analogico_09 Inviato 19 Luglio 2021 Inviato 19 Luglio 2021 1 minuto fa, Napoli ha scritto: Se non esiste il jazz odierno significa che il jazz è morto e gia da un bel po'. Ne sono convinto e, senza assolutizzare, l'ho più volte sostenuto. 2 minuti fa, Napoli ha scritto: Poi si ascolta della musica prodotta oggi che può anche piacere, ma questo è un altro discorso. Chi apprezza questa musica ne ha assolutamente facoltà. 5 minuti fa, Napoli ha scritto: Per il mio sentire il jazz ci può essere blues senza il jazz ma mai jazz senza il blues. Ecco è quello che ascolto oggi jazz senza blues e quindi no jazz. Chiedo scusa per il commento terra terra Mi sembra che il tuo sia un commento centrato e centrale, sono pienamente d'accordo, ho insistito su questo negli altri unterventi. Il blues è il fondamento, la spina dosale, il midollo, l'anima, l'identità profonda e inalienabile del jazz senza il quale il jazz diventa una parola vuota, un surrogato musicale. Inoltre, suonare un giro di blues, utilizzare le "blue note" in modo accademico, non è essere blues, bensì una vuota imitazione. Bisogna sudarle da tutti i pori le stille scarlatte del Blues. Il jazz senza blues è come fare sesso senza amore...
damiano Inviato 20 Luglio 2021 Inviato 20 Luglio 2021 @analogico_09 @Napoli penso che ragioniamo su piani diversi. Entrambi asserite, con motivazioni diverse, che il jazz è morto. Io contesto questo punto, per me il jazz è vivo e vegeto e ogni giorno si affacciano agli ascoltatori giovani e bravissimi interpreti che (appunto) cercano di interpretare uno schema classico adattandolo al tempo che passa, alle modalità di fruizione, alla tipologia di ascoltatori. insomma ai tempi che sono cambiati. https://www.youtube.com/watch?v=L_XJ_s5IsQc Ciao D. 1
analogico_09 Inviato 20 Luglio 2021 Inviato 20 Luglio 2021 @damiano I tempi sono cambiati e sta bene.., ma il tempo non può avere la pretesa, per non sentirsi meno povero, di resuscitare ciò che è morto cercando di far passare come nettare dionisiaco della buona acqua fresca di fonte montana di cui è pieno il mondo. Il jazz vive ancora nei pochissimi "officianti" che svolgono le ritualità concertistiche legati alle proprie radici, al blues, al feeling.., al phatos, al "duende" direbbero gli spagnoli... Ovvero all'essenza spirituare musicale e metamusicale del jazz! Il jazz vive fortunatamente, nei dischi. Riteniamoci fortunati, molto fortunati perchè mentre è possibile ripetere all'infinito, in vari modi, dall'eccelso al modesto.., le opere della musica scritta, o "colta", o "classica", l'esperienza jazz di ogni singolo musicista è irripetibile, muore per sempre con il musicista che la esprime(va).
analogico_09 Inviato 20 Luglio 2021 Inviato 20 Luglio 2021 1 ora fa, damiano ha scritto: https://www.youtube.com/watch?v=L_XJ_s5IsQc Mi arrendo... 🤷♂️ 1
meridian Inviato 22 Luglio 2021 Inviato 22 Luglio 2021 Il 19/7/2021 at 21:35, analogico_09 ha scritto: Il 19/7/2021 at 21:08, Napoli ha scritto: Per il mio sentire il jazz ci può essere blues senza il jazz ma mai jazz senza il blues. Ecco è quello che ascolto oggi jazz senza blues e quindi no jazz. Chiedo scusa per il commento terra terra Mi sembra che il tuo sia un commento centrato e centrale, sono pienamente d'accordo, ho insistito su questo negli altri unterventi. Il blues è il fondamento, la spina dosale, il midollo, l'anima, l'identità profonda e inalienabile del jazz senza il quale il jazz diventa una parola vuota, un surrogato musicale. Non sono d' accordo, il Jazz non è morto, perchè non è mai nato, la Musica è un flusso e una rete di interazioni che non ha un inizio e una fine, solo delle diramazioni, più o meno colte, azzeccate, interessanti, che poi noi filtriamo e etichettiamo, ma di suo, erichettare per forza dei suoni, dei ritmi, delle correnti musicali, porta solo a critiche e parcellizzazioni che hanno un senso e un peso relativo, a mio personale modo di pensare . . . Scrivere che il Jazz non esiste senza il Blues è un pò eccessivo, ci sono ambienti Jazz dove si privilegiano altri ritmi, altri fonemi sonori, ma non per questo non possono rientrare in un ambito Jazz . . . Incasellare, parcellizzare e ridurre la musica ad una corrente, un genere o peggio ancora un sottogenere, non rende giustizia alla musica, a chi compone, a chi suona, a chi ascolta . . . Che si possa parlare di un Jazz mainstream , una via principale , ci sta, ma che i vicoli e le stradine laterali siano da considerare periferia musicale a tutti i costi, non lo accetto, ho scoperto dei gruppi, dei suoni, della musica interessante anche al di fuori dei canali e dei valori principali del Jazz cosiddetto classico, come del resto avviene anche per il rock, e per la musica complessa e articolata in genere, dove la contaminazione e le deviazioni sonore non sono mai un errore, semmai delle varianti più o meno gradite, da chi ascolta . . . Perchè poi, filtriamo tutto secondo le nostre personali preferenze, e modo di ascoltare e vivere la musica . . . E questo rappresenta l' aspetto forse più complesso nel confronto tra ascoltatori e fruitori di musica, ognuno ha il uso personale punto di vista su come dovrebbe essere un genere o una corrente musicale . . . Alla fine, se è musica che ci offre qualcosa, ci trasmette buone sensazioni, che sia Jazz o altro, è la benvenuta . . . !!! saluti , Dario 2
analogico_09 Inviato 22 Luglio 2021 Inviato 22 Luglio 2021 35 minuti fa, meridian ha scritto: Non sono d' accordo, il Jazz non è morto, perchè non è mai nato, Il jazz è una musica con una sua propria spiccata e granitica identità musicale (peraltro rivoluzionaria, influenzò profondamente quasi tutta la musica mondiale del '900), estetica, antropologica, politico-sociale, economica, poetica psichica e psicologia e altre cose messe insieme. Non è un'etichetta. E' la storia di una musica di "genere" che rompe gli schemi convenzionali del genere per farsi universale. Non è mai nato perchè esisteva già nei primordi. E' la realtà musicale di un popolo, degli afroamericni, del "popolo del blues", prima, con forme diverse e con identico spirito, era la musica degli schiavi che la importarono dalle tribù africane. Ciò che dici sui flussi musicali che si intreciano, ecc, è argomento generico, vago, di comodo e abusato se non contestualizzato come si deve, non c'entra nulla con quanto da me sostenuto circa la "morte" del jazz. Il quale è morto non certamenmente come realtà musicale storica che resta, ancora capace di offrire qualcosa di autentico, in blues (come si dice oggi: dire una cosa di "sinistra"...) strettamente legato alle radici della musica dei neri d'america che deriva dall'Africa nera, nonostante oggi sia dato ascoltare un jazz prevalentemente manierato, svilito, edulcorato, ridotto allo stato di musica con la quale fare mostra di un po' di bravure tecniche, emozionalmente "illustrativo". Il jazz non c'entra nulla col rock; il rock semmai ha a che fare con il jazz. L'etichetta jazz resta, anche il "genere" musicale; resta la grande storia del jazz nei dischi, ma a parte le rare eccezioni su cui ho già detto altre volte, lìalta "missione" del jazz (poetica, estetica, sociale, antropologica, ecc.., non serve che ripeta il "rosario") non esiste più, quindi a me piace dire, convenzionalmente, che il jazz è "morto" termine più "misericordioso" di "morto vivente". 21 minuti fa, meridian ha scritto: Che si possa parlare di un Jazz mainstream , una via principale , ci sta, ma che i vicoli e le stradine laterali siano da considerare periferia musicale a tutti i costi, non lo accetto, Mai sostenuta una cosa del genere. O per meglio dire, ho più volte ribadito che del buono si potrebbe ancora trovare ma bisognerebbe immergersi negli anfratti ancora più remoti dei vicoli e delle stradine laterali delle periferie musicali.., ma sono pochi che conoscono tali "riserve" del jazz nelle quali si ascolta ancora del buon e dell'ottimo jazz, pochissimi gli invitati. Resta ancora un certo numero di musicisti oramai storici, più o meno avanti con gli anni, in grado di fare dell'ottimo jazz, neri e anche bianchi, ma non sono il "nuovo jazz", e il jazz non può vivere di rendita fino a quando anche i "sopravvissuti" resteranno sulla scena che a parte loro langue tristemente. Che tu voglia accettarlo o meno.
analogico_09 Inviato 22 Luglio 2021 Inviato 22 Luglio 2021 1 ora fa, meridian ha scritto: Scrivere che il Jazz non esiste senza il Blues è un pò eccessivo, ci sono ambienti Jazz dove si privilegiano altri ritmi, altri fonemi sonori, ma non per questo non possono rientrare in un ambito Jazz . . . In un jazz edulcorato... Che il Blues sia il sangue del jazz lo dicevano i grandi musicisti del passato più o meno remoto, da Armstrong a Mingus, anzi fino al free jazz che nonostante le apparenze era intriso di blues. lo dicono ancora i jazzisti ancora attivi... 1 ora fa, meridian ha scritto: Incasellare, parcellizzare e ridurre la musica ad una corrente, un genere o peggio ancora un sottogenere, non rende giustizia alla musica, a chi compone, a chi suona, a chi ascolta . . . Per quanto mi riguarda mai scritto del jazz, nè do altre musiche d'arte una cosa del genere.., nè altri intervenuti nella discussione; lo leggo solo scritto da te... Ti prego di evitare i toni "perentori tipo "non lo accetto".., e i toni "moralistici" di chi si propone come colui che potrebbe insegnare agli altri come e con cosa rendere giustizia alla musica, a chi compone, suona, ascolta, ecc... Io ho detto la mia senza disprezzare il piatto in cui mangiano gli altri, senza la presunzione di indicare la via sicura ed univoca che porti alla giustizia musicale... Esprimere un parere critico su una determinata opera musicale, su un determinato genere o non genere.., ecc, argomentando le proprie idee non è disprezzare.
Napoli Inviato 22 Luglio 2021 Inviato 22 Luglio 2021 E come diceva peppino: con questo ho detto tutto.
aldofranci Inviato 22 Luglio 2021 Inviato 22 Luglio 2021 Il 9/7/2021 at 23:37, appecundria ha scritto: Coltrane redivivo A proposito di Coltrane, il "piccolo" Ravi fa da oltre vent'anni e continua a fare ottimi lavori. Certo molto nel solco e nulla di realmente "innovativo" (ma c'è da chiedersi cosa ci possa essere ancora da innovare in questa veneranda civiltà strumentale), ma non manca mai una sincera e fruttuosa vena compositiva. Oltre che doti strumentali di prim'ordine. Eccellenti anche i collaboratori. Lo ascolto sempre con piacere e anche, che volete, con affetto... Buttateci un orecchio.
meridian Inviato 23 Luglio 2021 Inviato 23 Luglio 2021 20 ore fa, analogico_09 ha scritto: Il jazz è una musica con una sua propria spiccata e granitica identità musicale 20 ore fa, analogico_09 ha scritto: Non è mai nato perchè esisteva già nei primordi. E' la realtà musicale di un popolo, degli afroamericni, del "popolo del blues", prima, con forme diverse e con identico spirito, era la musica degli schiavi che la importarono dalle tribù africane. Secondo me sono due concetti un pò in contraddizione, con il concetto che il Jazz non è mai nato, è proprio ciò che intendo, ovvero che ha radici che affondano molto lontane nel tempo e nello spazio, per sua natura, è improvvisazione, libertà da schemi precostituiti, contaminazione, pur derivando da un melting pot di regtime, blues, gospel, spiritual, ritmi tribali africani, e anche musica classica, che ne hanno codificato alcune caratteristiche e peculiarità , ma che poi si è evoluto, e trasformato in una miriade di stil ie sottogeneri, che ne hanno fatto un filone musicale fecondo e trasversale, che ha influenzato e subito le influenze, di altri generi e cifre sonore . . . Se paragoniamo il Jazz dei primordi, anche solo delle big band anni 30 , con alcuni sottogeneri Jazz come il Bebop o il Free, forse troveremmo pochi punti di contatto, eppure sono tutti figli della stessa mamma . . . 20 ore fa, analogico_09 ha scritto: Ciò che dici sui flussi musicali che si intreciano, ecc, è argomento generico, vago, di comodo e abusato se non contestualizzato come si deve, non c'entra nulla con quanto da me sostenuto circa la "morte" del jazz. Il quale è morto non certamenmente come realtà musicale storica che resta, ancora capace di offrire qualcosa di autentico, in blues (come si dice oggi: dire una cosa di "sinistra"...) strettamente legato alle radici della musica dei neri d'america che deriva dall'Africa nera, nonostante oggi sia dato ascoltare un jazz prevalentemente manierato, svilito, edulcorato, ridotto allo stato di musica con la quale fare mostra di un po' di bravure tecniche Ritengo che il Jazz si esprima anche con sonorità differenti , magari potremmo definirlo come musica differente, ma non sono i nomi o le definizioni che fanno la musica, è la musica stessa che si esprime , anche oggi, con dei riferimenti al Jazz , che ritengo comunque di valore, non tutto sarà di livello, ma affermare che il Jazz è morto, non mi trova d' accordo, semmai, risulta superato il suo corpo principale e identificabile con certezza, forse oggi la contaminazione ha edulcorato e alterato molto dell' originale senso del genere, ma come ho scritto il Jazz, per me, non è morto, si è transustanziato in altor, come capita ad ogni periodo storico anche nella musica, e ocmunque, ci sono anche autori che sono legati ancora oggi ad un mainstream codificato . . . Se consideriamo uno dei più grandi, Miles ha attraversato la musica per oltre 50 anni, non era proponibile che rimanesse uguale a se stesso, ai suoni delle origini, e infatti ha dettato cambi e nuove sonorità, innovando nel tempo, contaminando, facendo suoi altri suoni, eppure, tranne forse alcuni lavori dell' ultimo periodo, sempre di Jazz parliamo . . . 20 ore fa, analogico_09 ha scritto: Resta ancora un certo numero di musicisti oramai storici, più o meno avanti con gli anni, in grado di fare dell'ottimo jazz, neri e anche bianchi, ma non sono il "nuovo jazz", e il jazz non può vivere di rendita fino a quando anche i "sopravvissuti" resteranno sulla scena che a parte loro langue tristemente. Che tu voglia accettarlo o meno. Dipende sempre da che riferimenti si hanno, in testa e nella propria discografia, se ci si è abituati alle sonorità degli anni 50 e 60, difficilmente si potrà ascoltare e considerare ancora del genere, musica più moderna, o recente, e il languire tristemente, per esempio, non è definizione che darei del Jazz, pur avendo cambiato pelle, ritmi, riferimenti ed essendo ampiamente contaminato, ma bisogna anche accettare evoluzioni e cambiamenti, cercando di prenderne il buono, e gli stimoli ci sono ancora, secondo me . . . Anche per il rock si dice che sia finito con gli anni '70, eppure dopo 50 anni ci sono ancora lavori interessanti, coinvolgenti, validi . . . 19 ore fa, analogico_09 ha scritto: In un jazz edulcorato... Che il Blues sia il sangue del jazz lo dicevano i grandi musicisti del passato più o meno remoto, da Armstrong a Mingus, anzi fino al free jazz che nonostante le apparenze era intriso di blues. lo dicono ancora i jazzisti ancora attivi... E' un Jazz diverso, non per questo va definito edulcorato, il fatto che i grandi musicisti del passato siano legati al blues ci sta, ma parliamo di un passato di 60 anni fa, forse il Jazz attuale ha meno parvenze di blues, ma non per questo va svilito o definito come altro in modo tranciante . . . 19 ore fa, analogico_09 ha scritto: 21 ore fa, meridian ha scritto: Incasellare, parcellizzare e ridurre la musica ad una corrente, un genere o peggio ancora un sottogenere, non rende giustizia alla musica, a chi compone, a chi suona, a chi ascolta . . . Per quanto mi riguarda mai scritto del jazz, nè do altre musiche d'arte una cosa del genere.., nè altri intervenuti nella discussione; lo leggo solo scritto da te... Ti prego di evitare i toni "perentori tipo "non lo accetto".., e i toni "moralistici" di chi si propone come colui che potrebbe insegnare agli altri come e con cosa rendere giustizia alla musica, a chi compone, suona, ascolta, ecc... Non mi pare di averti apostrofato o chiamato in causa direttamente, e infatti ho scritto all' infinito, genericamente, e non è mio stile usare toni nè perentori nè moralistici, ho solo cercato di argomentare con le mie possiiblità e capacità, mai avuta la verità in tasca, anzi, il dialogo è la base di ogni confronto, e non mi sognerei mai di propormi come colui che insegna agli altri, forse potrei dirne di più su alcuni generi più di nicchia, verso il Jazz ho un grande amore, ma anche un gran rispetto, è un mondo sterminato e una galassia sonora talmente ampia che non ho tutti questi strumenti o conoscenze, però poichè lo considero come la mia musica di riferimento, che sento nel mio DNA sonoro, per questo magari traspare un maggior trasporto nello scrivere, non certo con la presunzione di pormi in cattedra per scrivere verità assolute, sono solo mie considerazioni e sensazioni . . . 19 ore fa, analogico_09 ha scritto: argomentando le proprie idee non è disprezzare. Infatti, molto d' accordo . . . saluti , Dario
analogico_09 Inviato 23 Luglio 2021 Inviato 23 Luglio 2021 @meridian Scusa Dario, siamo su posizioni , presupposti e modi di intendere le cose, la natura e la storia del jazz nello specifico, troppo diversi, inconciliabili, e con questo caldo diventa troppo faticoso riproporre ciò che, parlo per me, ho cercato convintamente di sostenere e che ripeterei tale e quale senza cambiare una virgola. In ogni caso, se fossi interessato a parlare di jazz in senso più allargato, di tutto il jazz, di oggi e di ieri, forse sarebbe meglio falrlo nel topic dedicato intityolato semplicemente "Jazz". Gran parte delle idee che sostieni a mio avviso, senza offesa, sono le classiche argomentazioni generiche, sommarie, "tuttologhe", con le quali si tende a giustificare e/o disconoscere il grave stato di crisi che colpisce l'arte in questa nostra sperdura e irrisolta contemporaneità, ovviamente non solo il jazz. Hai citato il rock.., anche il rock è in crisi, il rock delle collusioni col jazz, anche se ,ribadisco, è il rock che "contrae" debiti col jazz, finanziamenti che hanno portato spesso a felici risultati, altre volte ad ibridate onanistiche... Non c'è un paesaggio unico e schematico.., ci sono cose che vanno per un verso e altre che prendono strade diverse. Ciò che il jazz riprendeva dal rock è ciò che il rock aveva preso dal jazz.., la butto lì tanto per fregiarmi anch'io della mia battuta sommaria ma non troppo... Quello che per me è il jazz, per come lo intendo e l'ho "vissuto" io, è "morto" (ho gia spiegato cosa intendo dire con questa parola...) e sai perchè il jazz non potrebbe che rinascere eclusivamente dalla sue ceneri (magari!) e non dai surrogati elegantemente infiocchettati? Perchè il jazz non è (solo) una musica estetica, tecnica, spirituale, stilistica, ecc. Il jazz, insieme alla altre forme di musica afroamericana, è prima di tutto musica religiosa (religere, unire), poichè espressione diretta e profonda della "unità" spirituale del "popolo del blues", di una realtà socio-culturale discriminata, violentata, emarginata, intrisa di gioia e soprattutto di "dolore". Le cose nel corso degli anni sono cambiate profondamente, benchè il razzismo sia ancora vivo, in maniera meno desvastante, negli USA. E' cambiato il jazz che non esprime come prima quel "dolore" e quella "gioia", quella umanità, quell'umanesimo oltraggiato ricco di straziante poesia al quale il jazz non più attinge. In questo senso "quel" jazz sacrale è morto... Resta un jazz, abusivamente "chiamato tale", solo perchè le musichette che suonano i " bimbi belli" riuniti del nuovo jazz odierno, fanno naccherare ancora le dita e battere i piedi col ritmo sincopato... Nulla da ridire sulle tecniche di costoro (fino a un certo punto.., di profeti della musica non se ne vedono fanno troppi decenni.., resta ancora solo "automatismo") ma la musica non è solo tecnica, non è cercare di sorprendere con uno stile raffinato e di maniera per sopperire all'assenza di espressione, di contenuti profondi. Volevo farla più breva ma m'è partito il turbo in automatico.., è molto sensibile quando sente pronunciare a la parola jazz... 😉
meridian Inviato 23 Luglio 2021 Inviato 23 Luglio 2021 1 ora fa, analogico_09 ha scritto: , se fossi interessato a parlare di jazz in senso più allargato, di tutto il jazz, di oggi e di ieri, forse sarebbe meglio falrlo nel topic dedicato intityolato semplicemente "Jazz". Ti ringrazio, ma volendo accennare a qualcosa rispetto al Jazz moderno, io proseguirei qui, se non ti dispiace . . . 1 ora fa, analogico_09 ha scritto: Gran parte delle idee che sostieni a mio avviso, senza offesa, sono le classiche argomentazioni generiche, sommarie, "tuttologhe", con le quali si tende a giustificare e/o disconoscere il grave stato di crisi che colpisce l'arte in questa nostra sperdura e irrisolta contemporaneità Quindi sarei io a mettermi in una posizione di insegnamento ?? Ok, diciamo che hai un punto di vista che ritieni corretto, me ne farò una ragione, grazie per il tempo che mi hai dedicato . . . 1 ora fa, analogico_09 ha scritto: Il jazz, insieme alla altre forme di musica afroamericana, è prima di tutto musica religiosa (religere, unire), poichè espressione diretta e profonda della "unità" spirituale del "popolo del blues", di una realtà socio-culturale discriminata, violentata, emarginata, intrisa di gioia e soprattutto di "dolore". Le cose nel corso degli anni sono cambiate profondamente, benchè il razzismo sia ancora vivo, in maniera meno desvastante, negli USA. E' cambiato il jazz che non esprime come prima quel "dolore" e quella "gioia", quella umanità, quell'umanesimo oltraggiato ricco di straziante poesia al quale il jazz non più attinge. Tutto vero, ma non ti sei chiesto perchè, nonostante il perdurare di certe situazioni sociali e di contorno, è cambiato il modo di fare musica ?? Perchè la storia ha tempi lunghi, si ripresenta ciclicamente, ma nel breve, ci sono modi e modalità di espressione che cambiano, che riflettono nuovi stilemi, io non apprezzo più di tanto l' hip hop, il rap e simili, ma forse alcuni aspetti del loro esternare hanno molto in comune con il Jazz, almeno nei risvolti sociali e sociologici del periodo moderno . . . Spero di non aver ulteriormente turbato la tua sensibilità sull' argomento , con simpatia !!! saluti , Dario 1
Membro_0020 Inviato 24 Luglio 2021 Inviato 24 Luglio 2021 Il 19/7/2021 at 13:29, analogico_09 ha scritto: Invece tutto è prevedibile.., tutto a rimanda a musicisti e aun jazz primigenio che ìsto punto meglio rivolgersi direttamente a loro... 😉 Vero...
analogico_09 Inviato 24 Luglio 2021 Inviato 24 Luglio 2021 13 ore fa, meridian ha scritto: Ti ringrazio, ma volendo accennare a qualcosa rispetto al Jazz moderno, io proseguirei qui, se non ti dispiace . . . 15 ore fa, analogico_09 ha scritto: Non c'è problema, non mi dispiace, visto che il discorso sul jazz si è spinto oltre lo specifico aspetto in tema, mi era sembrato più attinente il topic sul jazz nel suo insieme, ma va benissimo parlarne anche qui. 13 ore fa, meridian ha scritto: Quindi sarei io a mettermi in una posizione di insegnamento ?? Ok, diciamo che hai un punto di vista che ritieni corretto, me ne farò una ragione, grazie per il tempo che mi hai dedicato . . . Ho scritto ciò che pensavo di certe argomentazioni a mio avviso superficiali, motivando, bene o male, non sta a me stabilirlo, la mia opinione, riferendomi ad una tendenza "critica" generalizzata che non condivido. Esprimo semplicemente delle opinioni, condivisibili o meno, senza mai asserire che le mie siano le parole dell'"insegnamento"... Si tratta solo di mettere a confronto le nostre diverse concezioni sul jazz, sulla musica in generale. 13 ore fa, meridian ha scritto: Tutto vero, ma non ti sei chiesto perchè, nonostante il perdurare di certe situazioni sociali e di contorno, è cambiato il modo di fare musica ?? Certo che me lo sono chiesto, ma, come dicevo nell'altro post, la condizione socio-politico-culturale, esistenziale - ecc, ecc, ecc - degli afroamericani è molto cambiata, benchè il razzimo, che si manifesta con forme tuttavia meno devastanti, sia ancora presente negli USA. Non mi pare vi siano ancora le terribili condizioni che potrebbero "ispirare" una novella Billie Holiday a cantare la straziante ballad degli "strange fruit" che pendono appesi ad una corda dai rami degli alberi del "sud" razzista (tale solo un po' di più rispetto a quanto non fossero razzisti anche gli stati del "nord"...). Ovvio che questo abbia cambiato anche il modo di rappresentare, di esprimere musicalmente, "esteticamente", poeticamente, i nuovi corsi delle realtà psichico-sociali, antropologiche - ecc, ecc, ecc, - delle comunità di "colore", non solo afroamericane, nel continente scoperto da Colombo. Ci saranno sicuramente altri fattori all'origine dei cambiamenti.., potremmo tentare di evidenziare anche quelli, ma, alla fine della giostra resta il fatto, essenziale e reale, che il jazz sia cambiato sotto ogni punto di vista, sia musicale, sia "filosofico", sia "psichico". Lo spirito del jazz "tribale", il suo spirito originario, sopravvive nelle comunità chiesastiche nelle quali la musica, il gospel, soul, ecc, resta l'elemento aggregante, stimolante e trasfigurante delle loro "liturgie".., un po' come le musiche delle "macumbe" africane o caraibiche che portano alla "trance"... 13 ore fa, meridian ha scritto: ci sono modi e modalità di espressione che cambiano, che riflettono nuovi stilemi, io non apprezzo più di tanto l' hip hop, il rap e simili, ma forse alcuni aspetti del loro esternare hanno molto in comune con il Jazz, almeno nei risvolti sociali e sociologici del periodo moderno . . .Spero di non aver ulteriormente turbato la tua sensibilità sull' argomento , con simpatia !!! Pienamente d'accordo su questo.., piacciano o meno, fatto di legittimo gusto personale, le nuove forme musicali "ghetto" da te citate (mi viene spontaneo chiamarle così, anche se sono espressioni musicali che ivi nate emigrano dal ghetto.., lo stesso jazz dei ghetti aveva un passaporto universale) così diverse esteticamente dal jazz sono in realtà molto più vicine, enormemente più vicine allo spirito "tribale" più identitario del jazz afroamericano di quando non lo siano le attuali forme di pseudo jazz dei "folclori nordici" ECMmiste), ad esempio... Tra l'altro queste forme musicali rap, hip hop, ecc (le quali non sono esattamente nate oggi) vengono mutuate dal jazz, tradizionale e moderno, che le possiede in "nuce": lo "scat" vocale, i "mugugnii", le "gutturalità" vocali, le grida di incitazione, ecc, dei musicisti che si fondevano con la musica eseguita... (**nota) Tutto resta collegato, nella continuità, legato alle radici comuni... Nessun turbamento di sensibiloità.., figuriamoci.., su certi argomenti è facile infervorasi un po'.., anzi è un piacere discuterne con te, con tutti gli altri, con identica simpatia. (** nota) Il battito cardiaco del blues... la dimensione tribale del jazz "religioso"...
damiano Inviato 25 Luglio 2021 Inviato 25 Luglio 2021 Propongo di togliere il riferimento al Jazz perché non si può usare questa etichetta per identificare quanto si suona oggi (odierno) in quanto scollegato ontologicamente dalle radici etniche ed antropologiche. Propongo all'opener di cambiare il titolo in "Call It anything" di radice Davisiana così ci si comprende meglio e si evitano malintesi Ciao D.
coldturkey Inviato 25 Luglio 2021 Inviato 25 Luglio 2021 @aldofranci Ravi, mi è capitato di ascoltare questo, che bello, e quanto cuore..
analogico_09 Inviato 27 Luglio 2021 Inviato 27 Luglio 2021 Il 25/7/2021 at 08:28, damiano ha scritto: identificare quanto si suona oggi (odierno) in quanto scollegato ontologicamente dalle radici etniche ed antropologiche. ... e musicali del "blues"... Il 25/7/2021 at 08:28, damiano ha scritto: cambiare il titolo in "Call It anything" di radice Davisiana Il citato brano che Davis suono all'Isola di Wight conquistando l'enorme pubblico di rokkettari che non si aspettava di trovarsi di fronte al genio che andava compiendo l'ultima grande rivoluzione del jazz, è puro, vertiginoso jazz al "funky" , jazz elettrico e "tribale" acustico, ipnotico, sotto certi aspetti rimanda alle interminabili folate "tantri_misti_che"di Coltrane e al modalismo dello stesso Davis degli anni precedenti... Non si può usare quel titolo ironico e geniale creato all'imponta da Davis per definire un calderone pieno musiche ibride, (con)fusionarie, pretenziose, "surrogate"... Un buon titolo per accozzagliarle tutte potrebbe essere "refugium peccatorum" ... 😄
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