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Il 25 Novembre The Beatles Get back!


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Inviato

In questa ineffabile ballata si avvertono reminiscenze di violoncello schubertiano dopo una "preludio" bachiano... Ragazzi.., bisogna viaggiare con l'immaginazione.., la musica serve a questo.., a rendere possibile l'impossibile ed esprimibile ciò che non si può esprimere, nello stesso modo, con altri linguaggi dell'arte, nè con le parole... Essendo la musica l'arte più "immateriale" tra tutte le arti ha il privilegio della multiformità... formale e poetica... , data una melodiache potrà essere interpretata, vat rita, improvvista...  in infiniti modi... è possibile compiere ogni sorta di viaggio nel reale e nell'onirico, nell'io e nell'es... Insomma la musica dei B. è come una spugna che assorbe secoli di culture musicali di ogni latitudine terrestre, o quasi... è musica popolare e insieme "colta"...

 

 

  • Melius 1
Inviato
Il 15/12/2021 at 22:17, spersanti276 ha scritto:

Voce e chitarra (nel disco il ritmo-metronomo è il suo piede che batte...).

 

 

Un "trovatore".., un "menestrello... la chiatarra al posto del liuto...

Inviato

io credo che il documentario Get Back sia un'ottima testimonianza, che ci permette di entrare nei dettagli delle dinamiche che avvengono in sala prove. Vedendolo ho colto le perplessità dei 4 durante le prove, i dubbi e le incertezze. Ma anche la tenacia di Paul di cercare di tenere la rotta, tra lo sconforto di George e l'incombenza delle riprese sempre in mezzo ai piedi. La pressione dei produttori ed alla fine, la volontà dei 4, coadiuvati dal mitico Preston, di andare avanti e mettere in piedi quello che sarà il loro ultimo live show. Bello anche poter cogliere le differenze di pensiero non solo tra i Fab Four, ma tra loro e i produttori. Le sarcastiche risposte di Lennon e Macca ai signori in giacca e cravatta che pensavano solo al guadagno. 

Anche perchè non tutti sono nati negli anni 40 o 50 e non hanno potuto godersi "dal vivo" quell'epoca mitica. Io sono un classe '87 e perchè mai non dovrei godere di una così bella testimonianza? Ben vengano, anzi! Sinceramente preferisco di molto questo documentario che non i vari film su vari gruppi o artisti che hanno messo in piedi negli ultimi anni.

E non mi pare inoltre che venga meno il lato musicale, visto che vengono riprodotte le prove, con annesse discussioni su cosa fare e cosa non fare. Se uno è un vero appassionato di musica, questo è molto interessante! Permette di capire il processo creativo di un album che ha fatto storia. Almeno dal mio punto di vista.

Io trovo che il discorso di farne un ennesimo atto di vile merchandising non regga. Quel discorso vale per tutto il mondo artistico, in special modo quello musicale, dove si vive costantemente il ritorno al passato, dove ogni 5 anni fanno un remastering e una riedizione dei grandi dischi del passato. Dove fanno film con attori per ripercorrere gli anni d'oro dei grandi gruppi. Cosa dovremmo dire allora delle ennesime ristampe jazz? O delle ennesime versioni 25°, 30°, 50° anniversario e via dicendo, dei grandi dischi del rock? Dovrebbe valere anche per questi e allora non si dovrebbe acquistare nessun disco riedito. 

Questo non è un film con attori, questo è quello che veramente è accaduto in quei giorni, nessuna messa in scena. I protagonisti sono i veri Beatles, nel bene e nel male.

Il mio giudizio è pienamente positivo. 

L'unica pecca è, al momento, la sola diffusione in streaming su Disney, un cofanetto DVD secondo me se lo sarebbe meritato. 

 

  • Thanks 1
Inviato

Ritornandoci su, è indubbiamente un documento interessante (o meglio, l'interessante rielaborazione di  documentazione esistente).

Personalmente ho trovato un po' stiracchiata la prima puntata, a tratti piuttosto noiosa ma efficace nel riproporre l'atmosfera di scazzo generale che c'era negli studi di Twikenham.

Decisamente più gustose (e a tratti anche divertenti) le due puntate successive che raggruppano il materiale girato a Saville Row. 

Il riscorso al montaggio, per chi conosce un po' la storia del girato originale 16mm diretto da Lindsay-Hogg, è piuttosto votato alla costruzione di microstorie all'interno delle giornate e qualche volta la giustapposizione di traccia audio e immagini è un pò tirata per i capelli.

Insomma è un prodotto adatto alla contemporaneità, specialmente se uno conosce poco la storia dei fab-four o addirittura non li conosce proprio (sotto i 25 anni non è cosa di cui stupirsi, oggi), abbastanza tirato a lustro.

Incredibili i risultati del ricorso all' Intelligenza Artificiale sia per l'immagine che per l'audio, tanto da far dubitare un po' della veridicità di alcune cose, come ha insinuato qualche giornalista inglese. Comunque arrivare ad un 16:9 in HD partendo da un negativo 16mm 4:3 non è cosa che si ottenga senza ricorso a qualche trick.

Come ho già scritto, l'impressione finale è che si tratti di una storia riveduta e corretta dal buon Macca  il quale guardacaso è quello che nel nuovo montato ha il 90% del dialogo parlato (Ringo praticamente muto per 7 ore, Harrison poca roba, Lennon quasi solo battute).

Merita una visione? Secondo me si. E' comunque lo spaccato di un'epoca lontanissima che ha avuto influenza per molti anni a venire.

PS Yoko Ono è confermata nel suo stereotipo di  "fuori luogo" 😄

Inviato
3 ore fa, Velvet ha scritto:

l'impressione finale è che si tratti di una storia riveduta e corretta dal buon Macca

mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Ringo. Si potesse vedere il girato per intero allora si potrebbe affermare con certezza l'una o l'altra teoria. Indubbiamente Macca era la mente più produttiva del quartetto a quel tempo, o almeno si può dedurre dal documentario.

Però se veramente ci fosse lui dietro al taglia e cuci in regia allora che ruolo avrebbe avuto Jackson? 

 

PS Yoko Ono era davvero una presenza stressante, ho sempre odiato le presenze "extra" in saletta 😂

 

 

Inviato
33 minuti fa, P_rover ha scritto:

Si potesse vedere il girato per intero allora si potrebbe affermare con certezza l'una o l'altra teoria. 

L'ancora vivente Lindsay Hogg pare non sia stato molto tenero nei confronti del montaggio di Get Back, parlando di travisamento della realtà e manipolazione. Ma poi si chissà, ogni scarrafone...🙂

  • Thanks 1
Inviato
Il 20/12/2021 at 11:41, P_rover ha scritto:

io credo che il documentario Get Back sia un'ottima testimonianza, che ci permette di entrare nei dettagli delle dinamiche che avvengono in sala prove.


Beh.., mi pare ovvio che sia un documentario delle prove, un dato di fatto non di opinione. Ma assistere alle prove in maniera così frammentaria, frammentata e frastagliata, spesso con rapidissimi passaggi di montaggio, non da' nessuna certezza che si possa entrare nel vivo della musica, della stessa musica, delle stesse canzoni o ballate dei Beatles.

Dico questo per rispondere al alcune osservazioni che leggo in maniera sparsa.

Per conprendere, entrare nella sostanza musicale, poetica e formale della musica tutta, di qualsiasi autore/i, tempo e luogo, bisogna praticare un percorso ascoltatoriale approfondito che diventi "esperienza" d'ascolto.., non infarinatura uditiva.., meramente audiofila ... Questo documentario sui Beatles che è nuovo solo per l'"imaginazione"; le immagini che vediamo, le varie scene che raramente diventano "sequenze", a parte qualche girato inedito che non ci indica la strada dell'Eldorado".., sono già viste e si affastellano senza soluzione di continuità per un tempo esageratamente lungo, bulimico, spesso, il più delle volte.., noioso.

Come già detto in alri intervento, ribadisco.., il documentario potrà magari stupire (se gli regge la pompa oculare...) e anche convenientemente, meritoriamente (ma non troppo) le giovani generazioni che sanno poco dei B, che abbiano visto pochissime immagini degli stessi. Per i vecchi satironi smaliziati come "noi" che siamo in adorazione dei Beatles dal 1963 (io solo delle loro musiche, al netto dei divismi e delle "smorfiette" da ragazzette gridanti degli anni d'oro del beatlesmania...  ) non c'è di che strapparsi i capelli.., quei pochi rimasti... 😄

Questo documentario non aggiunge nulla alla musica dei B..., è solo fatto - voluto non so da chi.., se dal baronetto principale Paul o dal secondo baronetto Ringo.., potrebbe esserci stato qualche imput anche dall'aldilà.. un paio.., vai a sapere.. - a fini autoreferenzialistici. Una lunghissima, estenuante autocelebrazione - sempre a mio modesto parere/sensazione - di 360 minuti, 3,59 gb...

Filmicamente, scorre più velocemente ed è più dinamico, benchè molto più statico.., il Satantango di Bela Tarr che dura 435 minuti di grandissima musica delle immagini...

Inviato
Il 20/12/2021 at 11:41, P_rover ha scritto:

Quel discorso vale per tutto il mondo artistico, in special modo quello musicale, dove si vive costantemente il ritorno al passato, dove ogni 5 anni fanno un remastering e una riedizione dei grandi dischi del passato. Dove fanno film con attori per ripercorrere gli anni d'oro dei grandi gruppi. Cosa dovremmo dire allora delle ennesime ristampe jazz? O delle ennesime versioni 25°, 30°, 50° anniversario e via dicendo, dei grandi dischi del rock? Dovrebbe valere anche per questi e allora non si dovrebbe acquistare nessun disco riedito. 

 

 

Si ma non c'entra nulla con l'argomento in questione. Il problema non è che si possano ristampare i grandi dischi dei grandi gruppi per migliorare l'audio, per dare la possibilità alle nuove generazioni di conoscere la musica "vecchia", ai vecchi di cambiare il disco oramai rovinato, o consumarto.., ecc. Diventa un problema quando c'è una "rimasterizzazione" dietro l'altra, a getto continuo, dove la ultima, che diventerà la terzultima, e ancora più a ritroso, viene sempre data come la stampa "definitiva", la più migliore assai, irripetibile... e via ciarlatanando... Il problema è nella "bulimia" discografica con la quale si cerca di raschiare il fondo dei barile arrivando fin dento i nidi dei tarli...

Questo nel jazz succede molto meno.., essendo il jazz una musica molto meno "comprata" del rock, a parte qualche disco particolarmente blasonato.., dove l'autentico appassionato di jazz in genere è molto attento alla musica, meno alla audiofilia, all'adorazione feticistica del disco... Poi un disco di jazz epocale ristampato o rimasterizzato, una tantum, come si deve, fa gola a tutti.., e bello rinnovare l'edizione dopo 25 o 30 anni... 😄

 

  • 5 mesi dopo...
  • 1 mese dopo...
Inviato

Preordinato il blu ray; penso che me ne pentirò perché non conosco l'inglese e non è sottotitolato in italiano. In più non sono nemmeno tutto 'sto fan dei Beatles. Però mi incuriosiva...

  • 2 mesi dopo...
Inviato

Arrivato e guardato il primo disco (due ore e mezza): ho iniziato disattivando i sottotitoli ma, visto che era più il parlato che il suonato, non aveva molto senso continuare in questo modo, per cui ho attivato i sottotitoli in francese e qualcosa ho cominciato a capire.

Considerando che si trattava di una band di fatto già quasi sciolta, mi ha sorpreso molto la grande intesa e la voglia di suonare insieme che traspariva in studio; soprattutto fra John e Paul, sorprendentemente, dato che avevo sempre saputo (o creduto) che i Beatles si fossero sciolti essenzialmente a causa della "rivalità" fra i due.

Poi a un certo punto, senza che niente dal video lo lasciasse trasparire, George non si ripresenta in studio uscendo - di fatto - dal gruppo.

Interessante la reazione degli altri: inizialmente cercano di tenere un atteggiamento positivo, quasi scherzando e ridacchiando sull'accaduto, poi le facce iniziano a farsi sempre più serie e scure... e cala il silenzio.

  • Melius 1
  • 2 anni dopo...
Inviato

Senza aprire un altro thread rimaniamo comunque sul filone documentario e di Beatles:

I registi Martin Scorsese e David Tedeschi raccontano i Beatles nel momento della loro svolta musicale e della loro impensabile fama.
Il film assume una nota intima, rivelando rari filmati del dietro le quinte girati da David e Albert Maysles e restaurati in 4K.

Qualcuno l’ha visto?

Una recensione:

https://movieplayer.it/articoli/beatles-64-recensione-documentario-fab-four-martin-scorsese_34179/

 

 

  • Melius 1

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