dariob Inviato 9 Ottobre 2024 Inviato 9 Ottobre 2024 @Guru Ha avvertito prima, in uno stampatello difficile da ignorare. - A me ad esempio fa piacere: non solo non da nessun fastidio lo spoiler, ma preferisco conoscere tutta la storia, prima di vedere un film, anche un giallo, che mi gusto di più se so già chi è il colpevole. Forse per questo li rivedo tutti più volte.
Napoli Inviato 12 Ottobre 2024 Inviato 12 Ottobre 2024 Vodka lemon ,un umile villaggio dell'Armenia post unione sovietica,su prime.
analogico_09 Inviato 13 Ottobre 2024 Inviato 13 Ottobre 2024 Il 9/10/2024 at 15:18, Partizan ha scritto: Ma quanto sono bravi i registi iraniani! Il 42enne Ali Asgari ha studiato al DAMS dell'Università degli Studi Roma Tre, ma caspita ha imparato davvero bene. La cinematografia iraniana è molto interessante, i registi iraniani che abbiano fatto il Dams sta bene, ma hanno le loro "scuole", la loro eccellente tradizione : Kiarostamy, Phanai (il delizioso Palloncino Bianco), Samira Malkmalbaf figlia del regista Mohsen Makhmalbaf, tra i più noti in Italia, Kamkari, Bahari, etc... molti dei quali con grossi problemi con il regime.., persweguitati, incarcerati, perfino torturati... Non conosco Asgari cercherò di vedere il film che recensisci e che non leggerò come sempre prima di mogni visione.
Napoli Inviato 13 Ottobre 2024 Inviato 13 Ottobre 2024 Gli innocenti Dalle mani sporche,una Schneider bellissima,regia di Chabrol,su prime.
selby998 Inviato 13 Ottobre 2024 Inviato 13 Ottobre 2024 6 ore fa, analogico_09 ha scritto: La cinematografia iraniana è molto interessante, i registi iraniani che abbiano fatto il Dams sta bene, ma hanno le loro "scuole", la loro eccellente tradizione : Kiarostamy, Phanai (il delizioso Palloncino Bianco), Samira Malkmalbaf figlia del regista Mohsen Makhmalbaf, tra i più noti in Italia, Kamkari, Bahari, etc... molti dei quali con grossi problemi con il regime.., persweguitati, incarcerati, perfino torturati... Da citare anche Asghar Fahradi, ha diretto film notevoli tra i quali il magnifico "Una Separazione". 1 1
analogico_09 Inviato 13 Ottobre 2024 Inviato 13 Ottobre 2024 5 ore fa, Napoli ha scritto: Gli innocenti Dalle mani sporche,una Schneider bellissima,regia di Chabrol,su prime. Un gran bel film del buon vecchio Chabrol che la sapeva lunga sugli intrighi, perversioni, tradimenti e misfatti delle provincie francesi... Un film cucito addosso alla figura di Romy Schneider, sulla sua bellezza ed eleganza seducente come non mai: memorabile la scena in cui fa il bagno di sole mentre il personaggio che si avvicina per recuperare l'aquilone ne mette in mostra le nudità provvisoriamente nascoste...
Guru Inviato 14 Ottobre 2024 Inviato 14 Ottobre 2024 "Il robot selvaggio" , in sala. Incredibile il livello raggiunto dai film d'animazione. Il tema non è nuovissimo, però fa sempre breccia.
Partizan Inviato 18 Ottobre 2024 Autore Inviato 18 Ottobre 2024 Il maestro che promise il mare di Patricia Font Biografico, 105’, Spagna, 2023. *** ** (3/5) Visto ieri in sala. ATTENZIONE, VIENE SVELATA LA TRAMA DEL FILM, FINALE COMPRESO. Un bel film che con poco avrebbe potuto essere un ottimo film. A non funzionare del tutto è il collegamento/rapporto tra passato e presente, troppo caricato sui personaggi contemporanei, in primis la pronipote di un allievo, madre di una bambina, ha evidenti problemi personali di cui non sappiamo nulla, e che vive il passato sotto il franchismo di suo nonno in modo eccessivamente tragico e partecipato. Le immagini iniziano su Ariadna, la pronipote, in casa con la bambina sulle ginocchia; riceve una telefonata da parte di una associazione di volontari che da anni stanno facendo ricerche sulle persone scomparse durante il franchismo e generalmente gettate in fosse comuni, che le dice che forse negli scavi che stanno facendo nei pressi di Burgos hanno rinvenuto i resti del bisnonno. Dice di non essere interessata e riappende, ma subito dopo si precipita dal nonno ricoverato in una bellissima casa di riposo in riva al mare. Parla col nonno di quello che le hanno detto, ma il nonno non tradisce emozioni, non si capisce se ha problemi gravi da non intendere o ha voluto chiudere con quel periodo. Ariadna comunica a sua madre che, rimarrà in malattia e raggiungerà il campo di lavoro, affidandole la figlia. Incontra subito la ragazza che le aveva telefonato che le spiega un po’ come funziona, poi conosce Emilio uno degli scolari, compagno di classe di suo nonno, in una classe molto particolare e che le racconta un po’ di cose e qui inizia la parte tosta del film, dura e girata ed interpretata benissimo. Antoni Benaiges è un maestro catalano che è stato comandato in un paesino della Castilla, vicino Burgos. Il primo giorno di scuola si presentano in classe due bambini, Antoni non si scompone ed inizia loro a far lezione a “modo suo”, cioè con metodi molto innovativi che coinvolgono gli allievi attraverso il gioco, la curiosità per le cose, restando bambini. Mano a mano che il tempo passa sempre più bambini sono coinvolti nelle lezioni, entusiasti del modo di studiare-giocare. Un giorno il maestro porta in classe una “magia” un rudimentale sistema di stampa a caratteri mobili, con tanto di inchiostratura e stampa a pressione: i ragazzini sono entusiasti, stupefatti e capendo le potenzialità del mezzo decidono di stampare dei quaderni, dei giornalini a tema, in cui tutti partecipano alla scrittura dei testi ed alle operazioni fisiche per la stampa. I genitori sono perplessi su questi metodi, lo è ancora di più il maledetto prete del paese, che una volta interviene a disturbare la lezione per chiedere conto del fatto che Antoni giustamente ha tolto il crocifisso dall’aula. In seguito, coordinato dal Sindaco, padre di Josefina, una bambina tra i più bravi della classe, soprattutto nel disegno, prete e Sindaco fanno richiesta di una commissione di inchiesta sui metodi di insegnamento; arriva un ispettore che appena entrato in classe a caso chiama alla lavagna dei bambini su problemi di matematica e di lingua: tutto giusto, i bambini sono perfetti, poi il discorso scivola sui famosi quaderni ed orgogliosi li fanno vedere all’ispettore, che rimane basito dalle capacità raggiunte dai bambini nello scrivere, impaginare. Poi gli fanno anche vedere i quaderni di bambini di altri stati, che utilizzano lo stessa metodologia di insegnamento, e che per questo si sono scambiati i lavori. Superata anche questa. Un giorno in classe il maestro sta parlando del mare, chiede parere agli scolari che oscillano tra ovvietà ed immagini strampalate, e scopre che nessuno dei bambini ha visto il mare. E’ impressionato da questo fatto e fa una promessa in pompa magna agli alunni: questa estate li porterà in gita al mare, ma non sul relativamente vicino Atlantico, ma in Catalogna, a Barcellona, vicino a casa sua! L’entusiasmo è alle stelle, ma il maestro si rende contro che per realizzare quella solenne promessa dovrà avere il permesso dei genitori; comincia a lavorare di fioretto sui sentimenti dei genitori stessi, si rende conto che fintanto non riuscirà a convincere il papà di Josefina, il sindaco, sarà tutto inutile. Riesce a strappargli il consenso, manca solo l’autorizzazione del papà di Emilio, un rude e povero casaro, che di tanto fa saltare scuola al figlio per farsi aiutare, alla fine capitolerà, dopo che i genitori analfabeti, avranno sentito cosa ha scritto Emilio di suo papà, sulla lettera letta dal maestro . Tutto bene quindi, ma Antoni oltre ad essere un valente maestro è una persona che pensa anche agli adulti, al sociale, è comunista. Stampa quindi anche un foglio con riflessioni sulla giustizia sociale, su ciò che è bene e ciò che è male, la cosa non viene digerita dal né dal prete né dal sindaco, che senza tanti veli lo incita a chiedere un trasferimento. Ma soprattutto sono anni (1935-36) dove sta crescendo la fronda franchista, e la cieca ferocia degli ottusi fascisti è una grande minaccia. Infatti, alla fine arriverà una squadraccia fascista che tra l’atteggiamento complice del sindaco e la ostentata soddisfazione del maledetto prete, preleverà ed arresterà Antoni, farà ritirare tutte le copie dei quaderni stampati dai bambini che saranno bruciati sulla pubblica piazza (se ne salveranno un paio che teneva Josefine) e tra lo stupore ipocrita degli adulti ed il pianto dei bambini sarà portato in prigione in fin di vita, per esserne immediatamente prelevato da due sicari falangisti ed ucciso a colpi di pistola in aperta campagna e lì abbandonato. Tutti gli intermezzi sul presente, datato 2010, saranno sulle ricerche che sta facendo Ariadna nella biblioteca comunale, cercando di contattare paesani che siano a conoscenza dei fatti, senza risultati-. Chiuderanno il cantiere raccogliendo i resti di oltre 150 persone uccise e gettate nella fossa comune di La Pedraja , in attesa dei confronti del DNA per dare un nome ai vari defunti. Apriranno altri cantieri in altre fosse comuni segnalate. Prima di partire per tornare dalla figlia ed alla sua vita, Ariadna fa visita a Josefina, ormai vecchia che la scaccia a malo modo, ma il giorno successivo la figlia di Josefina le porta una pacco di documenti, tra cui i famosi quaderni stampati, ma anche documenti ufficiali che dimostrano il coinvolgimento di suo padre in attività non edificanti, in un certo senso ha voluto liberarsi del suo passato. Torna a Barcelona, va alla meravigliosa casa di riposo sul mare, sua figlia le corre incontro e la abbraccia, sua madre si commuove, il nonno che nel frattempo ha avuto un nuovo ictus, la ragazza gli legge gli scritti dal quaderno che i bambini avevano fatto sul mare che non avevano mai visto, gli mostra una foto della classe dove lui è a fianco del maestro Antoni, e sembra lui abbia un impercettibile riscontro, mamma e figlia si sorridono e finisce il film. 4 stelle per la vicenda di Antoni Benaiges, stupendamente interpretato da Enric Auquer, bravi anche gli altri interpreti e bravissimi i bambini; 2 stelle –forse meno- per i flash back contemporanei, poco interessanti e male interpretati , con personaggi inconsistenti e per niente significativi… un gran peccato! Tratto da una storia vera, infatti è un film biografico. Ciao. Evandro
Pinkflo Inviato 19 Ottobre 2024 Inviato 19 Ottobre 2024 Bob Marley One Love, 2024, non so come abbiano criticato questo film, adoro il reggae di Bob Marley ma sulla sua vita sapevo abbastanza poco, il film pur non essendo un capolavoro, l'ho trovato quanto meno interessante e ben fatto. Abbastanza buona la focalizzazione su alcuni temi, le ambientazioni e il lato musicale.
Partizan Inviato 20 Ottobre 2024 Autore Inviato 20 Ottobre 2024 La storia di Souleymane di Boris Lojkine Drammatico, 93’, Francia, 2024. *** 1/5 ** (3/5) Visto ieri in sala. ATTENZIONE, VIENE SVELATA LA TRAMA, FINALE COMPRESO. Vederlo è anche farsi un po’ male, ma forse è necessario per almeno iniziare a capire la vita infame che fanno, in massima parte, gli immigrati nei nostri paesi, alla faccia degli schifosi che li stigmatizzano come male assoluto, ed agli infami politici, gente di stato che questa perversione mentale la inculcano e la sobillano. Poco più che ventenne Souleymane arriva dalla Guinea a Parigi. Il percorso che deve fare è quello comune a tutti i nuovi arrivati: fare da schiavo a qualche connazionale od altro immigrato per poter accedere illegalmente ad un lavoro; lavorare come una bestia, facendo una vita da bestia per racimolare velocemente i soldi per pagare un altro connazionale che ti “insegni” cosa fare per ottenere il permesso di soggiorno attraverso la richiesta d’asilo. Immagini scure, belle, dure di una Parigi irriconoscibile dove il ragazzo scorrazza in bicicletta giorno e notte, in un traffico spietato, caotico che ti fa rischiare la vita ad ogni incrocio, corre, corre per consegnare cibo-spazzatura da ogni parte della città. E’ guidato da una app sul suo telefono fissato sul manubrio della bici, peccato che appunto l’account della app non sia suo, glielo affitta un africano che per questo gli chiede quasi il 50% delle entrate, mentre lui fa altri lavori. Le sue corse tolgono il fiato, ti fanno star male, accompagnate da una colonna sonora azzeccata che accentua questo malessere. E poi, finito il lavoro, letteralmente le corse per prendere la metro, per poi raggiungere sempre di corsa, e sempre in ritardo il pullman che lo porterà, assieme ad una moltitudine di immigrati, ad un centro di raccolta distante dalla città, dove in modo militaresco viene dato loro un letto in enormi camerate e del cibo. Poi la mattina una doccia con gli altri che chiedono di terminare velocemente, perché tutti hanno fretta, e poi via a tutta velocità, bus, metro e per Souleymane, come per molti altri, una bicicletta su cui distruggersi in corse tutto il giorno e la sera. La cosa che più sconvolge è che non c’è nessuna solidarietà tra gli immigrati, se sono di nazionalità diverse si sfottono per presunti difetti di quella nazionalità… continuano a rincorrersi l’un con l’altro per chiedere indicazioni, forme d’aiuto che regolarmente chi le riceva nega, e sempre di corsa, uno appresso all’altro: è UNO CONTRO TUTTI, è terribile! Commoventi le telefonate che il ragazzo fa a casa per poter parlare con la madre che non sta bene e con la sua ragazza che si è sentita abbandonata dalla sua fuga in Francia ed ha conosciuto un ingegnere che vuole sposarla, ma lei ama Souleymane, e lo rimprovera di averla abbandonata. Terribili le lezioni di “recitazione” di un suo connazionale per l’esame di richiesta d’asilo; il ragazzo sfiancato dal lavoro, non riesce a memorizzare le date, mancano due giorni e non si sente pronto, inoltre l’educatore vuole tanti soldi per consegnargli documenti di richiesta, attestati ed allegati vari, ed il titolare dll’account su cui lavora il ragazzo dice di non essere in grado di dargli un anticipo, i soldi glieli darà il giorno dopo, gli dice di stare tranquillo, ma per il povero Souleymane saranno due giorni di inferno: sarà investito in bicicletta, avrà rapporti ostili da parte di alcuni clienti e decisamente ostile da parte di un fornitore di pizza esplicitamente razzista, che gli farà perdere un sacco di tempo, finchè il ragazzo reagirà in malo modo. Qualcuno ha segnalato un suo cattivo servizio e gli viene bloccato l’account del connazionale, che tra l’altro non si fa trovare al telefono, ma il giovane è sveglio e riesce a rintracciare dove abita, lo raggiunge, questi dopo un aspro diverbio razzista, ebbene sì razzista, “voi africani siete tutti così” gli da 40 euro a fronte dei (302- 120 per l’aguzzino nero) 180 euro che gli doveva e lo butta letteralmente giù dalle scale, procurandogli tagli sanguinanti in viso e sulle mani. Durante la visione torna continuamente alla mente Sorry We missed You del grande Ken Loach, ma quest’ultimo per noi è più facile da decifrare: gli inglesi sono più simili a noi (nonostante tutto 😂😂😂) dei guineani, i meccanismi relazionali più comprensibili, ma il meccanismo di potere e di controllo del lavoratore sono gli stessi, controllati con una app e quando Souleymane riesce a parlare con una umana al telefono per chiedere spiegazioni del blocco dell’account, su chi è stato a fare la segnalazione, l’anonima operatrice si nasconde, come a sua volta da istruzioni, dicendo che non è tenuta a dargli spiegazioni. Il parossismo delle scene cresce all’avvicinarsi della intervista per la richiesta d’asilo, con la difficoltà al farsi dare la documentazione per andare all’incontro, ci riuscirà in extremis sul metrò dove prima il suo interlocutore dirà niente soldi, niente documenti, ma poi capitolerà ed accetterà i 40 euro come acconto e gleili consegnerà. Per tutti questi motivi Souleymane arriverà ancora più in ritardo all’appuntamento col bus, che lo lascerà letteralmente a terra e lo costringerà ad andare a dormire sul giro scale di un condominio di cui ha trovato la porta aperta. Tra l’altro riceverà una dolcissima-terribile telefonata dalla Guinea, da parte della sua fidanzata, lui la interroga se ha accettato la proposta di matrimonio, lei gli dice che ama solo lui, lui le ricorda l’impossibilità del loro rapporto e la invita a considerare la proposta di matrimonio da parte dell’ingegnere, anche se dopo aver visto la sua foto lo sfotte perché piccolo e magrolino. Alla fine entrambi si augurano reciprocamente di fare le scelte giuste, di avere una buona vita. La mattina si presenta all’appuntamento, una biondina lo accoglie nel suo ufficio e registrerà la conversazione, oltre a prendere appunti sul computer; un sacco di domande insidiose, domande trabocchetto piazzate qua e là, ma Souleymane è bravissimo e anche quando non è preparato si inventa delle giustificazioni abbastanza plausibili. Ad un certo punto la signora gli dice che va bene con la commedia, ma se vuole ora può dire il vero motivo perché è venuto in Francia, lui ribadisce che quella raccontata è il vero motivo, ma lei lo gela, solo la settimana precedente ha sentito paro, paro quella storia due volte, se vuole ha l’opportunità di raccontare la sua vera storia. Il ragazzo crolla, e con la forza della dignità ed il coraggio dei disperati accetta la sfida. Racconta che i problemi di sua madre sono di origine mentale, tutta la vita è stata trattata come una pazza e lui come il figlio della pazza, suo padre per questo motivo l’ha ripudiata e lei vive indigente, con bisogno di cure; per questo lui è venuto in Francia, per lavorare, guadagnare soldi e curare la madre. Lei termina la registrazione e gli dice che riceverà risposta alla sua richiesta via lettera raccomandata: se sarà positiva potrà lavorare e godere dei diritti che l’accettazione comporta, in caso contrario ha 30 giorni per poter ricorrere. Su queste immagini termina questo durissimo e scuro film. Ciao. Evandro
Guru Inviato 20 Ottobre 2024 Inviato 20 Ottobre 2024 @Partizan Ma proprio non ce la fai a raccontare le tue impressioni su un film senza raccontare il film? Ho in programma di vederlo stasera e per questo ho un motivo in più per non leggerti.
Guru Inviato 20 Ottobre 2024 Inviato 20 Ottobre 2024 Detto questo ieri sera ho visto Amore a Mumbai, film che lascia il segno pur non trattando temi particolarmente originali. Opera che emoziona, anche per le bellissime musiche e l'ottima fotografia. A mio parere contiene la più bella scena d'amore mai girata.
Partizan Inviato 20 Ottobre 2024 Autore Inviato 20 Ottobre 2024 @Guru Non è che non riesco, e che non mi interessa farlo. È un qualcosa che faccio per me stesso per ricordarmi del film nel tempo... Io comunque prima di vedere un film non leggo proprio niente. Quindi se proprio ci tieni a leggere quello che ho scritto, puoi farlo dopo aver visto il film 🤪; in ogni caso metto sempre la mia valutazione in stellette ed in numeri per dire se mi è piaciuto o meno. Ciao. Evandro 2
Guru Inviato 20 Ottobre 2024 Inviato 20 Ottobre 2024 @Partizan Sai, se devo leggere le valutazioni di qualcuno leggo quelle di giornalisti quotati, non di semplici appassionati come possiamo essere tu o io. Il forum è un ambiente pubblico, non mi pare quindi sensato utilizzarlo per i propri appunti personali. Se proprio ti piace farlo forse dovresti crearti un blog o perlomeno una tua discussione.
Partizan Inviato 20 Ottobre 2024 Autore Inviato 20 Ottobre 2024 11 minuti fa, Guru ha scritto: o perlomeno una tua discussione. Ed in effetti questa discussione l'ho creata io. Non intendo assolutamente sostituirmi a critici e giornalisti quotati, infatti non intendo e non mi interessa influenzare nessuno, perciò lo faccio così. Ciao. Evandro 2
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