare la situazione reale, ma solo coinvolgere con effetti e storie che nella realtà non potrebbe mai esserci. Niente poi sfiora il lato psiconalitico di questo Batman , e della sua controparte maligna, cioè il Joker. Chissà, magari solo il suo creatore, ormai defunto, avrebbe potuto darci una risposta. Non per nulla Bob Kane decise di chiamare il lato “borghese” di Batman con un nome simile al suo, Bruce Wayne. 

  • Melius 1

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