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Le differenze: non le sento, ergo, non esistono.


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@FabioSabbatini eh sì, hai proprio ragione. In effetti nel caso della Scala le misure dimostrano scientificamente quello che sentirebbe anche un sordo. Un po’ come quelli che usano la matematica di von Neumann per dimostrare, nel caso qualcuno ne dubitasse, che se si è in tanti a discutere, come in questo forum, è più probabile essere in disaccordo. Un grande progresso per l’umanità, in effetti.

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1 ora fa, FabioSabbatini ha scritto:

i violini stradivari vs quelli di Ikea

 

vorrei solo precisare, siccome è diventato un tormentone, che i test fatti con i vari stradivari e guarneri del gesù  non sono stati condotti avendo come riferimento della robetta ma il massimo acquistabile sul nuovo

roba da oltre 100k per intenderci

ciò non sminuisce l'importanza del test e la dimostrazione di quanto l'aspettativa e i pregiudizi giochino brutti scherzi

ma esagerare parlando di violini dell'ikea mi sembra un autogol 

 

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1 ora fa, lello64 ha scritto:

massimo acquistabile sul nuovo

roba da oltre 100k per intenderci

Ovviamente lo so bene 

Detto mille volte 

Il discorso non cambia di una virgola 

Anzi 

Semmai ancora più figuraccia ci fanno I santoni pluristradivarati che ci sono andati in puzza e tanti fanboy romantici appresso come pecorelle che in tutti i modi hanno penosamente tentato di screditare il test 

Come si fa con i test in cieco in hiend, che ovviamente hanno il difetto, anzi il peccato mortale, di dire le cose come stanno 

Eppoi di tanti modelli gli stradivari so' arrivati ultimi

Ultimi 

Nzomma so' quelli che suonano peggio 

Secondo i violinisti professionisti

 

 

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6 ore fa, mozarteum ha scritto:

Non e’ questo il concetto di verosimiglianza. Vabbe’ Diablo inutile discutere, non ci capiamo

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Non è che non capisco il concetto di verosimiglianza, è il come pretendi di estrapolarlo che non mi va bene. Facendo finta di non vedere tutti gli elementi che distinguono un ascolto live da uno riprodotto.

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Giustamente come detto e illustrato da @Grancolauro un teatro potrebbe essere anche un luogo troppo sordo.

Ora per me questa è una valutazione senza nessuna accezione negativa. Nel senso che se seguo un evento dal vivo è perchè lo voglio ascoltare in modo sociale ovviamente, ma anche in senso "filologico": proprio come veniva ascoltato in passato e La Scala è un luogo d'elezione in questo senso. Anzi probabilmente la gran parte dei teatri rinascimentali italiani ha tendenzialmente un suono troppo sordo rispetto a moderni standard e auditorium.

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Ma allora la domanda che faccio è: un violino che suona Alla Scala è meno valido o meno verosimigliante di uno che suona in Auditorium "migliore"? E se io avessi molte esperienze dal vivo di ascolto esclusivamente Alla Scala e in luoghi sordi sarei un "audiofilo illuminato" come te oppure non varebbe?

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Come vedi non vuol dire nulla cercare il verosimile in senso assoluto. E' sempre in relazione a qualcosa. Io posso cercare di far suonare il mio impianto (che comprende anche l'ambiente) in modo verosimile al vivo della Scala, tu invece lo cerchi verosimile a quello che suona nella Philarmonie. In entrambi i casi il violino è uguale ma ciò che sentiamo dal vivo è diverso. Pertanto anche l'impianto finale cercando questo obiettivo sarà diverso, partendo da una registrazione teorica neutra il mio sarà caratterizzato da un suono leggermente attuffato, il tuo invece risulterà più brillante.

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Nel video che ti ho postato essendo l'ambiente analogo invece, ipotizzando di raggiungere una certa comunanza tra ciò che senti dal vivo e ciò che senti riprodotto, avresti sicuramente una valutazione di verosimiglianza (ma ti accorgeresti anche dei grossi limiti di un paragone del genere).

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Per tutto questo provocatoriamente (ma neanche tanto) preferirei allora un esperto di Hi-FI a criticarmi l'impianto, poichè essendo audiofili dovremmo tendere alla verosimiglianza col materiale inciso del supporto che ascoltiamo non ad un utopico confronto col vivo. Nel sentire vari impianti puoi capire cosa del messaggio originale inciso puoi tirar fuori nel modo migliore possibile. Perchè quando senti un impianto che suona meglio capisci che lì c'era quella cosa (dettaglio, dinamica, soundstage, timbro ecc.) che invece l'altro non ti faceva apprezzare e così via. Certo anche qui non è facile perchè non ci sono standard certi, ma con l'esperienza e la ripetitibilità delle prove si può mediare. (è chiaro invece che una cosa perfettamente ripetibile in altri contesti o realtà dal vivo è pressochè impossibile).

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6 minuti fa, Ggr ha scritto:

Ops.. hanno fatto l'ascustica della scala con un microfono e in sweep....?

 

Non solo li hanno generati con sta roba:

http://www.lookline.com/images/Photo english/Dodecaedro ing.jpg

E un Sub Audio-PRo 100

Trovo interessante che abbiano usato una testa binaurale.

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6 minuti fa, Ggr ha scritto:

E scientificamente provato, che la memoria uditiva dura 3 secondi. Io non so sinceramente cosa ricorderei di un suono sentito la sera prima. Faccio un impianto su quello che ricordo. Non molto

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Questa invece è una semplificazione inesatta legata alla memoria a breve termine in compiti fonetici di attenzione, ma ricorderesti benissimo la voce di un tuo caro e la distingueresti in mezzo a tante senza alcuna difficoltà.

Ciò che è pregnante o rilevante viene memorizzato nella memoria a lungo termine. Lo stesso può avvenire per interi pezzi o particolari musicali. Certo non puoi pretendere che arrivino tutti i dettagli e siano richiamati intonsi, e man mano che passa il tempo vengono rielaborate o perse, ma se lo stimolo è ripetuto, fortemente emotivo e/o ci dedichi attenzione si sedimenta e può diventare quantomeno familiare o un riferimento.

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12 minuti fa, alexis ha scritto:

Se fosse così non riconosceresti nemmeno la voce della moglie quando ti chiama per il pranzo… 😋

 

Lì può subentrare un altro meccanismo difensivo dovuto all'abitudine: il sistema orecchio-cervello applica un filtro notch selettivo a -100db sulle frequenze della moglie. Filtro che si disattiva provvidenzialmente solo in caso di chiamata ai pasti 🤣

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Sbaglio o qua disquisiamo di dettagli particolari, che solo con un ascolto attento si colgono. Un conto è riconoscere una voce, quella la riconosco anche dal citofono, un conto è ricordarne tutti i dettagli e le inflessioni di quella voce. Chissa quante volte le noatre mogli o compagne/compagni ci hanno parlato con mezzo tono in piu o in meno senza che ce ne accorgessimo, però le abbiamo riconosciute lo stesso. 

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Ggr vero. Percio’ serve pratica assidua.

Quanto al mio concetto di verosimiglianza espresso piu’ volte ma non importa e’ la sensazione di aver sentito quel suono una volta da qualche parte. Puo’ essere la Scala dalla mediocre acustica (ma voi ne parlate senza esserci manco stati e non dico certo di Granco o Stanzani che vedro‘ domani sera) i cui spettacoli ottimi mi hanno indotto a fare a me romano l’abbonamento, puo’ essere la Philarmonie puo’ essere anche la Chiesa di San Zeno.

Quanto agli altri generi benissimo. Ma

nascono gia’ elettrificati (il rock e’ elettrico non e’ acustico se non per la batteria forse) e quindi il discorso audiofilo e’ diverso.

Cosi’ come per le voci con il

gelato in mano…

 

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